Fikret Mualla Saygi

pittore turco
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Fikret Muallâ Saygı (Istanbul, 20 luglio 1903Reillanne, 20 luglio 1967) è stato un pittore turco, appartenente alle correnti artistiche dell'avanguardia, dell'espressionismo e del fauvismo e noto per i suoi lavori incentrati sulla vita di strada parigina, che includevano caffé, bistrot, artisti di strada e circensi.

Statua di Fikret Mualla a Kadıköy, suo quartiere di origine

Biografia

Fikret Muallâ Saygı nacque a Kadikoy, Istanbul, il 20 luglio 1903, figlio di Mehmet Ekrem Bey e sua moglie Emine Nevber Hanım. All'età di dodici anni subì una commozione celebrale e perse l'uso del piede destro in seguito a un incidente calcistico, mentre cercava di imitare suo zio, il noto calciatore Hikmet Topuzer. Poco dopo perse la madre, a cui era estremamente legato, a causa di una polmonite, e suo padre nel giro di poco si risposò con una donna molto più giovane, Behice Hanim, che Saygi non accettò mai[1][2][3].

Dopo il liceo, venne mandato dal padre a Zurigo, Svizzera, per studiare ingegneria, ma Saygi si trasferì invece a Berlino, Germania, dove iniziarono a manifestarsi, sotto forma di disturbi della personalità e mentali, le conseguenze dei traumi fisici e psicologici dell'infanzia, che lo perseguitarono per tutta la vita. Nel suo periodo a Berlino, fino al 1928, venne ricoverato numerose volte per alcolismo, paranoia estrema e delirio[1][2][3].

Nel 1929 decise di recarsi a Parigi, simbolo per lui di libertà illimitata, ma fu costretto a ritornare a Istanbul quando suo padre gli tagliò i fondi[1][2][3].

Lì, fu sottoposto a un ricovero di tre giorni all'ospedale psichiatrico di Bakirkoy al fine di valutarne lo stato mentale. Giudicato capace di intendere e di volere, riuscì a ottenere un posto da insegnante di disegno in un liceo di Ayvalık, che però lasciò presto per trasferirsi a Beyoğlu, dove si dedicò al disegno e alla scrittura, scrivendo anche una monografia su Schiller, e strinse amicizia con il soprano Semiha Berksoy, con lo scrittore Nazim Hikmet e con il pittore Abidin Dino. Nel 1934 riuscì a organizzare la sua prima mostra, esponendo disegni, dipinti e acquerelli, ma senza alcun successo. Nel 1936 ottenne un lavoro come insegnante privato per i tre figli del mecenate Salah Cimcoz, ma fu nuovamente ricoverato per circa un anno, condividendo la camera con Neyzen Tevfik, a causa di una furibonda lite col datore di lavoro, e appena dimesso, deluso e frustrato, decise di lasciare la Turchia, dove si sentiva incompreso, per tornare a Parigi. Prima di partire perse il padre e realizzò, su richiesta di Dino, una trentina di dipinti a olio da esporre al padiglione turco dell'esposizione mondiale di New York del 1939[1][2][3].

A Parigi tuttavia le cose non migliorarono. Innamorato senza esserne ricambiato della pittrice turca Hale Asaf, che aveva conosciuto durante gli studi a Berlino, sprofondò sempre più nell'alcolismo, nell'alienazione mentale e nella paranoia. Fu nuovamente ricoverato per due mesi e solo l'intervento di una sua amica, la modella Dina Vierny, gli evitò un rimpatrio forzato in Turchia. Nel 1954 riuscì a organizzare una seconda mostra, che gli valse la conoscenza del famoso pittore Pablo Picasso. In seguito, vendette la foto autografata che gli aveva regalato per una bottiglia di vino e finì per essere nuovamente ricoverato per alcolismo[1][2][3].

Si fece la fama di ubriacone e di pazzo, ma paradossalmente iniziò a essere notato come pittore, riuscendo persino a ottenere il patrocinio di Madame Angles, nota collezionista. Per un po', grazie a questa fonte di reddito, sembrò ristabilirsi, ma nel 1962 perse completamente l'uso degli arti e dovette trasferirsi a Reillanne, dove si ammalò anche di cirrosi, facendolo ricadere nelle vecchie abitudini[1][2][3].

Nel maggio 1967 venne ricoverato per l'ultima volta per disturbi nervosi, e il 20 luglio dello stesso anno fu trovato morto nel suo letto. Secondo la sua volontà, il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Karacaahmet, a Istanbul[1][2][3].

Note

  1. ^ a b c d e f g (TR) Fikret Mualla: Hayatı, Eserleri ve Bilinmeyenleri, su OGGUSTO, 23 settembre 2022. URL consultato il 21 maggio 2023.
  2. ^ a b c d e f g [https://web.archive.org/web/19991008171724/http://www.turkiye.org/arts/mualla.htm Turkiye Org/Arts/Fikret Muall�], su web.archive.org, 8 ottobre 1999. URL consultato il 21 maggio 2023 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 1999).
  3. ^ a b c d e f g (TR) Fikret Mualla Saygı kimdir?, su www.biyografi.info. URL consultato il 21 maggio 2023.