Roderick Spode
Sir Roderick Spode è un personaggio immaginario che appare in quattro romanzi di P. G. Wodehouse della serie "Jeeves" scritti fra il 1938 e il 1971. Nel primo romanzo Spoke è descritto come il capo di un'organizzazione fascista, aspirante dittatore, ma anche con l'hobby di disegnare biancheria intima femminile. Nei romanzi successivi Spode, divenuto 7° Lord Sidcup, non milita più apertamente in organizzazioni o movimenti politici apertamente fascisti, ma continua a manifestare propositi aggressivi e violenti.
Roderick Spode | |
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Saga | Jeeves |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | P. G. Wodehouse |
1ª app. in | Il codice dei Wooster (1938) |
Ultima app. in | Molto obbligato, Jeeves (1971) |
Interpretato da |
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Caratteristiche immaginarie | |
Alter ego | Lord Sidcup |
Sesso | Maschio |
Etnia | Britannica |
Professione | politico fascista, disegnatore di lingerie, in seguito Lord Sidcup |
Biografia e carattere del personaggio
Roderick Spode ha studiato a Oxford[1]. È diventato amico di Sir Watkyn Bassett, il magistrato proprietario di Totleigh Towers e padre di Madeline Bassett[2], essendo nipote della signora Wintergreen, fidanzata di Sir Watkyn[3].
Spode viene descritto da Bertie Wooster, l'io narrante dei romanzi di Wodehouse, come un individuo di grandi dimensioni («un individuo con un aspetto da mozzare il fiato. Era alto circa un paio di metri e indossava un cappottone a grandi quadri che lo faceva sembrare altrettanto largo. Una volta che lo sguardo si posava su di lui era poi impossibile distoglierlo. Pareva quasi che la natura avesse avuto intenzione di fabbricare un gorilla ma che avesse cambiato idea all'ultimissimo momento»[4]). Spode fa venire in mente a Bertie un dittatore già al primo incontro, prima ancora che Spode abbia espresso delle opinioni («Non era però solo la vastità di quel tipo che faceva impressione. Subito dopo si veniva colpiti dalla sua faccia, che era quadrata, volitiva e ornata nel centro da un paio di baffi sottili. Lo sguardo era acuto e penetrante. Non so se avete mai visto sui giornali le fotografie di uno di quei dittatori dal mento quadrato e gli occhi fiammeggianti che affascinano il popolino con i loro discorsi esaltati»[4]). Ed effettivamente Spode è un aspirante dittatore: «è il fondatore e il capo dei Salvatori della Gran Bretagna, un'organizzazione fascista, meglio conosciuta come l'Associazione dei Calzoncini Neri. La sua idea, sempre che non gli spacchino la testa con una bottiglia in una delle frequenti risse in cui lui e i suoi seguaci rimangono volentieri coinvolti, è di diventare un Dittatore»[5].
Spode si è innamorato di Madeline Basset «da quando lei era alta così»[6], è riuscito a fidanzarsi con lei dopo averla amata per molti anni in silenzio, solo dopo essere divenuto «settimo conte di Sidcup» in seguito alla morte di un congiunto[7]. Divenuto membro della Camera dei lord
Lord Sidcup è ritenuto da Sir Watkyn Bassett un'autorità per quanto riguarda gli argenti antichi e i gioielli[8]
Apparizioni
Roderick Spode è presente in quattro romanzi:
- Il codice dei Wooster (The Code of the Woosters, 1938)
- Tanto di cappello a Jeeves o Jeeves e la cavalleria (Jeeves and the Feudal Spirit, 1954)
- Teniamo duro, Jeeves (Stiff Upper Lip, Jeeves, 1963)
- Molto obbligato, Jeeves (Much Obliged, Jeeves, 1971)
È inoltre menzionato nei capitoli 7 e 15 del romanzo Le zie non sono gentiluomini (Aunts aren't gentlemen, 1974)
Note
- ^ Il codice dei Wooster, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 1997, p. 54.
- ^ T. Ring e G. Jaggard, 1999, p. 250.
- ^ Il codice dei Wooster, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 1997, p. 69.
- ^ a b Il codice dei Wooster, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 1997, p. 25.
- ^ Il codice dei Wooster, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 1997, p. 68.
- ^ Il codice dei Wooster, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 1997, p. 67.
- ^ Teniamo duro, Jeeves, trad. R. Palazzi, ed. Mursia, 1989, p. 189.
- ^ Jeeves e la cavalleria, trad. M. Buckwell Gislon, ed. Mursia, 2003, p. 189.
Bibliografia
- (EN) Nigel Cawthorne, A Brief Guide to Jeeves and Wooster, London, Constable & Robinson, 2013, ISBN 978-1-78033-824-8.
- (EN) Daniel H. Garrison, Who's Who in Wodehouse, nuova edizione aggiornata e ampliata, London, Constable & Robinson, 1991 [1989], ISBN 1-55882-087-6.
- (EN) Tony Ring e Geoffrey Jaggard, Wodehouse in Woostershire, Chippenham, Porpoise Books, 1999, ISBN 1-870-304-19-5.
- (EN) Gabriella Valentino, Italian Translations of the Works of P.G.Wodehouse: an Epistemic Approach. Doctoral thesis, Swansea, Swansea University, 2017.
- (EN) P. G. Wodehouse, P.G. Wodehouse: A Life in Letters, a cura di Sophie Ratcliffe, London, Arrow, 2013, ISBN 978-0-09-951479-4.
- P. G. Wodehouse, Il codice dei Wooster [The Code of the Woosters], collana Coll. GUM n. 119, traduzione di Mary Buckwell Gislon, presentazione di Oreste Del Buono, Milano, Mursia, 1997 [1938], ISBN 88-425-0414-9.
- P. G. Wodehouse, Jeeves e la cavalleria [Jeeves and the Feudal Spirit], collana Coll. GUM n. 101, traduzione di Mary Buckwell Gislon, presentazione di Guglielmo Zucconi, Milano, Mursia, 2003 [1954], ISBN 88-425-2900-1.
- P. G. Wodehouse, Teniamo duro, Jeeves [Stiff Upper Lip, Jeeves], collana Coll. GUM n. 135, traduzione di Rosetta Palazzi, presentazione di Guglielmo Zucconi, Milano, Mursia, 1989 [1963], ISBN 88-425-0384-3.
- P. G. Wodehouse, Molto obbligato, Jeeves [Much Obliged, Jeeves], collana Coll. GUM n. 125, traduzione di Mary Buckwell Gislon, presentazione di Lucio Villari, Milano, Mursia, 1989 [1971].