Ingegneria del software

disciplina accademica

Per ingegneria del software si intende la branca dell'informatica che si occupa di definire metodi, formalismi grafici e strumenti utili a governare il ciclo di vita di un prodotto software, ovvero l'insieme delle attività da svolgere per la sua realizzazione, dall'analisi dei requisiti utente alla manutenzione dopo il rilascio.

Concetti di base

L'ingegneria del software identifica una formalizzazione del processo di realizzazione di un software per computer dalla fase di concepimento fino alla sua morte funzionale.

Per tale associazione con una idea quasi biologica di vita si parla spesso di ciclo di vita di un software, concetto che ha assunto con il passare dei decenni un'importanza sempre più elevata, spostando l'idea di software come manufatto verso un'idea di prodotto industriale.

La necessità di creare una scienza che si occupi della realizzazione dei software nasce dalla necessità di sviluppare prodotti sempre più complessi ed evoluti che rispondano a esigenze sempre più specifiche.

Il software come prodotto industriale diventa anche oggetto di un attento esame per estendere le capacità di realizzazione dello stesso. Nasce in pratica un concetto simile alle ottimizzazioni da catena di montaggio per le industrie del secolo scorso. Si cercano quindi di identificare nella realizzazione del software, quei punti focali come tempistiche di realizzazione e costi a cui tengono le industrie del software.

Nasce una scienza, l'ingegneria del software, che si preoccupa effettivamente di concretizzare questa esigenza cercando di definire modelli che permettano a team di tecnici di realizzare prodotti sempre più evoluti in cooperazione.

L'ingegneria del software definisce un insieme di processi software, ovvero di sequenze di fasi che pongono delle tappe specifiche nella realizzazione di un prodotto software.

Vengono identificati differenti cicli di vita del software ovvero diversi processi che possono essere attualizzati da team per giungere al medesimo fine. Ognuno di questi differenti processi identifica una serie di passi chiave su cui basarsi.


Storia

La necessità di creare una disciplina che si occupi della realizzazione dei software nasce, intorno alla fine degli anni 60, dall'esigenza di sviluppare prodotti sempre più complessi ed evoluti che rispondano a richieste di grandi utenze.
Più precisamente dal 1950 al 1965 lo sviluppo del personal software era alquanto limitato: molti programmi venivano sviluppati per batch, gli informatici erano pochi ed apprendevano sul campo. Ciò che veniva sviluppato era pensato per un unico cliente, inoltre ad ogni progetto lavorava ed avrebbe lavorato una sola persona, senza scrivere alcuna documentazione.
Fino alla nascita dell'ingegneria del software, la realizzazione di prodotti per computer era una mera attività di programmazione eseguita attraverso l'applicazione di discipline come:

Dal 1965 al 1975 si assiste allo sviluppo di software pensato per più utenti e per i sistemi in real-time. In questo periodo iniziano conseguenzialmente gli sviluppi di pacchetti software, tuttavia si presentano anche numerosi problemi come la gestione e il mantenimento di un software. La programmazione consisteva soprattutto nel mettere insieme una sequenza di istruzioni di codice per realizzare compiti ben specifici.

Nel 1968 la conferenza NATO tenuta a Garmisch, in Germania, rende chiaro il problema rappresentato dall'incapacita di produrre software affidabile e rispondente ai requisiti nei tempi previsti . A partire dal 1972 e fino al 1988 vengono introdotte nuove tecnologie, nascono i sistemi distribuiti e si afferma la figura del sistemista informatico esperto. Il costo dell'hardware si abbassa considerevolmente e di conseguenza la tecnologia informatica comincia a diffondersi rapidamente. Il livello qualitativo del software si eleva, tuttavia il suo sviluppo è ancora limitato a progetti scientifici e militari, e solo successivamente, dopo aver affrontato una lunga fase di collaudo, il software viene introdotto nelle industrie. Organizzazioni come il Pentagono spingono fortemente lo studio di modelli che permettano di minimizzare fortemente la presenza di errori all'interno dei software.

Con l'introduzione delle tecnologie informatiche anche nel settore industriale e commerciale, a partire dal 1988, bacini di utenze non più tecniche si trovano a sentire l'esigenza di informatizzare le proprie strutture.
In questo periodo nasce la programmazione orientata agli oggetti, si tende a controllare lo sviluppo del software cercando di sviluppare dei prodotti con una certa qualità anche a causa della concorrenza affermatasi tra le software house. Si cerca di curare al massimo l'interfaccia grafica presentata all'utente, in quanto anche il tipo di utenza è cambiato.
Da queste esigenze nasce l'incontro tra i requisiti dell'azienda cliente e le funzionalità che il programmatore deve realizzare.

Si sviluppa un concetto simile alle ottimizzazioni da catena di montaggio per le industrie del secolo scorso che avevano similmente stravolto il modo di produrre apparecchiature meccaniche. Si cerca di identificare quei punti focali che devono governare la realizzazione di un buon prodotto software e soprattutto si cerca di definire formalmente cosa possa descrivere un buon prodotto software.

La produzione software nel terzo millennio

Oggi le aziende pongono l'accento sulla necessità di definire processi di sviluppo del software che permettano di rispettare le scadenze fissate per ridurre i costi di realizzazione dei prodotti stessi.

Vengono identificati differenti cicli di vita del software ovvero diversi processi che possono essere attualizzati da team per giungere ad un risultato comune. Ognuno di questi differenti processi identifica una serie di passi chiave da seguire per realizzare un prodotto sofware secondo uno stile di realizzazione differente per raggiungere differenti obiettivi.

L'ingegneria del software racchiude questi e molti altri elementi creando una scienza che si preoccupa effettivamente di concretizzare come permettere non più ad una singola persona ma ad un team di tanti sviluppatori, di realizzare un buon software.

Differenti utenze generano differenti requisiti e nuove esigenze nella realizzazione di un software.

Resta oggi il problema di produrre con tempi e costi prestabiliti dei sistemi software di formidabili dimensioni, enormemente cresciuti rispetto ai pacchetti software di alcune decine di anni fa (qualcuno parla di fatware a proposito dei nuovi sistemi). In queste situazioni la neonata scienza si trova spesso in difficoltà e si sente il bisogno di teorie più evolute.

Se l'approccio iniziale era basato sui concetti dell'industria meccanica dell'inizio del ventesimo secolo (tempi e metodi), adesso si capisce che tale impostazione è superata: nell'industria meccanica si parla ormai di fabbrica immateriale costituita dalle conoscenze dei dipendenti, dai rapporti tra di loro, dalle aspirazioni comuni; ancor di più ciò vale per la fabbrica software.

In aggiunta molti hanno capito le caratteristiche originali del prodotto software (prima fra tutte l'immaterialità del prodotto principale - il codice eseguibile) che portano alla necessità di tecnologie meno note in altri settori: la più importante di tali tecnologie è probabilmente il controllo di configurazione.

Voci correlate (concetti fondamentali)