Trieste

comune italiano, capoluogo del Friuli-Venezia Giulia
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Template:Comune Trieste (Trst in sloveno, Tergeste in latino, Triest in tedesco) è un comune di 208.614 abitanti, al confine con la Slovenia. È capoluogo dell'omonima provincia nonché della regione autonoma a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Trieste e Questione triestina.

Dalla Preistoria al dominio degli Asburgo

Sin dal II millennio a.C. tutto il territorio della provincia di Trieste fu sede di importanti insediamenti protostorici: i castellieri, villaggi arroccati sulle alture e protetti da fortificazioni in pietra, i cui abitanti appartenevano ad una popolazione illirica di stirpe indoeuropea. Nel II secolo a.C., diventò colonia romana (Tergeste) ed il nucleo abitativo venne cinto da alte mura ed arricchito da importanti costruzioni quali il Foro ed il Teatro, tuttora visitabili. Essa prosperò sotto i romani, e dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente fu sotto il controllo di Bisanzio fino al 788, quando passò sotto il controllo dei franchi. Nel XII secolo divenne un comune libero e dopo secoli di battaglie contro la rivale Venezia, Trieste si pose sotto la protezione (1382) del duca d'Austria conservando però una certa autonomia fino al XVII secolo.

Il Porto Franco

 
La Cattedrale di San Giusto

Nel 1719 divenne porto franco ed in quanto unico sbocco sul mare Adriatico dell'Impero Austriaco, Trieste fu oggetto di investimenti e si sviluppò diventando, nel 1867, capoluogo della regione del Litorale Adriatico dell'impero (l'"Adriatische Küstenland"). Nonostante il suo stato privilegiato di unico porto commerciale della Cisleitana e primo porto dell'Austria-Ungheria, Trieste mantenne sempre in primo piano, nei secoli, i legami culturali con l'Italia; infatti, anche se la lingua ufficiale della burocrazia era il tedesco, l'italiano tramite il dialetto triestino (di tipo veneto) nel corso del secolo XVII sostituì il tergestino (l'antico dialetto di tipo ladino friulano),) e rimane fino a tutt'oggi la lingua più parlata dagli abitanti.

L'Irredentismo e l'annessione all'Italia

Trieste fu, assieme a Trento, il centro dell'irredentismo, movimento che puntava alla annessione all'Italia che a Trieste era voluto più che altro solo dalla classe borghese, le cui possibilità politiche erano limitate dal Governo Imperiale, e di delle zone quelle zone dell'Impero Austro-Ungarico che avevano una presenza italiana o culturalmente legate all'Italia. Va ricordato che nel caso di Trieste, Gorizia, Istria e Dalmazia, vivevano, e vivono tutt'ora, anche altre popolazioni (austriaci, tedeschi, sloveni e croati). Nel 1918, dopo la fine della prima guerra mondiale, Trieste e la sua provincia vennero annesse all'Italia. L'occupazione e la successiva annessione da parte italiana fu però accompagnata da un inasprimento degli scontri nazionali tra italiani e slavofoni, cominciati già negli ultimi decenni dell'Impero Austro-Ungarico. Il 13 aprile 1920, in seguito a uno scontro violento tra le forze d'occupazione italiane e la popolazione croata di Spalato, scoppiarono a Trieste disordini di stampo anti-slavo, durante i quali un gruppo di squadristi incendiò il Narodni dom (Casa Nazionale), centro culturale degli sloveni locali. Con la firma del Trattato di Rapallo del 1920, Trieste passò definitamente all'Italia, mentre il suo territorio provinciale si estese fino a comprendere zone dell'ex Contea di Gorizia e Gradisca, dell'Istria e della Carniola.

Il periodo interbellico

Il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale fu segnato da numerose difficoltà per Trieste. Da un lato, l'economia della città fu colpita dalla perdita del suo secolare entroterra economico; ne soffrì soprattutto l'attività portuale e commerciale, ma anche il settore finanziario. Dall'altra parte, Trieste perse la sua tradizionale autonomia comunale e politica. Cambiò anche la sua configurazione linguistica e culturale; quasi la totalità della comunità germanofona lasciò infatti la città dopo l'annessione all'Italia. Con l'avvento del fascismo, moltissimi sloveni immigrarono nella vicina Jugoslavia, mentre l'uso pubblico della lingua slovena fu proibito. Dalla fine degli anni venti, cominciò l'attività sovversiva dell'organizzazione irredentista sloveno-croata TIGR, con alcuni attentati dinamitardi anche nel centro cittadino. Nonostante i problemi economici e il teso clima politico, la popolazione della città crebbe in questo periodo, grazie soprattutto all'immigrazione da altre zone dell'Italia. Nello stesso periodo, furono portate avanti alcune importanti opere urbanistiche; tra gli edifici importanti vanno ricordati il palazzo dell'Università e il Faro della vittoria. Con l'introduzione delle leggi razziali fasciste del 1938, la vita culturale e economica della città fu gravemente danneggiata dall'esclusione della numerosa comunità ebrea dalla vita pubblica. La crescenti attività illegali del Partito comunista e di gruppi irredentisti sloveni preannunciavano il clima di scontro che avrebbe caratterizzato la vita politica della città nei due decenni successivi.

L'occupazione nazista e la fine della guerra

Nel periodo che va dall'armistizio (8 settembre 1943) all'immediato dopoguerra, Trieste fu al centro di una serie di vicende che hanno segnato profondamente la storia della città e della regione circostante e suscitano ancora oggi accesi dibattiti. Durante l'occupazione nazista la Risiera di San Sabba - oggi Monumento Nazionale - venne destinata a campo di prigionia e di smistamento per i deportati in Germania e Polonia e ed eliminazione di partigiani italiani e slavi, detenuti politici ed ebrei.

La Risiera fu l'unico campo di concentramento in Italia e nell'Europa Meridionale, munito di forno crematorio, messo in funzione il 4 aprile 1944. In seguito negli anni cinquanta fu usato come campo profughi per gli italiani che fuggivano dalla pulizia etnica comunista-Jugoslavia, ed è oggi un museo.

 
Mappa austriaca di Trieste (1888)

Fu triestina la prima staffetta partigiana d'Italia: Ondina Peteani, deportata ad Auschwitz n.81672.

Il 30 aprile 1945 insorse il CLN di Trieste, liberando tutta la città eccetto il Porto Vecchio, il Palazzo di Giustizia e il Castello di San Giusto, che rimasero in mano tedesca. Il 1° maggio le forze jugoslave giunsero a Trieste. Le truppe tedesche resistettero comunque fino al pomeriggio del 2 maggio, arrendendosi solo quando arrivarono in città i primi soldati neozelandesi. L'esercito jugoslavo mantenne il controllo di Trieste fino al 12 giugno (i quaranta giorni di Trieste), durante i quali si svolsero migliaia di esecuzioni sommarie di militari e civili i corpi delle vittime vennero gettai nelle infoibamenti nel Carso triestino. La più grande, ora Monumento Nazionale, quella di Basovizza. Successivamente gli alleati presero il controllo della città.

Trieste è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Successivamente gli alleati, pretesero l'allontanamento delle truppe jugoslave e presero il controllo della città. Immediatamente dopo l'allontanamento delle truppe slavo-comuniste, le divisioni tedesche si consegnarono alle truppe alleate.

Il Governo Militare Alleato e gli accordi con la Jugoslavia

Le rivendicazioni jugoslave e italiane nonché l'importanza del porto di Trieste per gli Alleati furono la spinta nel 1947, sotto l'egida dell'ONU, alla istituzione del "Territorio libero di Trieste" (TLT), in pratica uno stato a sé. Per l'impossibilità di nominare un Governatore scelto in accordo tra angloamericani e sovietici, il TLT rimase diviso in due zone d'occupazione militare: la Zona A amministrata dagli Alleati e la Zona B amministrata dagli jugoslavi. Questa situazione continuò fino al 1954 quando il problema venne risolto semplicemente spartendo il territorio libero di Trieste secondo le due zone già assegnate: anzi, furono incorporate alla Jugoslavia alcuni villaggi (Albaro Vescovà, San Servolo, Crevatini, Plavia e Valle Oltra) del comune di Muggia, arrivando fino ai monti che sovrastano la periferia della città. Tale situazione provvisoria fu resa definitiva nel 1975, col Trattato di Osimo intercorso tra Italia e la allora Jugoslavia.

Alcuni movimenti locali rimarcano tuttavia che gli articoli del Trattato di Pace - firmato e ratificato dall'Italia e dalle 21 nazioni ammesse alla Conferenza di Parigi del 1947 - che istituivano il TLT, de jure mai sono stati abrogati. Recentemente, rispondendo a una loro petizione, il Segretariato delle Nazioni Unite ha confermato per iscritto che tuttora qualsiasi Paese membro dell'ONU potrebbe richiedere la messa all'ordine del giorno della designazione del Governatore del Territorio Libero.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[2]

Abitanti censiti[3]

Economia

 
La Borsa vecchia, oggi sede della Camera di commercio
 
La sede legale e direzione del gruppo Allianz in Italia, presso l'ex sede del Lloyd Adriatico

Trieste ha un porto di notevoli dimensioni con diversi terminal, da quello container, alle banchine per i traffici Ro-Ro con la Turchia, principale "porta" europea dei prodotti turchi, fondamentali per lo scalo. Rilevanti anche la movimentazione del caffè (un terzo delle importazioni nazionali) e il terminal petrolifero, da cui parte l'oleodotto Transalpino, che rifornisce Austria, Baviera e Repubblica Ceca. Riguardo al traffico passeggeri è in crescita l'attività croceristica.

Nel settore dell'industria ci sono stabilimenti che trattano la meccanica industriale e navale (cantieri), la metallurgia (ferriera), in funzione dalla fine del '800. Uno dei principali insediamenti industriali è la fabbrica della Wärtsilä Italia, ex Grandi Motori Trieste, il più grande stabilimento per la produzione di motori navali in Europa e uno dei più importanti di componenti per centrali elettriche. Lo stabilimento, in continua crescita, ha ricevuto anche delle commesse per le ricostruzioni di centrali in Iraq.

A Trieste si trovano anche i laboratori della Telit, un'importante compagnia operante nel settore delle telecomunicazioni.

Nel settore alimentare possiamo ricordare importanti società come Illy (caffè), Principe e Sfreddo (salumi), Pasta Zara, Stock. Sono di fondazione triestina anche la Hausbrandt (caffè) e la Dreher.

Oltre il 90% di tutte le aziende industriali e buona parte di quelle artigianali trovano la loro sede nella zona industriale sita nelle valli di Zaule e delle Noghere, a cavallo dei Comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle/Dolina, amministrata dall'EZIT.

Importantissimo è per Trieste l'apporto economico della ricerca scientifica e del terziario avanzato.

La città è sede di compagnie assicurative come SASA Assicurazioni (ora gruppo SAI), Generali e Allianz Italia Spa (proprietaria di RAS e Lloyd Adriatico, storiche società giuliane).

Nella zona di Trieste è, in discussione su pressione della Regione, la costruzione di uno o due gassificatori di GNL: uno a terra in zona Zaule ed uno fuori costa nel Golfo di Trieste.

Cultura

Trieste, una città multietnica

 
Un ufficio del comune di Trieste
 
Una scuola elementare in lingua slovena

Trieste è un crocevia di culture e religioni, conseguenza sia della sua posizione geografica di "frontiera" sia delle vicissitudini storiche che ne hanno fatto un punto di incontro di molti popoli; infatti quasi ogni etnia e ogni movimento religioso ha un proprio luogo di culto. Nella città di Trieste attualmente sono presenti accanto agli italiani numerosi gruppi etnici minoritari (tra cui croati, serbi, rumeni, greci, austriaci, tedeschi, sloveni e gruppi di recente insediamento tra i quali arabi, albanesi, cinesi, africani e sudamericani).

 
Una veduta del centro città

Template:Appartenenza Linguistica

Nel vasto territorio comunale di Trieste, il cui contado si spinge fino al confine con la Slovenia, si incontrano altresì località dell'altopiano carsico in cui vive una minoranza di lingua e cultura slovena, tutelata da apposite normative, la quale dispone di una propria rete scolastica, di proprie organizzazioni culturali e sportive e di propri movimenti politici.

È altresì da notare che al di là del confine avviene la stessa cosa in senso inverso, cioè è presente la comunità istriana di lingua italiana che mantiene stretti legami culturali con la madrepatria ed in particolare con la città di Trieste, ma che non gode di eguali tutele nella Regione litoraneo-montana croata.

Fino alla prima guerra mondiale la comunità di lingua tedesca superava il 15% della popolazione del comune, poi è stata ridotta dal trasferimento in Austria di molti impiegati pubblici. La comunità slovena, presente nella città fin dal medioevo, raggiungeva il 5,8% della popolazione del comune (revisione del censimento 1910). Durante il ventennio fascista fu proibito agli sloveni di usare la propria lingua e in molti casi vennero italianizzati i cognomi. Attualmente tuttavia nel centro urbano tedeschi e sloveni sono superati in consistenza da altre comunità, in particolare dalle nutrite comunità cinese (attiva nel commercio) e serba (lavoratori nell'edilizia).

Prima della seconda guerra mondiale e la conseguente occupazione nazista, inoltre, esisteva anche una florida comunità ebraica che poi si è progressivamente ridotta e attualmente conta circa 700 membri.

Letteratura

L'ambiente culturale mitteleuropeo e la particolare storia di Trieste hanno favorito fin dall'ottocento l'affermazione di scrittori triestini e l'arrivo di importanti autori stranieri che nella Città vissero a lungo. L'elenco di sotto comprende i più importanti scrittori nativi di Trieste e altri scrittori celebri che vissero e scrissero le loro maggiori opere nel capoluogo giuliano.

 
Il monumento all'Imperatrice Elisabetta
 
Il Municipio

Scrittori di lingua italiana:

Scrittori dialettali:

Scrittori di lingua tedesca:

Scrittori di lingua slovena:

Altri scrittori:

Scienza e Università

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema Trieste.

Nella città, sede universitaria dal 1924, trovano sede numerose organizzazioni scientifiche internazionali e il principale parco scientifico italiano. Trieste infatti è diventata nota come Città della scienza e ospita una comunità scientifica ed universitaria molto conosciuta e rinomata all'estero che richiama ogni anno migliaia di studenti da tutto il mondo e di tutte le culture.

Istituzioni internazionali

A Trieste si trova la sede della CEI (Central European Initiative), un ente internazionale con lo scopo di favorire la cooperazione e lo sviluppo nell'Europa centrale; vi fanno parte 17 paesi dall'Italia alla Bielorussia.

Musei

Civici Musei

I musei del comune di Trieste comprendono il "Museo Revoltella - Galleria d'arte moderna", i "Civici musei di storia ed arte", una rete ("museo multiplo") di undici istituzioni museali triestine (Museo di storia ed arte e orto lapidario", Museo del Castello e Armeria", Lapidario tergestino, Museo d'arte orientale, Museo teatrale "Carlo Schmidl", Museo di guerra per la pace "Diego de Henriquez" Museo della Risiera di San Sabba, Museo di storia patria, Museo Morpurgo de Nilma, Museo Sartorio, Museo del Risorgimento e Sacrario Oberdan e Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa (in collaborazione con le Poste italiane) e i "Civici musei scientifici", costituiti da quattro istituzioni (Museo civico di storia naturale, Acquario marino, Museo del mare e Orto botanico). Altri tre musei fanno parte del "Servizio bibliotecario urbano" (Museo Sveviano, Museo petrarchesco piccolomineo e Museo Joyce Museum, a cui si aggiungono due biblioteche (Biblioteca civica "Attilio Hortis"" e Biblioteca comunale del popolo "Pier Antonio Quarantotti Gambini", l'Archivio diplomatico e l'Archivio storico.

Lo Stadio Nereo Rocco, inaugurato nel 1992, ospita infine una serie di opere d'arte contemporanea, vincitrici di un apposito concorso (Nike, di Paolo Borghi primo classificto, ed opere di Nino Perizi, Marino Cassetti e Franco Chersicola, Livio Schiozzi, Claudio Sivini, Carlo Ciussi, Luciano Del Zotto, Gianni Borta, Enzo Mari e Francesco Scarpabolla. Per il "Polo natatorio" Davide Rivalta ha scolpito l'Ippopotamo in equilibrio sulla sfera.

Musei artistici

 
Teatro Giuseppe Verdi
 
Politeama Rossetti
 
Il Castello di Miramare
  • Museo Revoltella - Galleria d'Arte Moderna, fondato nel 1872 con lascito testamentario di Pasquale Revoltella (1795-1869) e ospitato inizialmente nel Palazzo Revoltella (1852-1858, architetto Firedrich Hitzig), fu ampliato nel 1907 con l'acquisto dell'attiguo palazzo Brunner (ristrutturato nel 1968 da Carlo Scarpa, con interventi fino al 1991). Conserva una pinacoteca con ampia raccolta di opere delle principali correnti pittoriche ottocentesche, in seguito ingrandita con opere novecentesche, nella sede di palazzo Brunner, mentre il palazzo Revoltella è stato allestito con gli arredi originali e la collezione raccolta dal donatore.
  • Civico Museo di storia ed arte e orto lapidario, nato nel 1843 come orto lapidario attorno al cenotafio di Johann Joachim Winckelmann, mentre il Museo di antichità presso la Biblioteca civica, conservava i materiali di minori dimensioni. Le due sedi furono riunificate nel 1925 sul colle di San Giusto. Raccoglie oggetti archeologici prevalentemente di origine locale.
  • Civico Museo d'arte orientale, inaugurato nel 2001 nel settecentesco "Palazzetto Leo", donato alla città dalla famiglia. Raccoglie materiali riguardanti oggetti provenienti dall'Estremo Oriente.
  • Civico Museo teatrale Carlo Schmidl, inaugurato nel 1924 dall'editore musicale Carlo Schmidl (1859-1943), fu inizialmente ospitato nello storico "Teatro Verdi". Nel 1991 fu spostato a Palazzo Morpurgo e quindi nella sede di Palazzo Gopcevic (1850, architetto Giovanni Berlam). Documenta la vita teatrale e musicale della città a partire dal XVIII secolo.

Musei storici

  • Civico Museo del Castello e Armeria, dedicato alla storia del Castello di San Giusto e ospitato nei locali dello stesso castello, acquisito dal comune nel 1932 e restaurato nel 1936 l'armeria raccoglie armi tra il XII e il XIX secolo.
  • Civico Museo di storia patria, nato come sezione del Museo di storia ed arte, fu ospitato dal 1925 nella palazzina Basevi. Doveva raccogliere i materiali della vita pubblica e privata della città, ma se ne distaccarono nel 1934 i materiali risorgimentali e nel dopoguerra, in seguito ai danni subiti dalla palazzina e lo spostamento alla sede attuale, la collezione di dipinti fu distaccata presso il Museo Sartorio.
  • Civico Museo del Risorgimento e Sacrario Oberdan, raccoglie cimeli rinascimentali cittadini, precedentemente parte della raccolta del Museo di storia patria, ospitati in un edificio costruito nel 1934 dall'architetto Umberto Nordico sul luogo della scomparsa caserma nella quale era stato giustiziato Guglielmo Oberdan.
  • Civico Museo della Risiera di San Sabba, conserva, in alcune sale del monumento, ristrutturato nel 1965 (architetto Romano Boico), una raccolta di cimeli provenienti dai campi di sterminio tedeschi e oggetti sottratti dai nazisti agli ebrei triestini.
  • Civico Museo di guerra per la pace "Diego de Henriquez", istituito nel 1997, raccoglie cimeli di storia militare riuniti dal collezionista Diego de Henriquez.
  • Lapidario Tergestino, ospitato in uno dei bastioni del Castello, custodisce reperti provenienti dagli edifici della Trieste romana e precedentemente custoditi nell'Orto lapidario.
  • Civico Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, nato dalla collaborazione del Comune con le Poste italiane e ospitato nl palazzo delle Poste del 1894, raccoglie cimeli postali della regione e delle zone limitrofe.

Musei scientifici

  • Civico Museo di storia naturale, inaugurato nel 1846 da un associazione privata ("Società di amici della scienza naturale") come " Gabinetto zoologico-zootomico", venne donato alla città nel 1852 e si trasferì nella sede attuale con il nome di "Civico museo "Ferdinando Massimiliano"". Comprende una sezione botanica, una sezione zoologica, una sezione paleontologica e una mineralogica e svolge attività didattica e di ricerca.
  • Civico Acquario Marino, , inaugurato nel 1933 ed ospitato nell'ex "Peschiera Centrale", edificata nel 1913 in stile liberty dall'architetto Giorgio Polli. Ospita esemplari della fauna marina adriatica in un sistema di vasche con acqua prelevata direttamente dal mare.
  • Civico Museo del mare, inaugurato nel 1904 come "Museo della pesca" dalla "Società di pesca e piscicultura marina". A questo si aggiunsero materiali provenienti dall'Istituto nautico di Trieste, con la trasformazione in "Esposizione marina permanente", affidato alla "Società adriatica di scienze naturali". Nel 1968 divenne il museo attuale con la nuova sede allestita dall'architetto Umberto Nordio. Ospita i materiali sulla storia della marineria triestina.
  • Orto Botanico, fondato nel 1824 dal "Gremio farmaceutico", a cui seguì nel 1861 un giardino per le specie spontanee dell'ambiente carsico. Nel 1903 ricevette il nome attuale.

Musei letterari

Dimore storiche

  • Civico Museo Sartorio, ospitato in una villa settecentesca, ristrutturata nell'Ottocento e appartenente alla famiglia Sartorio. Conserva alcuni ambienti con arredi originali e diverse collezioni donate alla città, il Trittico di Santa Chiara, opera di Paolo e Marco Veneziano del 1328 e disegni di Giambattista Tiepolo.
  • Civico Museo Morpurgo de Nilma, ospitato nell'appartamento ottocentesco dei banchieri Morpurgo, con gli arredi originali, donato dalla famiglia al Comune nel 1943.

Altri Musei

Luoghi di interesse

Vedi anche Provincia di Trieste

 
Tempio Serbo-ortodosso della SS.Trinità e di San Spiridione
File:Berlam Palazzo Aedes Trieste.jpg
Palazzo Aedes (il Grattacielo Rosso)
File:Tempio Israelitico Trieste.jpg
La Sinagoga
 
Il teatro Romano
 
Il palazzo della Luogotenenza, l'attuale prefettura

Palazzi

Castelli

Resti Archeologici

  • Basilica Forense (II sec d.C.)
  • Castelliere - Cattinara
  • Acquedotto romano - Val Rosandra
  • Foro romano - S.Giusto
  • Teatro romano (I sec a.C.)
  • Torre difensiva mura romane (adiacenze scalinata S.M.Maggiore)
  • Tor Cucherna
  • Resti abitazioni romane (comprensorio cittavecchia)
  • Arco di Riccardo (33 a.C.)
  • Antiquarium di via Donota[1]
  • Antiquarium di Borgo San Sergio
  • Basilica Paleocristiana[2]

Luoghi di culto

Altri luoghi d'interesse

Manifestazioni di rilievo

 
Canal Grande
  • Barcolana, la regata velica più affollata del mondo: vi partecipano circa 2000 barche. Si tiene ogni anno la seconda domenica di ottobre.
  • Bavisela manifestazione sportiva di richiamo internazionale (maratona, triathlon, skiroll, ecc.) www.bavisela.it
  • ITS - International talent support concorso internazionale di moda accessori e fotografia si tiene a metá luglio. ITS website
  • ERA - Esposizione di Ricerca Avanzata. Rassegna biennale di scienza e tecnica organizzata da "Globo divulgazione scientifica", che vede la partecipazione di numerosi istituti di ricerca nazionali ed internazionali.
  • Trieste film festival (www.triestefilmfestival.it)
  • Science Plus Fiction - festival cinematografico dedicato alla fantascienza.
 
Trieste vista da Monte Grisa
File:Trieste Faro-della-Vittoria.jpg
Il faro della Vittoria
 
Il Molo Audace

Sono molti i triestini celebri nell'ambito di storia, cultura, scienza, sport.

Oltre agli scrittori già ricordati, Trieste ha avuto tra i suoi cittadini:

Santi

  • San Giusto, martire e patrono della città.
  • San Servolo, martire
  • San Lazzaro, diacono e martire
  • Santi Ermacora vescovo e Fortunato diacono, martiri
  • San Sergio, martire
  • Sant'Apollinare
  • Sante Eufemia e Tecla, vergini e martiri
  • Beata Maria Teresa Ledochowska, vergine

Personaggi storici

Personalità del teatro e della musica e della televisione

Studiosi

Sportivi

Pittori

Architetti

Giornalisti

Imprenditori

Politici e statisti

Sport

A Trieste sono presenti numerose società sportive, tra le quali:

Squadre maschili:
Squadre femminili:

Trieste è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Amministrazione comunale

Template:ComuniAmministrazione

  • Fax: 040 6756060
  • Municipio: piazza dell'Unità d'Italia, 4

Gemellaggi

Accordi di collaborazione

Circoscrizioni e rioni tradizionali

Circoscrizioni

  1. Altopiano Ovest
  2. Altopiano Est
  3. Roiano - Gretta - Barcola - Cologna - Scorcola
  4. Città Nuova - Barriera Nuova - San Vito - Città Vecchia
  5. Barriera vecchia - San Giacomo
  6. San Giovanni - Chiadino - Rozzol
  7. Servola - Chiarbola - Valmaura - Borgo San Sergio - Altura

Rioni tradizionali e/o frazioni (corrispondenti alle circoscrizioni)

  1. Santa Croce (Križ), Prosecco (Prosek), Contovello (Kontovel)
  2. Opicina (Opčine), Banne (Bani), Trebiciano (Trebče), Padriciano (Padriče), Gropada (Gropada), Basovizza (Bazovica)
  3. Miramare, Grignano, Barcola, Gretta, Roiano, Scorcola, Cologna, Guardiella
  4. Città Nuova (Borgo Teresiano), Città Vecchia, Barriera Nuova, Borgo Giuseppino, San Vito
  5. Barriera Vecchia, San Giacomo, Santa Maria Maddalena Superiore
  6. Rozzol, Chiadino, Guardiella, Longera
  7. Santa Maria Maddalena Superiore, Santa Maria Maddalena Inferiore - Raute (Rovte), Chiarbola, Servola

Frazioni

Barcola, Opicina (Opčine), Miramare, Grignano, Basovizza (Bazovica), Banne (Bani), Borgo San Nazario, Cattinara, Conconello, Contovello (Kontovel), Gropada, Longera, Padriciano (Padriče), Prosecco (Prosek), Santa Croce (Križ), Trebiciano (Trebče), Servola.

Onorificenze

File:MVM O.jpg

Il 9 novembre 1956, la città è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:[3]

«Protesa da secoli a additare nel nome d'Italia le vie dell'unione tra popoli di stirpe diversa, fieramente partecipava coi figli migliori alla lotta per l'indipendenza e per l'unità della Patria; nella lunga vigilia confermava col sacrificio dei martiri la volontà d'essere italiana; questa volontà suggellava col sangue e con l'eroismo dei volontari della guerra 1915 - 18. In condizioni particolarmente difficili, sotto l'artiglio nazista, dimostrava nella lotta partigiana quale fosse il suo anelito alla giustizia e alla libertà che conquistava cacciando a viva forza l'oppressore. Sottoposta a durissima occupazione straniera, subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe, non rinunciando a manifestare attivamente il suo attaccamento alla Patria. Contro i trattati che la volevano staccata dalla Madrepatria, nelle drammatiche vicende di un lungo periodo d'incertezze e di coercizioni, con tenacia, con passione e con nuovi sacrifici di sangue ribadiva dinanzi al mondo, il suo incrollabile diritto d'essere italiana. Esempio d'inestinguibile fede patriottica, di costanza contro ogni avversità e d'eroismo.»


Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Scienza e cultura

Per un elenco più esauriente vedi Sistema Trieste

Turismo

Quotidiani

Siti istituzionali


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  1. ^ Eugen Gelcich, Studien über die Entwicklungs-Geschichte der Schiffahrt mit besonderer Berücksichtigung der nautischen Wissenschaft, Laibach, 1882.
  2. ^ Dati tratti da:
  3. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.