Aleksandr Nevskij (Prokof'ev)

tema musicale composto da Sergej Prokof'ev nel 1938 per l'omonimo film di Sergej Ėjzenštejn

Aleksandr Nevskij è la partitura composta dal compositore Sergej Prokof'ev nel 1938 per l'omonimo film del regista sovietico Sergej Ėjzenštejn.

Aleksandr Nevskij
CompositoreSergej Sergeevič Prokof'ev
Tipo di composizionecolonna sonora
cantata
Numero d'operaop. 78
Epoca di composizione1938
Prima esecuzioneMosca, Teatro Bol'shoj, 17 maggio 1939 (cantata)
PubblicazioneMuzgiz, Mosca, 1941 (cantata)
Organicovedi sezioni

Da una rielaborazione delle musiche, lo stesso compositore trasse successivamente una cantata per mezzosoprano, coro e orchestra. È rimasta una delle più celebri cantate del XX secolo e può essere considerata uno dei capolavori della musica del periodo sovietico.[1]

Storia

Prokof'ev, terminata la sua ultima tournée da concertista in occidente, in Europa e negli Stati Uniti, si interessò molto a studiare le eventuali relazioni fra la musica e la filmografia; trovandosi a Hollywood passò il suo tempo libero proprio negli studi cinematografici rimanendo affascinato dalle possibilità che questa interazione poteva dare.[2] Rientrato in Unione Sovietica venne interpellato dal regista Ėjzenštejn che gli propose la collaborazione per la realizzazione di Aleksandr Nevskij. Il musicista conosceva molto bene le capacità del regista di cui aveva più volte visto La corazzata Potëmkin, inoltre egli aveva già realizzato una colonna sonora nel 1933 per il Il tenente Kiže di Fajncimmer; il compositore accettò con entusiasmo e iniziò immediatamente il lavoro.

La storia di Aleksandr Nevskij si svolge in Russia nel XIII secolo quando il popolo dell'Orda d'Oro di stirpe mongolica travolse le città della Russia antica e Aleksandr, sovrano di Novgorod, fu eletto dal popolo come il simbolo d'indipendenza che riuscì a frenare l'espansione di gruppi di origine germanica. Ėjzenštejn prese come soggetto del film la Battaglia del lago ghiacciato, durante la quale Aleksandr sconfigge l'esercito teutonico nel 1242 presso il Lago dei Ciudi. Il regista girò il film come fosse una chanson de geste dove i personaggi erano nettamente divisi in due parti: i buoni e i cattivi. Prokof'ev per ottenere musicalmente questa dicotomia pensò a due illustri esempi, Il gallo d'oro di Rimskij-Korsakov e soprattutto a L'uccello di fuoco di Stravinskij dove la positività era espressa da una musica diatonica, mentre l'aspetto negativo dal cromatismo.[3]

La collaborazione fra il compositore e il regista fu proficua. Prokof'ev fu agevolato dal fatto che Ėjzenštejn conoscesse bene la musica; lavorarono sempre di comune accordo anche perché avevano la stessa idea su come dovesse essere impiegata la musica che aveva sì il compito principale di commentare le azioni sceniche, ma anche quello di sottolineare i movimenti dei personaggi, esaltandone con il suono il carattere e il dinamismo.[1] Il metodo di lavoro utilizzato dai due autori era molto rigoroso; Prokof'ev ogni sera assisteva alla proiezione privata delle scene realizzate durante il giorno, guardandole anche due o tre volte; quindi prendeva appunti sulle diverse sequenze e le loro durate e l'indomani, con puntualità assoluta, consegnava la partitura al regista all'ora concordata.[3] Il lavoro si svolse sempre con queste modalità senza interruzioni; la sequenza della battaglia sul ghiaccio fu terminata il 10 giugno, le bozze di partitura per il canto dei cavalieri il 15 luglio e il film fu concluso alla data che era stata stabilita, il 3 novembre 1938.[2]

Alla prima del 1º dicembre 1938 a Mosca il successo del film fu grandioso; Josif Stalin in persona si congratulò con Ėjzenštejn e l'anno dopo gli conferì la più alta onorificenza nazionale dell'Unione Sovietica, l'Ordine di Lenin. Prokof'ev, esaltato per il successo ottenuto, decise che da allora in poi si sarebbe dedicato soltanto a comporre musica su argomento sovietico, allo scopo di celebrare il popolo russo.[1]

Colonna sonora

Aleksandr Nevskij fu il secondo lavoro di Prokof'ev per il cinema. La colonna sonora era composta da 21 sezioni e il musicista si occupò attivamente non solo della composizione, ma anche della fase di registrazione. Fece numerosi esperimenti posizionando il microfono a distanze diverse per ottenere il suono desiderato. I corni, ad esempio, usati per rappresentare i Cavalieri Teutonici furono fatti suonare vicini ai microfoni per produrre un suono crepitante e distorto. Le parti degli ottoni e del coro furono registrate in studi diversi e successivamente mixate insieme.

Prokof'ev utilizzò diverse sezioni dell'orchestra, così come diversi stili compositivi, al fine di evocare negli ascoltatori le immagini che desiderava. Ad esempio, i Cavalieri Teutonici (visti come il nemico) sono affidati agli ottoni pesanti, che eseguono note dissonanti con un ritmo marziale. Al contrario, l'esercito russo, che rappresenta il bene e con cui il pubblico deve identificarsi, viene evocato con un materiale ispirato al folclore russo e con grandi passaggi melodici.[1]

Organico

Mezzosoprano, coro misto. Orchestra composta da: ottavino, due flauti, due oboi, corno inglese, due clarinetti, clarinetto basso, sassofono, due fagotti, controfagotto, quattro corni, due trombe, tre tromboni, basso tuba, timpani, rullante, grancassa, piatti, tamburo basco, maracas, woodblock, triangolo, campane tubolari, tam-tam, glockenspiel, xilofono, arpa, archi

Cantata

 
Bacchette del tam-tam e della grancassa utilizzate nella Cantata

La Cantata op. 78, nata anche come opera di propaganda stalinista, vuole rappresentare i differenti momenti della vicenda narrata nel film. Composta per mezzosoprano, coro e orchestra, venne eseguita per la prima volta a Mosca dalla "Filarmonica di Mosca" il 17 maggio 1939 sotto la direzione di Prokof'ev e con Valentina Gagarina come voce solista. Come era avvenuto per la colonna sonora venne anch'essa ben accolta dal pubblico. Inizialmente dedicata al sessantesimo anniversario di Stalin, si caricò di letture sempre più spiccatamente patriottiche dopo l'invasione dell'Unione Sovietica da parte di Hitler. La prima esecuzione negli Stati Uniti venne diretta da Leopold Stokowski e venne eseguita dividendola in sette movimenti, della durata di circa 40 minuti. È stata cantata in russo, ma Prokof'ev ha utilizzato per il terzo e il quinto movimento il latino.

Struttura

  1. La Russia sotto il giogo mongolo. Molto andante
  2. Canto di Aleksandr Nevskij. Lento
  3. I crociati a Pskov. Largo
  4. Sollevati, popolo russo!
  5. La battaglia sul ghiaccio. Moderato, l'istesso tempo
  6. Il campo della morte. Adagio
  7. Entrata di Aleksandr Nevskij a Pskov. Allegro ma non troppo

Un primo quadro storico fa da prologo ed è intitolato La Russia sotto il giogo mongolo; viene introdotto da un brano orchestrale cupo che nel film accompagna le sequenze di immagini che rappresentano la desolazione della patria sotto il giogo mongolo. Il secondo brano dal titolo Il canto di Aleksandr Nevskij ricorda le imprese compiute da Aleksandr e la vittoria sugli svedesi sulle rive del fiume Neva; una melodia corale dagli accenti nostalgici canta la speranza del popolo russo.

Il terzo brano, I Crociati in Pskov, dall'aggressivo canto isoritmico latino Peregrinus expectavi, pedes meos in cymbalis, è dedicato all'invasione dei Cavalieri Teutonici. Questo pezzo, a parte un breve passo dolente che sottolinea il dolore degli invasi, è pervaso da una tematica musicale di carattere barbarico reso in modo perfetto dal suono cupo dei tromboni. Senza alcuna pausa segue il canto che esorta a combattere, Sollèvati, popolo russo!, che gioca su temi assai semplici resi però corposi da un'orchestrazione altisonante.

Il pezzo maggiormente spettacolare è La battaglia sul ghiaccio dove viene vissuto il clima dello scontro con profonde sonorità, accordi dissonanti, passaggi politonali tutti accompagnati dai numerosi strumenti a percussione. Il penultimo quadro, ricco di umanità, intitolato Il campo dei caduti è lasciato alla voce di mezzosoprano di una giovane donna russa che cerca tra i morti e i feriti il suo fidanzato dicendo di voler sposare un uomo coraggioso.

La Cantata si conclude con il brano dal tono grandioso L'entrata di Aleksandr in Pskov che riporta il tema musicale del condottiero già affrontata nel secondo brano, dove la veloce trasposizione da una tonalità all'altra crea un notevole effetto.

Organico

Mezzosoprano, coro misto. Orchestra composta da: ottavino, due flauti, due oboi, corno inglese, due clarinetti, clarinetto basso, sassofono, due fagotti, controfagotto, quattro corni, tre trombe, tre tromboni, basso tuba, timpani, tamburo, grancassa, piatti, tamburello, maracas, woodblocks, triangolo, tam-tam, campane tubolari, glockenspiel, xilofono, arpa, archi

Note

  1. ^ a b c d Vincenzo Buttino, Invito all'ascolto di Prokofiev, Milano, Mursia, 2000
  2. ^ a b Laetitia Le Guay, Sergej Prokof'ev. La vita e la musica, Milano, Auditorium edizioni, 2017
  3. ^ a b Piero Rattalino, Sergej Prokofiev. La vita, la poetica, lo stile, Varese, Zecchini editore, 2003

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN300778709 · GND (DE300121407 · BNF (FRcb13917230h (data)
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