Miti di Calabria: la leggenda della suora fantasma - Suor Gisella da Longobardi di Marina

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Suor Gisella, nata Ottavia Mottola, (Cosenza, 1801 - Longobardi (Italia), 1823), era una giovane ragazza che aveva deciso di intraprendere il percorso spirituale.

Dopo la sua morte , molti sono stati testimoni di eventi sovrannaturali, che sembrano ricondurre alla suora e alla leggenda che gira attorno a lei.

Biografia

Suor Gisella è nata da una coppia di contadini, ultima di 6 figli, unica femmina. Ottavia Mottola, il suo nome di battesimo, fu mandata appena diciottenne dai genitori nel Santuario di San Francesco da Paola (Paola), prendendo il nome di Suor Gisella. Due anni dopo, sotto la guida delle suore, venne trasferita con altre sue sorelle nella Casa Giovanile San Nicola da Longobardi, all’epoca seminario per giovani preti. Lì svolgeva faccende domestiche, si dedicava alla cucina e alla pregava.

Fu proprio durante una delle sue preghiere giornaliere che incontrò Don Pietro, un giovane di qualche anno più grande di lei da poco diventato prete. I due iniziarono sin da subito una relazione clandestina che durò per circa un anno, fin quando non vennero scoperti dal fratello maggiore di Ottavia. Una sera purtroppo, il fratello, accecato dalla rabbia e dalla vergogna che avrebbe provato se qualcuno altro li avesse scoperti, portò Suor Gisella via dal seminario riportandola al convento di Roccabernarda, dove venne reclusa.

I due innamorati, trascorsero molti mesi saparati, ma accadde il peggio: il fratello maggiore, scoperta la tresca, tornò a Longobardi Marina e decise di uccidere Don Pietro. Il suo corpo fu ritrovato nei dintorni del seminario, oggi conosciuto come la Casa Giovanile di Longobardi Marina, ormai non più agibile. Suor Gisella non venne mai a conoscenza della sorte capitata al suo amato, infatti, appena le fu possibile, tornò a Longobardi Marina per riconciliarsi con l’ormai defunto.

Suor Gisella tornò al seminario ogni sera per una settimana, fino a quando i fratelli, infastiditi dall'insistenza della giovane suora, decisero di rivolgersi alla Suora Madre. Fu così che Suor Gisella fu convocata per subire una serie di punizioni e penitenze, frustata e torturata.

La leggenda narra che Suor Gisella scomparve nel nulla. Nessuno ebbe più sue notizie ed il suo corpo non fu mai più ritrovato.

Leggenda

Tante sono le voci intorno alla questione, ma quella che più ha fatto scalpore è che Suor Gisella sia stata uccisa e che il suo spirito non abbia mai abbandonato l’attuale Casa Giovanile. Si dice che ogni sera faccia il suo ritorno, sempre in cerca del suo Don Pietro e che lasci ciocche dei suoi capelli, come segnale del suo ritorno.

C'è chi giura che la suora si aggiri ancora tra i corridoi e il giardino della struttura, tanto da supporre che il suo spirito sia ancora lì intrappolato. Alcuni ospiti della Casa Giovanile hanno raccontato di aver ritrovato ciocche di capelli tra i loro effetti personali, segno della gelosia della suora nei confronti di coloro che occupano luoghi a lei cari.

Reperti storici

Nel corso degli anni si sono verificati vari episodi che ricondurrebbero all’esistenza di Suor Gisella. Nella casa sono state ritrovate ciocche di capelli legate in piccole trecce da un nastro di colore bianco.