La Chess Records è stata un'etichetta discografica nata nel 1950 a Chicago, Illinois.

Chess Records
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Fondazione1950
Fondata daLeonard e Phil Chess
Chiusura1975
Sede principaleChicago
GruppoUniversal Music Group
SettoreMusicale
ProdottiChicago blues, blues, Rhythm and blues, Rock and roll, soul

Storia

La città di Chicago era diventata un punto di riferimento per la musica nera, a causa della la forte immigrazione di afroamericani provenienti dal Sud degli Stati Uniti che abitavano la periferia della città[1]; i due fratelli Leonard e Phil Chess (all'anagrafe Lejzor e Fiszel Czyż, emigrati dalla Polonia nel 1928[2]) decisero di acquisire nel 1947 le quote della Aristocrat Records, diventandone proprietari, cambiandone la denominazione e dedicandosi a questo genere musicale.

Era specializzata in musica blues, rock and roll e rhythm and blues, e ha visto incidere alcuni tra i più grandi artisti del ventesimo secolo, come Bo Diddley, Little Walter, Howlin' Wolf, Muddy Waters, Etta James e Chuck Berry, che il 21 maggio del '55 incise il suo primo successo, Maybellene, che raggiunse la posizione numero cinque della Billboard rock charts e la numero uno della classifica R&B. Secondo molti è la prima canzone rock and roll della storia, e la prima canzone rock and roll ad avere un testo poetico.

Nel 1952 i produttori lanciarono un'etichetta alternativa, la Checker Records, per la radio. Nel 1956 venne fondata sempre da loro un'altra etichetta (jazz), la Marterry, che cambiò subito nome in Argo Records. Essa però venne poi rinominata in Cadet Records per evitare confusione con un'antica etichetta inglese di nome Argo.

La storia di Leonard Chess e della Chess Records è stata raccontata nel film del 2008 Cadillac Records[3].

I dischi pubblicati

33 giri - Serie LP-14xx

Numero di catalogo Anno Interprete Titoli
LP-1425 Dicembre 1956 Chuck Berry, The Moonglows, The Flamingos Rock, Rock, Rock
LP-1426 1957 Chuck Berry After School Session
LP-1427 1957 Muddy Waters The Best of Muddy Waters

Note

  1. ^ “C” come Chess Records, su musicpostcards.it. URL consultato il 17 settembre 2023.
  2. ^ Maria Antonietta Bertacco, Chess Records: la rivoluzione culturale e commerciale del blues, su unibo.it. URL consultato il 17 settembre 2023.
  3. ^ Chess Records e il Chicago Blues: l’omaggio di Cadillac Records, su heartofglass. URL consultato il 17 settembre 2023.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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