Il gladiatore
Il gladiatore è un film del 2000 diretto da Ridley Scott, con Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen e Oliver Reed.
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Durata | 155',171' (extended version) |
Rapporto | 2,35:1 |
Regia | {{{regista}}} |
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La pellicola uscì nelle sale cinematografiche negli USA il 5 maggio 2000,mentre nelle sale in Italia il 19 maggio 2000.[1]
Trama
Template:Trama Nell'anno 180, durante una guerra contro i Barbari in Germania, l'anziano imperatore romano Marco Aurelio decide di scegliere come proprio successore il valente generale Massimo Decimo Meridio anziché il proprio figlio Commodo: egli desidera che ponga fine alle guerre e che ristabilisca il potere del senato, ovvero del popolo romano. Venuto a conoscenza della scelta del padre, Commodo lo uccide. Massimo capisce che l'imperatore non è morto naturalmente, sicché Commodo dà ordine di eliminare questi e la sua famiglia, dopodiché torna a Roma come imperatore.
Massimo si libera dai pretoriani mandati da Commodo ma, giunto dopo un estenuante viaggio al suo podere, in Spagna, trova la moglie e il figlio massacrati.
Catturato da un mercante di schiavi e venduto a Proximo, ex combattente che gestisce una gruppo di gladiatori, Massimo giunge in Africa ed è costretto a combattere nell'arena, dando presto prova delle sue eccellenti qualità di guerriero. Diventa il gladiatore favorito di Proximo, che ne fa una vera e propria attrazione.
Quando Commodo ordina un periodo di grandi feste a Roma per ingraziarsi il popolo, Proximo porta al Colosseo i suoi gladiatori, compreso Massimo, che comincia a pregustare la sua vendetta. Grazie alla sua esperienza guida i propri compagni alla vittoria in un combattimento disperato e viene acclamato dalla folla. Commodo teme che possa diventare troppo famoso e quindi troppo amato dal popolo e cerca di fare in modo che venga ucciso nell'arena. Tutti i suoi piani però falliscono e la celebrità di Massimo aumenta.
Nel frattempo Lucilla, sorella di Commodo e ex amante di Massimo, sta cospirando alle spalle dell'imperatore con alcuni membri del senato per detronizzarlo in favore del Gladiatore. Tenta di liberare Massimo perché guidi una rivolta contro Commodo, ma questi scopre il suo progetto, fa uccidere tutti i gladiatori e cattura Massimo per affrontarlo e sconfiggerlo nell'arena davanti al popolo di Roma.
Per essere certo della vittoria Commodo infligge a Massimo, incatenato, una grave ferita con un pugnale prima di affrontarlo. Massimo, tuttavia, con un'ultima sovrumana prova di coraggio e di forza, ha la meglio sul crudele tiranno che viene ucciso. Però Massimo non riesce a sopravvivere a causa delle ferite riportate e ha una visione dei suoi cari che ora può raggiungere nei Campi Elisi, mentre la folla del Colosseo, commossa, rende omaggio al valore dell'ultimo dei grandi romani. Template:Finetrama
Produzione
Le riprese del film iniziarono a gennaio del 1999 gli esterni si svolsero in Marocco,Tunisia,Italia e Malta[2],mentre gli interni sono stati ripresi interamente a Los Angeles negli studi cinematografici della Universal Pictures.
Il regista Ridley Scott e la produzione de Il gladiatore chiesero al comune di Roma di poter effettuare alcune scene dei duelli del Colosseo dentro il vero e proprio,pero' il comune rifiuto' la proposta perchè l'anfiteatro era in fase di restauro accurato,successivamente il Colosseo fu ricostruito a Malta in 19 settimane ma fu costruito solo il primo giro di tribune il resto fu creato con la tecnica digitale.[3] ,le riprese del film in generale terminarono a maggio del 1999.Il budget per la realizzazione del film fu di 103.000.000 $.[4]
L'attore Oliver Reed (Proximo) è morto poco prima del termine delle riprese del film, che di conseguenza è stato a lui dedicato. Le scene che non è riuscito a recitare sono state create al computer grazie a spezzoni di scene tagliate.
Box Office
Il film si è rivelato un successo fin dal debutto nelle sale cinematografiche incassando a livello internazionale circa 457.600.000 $[5] classficandosi al secondo posto dei film piu' visti nel 2000,negli Stati Uniti d'America la pellicola incasso' circa 187.705.427 $ mentre in Italia circa 5.239.764.000 di Lire pari a circa 2.600.000 €.
Edizione home video
Il film fu distribuito inizialmente in VHS e successivamente riprodotto in DVD.Nel 2006 la Universal Pictures ha messo in commercio l'edizione del film extended version con quattro dischi di cui 3 sono contenuti extra,questa versione il film consta circa 16 minuti in piu' rispetto alla versione cinematografica e contiene molte scene inedite.
Inesattezze e veridicità storiche
Il Gladiatore è noto per la sua grande quantità di inesattezze storiche. Di seguito un elenco dei più rilevanti errori di natura storica della pellicola. Va notato infatti che il film ha interpretato in modo molto libero quanto tramandato dalle fonti storiche, ma è d'altronde da segnalare che il regista Ridley Scott ha più volte dichiarato di essere sempre stato consapevole della scarsa attinenza alla realtà storica del film, in quanto era sua intenzione dirigere un'opera che fosse appassionante e non un documentario fedele al 100% ai fatti, e di avere volutamente commesso alcuni errori per rendere la storia più affascinante per il pubblico. Ne risulta pertanto un discorso soggettivo e sta quindi allo spettatore scegliere con quale approccio visionare il film e se giudicarlo in base ai suoi errori.
- Non vi sono prove che Commodo abbia avuto un ruolo nella morte del padre Marco Aurelio, che, invece, sembra sia morto di peste o tumore in Pannonia inferiore, non molto distante da Sirmio (odierna Sremska Mitrovica). È invece vero che il regno di Commodo fu contrassegnato da un accentuarsi dell'assolutismo imperiale e che Commodo stesso si appoggiò direttamente al popolo di Roma, compiacendone i gusti, per scardinare quel poco che ancora restava delle antiche istituzioni romane, ponendo così fine ad una serie di cinque imperatori saggi e illuminati. Insieme a Nerone e Caligola, Commodo è ricordato come uno degli imperatori pazzi, forse il peggiore di tutti, sotto il cui regno cominciò il declino di Roma. È vero anche che Commodo scese personalmente in campo contro gladiatori in battaglie manipolate a suo favore (gli avversari erano armati di spade di legno), che sua sorella Lucilla cospirò contro di lui, e che fu ucciso, seppure non nell'arena, da un gladiatore coinvolto in una congiura in cui ebbe un ruolo chiave Marzia, cugina ed amante di Commodo.
- Il nome del protagonista è Massimo Decimo Meridio, e viene chiamato sempre Massimo. Tuttavia nella Roma antica si scriveva prima 'il 'praenomen, poi il nomen e infine il cognomen, così chiamarlo Massimo sarebbe come Cesare venisse chiamato Caio. Può altresì essere sbagliato l'ordine dei suoi nomini, che sarebbe in realtà Decimo Massimo Meridio: infatti i praenomen "numerali" erano realmente in uso (es. Quinto Fabio Massimo), in genere per distinguere gli omonimi di una stessa gens in base all'ordine di nascita.
- Nella battaglia contro i germani, si vede che i legionari si dispongono nella formazione a quadrato per proteggersi, e impugnano le lancie (pilum) come le sarisse delle falangi. Nell'esercito romano le lancie non venivano mai impugnate in questo modo, erano giavellotti da lancio che venivano scagliate sul nemico prima di passare al corpo a corpo. Sempre in quella battaglia, viene mostrata una carica di cavalleria attraverso la foresta a "ranghi serrati". In una tale situazione nessun generale di qualsiasi epoca avrebbe mai ordinato di "serrare i ranghi" poiché in tal caso il compatto gruppo di cavalieri non avrebbe avuto alcuna mobilità fra gli alberi, a meno di schiantarsi tutti insieme contro il primo tronco.
- Quando Massimo entra nella tenda di Marco Aurelio si vedono dei libri, inesistenti all'epoca.
- In uno degli epici scontri ambientati nel Colosseo, nell'arena fanno la loro comparsa delle balestre a ripetizione e delle donne guerriere. Le donne, stando alle fonti, non partecipavano ai giochi circensi e le balestre a ripetizione non erano delle fattezze mostrate nel film e le funzioni semiautomatiche erano presenti solo sulle balliste o sugli scorpio di dimensioni maggiori.
- Sempre nel Colosseo, le armature indossate da Massimo e i suoi compagni sono corazzature militari di un paio di secoli successive rispetto all'ambientazione della storia.
- Ogni gladiatore aveva la facoltà di ritirarsi dall'incontro a propria discrezione. Inoltre, nel momento in cui uno dei duellanti prevaleva sull'altro, la folla esprimeva effettivamente il proprio volere circa la sorte dello sconfitto, e l'ultima parola spettava all'imperatore, ma raramente questi ne decretava l'esecuzione: in tal caso, infatti, era tenuto a pagare di persona un consistente risarcimento. Il gladiatore prossimo alla morte, alla quale veniva destinato perlopiù in conseguenza di ferite gravi, esponeva coraggiosamente il petto al vincitore.
- Nel film si indica la famosa arena con il nome di "Colosseo", ma tale denominazione in realtà risalirebbe all'XI secolo. Infatti era chiamato "Anfiteatro Flavio". Tale aspetto è tuttora controverso. Inoltre il Colosseo non giace sulle rive del Tevere.[6]
- Nell'edizione italiana, se si adatta Maximus con Massimo (come anche Commodus in Commodo o Marcus Aurelius in Marco Aurelio), si dovrebbe a sua volta adattare Proximus con Prossimo, piuttosto che Proximo.
- Vi sono inesattezze su diverse scritte latine. Per esempio all'ingresso del Colosseo si legge Dum stabit Colosseum stabit et Roma, che risale al medioevo, e Ludus Magnus gladiatores, grammaticalmente scorretta (necessita del genitivo gladiatorum).
- Nelle panoramiche appaiono cupole rinascimentali, simili a quelle di Sant'Andrea della Valle o San Gallo di fronte al Vittoriano.
- In alcune scene si possono notare cittadini con abiti tardo medievali/pre-rinascimentali, oltre che con acconciature di capelli un po' moderne per l'epoca romana.
- Nella visione aerea di Roma sono riconoscibili la basilica di Massenzio e l'arco di Costantino, entrambe edificate nel IV secolo d.C[7], quindi più di un secolo dopo l'epoca di Marco Aurelio.
- Nel film i cavalieri romani sembrano usare delle selle provviste di staffe, mentre è ben noto che all'epoca questo tipo di cavalcatura era sconosciuto. Infatti le selle romane avevano due perni all'altezza delle ginocchia tramite i quali, stringendo le gambe, il cavaliere si teneva in equilibrio. Sempre a proposito di staffe, quando Massimo parla commosso al figlioletto morto le cita esplicitamente.
- Quando Massimo si ferisce alla spalla, si vede più volte un tatuaggio raffigurante la scritta SPQR: un ufficiale romano non si tatuava, dato che era considerata una cosa da barbari.
- Nella scena del trionfo di Commodo appare quello che dovrebbe essere il Foro, di dimensioni enormi e completamente diverso dalla realtà. Nella medesima scena del trionfo è possibile contare il numero dei soldati stimandolo dal numero di "quadrati"[8]. Ogni quadrato è composto da 16x25 soldati (400) e vengono rappresentati almeno 50 quadrati per un totale di almeno 20000 persone varrebbe a dire 4 intere legioni. Se da un lato è vero che al tempo di Commodo ormai la regola di portare armi all'interno del Pomerium era un debole residuo di epoche antiche, dall'altro 4 legioni sembrano davvero un eccesso inaccettabile.
- Nella battaglia iniziale viene menzionato l'Inferno, nonostante il concetto di Inferno sia stato concepito solo nel Medioevo. In quell'epoca esisteva ancora l'Ade della religione greco-romana, che era inoltre un luogo di ombre e di spiriti: pertanto è errata anche la frase iniziale di Massimo, "scatenate l'Inferno" in relazione al lanciare dardi incendiari contro i barbari, in quanto il concetto di aldilà come luogo di fiamme arriverà anch'esso con il predominio del Cristianesimo.
- La provincia africana dello Zucchabar, in cui sono ambientate le prime battaglie tra gladiatori prima che i personaggi confluiscano a Roma, non solo non ha mai fatto parte dell'Impero Romano, ma addirittura non è mai esistita: è frutto della fantasia degli sceneggiatori.
- Nella scena del primo combattimento di gladiatori in Africa (ma anche in quelle che seguono), si assiste ad un'ecatombe di gladiatori. In realtà il gladiatore professionista era una risorsa preziosa per l'imprenditore che organizzava i giochi e la sua morte una catastrofe finanziaria. La morte era un incidente infrequente: a morire erano di solito schiavi e condannati "mascherati" da gladiatori; e di certo una strage di quelle dimensioni non sarebbe avvenuta in arene provinciali e decentrate per un centinaio di spettatori come si vede in quelle scene.
- L'inaugurazione dei giochi in onore di Commodo viene appresa da Massimo e Proximo tramite un improbabile volantino, su cui si notano altrettanto improbabili disegni di gladiatori che combattono e la scritta "Gladiatores violentia", grammaticalmente errata. Appare anacronistico infatti l'uso di un volantino come mezzo pubblicitario, certamente poi materie pregiate come il papiro (la carta non esisteva ancora in occidente) non sarebbero state sprecate per una semplice pergamena (soprattutto in tante copie in una povera provincia nordafricana) riguardo l'apertura dei giochi circensi.
- I pretoriani sono mostrati vestiti di nero, mentre nella realtà il nero era un colore difficilmente usato nel vestiario. Per di più alcune tracce farebbero pensare che i Pretoriani fossero vestiti di bianco. Ridley Scott ha giustificato la scelta per citare il film Guerre Stellari.
- Massimo da solo ha fronteggiato un gruppo di guerrieri e li ha sconfitti sempre da solo, in realtà nell'antica Roma, negli spettacoli, i gladiatori dovevano fronteggiarsi a coppie e prima di passare ad un altro gladiatore dovevano sconfiggere il proprio rivale.
- Massimo torna a piedi in Spagna dalla Germania dopo esser stato tradito da Commodo, viene poi catturato, portato in un porto e spedito via mare in nord Africa come gladiatore, e qui si costruisce una reputazione come eccellente guerriero combattendo nelle mini-arene. Appare buffo che nonostante tutte queste peripezie che richiedono molto tempo (soprattutto la lunga camminata), faccia in tempo per l'inaugurazione dei giochi in onore del nuovo imperatore Commodo.
Curiosità
- Le scene iniziali (la battaglia di Vindobona) sono state girate in Gran Bretagna, approfittando di una disposizione dello Stato per il disboscamento dell'area.
- Il film resta memorabile per la ricostruzione delle scene della battaglia (dal lancio di dardi degli arcieri ausiliari di chiara origine orientale, alla carica compatta ed ordinata delle legioni, a quella della cavalleria pesante romana). Scene che rispecchiano fedelmente la tattica bellica dell'epoca ed il contesto storico delle guerre marcomanniche e rappresentate sul monumento della Colonna di Marco Aurelio di fronte a Palazzo Chigi.
- Spesso, il brano Now we are free, tema culminante della colonna sonora, viene erroneamente attribuito alla cantante Enya. La canzone, scritta dal compositore Hans Zimmer, viene invece interpretata dalla cantante australiana Lisa Gerrard, la quale ha inoltre ottenuto una candidatura agli Oscar.
Note
- ^ http://imdb.com/title/tt0172495/releaseinfo
- ^ http://imdb.com/title/tt0172495/locations
- ^ http://cinema.castlerock.it/film_curiosita.php/id=389/scheda=il-gladiatore
- ^ http://imdb.com/title/tt0172495/business
- ^ http://cinema.castlerock.it/film_incassi.php/id=389/scheda=il-gladiatore
- ^ Cenni storici sul Colosseo
- ^ http://www.romanhideout.com/images/romanmovies/Gladiator/photo13.asp
- ^ Un fotogramma della scena è visibile in questo sito dedicato alla critica del film: http://www.romanhideout.com/images/romanmovies/Gladiator/photo23.asp
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Il gladiatore
Collegamenti esterni
- (EN) Il gladiatore, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Immagini del film con critica storica