Roberto Melli

pittore italiano (1885-1958)

Roberto Melli (Ferrara, 1885Roma, 1958) è stato un pittore italiano esponente della Scuola Romana.

Nacque a Ferrara da una famiglia di commercianti di origine ebraica e, trasferitosi a Genova, iniziò lavorare come apprendista intagliatore, scoprendo il proprio innato talento artistico. Nel 1910 decide di andare a vivere a Roma condividendo lo studio con lo scultore Giovanni Prini. Nel 1913 espone alla prima mostra della "Secessione romana". Partecipa quindi attivamente alle manifestazioni futuriste, movimento che lo vedrà agire come outsider autonomo e imprevedibile.

Nel 1915 insieme a Costantini, Fioresi, Oppo e Pizzirani costituisce il "Gruppo Moderno Italiano" e nel 1918 partecipa alla nascita della rivista e del movimento "Valori Plastici". Stringe amicizia con Giuseppe Capogrossi e Emanuele Cavalli, firma il "Manifesto del Primordialismo Plastico", ma dopo la mostra personale del 1936 la sua attività espositiva viene interrotta dalle leggi razziali fasciste che gli tolgono il diritto di partecipare a pubbliche esposizioni e a insegnare, contribuendo a sprofondarlo in una profonda crisi. Il cui unico sollievo rimane la vicinanza della moglie, "la fida Baba", come egli stesso amava chiamarla.

Il lavoro riprende dopo la guerra nel suo appartamento di tre stanze al Testaccio, proprio di fronte al Mattatoio" dove ospiterà ogni settimana giovani un gruppo di giovani amici pittori come Renato Guttuso, Enrico Accatino, Fausto Pirandello. Dal 1945 inizia infatti ad insegnare pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma e ritorna a esporre in alcune collettive e mostre personali. E' oramai considerato uno dei maggiori esponenti de "La scuola romana" e nel 1950 viene finalmente invitato alla Biennale di Venezia, che gli dedicherà una personale.

Negli ultimi anni continua la sua attività parallela di artista e critico. Nel 1957 esce il suo volume di poesie "Lunga favolosa notte", opera di grande spessore oggi troppo dimenticata. Nell’anno della morte la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma gli dedica una retrospettiva, curata da Nello Ponente e Palma Bucarelli.

Pittore straordinario per visione, cromatismo, composizione può essere ricordato per due opere fondamentali per l'arte italiana conservate presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: "La casa rossa" (1923) quadro figurativo che sembra precorrere le visioni di Edward Hopper, e la scultura "Signora dal Cappello Nero" (1913), anche in questo caso anticipatrice della parallela ricerca tridimensionale di Umberto Boccioni.

Il suo ultimo, drammatico, autoritratto, realizzato lo stesso mese della sua morte, è conservato presso la Galleria dei Ritratti di Palazzo Pitti