Paul Strudel

artista austriaco
Versione del 27 apr 2024 alle 10:25 di Mrcesare (discussione | contributi) (Bibliografia: note senza tag di chiusura o apertura)

Paul Strudel (Denno, 1648Vienna, 20 novembre 1708) è stato un pittore e scultore austriaco, rinomato artista altoatesino, è considerato uno dei maggiori esponenti del barocco austriaco. Per i suoi meriti fu creato barone von Strudel e Vochburg.

Busto in marmo di Lasa di Carlo II di Spagna, 1695, (Kunsthistorisches Museum).

Biografia

Si formò in Italia e introdusse in Austria lo stile berniniano, pur senza esercitare un vero influsso.

 
Colonna della peste, Vienna

Dal 1684 a Vienna, dove realizzò tre statue per Carlo Eusebio del Liechtenstein, principe del Liechtenstein; l'alto compenso che ricevette causò l'invidia degli altri scultori tedeschi presenti nella capitale. In seguito collaborò alla realizzazione della Colonna della Peste e, tra il 1696 e il 1708, scolpì una serie di statue degli Asburgo, portate a termine dal fratello Peter. Attualmente queste statue si trovano sparse tra Laxenburg, Franzensburg e la biblioteca nazionale di Vienna.

Opere

 
Paul Strudel, Busto di Leopoldo I, a destra Busto di Eleonora Maddalena. (Kunstkammer, Kunsthistorisches Museum)

Note

Bibliografia

  • Andrea Bacchi, "Paul Strudel", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 345-348).
  • Sabine Haag (a cura di), A brief Guide to the Kunsthistorisches Museum Vienna. Vol. 12: Masterpieces of the Kunstkammer, Vienna, Kunsthistorisches Museum, 2013.
  • Manfred Koller, Die Brüder Strudel: Hofkünstler und Gründer der Wiener Kunstakademie, Innsbruck, Tyrolia, 1993, ISBN 3-7022-1830-0.
  • Manfred Leithe-Jasper & Rudolf Distelberger, The Kunsthistorische Museum. Treasury and the Collection of Sculpture and Decorative Arts, the Paintings Collection, Firenze, Scala/Paul Wilson, 1982.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Paul Strudel, su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 23 aprile 2024.

Controllo di autoritàVIAF (EN57418194 · ISNI (EN0000 0000 8385 4167 · CERL cnp00547989 · Europeana agent/base/5622 · ULAN (EN500115718 · LCCN (ENn94055675 · GND (DE119128330