Mappa concettuale

diagramma che mostra concetti e le loro relazioni

Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare informazione e conoscenza, teorizzato da Joseph Novak, negli anni '70 (vedi J.D. Novak e D.B. Gowin, Imparando a imparare, S.E.I., Torino, 1989). Secondo l'impostazione originaria di Novak e Gowin, le caratteristiche essenziali di una mappa concettuale sono le seguenti:

  • la logica d'insieme è connessionista,
  • la mappa si sviluppa dall'alto verso il basso, a partire da un concetto iniziale,
  • la struttura generale delle connessioni è di tipo inclusivo, dal generale al particolare, dal sovraordinato al sottordinato,
  • oltre a quelle di inclusione, tra i concetti sono possibili anche relazioni trasversali.
  • le relazioni tra i nodi sono orientate e soprattutto devono essere esplicitate, in linea di massima attraverso indicatori forti, quali verbi e connettivi sintattici,
  • la relazione tra due concetti costituisce una proposizione,
  • l'insieme della mappa ha una struttura di significato che è data da concetti, relazioni, proposizioni.
  • se le relazioni non sono esplicitate con un'etichetta precisa, la mappa perde di significato, fino a non averne del tutto;
  • l'impostazione grafica deve essere omogenea e lineare.

Dagli anni '70 ad oggi questo insieme di requisiti è stato sostanzialmente indebolito e reso più flessibile, tanto che negli attuali programmi prodotti dall'IHMC (cfr. i link al termine di questa pagina) la inclusività delle conessioni, la necessità di un'etichetta di relazione e la direzione di sviluppo della mappa non sono più che caratteristiche opzionali. La perdita di rigore nella definizione dello strumento si è accompagnata ad una crescente flessibilità operativa. Anche il significato della espressione "mappa concettuale" si è parallelamente evoluto nel tempo. Strettamente parlando, la nozione di mappa concettuale riguarda uno strumento grafico, e va distinta dalle nozioni di mappa mentale e di mappa cognitiva (cognitive map), con i quali si fa riferimento alle strutture mentali elaborate dai soggetti per immagazzinare la conoscenza. Però anche l'uso di questi termini non è del tutto definito e codificato; in particolare, il termine "mappa mentale" si è esteso ad indicare strumenti grafici di rappresentazione della conoscenza. In breve, le mappe concettuali vengono oggi comunemente considerate, al pari delle mappe mentali, un mezzo per la rappresentazione delle strutture cognitive.

Come usare le mappe concettuali

Le mappe concettuali servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all'interno di un contesto, e mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto all'apprendimento meccanico, che si fonda sull'acquisizione mnemonica. Le teorie del prof. J.D. Novak sono infatti fortemente collegate a quelle di David Ausubel. Un quadro teorico ampio delle relazioni tra mappe concettuali, studi cognitivisti e apprendimento significativo si trova qui: * mappe concettuali e apprendimento significativo.

Mappe concettuali e ambienti digitali

Ci sono molti programmi per fare mappe concettuali, fra i quali

  • IHMC Cmap Tools, gratuito per usi educativi e privi di fini di lucro e disponibile per diversi sistemi operativi.
  • compendium, prodotto open source, disponibile per quasi tutti i sistemi operativi.
  • freemind, prodotto open source scritto in java. È disponibile nelle piattaforme: Windows, GNU/Linux, e Mac OS X. Serve a fare mappe mentali, che sono un'altra forma di rappresentazione della conoscenza.

Come avere ulteriori informazioni sull'uso delle mappe concettuali a scuola

Ci sono alcuni siti che si occupano del problema. Tra questi segnaliamo:

Tra i lavori in italiano, assai noto e citato è lo studio di Alberto Emiliani, "Mappe concettuali, uno strumento per la promozione dell'apprendimento significativo", Insegnare Filosofia, 2, 1997:

Numerosi i contributi di Marco Guastavigna, tra i quali: