Com'è umano lui!
Com'è umano lui! è un film per la televisione biografico del 2024 diretto da Luca Manfredi.
| Com'è umano lui! | |
|---|---|
| Paese | Italia | 
| Anno | 2024 | 
| Formato | film TV | 
| Genere | biografico, commedia | 
| Durata | 100 min | 
| Lingua originale | italiano | 
| Crediti | |
| Regia | Luca Manfredi | 
| Soggetto | soggetto di Luca Manfredi, Dido Castelli | 
| Sceneggiatura | Luca Manfredi, Dido Castelli | 
| Interpreti e personaggi | |
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| Casa di produzione | Rai Fiction, Ocean Productions | 
| Prima visione | |
| Data | 30 maggio 2024 | 
| Rete televisiva | Rai 1 | 
Il film ripercorre i primi anni della carriera di Paolo Villaggio, da quando era un oscuro impiegato al successo della serie di Fantozzi
Trama
Genova, seconda metà degli anni 50. Paolo Villaggio e la sua piccola “banda” di amici della borghesia genovese, composta da un giovanissimo Fabrizio De Andrè e dal “Polio”, professore di greco in sedia a rotelle, compiono le loro goliardiche scorribande notturne. Mentre di giorno “Polio” lavora come docente, Paolo e Fabrizio se la dormono e, a tempo perso, compongono canzoni come “Il Fannullone” e “Carlo Martello”. Ma un giorno arriva una sorpresa a sparigliare le carte: Paolo, studente di legge decisamente fuoricorso, mette incinta Maura, la sua fidanzata, e viene costretto dai genitori a sposarla. Il padre Ettore, stimato ingegnere della Genova “bene”, stanco dell’inconcludenza di Paolo, lo mette di fronte alle sue responsabilità di novello genitore e gli trova un impiego alla Cosider. Paolo - suo malgrado - accetta e negli uffici della fabbrica resiste circa sette anni tra sbadigli, assenteismo e battaglie navali con il suo compagno di stanza, il ragionier Bianchi (prototipo di Fantozzi). Sono anni che Paolo sopporta solo grazie alle sue estemporanee “esibizioni” alla radio e nel teatrino della goliardica compagnia Baistrocchi, dove propone al pubblico un umorismo caustico con dentro alcuni “embrioni” dei personaggi che poi lo renderanno celebre. Ed è proprio in un teatrino genovese che lo scopre Maurizio Costanzo, andato lì a vedere Jannacci, che invece quella sera è malato, e che Paolo sostituisce all’ultimo momento, buttato sul palcoscenico dall’impresario Ivo Chiesa. Costanzo, entusiasta dell’umorismo aggressivo del “professor Otto von Kranz”, un maldestro prestigiatore tedesco interpretato da Paolo (personaggio ispirato a sua madre) gli propone un contratto nel suo teatro romano di cabaret: il “7x8”. Maura, che conosce la sofferenza di Paolo, refrattario al suo lavoro da “travet”, lo convince a lasciare il certo per l’incerto e a licenziarsi dall’azienda, per tentare il successo artistico. Da lì in poi è un’escalation di successi, che vanno dal teatrino di Costanzo a un nuovo modo di fare la televisione con “Quelli della domenica” nel 1968, dove Paolo interpreta ancora l’aggressivo “professor Kranz” e una prima versione dell’impiegato “Fantozzi”. Poi nel 1969, con il varo della nuova trasmissione Rai “È domenica, ma senza impegno”, Villaggio inventa un nuovo personaggio, il succube impiegato “Giandomenico Fracchia” alle prese con il “Megadirettore”, interpretato nei divertenti sketch dall’attore Gianni Agus. Il successo televisivo è enorme. Ormai la sua popolarità è alle stelle e gli consente di scrivere anche due libri sul “ragionier Ugo Fantozzi”, parodia tragicomica dell’impiegato, che gli regalerà un enorme successo nelle sale cinematografiche nel 1975, consegnando la sua “maschera” alla storia del cinema italiano.