Renato Raffaele Martino
Renato Raffaele Martino (Salerno, 23 novembre 1932 – Roma, 28 ottobre 2024) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Renato Raffaele Martino cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Virtus ex alto | |
Incarichi ricoperti |
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Nascita | 23 novembre 1932 a Salerno |
Ordinazione sacerdotale | 20 giugno 1957 dall'arcivescovo Demetrio Moscato |
Nomina ad arcivescovo | 14 settembre 1980 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrazione ad arcivescovo | 14 dicembre 1980 dal cardinale Agostino Casaroli |
Creazione a cardinale | 21 ottobre 2003 da papa Giovanni Paolo II |
Morte | 28 ottobre 2024 (91 anni) a Roma |
Biografia
Ministero sacerdotale
Ricevette l'ordinazione presbiterale il 20 giugno 1957 nella cattedrale di Salerno dall'arcivescovo Demetrio Moscato. Dopo un periodo di servizio nella diplomazia vaticana lavorò nelle nunziature di Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile.
Nunzio apostolico
Nominato il 14 settembre 1980 arcivescovo titolare di Segerme e pro-nunzio in Thailandia, delegato apostolico in Singapore, Malaysia, Laos e Brunei (dal 1983), ricevette l'ordinazione episcopale il 14 dicembre 1980 dal cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato Vaticano.
Dal 1986 al 2002 svolse l'incarico di osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York i cui numerosi interventi sul disarmo, sulla povertà e la difesa dei diritti umani ebbero vasta eco.[1]
Inoltre, per sostenere le iniziative della Santa Sede all'ONU nel 1991, fondò l'associazione "Path to Peace Foundation".
Incarichi nella Curia romana e cardinalato
Richiamato a Roma da papa Giovanni Paolo II per guidare, in qualità di presidente, il Pontificio consiglio della giustizia e della pace (1º ottobre 2002), fu creato cardinale nel concistoro del 21 ottobre 2003.
L'11 marzo 2006, papa Benedetto XVI lo chiamò a presiedere anche il Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti; il 28 febbraio 2009 gli succedette in tale incarico monsignor Antonio Maria Vegliò. Fu inoltre membro della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, del Pontificio consiglio "Cor Unum" e dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.
Il 25 ottobre 2005 presentò il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.
Nel maggio 2007 partecipò alla V conferenza episcopale latinoamericana ad Aparecida come membro designato dal papa.
Nel novembre dello stesso anno, in una intervista al TG2, criticò un tipo di darwinismo, definendolo, fra l'altro, "figlio del marxismo".[2]
Il 4 aprile 2008 ricevette la laurea specialistica honoris causa in Scienze delle Relazioni Internazionali (per il suo curriculum in Relazioni Internazionali) presso l'Università degli Studi di Salerno.[3]
Il 21 aprile 2009 fu nominato, da papa Benedetto XVI, presidente della Commissione episcopale per l'Almo collegio Capranica, dove fu alunno dal 1951 al 1962.
Dal 2010 al 2019 fu presidente onorario del Dignitatis Humanae Institute, un'associazione della destra cattolica con sede nella Certosa di Trisulti.
Fu membro del Comitato di patrocinio del Coordinamento internazionale per il Decennio di una cultura della non violenza e della pace (2001-2010).
Il 24 ottobre 2009 papa Benedetto XVI accolse la sua rinuncia all'ufficio di presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace per raggiunti limiti d'età.
Il 29 giugno 2010 il principe Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, gran maestro del ramo "franco-napoletano" dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio lo nominò nuovo gran priore dell'Ordine, succedendo al cardinale Albert Vanhoye nominato a sua volta consigliere ecclesiastico della Real Casa dei Borbone di Napoli delle Due Sicilie.[4] Il 23 maggio 2023 passò l'incarico al cardinale Marcello Semeraro.
Il 23 novembre 2012, compiendo 80 anni, uscì dal numero dei cardinali elettori.
Dal 12 giugno 2014 al giorno della morte ricoprì l'incarico di protodiacono di Santa Romana Chiesa.
Morì a Roma il 28 ottobre 2024, dopo una lunga malattia, un mese prima di compiere 92 anni.[5] Le esequie vennero celebrate il 30 ottobre dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, all'Altare della Cattedra della basilica di San Pietro; al termine, papa Francesco presiedette il rito dell'ultima commendatio e della valedictio.[6] Il giorno successivo, una seconda cerimonia funebre venne celebrata dall'arcivescovo Andrea Bellandi nella cattedrale di Santa Maria degli Angeli e San Matteo Apostolo; al termine, la sepoltura nella cripta della cattedrale accanto all'arcivescovo Gaetano Pollio e a poca distanza dalla tomba dell'apostolo San Matteo.[7][8]
Onorificenze
Genealogia episcopale e successione apostolica
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Papa Pio X
- Papa Benedetto XV
- Papa Pio XII
- Cardinale Eugène Tisserant
- Papa Paolo VI
- Cardinale Agostino Casaroli
- Cardinale Raffaele Martino
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, O.M. (2008)
Note
- ^ Curriculum vitae dell’Eminentissimo Signor Cardinale Renato Raffaele Martino, in People on the Move, n. 100, Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People, 2006, p. 5. URL consultato il 20 gennaio 2017.
- ^ Olga Rickards e Gianfranco Biondi, Creazionisti in movimento 2, su rickardsbiondi.nova100.ilsole24ore.com, darwinpunk - Nóva100 - Il Sole 24 Ore, 30 novembre 2007. URL consultato il 18 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2007).
- ^ Laurea al cardinale Martino, su la Città di Salerno, 9 novembre 2007. URL consultato il 13 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
- ^ a b Cardinale Renato Raffaele Martino è stato nominato Gran Priore, su Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, 29 giugno 2010. URL consultato il 13 aprile 2024.
- ^ Adnkronos, E' morto il cardinale Renato Raffaele Martino, su Adnkronos, 28 ottobre 2024. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ A San Pietro le esequie del cardinale Martino, Re: una vita spesa per deboli e oppressi - Vatican News, su www.vaticannews.va, 30 ottobre 2024. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Cardinali: morto Renato Raffaele Martino, protodiacono di S. Francesco di Paola ai Monti. Il cordoglio della diocesi di Salerno - AgenSIR, su AgenSIR - Servizio Informazione Religiosa, 28 ottobre 2024. URL consultato il 29 ottobre 2024.
- ^ Arcidiocesi, su diocesisalerno.it. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana – MARTINO Mons. Renat Raffaele, su quirinale.it. URL consultato il 13 aprile 2024.
- ^ Tabella degli insigniti (XLS), su canord.presidency.ro. URL consultato il 26 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
- ^ (EN) Cardinal Martino invested Knight of the Order of St Januarius, su Sito Ufficiale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, 25 giugno 2012. URL consultato il 13 aprile 2024.
- ^ Ordine Constantiniano, su constantinian-caribbean.org. URL consultato il 5 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2017).
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Renato Raffaele Martino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Renato Raffaele Martino
Collegamenti esterni
- (EN) David M. Cheney, Renato Raffaele Martino, in Catholic Hierarchy.
- Renato Raffaele Martino, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- (EN) Salvador Miranda, MARTINO, Renato Raffaele, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 2 ottobre 2019.
- Biografia ufficiale, su vatican.va.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4658345 · ISNI (EN) 0000 0001 1587 5254 · SBN RAVV451925 · BAV 495/287112 · LCCN (EN) no2005026584 · GND (DE) 143790730 · BNE (ES) XX1739738 (data) · CONOR.SI (SL) 66730083 |
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