Muse (divinità)
Le Muse (in greco antico: Μοῦσαι, -ῶν?; in latino Mūsae, -ārum) sono divinità femminili della religione greca[1].

Erano 10-1 sorelle, tutte figlie di Zeus e di Mnemosine (la "Memoria") e la loro guida era Apollo[2]. L'importanza delle muse nella religione greca era elevata: esse rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, intesa come verità del "Tutto" ovvero l'«eterna magnificenza del divino»[3].ciao belle
In questo modo Walter Friedrich Otto ne elenca le caratteristiche:
Nomi
Erano dette anche "Eliconie"[4], poiché la loro sede era il monte Elicona, e dato che questo monte si trova in Beozia, regione abitata dagli Aoni (Aonia), venivano anche chiamate "Aonie".
A volte erano definite anche Aganippidi a causa del nome associato alla fonte Ippocrene, che si trova ad oggi in prossimità del monte Elicona, o "Pimplee", da una fonte a esse dedicata sul monte Pimpla, situato in Tessaglia[5].
In Teocrito sono definite "Pieridi", poiché una tradizione collocava la loro nascita nella Pieria, in Macedonia.
Etimologia
L'etimologia del nome trova discordanze negli studiosi, alcuni dei quali preferiscono non pronunciarsi.[6] Se Crisippo fu uno dei primi a proporre un'origine lessicale del nome,[7] la teoria più diffusa propende per la seguente interpretazione: «ninfe dei monti».[8]
Il nome di Μοῦσαι (in eolico, Μοῖσαι, per compenso da Μόνσαι) potrebbe risalire, come "Mnen-" da cui deriva Mnemosine, alla radice μεν-μαν, con il significato di "coloro che meditano, che creano con la fantasia"[9].
I nomi delle Muse
Il tratto tipico delle Muse è quello di divinità del canto e delle danze gioconde, e in tale veste sono spesso rappresentate in poesia mentre mettono in musica e versi storie quali l'origine del mondo, la nascita degli dei e degli uomini, le imprese di Zeus. Nelle rappresentazioni più antiche, legate alla pittura vascolare, appaiono accompagnate dai vari strumenti[9].
Solo in secondo momento, oltre alla gioia della danza, del canto e della musica, vennero loro associate tutte le espressioni canore e musicali, comprese quelle tristi e funebri. A partire dall'epoca ellenistica si assiste dunque alla specializzazione di ciascuna musa nei vari generi, in modo che potessero essere invocate singolarmente per esercitare la loro ispirazione e protezione[9].
Secondo l'ordine reso canonico da Esiodo nel passo dalla Teogonia, incipit, 76-79, i loro nomi erano:
| Posizione | Immagine | Nome, con significato letterale | Arte | Attributi tradizionali |
|---|---|---|---|---|
| 1 | Clio, colei che rende celebre | Storia, ovvero canto epico | Pergamena in mano, spesso srotolata | |
| 2 | Euterpe, colei che rallegra | Poesia lirica e musica | Flauto o tibie | |
| 3 | Talia, colei che è festiva | Commedia | Maschera comica, ghirlanda d'edera e bastone | |
| 4 | Melpomene, colei che canta | Tragedia | Maschera tragica, spada e bastone di Eracle | |
| 5 | Tersicore, colei che si diletta nella danza | Lirica corale e danza | Lira | |
| 6 | Erato, colei che provoca desiderio | Poesia amorosa e del canto corale (poi anche la geometria e la mimica) | Rotolo o cetra | |
| 7 | Polimnia, colei che ha molti inni | Danza rituale e canto sacro, ovvero il mimo | Senza oggetti | |
| 8 | Urania, colei che è celeste | Astronomia, l'epica didascalica e della geometria | Globo celeste, o bastone, o indice puntato al cielo | |
| 9 | Calliope, colei che ha una bella voce | Poesia epica ed Elegia | Tavoletta ricoperta di cera e stilo, oppure rotolo nella sinistra |
evocare eventi del passato.[10]
Molti autori celebri, ispirandosi ad Omero, le citano nei proemi delle loro opere come Dante Alighieri[11] e William Shakespeare[12], come già fu nei celebri inizi dell'Iliade e dell'Odissea.
Nella narrativa contemporanea sono le protagoniste di Muses, romanzo di genere fantastico di Francesco Falconi, ambientato ai giorni nostri, dove le nove muse si sono evolute nel corso dei secoli adattando le loro arti alla società.
Nella cultura di massa
- Il coreografo George Balanchine nel 1928 creò il balletto Apollon musagète su musiche di Igor' Fëdorovič Stravinskij, dove Apollo istruisce e conduce le Muse Calliope, Polimnia e Tersicore fino al Monte Parnasso.
- Nel numero 17 della serie Vertigo Sandman di Neil Gaiman, lo scrittore Richard Madoc imprigiona Calliope per avere l'ispirazione continua per nuove storie.
- Le muse appaiono anche nel film d’animazione Disney Hercules.
Note
- ^ «Muse: Dee greche della letteratura, della poesia, della musica e della danza; in seguito anche dell'astronomia, della filosofia, e di tutte le occupazioni intellettuali.»
- ^ «Le Muse naturalmente sono per i greci le figlie di Zeus e Mnemosýne, "la Memoria", ma è Apollo la loro guida, Mousegétes.»
- ^ Walter Friedrich Otto, Theophania, Genova, Il Melangolo, 1996, p. 49.
- ^ Esiodo, Teogonia.
- ^ Ugo Foscolo nei Sepolcri le rievoca appunto come Pimplee, simbolo dell'armonia della poesia, che siedon custodi dei sepolcri e vincono di mille secoli il silenzio.
- ^ W. Pötscher chiede se fossero coloro che ricordano o coloro che meditano. Si veda Maria Teresa Camilloni, Le Muse, Editori riuniti, 1998, p. 8, ISBN 978-88-359-4534-5.
- ^ Ilaria Ramelli e Giulio A. Lucchetta, Allegoria: L'età classica, Vita e Pensiero, 2004, p. 122, ISBN 978-88-343-5007-2.
- ^ Pietro Citati e Marcel Detienne, La mente colorata: Ulisse e l'Odissea, Mondadori, 2004, p. 45, ISBN 978-88-04-52936-1.
- ^ a b c Muse, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 27 maggio 2020.
- ^ (DE) Ansgar Lenz, Das Proöm des frühen griechischen Epos: ein Beitrag zum poetischen Selbstverständnis, Bonn, 1980, p. 149.
- ^ «O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate.» Dante Alighieri, Inferno, canto II, versi 7-9
- ^ «O for a Muse of fire, that would ascend The brightest heaven of invention, A kingdom for a stage, princes to act And monarchs to behold the swelling scene!» In lingua italiana: «Oh, aver qui una Musa di fuoco che sapesse salire al più luminoso cielo dell'invenzione; un regno che servisse da palcoscenico, principi che facessero da attori e monarchi da spettatori di questa scena grandiosa!»William Shakespeare, Atto 1, Prologo di Enrico V
Bibliografia
Fonti
- Esiodo, Teogonia.
- Omero, Iliade.
- Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia.
- Pseudo-Apollodoro, Biblioteca.
Moderna
- Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Milano, UTET, 2006, ISBN 88-02-07481-X.
- Robert Graves, I miti greci, 6ª ed., Milano, Longanesi, 1990, ISBN 88-304-0923-5.
- Pierre Grimal, Enciclopedia della mitologia, traduzione di Pier Antonio Borgheggiani, 2ª ed., Brescia, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50482-1.
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Musa, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giovanni Cicconetti e Goffredo Bendinelli -, MUSE, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- (EN) Muse, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Muse, su Theoi Project.
- (EN) Muse, su Comic Vine, Fandom.
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