Avanti!
Avanti! era il quotidiano del Partito Socialista Italiano (PSI). Il nome del giornale fu ispirato dall'omonimo periodico della socialdemocrazia tedesca. Il primo numero uscì a Roma il 25 dicembre 1896. Fu diretto inizialmente da Leonida Bissolati.
Nel 1911 la sede del giornale venne trasferita a Milano. L Avanti! sostenne una forte campagna per la neutralità assoluta da tenere nei confronti della Prima guerra mondiale. Dopo aver sostenuto questa posizione, il quotidiano si schierò a favore dell'intervento sotto la spinta del suo direttore Benito Mussolini. Per questo Mussolini fu destituito dell'incarico e in seguito espulso dal PSI. Dopo la guerra fra i direttori ci fu Giacinto Menotti Serrati.
Il 15 aprile 1919, a Milano, squadre fasciste incendiarono la sede del quotidiano e il governo di Mussolini ne sospese le pubblicazioni nel 1926, ma l'Avanti! venne pubblicato in esilio come settimanale a Parigi e a Zurigo.
Il quotidiano ricomparve in Italia nel 1943, ma nel secondo dopoguerra ridusse la tiratura e non tornò ad essere il quotidiano influente che era tra le due guerre. L'Avanti! riacquistò però una certa notorietà soprattutto tra gli addetti ai lavori negli anni 1980 grazie ai corsivi del segretario del partito Bettino Craxi, che firmava editoriali di analisi politica con lo pseudonimo di Ghino Di Tacco.
Il giornale viene chiuso nel 1993, travolto dalla crisi del PSI.
Oggi è il quotidiano del Nuovo PSI e porta la dicitura di "quotidiano liberalsocialista".