Monte Rosa

montagna italo-svizzera delle Alpi Pennine

Sono sette le valli che nascono dal Monte Rosa:

Massiccio del Monte Rosa
Versante piemontese del massiccio visto dalla zona delle Alpi biellesi: a sinistra, la parete valsesiana, a destra, la parete est.
ContinenteEuropa
StatiItalia (bandiera) Italia
Svizzera (bandiera) Svizzera
Cima più elevataPunta Dufour (4 634 m s.l.m.)
Massicci principaliCatena Breithorn-Lyskamm (1)
Massiccio del Monte Rosa (2)
Gruppo della Cima di Jazzi (3)
Valle del Lys
Valsesia
Valle Anzasca

Passi e limiti geografici

Nel dettaglio e ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Colle del Teodulo, Zermatt, Findeln, Schwarzberg-Weisstor, Passo del Monte Moro, alta Valle Anzasca, Colle delle Locce, Col d'Olen, Colle Bettaforca, Colle superiore delle Cime Bianche, Colle del Teodulo. Altri passi importanti sono il Colle del Felik, Colle del Lys e il Passo dei Salati.

Ghiacciai

Dal massiccio del monte Rosa scendono diversi ghiacciai. In modo particolare il versante svizzero esposto a nord presenta i ghiacciai più imponenti.

Versante svizzero

Versante italiano

Storia

 
La parete sud-est del Monte Rosa (versante valsesiano)

Gli alti valichi del massiccio furono transitati già nell'antichità. Si pensa che i Walser nel XIII secolo siano transitati per il Colle del Lys per migrare dal Vallese alla Valle del Lys.

La salita alle varie vette del massiccio avvennero nel XIX secolo, partendo generalmente dal versante italiano che era ed è il versante più agevole:

  • 1778 - Gli alpinisti di Gressoney-Saint-Jean, Valentino e Joseph Beck, Joseph Zumstein, Nicolas Vincent, Sebastian Linty, Étienne Lisco e François Castel raggiungono la Roccia della Scoperta[1]
  • 23 luglio 1801 – Pietro Giordani raggiunge la Punta Giordani;
  • 5 agosto 1819 – Nicolas Vincent raggiunge Joseph Vincent la Piramide Vincent;
  • 1º agosto 1820 – Joseph e Nicolas Vincent, Joseph Zumstein, Molinatti, François Castel, raggiungono con 5 altre persone la Punta Zumstein;
  • 9 agosto 1842 – Giovanni Gnifetti, parroco di Alagna Valsesia, Giuseppe Farinetti, Cristoforo Ferraris, Cristoforo Grober, fratelli Giovanni, Giacobbe Giordani, raggiungono con 2 altre persone la Punta Gnifetti
  • 1º agosto 1855 – John Birbeck, Charles Hudson, Ulrich Lauener, Christopher Smyth, James G. Smyth, Edward Stephenson, Matthäus Zumtaugwald e Johannes Zumtaugwald raggiungono la cima.
  • 31 luglio 1889 – Achille Ratti (futuro papa Pio XI) raggiunge la cima passando per la prima volta dalla parte orientale.

Turismo

Percorsi alpinistici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Monte Rosa (parete valsesiana) e Parete est del Monte Rosa.
 
Capanna Regina Margherita

Le numerose punte che superano i 4000 metri di quota rendono il Monte Rosa particolarmente attraente dal punto di vista alpinistico. La parete orientale che precipita verso Macugnaga ha una vera e propria dimensione himalayana: con oltre duemila metri di ghiaccio e roccia, è considerata la più alta delle Alpi. Su di essa sono state scritte epiche pagine di storia dell'alpinismo. Difficile ma soprattutto estremamente pericolosa, ha rappresentato e continua a rappresentare la summa dell'alpinismo classico. L'altra grande parete, la meno conosciuta e la meno percorsa di tutto il gruppo, è la cosiddetta Parete valsesiana del Monte Rosa, un insieme imponente, dall'aspetto selvaggio e misterioso alto fino a 1800 metri. Insieme, le due pareti formano il versante piemontese del massiccio.

L'accesso più facile alle vette del Monte Rosa avviene partendo da Gressoney e da Alagna Valsesia. Da queste due località ci si porta utilizzando gli impianti funiviari a Punta Indren e da qui si raggiungono agevolmente in meno di due ore o la Capanna Giovanni Gnifetti oppure il rifugio città di Mantova. Questi due rifugi sono una tappa obbligata prima di affrontare le salite alle varie vette del massiccio ed alla Capanna Regina Margherita. Oltre al raggiungimento delle vette, l'escursionismo d'alta quota prevede traversate da rifugio a rifugio. Attorno al monte Rosa è stato definito un itinerario panoramico denominato Tour del Monte Rosa.

Rifugi

 
Il massiccio del Monte Rosa visto dal Breithorn occidentale
 
La Nordend, il Rosa e il Lyskamm (più a destra) visti dal Gornergrat, versante nord svizzero

Valle Anzasca

Valsesia

Valle del Lys

 
Rifugio Zamboni-Zappa

Val d'Ayas

 
Rifugio Ottorino Mezzalama

Valtournenche

Valle di Zermatt

Comprensorio sciistico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Monterosa Ski.
 
Monterosa Ski, passo dei Salati

Dagli anni sessanta la salita al Rosa è stata agevolata dalla funivia AlagnaPunta Indren, dove, per diversi anni, si è praticato lo sci estivo sul ghiacciaio di Indren. Con l'ammodernamento degli impianti esistenti si sono uniti, al passo dei Salati (2.936 m), gli impianti che salgono dalla valle del Lys. La Valsesia è entrata così a far parte del vasto comprensorio del Monterosa Ski che già riuniva gli impianti di Gressoney-La-Trinité e di Champoluc (frazione di Ayas) in val d'Ayas. Non molto lontano ad ovest è posto il comprensorio del Matterhorn Ski Paradise del Cervino.

Località interessate

 
Champoluc

Curiosità

Per la prima volta nella storia è stata effettuata una traversata del massiccio, partendo da Gressoney-La-Trinité fino a Breuil-Cervinia, da parte di due atleti alpinisti disabili: due protesi ai piedi per Andrea Lanfri e una per Massimo Coda, sono riusciti in piena autonomia ad attraversare il massiccio nonostante le pessime condizioni meteo trovate nella settimana dal 27 giugno al 2 luglio 2021.[2]

Il 20 settembre 2021, Andrea Lanfri ha percorso oltre 470 km in bici e per il primo tratto Genova - Monte Rosa ha impiegato solo 18 ore e 7 minuti durante il progetto chiamato "From0to0".[3]

Cultura

Popolazione e cultura walser

 
Antica casa walser a Gressoney-Saint-Jean
  Lo stesso argomento in dettaglio: Walser.

I Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Definiscono la loro parlata Titsch, Töitschu o Titzschu, termini imparentati con il tedesco standard Deutsch.

Gli studi etnico/storico/geografici di fine '800 e '900 ne hanno tradizionalmente fatto risalire le origini al ceppo degli Alemanni. Stabilitisi nella Valle del Goms, da qui, durante il XII-XIII secolo, coloni Walser provenienti dall'alto Vallese si stabilirono in diverse località dell'arco alpino in Italia, Svizzera, Liechtenstein, Austria e Francia.

Nei media

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Alla scoperta del Monte Rosa, su rifugioquintinosella.com.
  2. ^ La traversata del Monte Rosa di Andrea Lanfri e Massimo Coda, su PlanetMountain.com. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  3. ^ Andrea Lanfri da Genova alla Capanna Margherita del Monte Rosa, su PlanetMountain.com. URL consultato il 23 gennaio 2024.

Bibliografia

  • Helmut Dumler e Willi P. Burkhardt, Viertausender der Alpen. Bergverlag Rother, München 2001, ISBN 3-7633-7427-2
  • Julius Kugy, Im göttlichen Lächeln des Monte Rosa, Leykam-Verlag, Graz, 1940
  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN312587317 · LCCN (ENsh95005560 · GND (DE4115207-4 · J9U (ENHE987007551505005171