Elezioni politiche in Italia del 2008
Le elezioni politiche del 2008 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano - Camera dei Deputati e Senato della Repubblica - si terranno domenica 13 e lunedì 14 aprile,[1] a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 6 febbraio 2008. Per il loro svolgimento, è in vigore la legge elettorale del 2005.
Ripartizione dei seggi
Regione - Ripartizione | Seggi |
---|---|
Valle d'Aosta[2][3] | 1 |
Piemonte | 22 |
Liguria | 8 |
Lombardia | 47 |
Trentino-Alto Adige[2][4] | 7 |
Veneto | 24 |
Friuli-Venezia Giulia[2] | 7 |
Emilia-Romagna | 21 |
Toscana | 18 |
Marche | 8 |
Umbria[2] | 7 |
Lazio | 27 |
Abruzzo | 7 |
Molise [2] | 2 |
Campania | 30 |
Basilicata [2] | 7 |
Puglia | 21 |
Calabria | 10 |
Sicilia | 26 |
Sardegna | 9 |
Europa [5][6] | 2 |
America meridionale [5] | 2 |
America settentrionale e centrale [5] | 1 |
Africa, Asia, Oceania e Antartide [5] | 1 |
Circoscrizione - Ripartizione | Seggi |
---|---|
Valle d'Aosta [3] | 1 |
Piemonte 1[7] | 24 |
Piemonte 2[8] | 22 |
Liguria | 17 |
Lombardia 1[9] | 40 |
Lombardia 2[10] | 43 |
Lombardia 3[11] | 15 |
Trentino-Alto Adige | 10 |
Veneto 1[12] | 29 |
Veneto 2[13] | 20 |
Friuli-Venezia Giulia | 13 |
Emilia-Romagna | 43 |
Toscana | 38 |
Marche | 16 |
Umbria | 9 |
Lazio 1[14] | 40 |
Lazio 2[15] | 15 |
Abruzzo | 14 |
Molise | 3 |
Campania 1[16] | 33 |
Campania 2[17] | 29 |
Basilicata | 6 |
Puglia | 44 |
Calabria | 22 |
Sicilia 1[18] | 26 |
Sicilia 2[19] | 28 |
Sardegna | 18 |
Europa [5][6] | 6 |
America meridionale [5] | 3 |
America settentrionale e centrale [5] | 2 |
Africa, Asia, Oceania e Antartide [5] | 1 |
La legge elettorale e la Costituzione prevedono l'assegnazione dei seggi (630 alla Camera, 315 al Senato) sulla base della popolazione così come risultante dell'ultimo censimento generale, cioè dal censimento nazionale del 2001. A questa norma si deroga solo per i cittadini italiani residenti all'estero. La legge che disciplina le elezioni per la circoscrizione estero prevede infatti l'aggiornamento dei dati sulla base dell'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE).[20] Il giorno stesso dello scioglimento delle Camere il Presidente della Repubblica, su proposta del Consiglio dei Ministri, ha firmato due decreti che specificano la ripartizione dei seggi. Per quanto riguarda la Camera, tale suddivisione è tuttavia solo indicativa: i seggi assegnati possono infatti variare per garantire la proporzionalità fra i risultati delle liste.[21]
Principali avvenimenti
- 6 febbraio 2008: Le Camere nella loro XV legislatura sono state sciolte dal Presidente della Repubblica, dopo la caduta del Governo Prodi II al Senato, ed il fallimento del mandato "esplorativo" affidato dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Presidente del Senato, Franco Marini.[22]
- 6 febbraio 2008: Entra in vigore il regime di par condicio per tutte le emittenti radiotelevisive nazionali.[23]
- 13 febbraio 2008: Termine ultimo entro cui dovevano essere presentate le dimissioni dagli incarichi amministrativi per potersi candidare alle elezioni.[24]
- 14 febbraio 2008: Il Consiglio dei Ministri approva un decreto legge che modifica parzialmente la legislazione elettorale.[25]
- 26 febbraio 2008: Le dimissioni dagli incarichi amministrativi date per potersi candidare alle elezioni diventano irrevocabili ed esecutive.[24]
- Dopo il 28 febbraio 2008: Termine ultimo entro il quale gli elettori iscritti all'AIRE potevano comunicare la loro opzione per votare in Italia. Inizialmente previsto per il 16 febbraio ma spostato dal parlamento nella conversione del decreto legge in materia elettorale.[26]
- Tra il 29 febbraio 2008 e il 2 marzo 2008: Presentazione dei simboli elettorali.[27]
- 9 marzo 2008: Termine ultimo entro cui gli elettori temporaneamente all'estero possono presentare domanda per esercitare il voto per corrispondenza.[24]
- 21 marzo 2008: Termine ultimo entro cui gli elettori temporaneamente all'estero possono revocare la domanda per esercitare il voto per corrispondenza.[24]
Il decreto legge in materia elettorale
Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato, in due sedute successive[30] – una tenuta il 14 e l'altra il 15 febbraio –, un decreto legge che modifica parzialmente la normativa relativa agli adempimenti elettorali e all'esercizio del diritto di voto all'estero.
Il decreto è composto[24] da 8 articoli. L'articolo 4, in particolare, prevede che siano esonerati dal obbligo di raccogliere le firme a sostegno delle candidature i partiti politici che siano rappresentanti nel parlamento italiano o nel parlamento europeo da almeno due parlamentari. Proprio questo articolo era stato oggetto delle contestazioni de La Destra,[31] che era arrivata a chiedere al Presidente della Repubblica di non firmare il decreto, prima che si riunisse nuovamente il Consiglio dei Ministri per riesaminarlo.
La motivazione principale delle nuove norme risiedeva comunque nell'esigenza di riunificare le elezioni politiche con quelle amministrative (art.5). Secondo la legge vigente,[32] infatti, le elezioni amministrative devono tenersi fra il 15 aprile e il 15 giugno.[32] Inizialmente numerosi partiti, fra cui Forza Italia, avevano giudicato inaccettabile il decreto e il governo sembrava intenzionato a non vararlo.[32] Lo stesso Capo dello stato era intervenuto con un comunicato,[33] a seguito di una lettera inviata a Napolitano dal presidente emerito Francesco Cossiga per ribadire che un decreto del genere sarebbe stato firmato solo in presenza di un ampio consesso parlamentare che coinvolgesse anche i partiti «che fin'ora hanno rappresentato l'opposizione». L'accordo venne in seguito raggiunto.
Uno degli scopi dichiarati del provvedimento era quello di consentire un risparmio di circa 400 milioni di euro.[32]
Altri provvedimenti inseriti nel decreto riguardano: l'aumento del numero dei componenti dei seggi per lo scrutinio dei voti della circoscrizione estero e diminuzione del numero di elettori per seggio (art.1),[34] il voto di particolari categorie di cittadini temporaneamente all'estero (art. 2),[35] la riconferma del diritto degli osservatori OSCE a entrare nei seggi (art. 3), oltre che alla previsione di personale di supporto per le commissioni elettorali circondariali (art.6).[24][36]
Nel corso della conversione in legge il decreto è stato modificato in modo da esentare dalla raccolta delle firme anche le formazioni rappresentate con un solo parlamentare per ramo del parlamento.[26]
Gli schieramenti a confronto
Evoluzione delle alleanze
Rispetto alle precedenti elezioni gli schieramenti sono molto variati. Quelle che erano state le due grandi alleanze, nel 2006 e prima, subito si sono estinte, ed i partiti al loro interno sono stati protagonisti di grandi mutazioni. Tendenza generalizzata è la scomposizione da due a più alleanze, e l'accorpamento fra loro di forze politiche simili.[37] All'elettore si presenta un quadro con un più vasto numero di schieramenti, ma al loro interno molto meno variegati ed anzi composti spesso da uno o due soli partiti con programmi unitari.
L'alleanza di centrosinistra L'Unione s'è conclusa con la caduta del governo Prodi, il 24 gennaio 2008, e le forze che la componevano hanno dato vita a varie nuove soluzioni.[38] Nelle sue ceneri, il Partito Democratico ha deciso di fare a meno della quasi totalità degli ex-alleati sia per le elezioni del Senato sia per quelle della Camera;[39] inoltre, il partito ha deciso che accetterà alleanze solo con i partiti che condivideranno integralmente, e senza riserve, il proprio programma elettorale.[38] Unica alleanza mantenuta dal PD è quella con l'Italia dei Valori,[40] che manterrà il proprio simbolo nella corsa elettorale ma poi formerà gruppi parlamentari unificati con il PD.[41] I Radicali italiani, dopo una lunga trattativa,[42] hanno accettato[43] l'accordo proposto dal PD per inserire propri candidati nelle liste di quest'ultimo: questo comporta che i Radicali formalmente non presenteranno né proprie liste né il proprio simbolo.
Altri quattro partiti (Rifondazione Comunista - Il Partito dei Comunisti Italiani - I Verdi - Sinistra Democratica) hanno colto l'occasione per unificarsi sotto l'unica lista di La Sinistra L'Arcobaleno[38] e per esprimere un'unica candidatura a Palazzo Chigi.
Il Partito Socialista, che ha sostenuto il Governo Prodi, è intenzionato a correre con il proprio simbolo[42] e al momento per questo motivo sembra esclusa una coalizione con il Partito Democratico.[44]
Intende presentarsi senza alcun alleato anche il Partito Comunista dei Lavoratori, nato da dissidenti di Rifondazione Comunista.[45] Anche il movimento Sinistra critica, nato anch'esso da una scissione di Rifondazione Comunista, ha deciso di presentarsi senza alleati alle elezioni con il proprio simbolo e una propria candidatura per la Presidenza del Consiglio.[46]
L'Unione democratica ha deciso di presentarsi da sola alle elezioni con un proprio candidato premier.[47] Anche il Movimento politico dei cittadini, movimento che, come il precedente, è sorto dallo sgretolamento dell'Unione al Senato nel corso della legislatura, ha intenzione di presentare una propria lista.[48]Il Nuovo Partito d'Azione che pur avendo aderito all'Unione non aveva rappresentanza parlamentare ha deciso che presenterà proprie liste e un proprio candidato[49]
Altri partiti che avevano aderito all'alleanza per le elezioni del 2006 non hanno ancora annunciato la propria decisione su come presentarsi alle urne.[38] Fra questi la Südtiroler Volkspartei, che però limitatamente ai collegi del Senato in Trentino Alto Adige potrebbe entrare a far parte di una vasta coalizione di centro-sinistra insieme al PD ed alla Sinistra Arcobaleno, come proposto dal presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai.[50]
Per quanto riguarda il centrodestra, anche nel campo della ex-Casa delle Libertà lo scenario proposto agli elettori risulta mutato rispetto a quello del 2006.[38] Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini hanno deciso che i rispettivi partiti, Forza Italia e Alleanza Nazionale, si presenteranno sotto l'unica lista elettorale del Popolo della Libertà,[51] in coalizione con la Lega Nord, che presenterà le sue liste solo al Centro-Nord, e con il Movimento per l'Autonomia, che presenterà le sue liste solamente al Centro-Sud.[43]La trattativa con l'MpA a livello nazionale è stata dominata dal tema della scelta candidature per la presidenza della Regione Sicilia che si svolgeranno contestualmente[52].
Varie formazioni minori hanno già dato il proprio assenso all'ingresso nel Popolo della Libertà, come la DC per le Autonomie, i Liberaldemocratici (fuoriusciti dallo schieramento di centro-sinistra) e Azione Sociale.[53]
Il movimento La Destra, in disaccordo con la strategia di Berlusconi di creare un partito unico,[42] aveva annunciato l'intenzione di presentare una propria lista e un proprio candidato premier.[54] Sebbene in un primo momento i dirigenti del partito confidassero ancora in una retromarcia del leader del PdL[55] in seguito, visto il perdurare della situazione di stallo, venne stretto un accordo col Movimento Sociale Fiamma Tricolore: i due partiti presenteranno un'unica lista, convergendo sul candidato premier già indicato da La Destra.[56]
Anche all'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC) era stato proposto di confluire nel Popolo della Libertà,[57] prospettiva che l'UDC, nonostante singoli esponenti come Carlo Giovanardi abbiano comunque deciso di aderire al PdL, non ha condiviso:[58] l'UDC quindi si presenterà indipendentemente, con un proprio candidato premier.[59] Nelle settimane di consultazioni presidenziali, il brusco ritorno di Pierferdinando Casini su posizioni consonanti con quelle di Forza Italia aveva provocato una scissione interna all'UDC: Bruno Tabacci e Mario Baccini avevano dato vita ad un nuovo movimento politico chiamato la Rosa Bianca, che si era dichiarato pronto a presentare un proprio candidato premier.[60][38] Al progetto aveva aderito anche l'ex sindacalista Savino Pezzotta. Tuttavia a seguito della scelta dell'UDC di non coalizzarsi o confluire nel PdL,[59] i due partiti hanno deciso di presentare una lista comune con un unico candidato alla presidenza del consiglio.[61]
L'UDEUR, abbandonato definitivamente il campo del centro-sinistra, ha deciso di posizionarsi al centro ma deve ancora valutare possibili alleanze.[62]
Alcuni esponenti singoli del centrodestra, come Giuliano Ferrara che aveva nei giorni precedenti alla campagna elettorale esortato il paese a dibattere sull'opportunità di una moratoria sull'applicazione della legge sull'aborto,[63] hanno intenzione di presentare una lista a «difesa della vita».[64]
Candidati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Primo tema affrontato subito dopo lo scioglimento delle Camere è il "nodo" delle alleanze e delle coalizioni elettorali. La legge elettorale in vigore impone[65] che ogni lista indichi un Capo della forza politica, ovvero, in caso di liste coalizzate, un Capo della coalizione che, di fatto, viene candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tuttavia non è giuridicamente dovuta la nomina del Capo della forza politica o coalizione eventualmente vincente, poiché la Presidenza del Consiglio non è un incarico elettivo, ma di nomina del Presidente della Repubblica. Ciò premesso, sembrano essere dieci, finora, i candidati su cui le singole forze politiche ed alleanze sembrano intenzionate a convergere:
- Silvio Berlusconi, sostenuto da Il Popolo della Libertà, Lega Nord e Movimento per l'Autonomia;
- Fausto Bertinotti, sostenuto da La Sinistra - L'Arcobaleno;
- Pierferdinando Casini, sostenuto da una lista composta dall'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro[59] e dalla Rosa Bianca;[61]
- Flavia D'Angeli, sostenuti da Sinistra Critica.[46][66]
- Marco Ferrando, sostenuto dal Partito Comunista dei Lavoratori;[45]
- Roberto Fiore, sostenuto da Forza Nuova e Movimento Idea Sociale.[67][43]
- Pino A. Quartana, sostenuto dal Nuovo Partito d'Azione[49]
- Domenico Iannantuoni, sostenuto da per il SUD;
- Daniela Santanchè, sostenuta da La Destra-Fiamma Tricolore;[55][56]
- Fabiana Stefanoni, sostenuta dal Partito di Alternativa Comunista;[68]
- Walter Veltroni, sostenuto dal Partito Democratico e Italia dei Valori.[41]
Codice di autoregolamentazione per le candidature
Nelle settimane precedenti alla presentazione delle liste elettorali tutti i principali partiti hanno dibattuto sull'opportunità e sulle modalità per evitare la candidatura di cittadini condannati, o indagati, nelle proprie liste.
Il dibattito ricalca quello mai completamente sopito nato a seguito, sia della raccomandazione Commissione parlamentare antimafia di un codice di autoregolamentazione[69] per le elezioni amministrative del 2007, sia della raccolta firme promossa da Beppe Grillo per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare dall'emblematico titolo "parlamento pulito" che prevedeva, fra l'altro, l'incandidabilità per i condannati in qualunque grado di giudizio indipendentemente dalla gravità del reato.[70]
Il Partito Democratico, dopo aver già approvato un proprio Codice etico in materia,[71] ha – facendo proprio un tema[72] dell'alleata Italia dei Valori – dichiarato[41] che non candiderà nessuno che sia stato condannato in primo grado, cioè anche prima che la sentenza sia stata definitivamente confermata.
Su proposta di Alleanza Nazionale, il cui leader aveva chiesto "liste pulite", anche Il Popolo della Libertà ha comunicato di voler impedire la candidatura di condannati, purché non si tratti di "processi politici".[73] A tale dichiarazione ne è seguita un'altra che precisava che in ogni caso non si può considerare condannato chi non ha superato tutti e tre i gradi di giudizio.[43]
Per quanto riguarda la Sinistra Arcobaleno, il segretario di Rifondazione comunista ha dichiarato che è "necessario un codice etico" proponendo l'adozione di quello già varato dalla commissione antimafia in occasione delle precedenti amministrative.[74]
Note
Evita il testo nascosto nelle voci
- ^ Decreto del Presidente della Repubblica n. 20/2008 da sito del Ministero dell'Interno.
- ^ a b c d e f L'articolo 57 della Costituzione italiana prescirve che «Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d'Aosta uno». Oltre al caso particolare di Valle d'Aosta e Molise, per le elezioni del 2008 sono quattro le regioni che hanno ricevuto 7 senatori pur non raggiungendo la popolazione necessaria per vederseli assegnati: Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Basilicata (che ha addirittura diritto a più senatori che deputati).
- ^ a b La legge elettorale prescrive che in Val d'Aosta si voti con il sistema uninominale per il solo seggio assegnato sia per la Camera dei Deputati, sia per il Senato della Repubblica. Inoltre i voti della regione non vengono conteggiati nelle elezioni della Camera dei Deputati per il calcolo della lista o della coalizione a cui assegnare il premio di maggioranza nazionale.
- ^ La legge elettorale prescrive che in Trentino-Alto Adige si voti con il sistema uninominale per sei dei seggi assegnati. Il settimo seggio è assegnato mediante recupero proporzionale dei resti. Lo schema è lo stesso della legge elettorale maggioritaria in vigore fino al 2005 in tutta Italia.
- ^ a b c d e f g h La suddivisione della circoscrizione estero in ripartizioni è stata decisa dall'articolo 6 della Legge 459 del 27 dicembre 2001. La legge precisa che in ciascuna delle ripartizioni sono eletti almeno un deputato e un senatore. Non si applica per le ripartizioni estero il premio di maggioranza per il Senato. Inoltre i voti della circoscrizione estero non vengono conteggiati nelle elezioni della Camera dei Deputati per il calcolo della lista o della coalizione a cui assegnare il premio di maggioranza nazionale.
- ^ a b Include anche i territori asiatici della Federazione russa e della Turchia
- ^ Comprendente la provincia di Torino.
- ^ Comprendente le povincie di Cuneo, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola.
- ^ Comprendente le province di Milano e Monza e Brianza.
- ^ Comprendente le province di Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese e Lecco.
- ^ Comprendente le province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova.
- ^ Comprendente le province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo.
- ^ Comprendente le province di Venezia, Treviso e Belluno.
- ^ Comprendente la provincia di Roma.
- ^ Comprendente le province di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti.
- ^ Comprendente la provincia di Napoli.
- ^ Comprendente le province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.
- ^ Comprendente le province di Provincia di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
- ^ Comprendente le province di Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa.
- ^ Articolo 5 della Legge 459 del 27 dicembre 2001, consultato il 07-02-2008.
- ^ Nelle elezioni politiche italiane del 2006 in Molise vennero eletti solo due deputati anziché tre per questa ragione; in Trentino-Alto Adige furono invece eletti 11 deputati anziché 10.
- ^ Sciolte le Camere, si vota il 13 e 14 aprile da Corriere.it, consultato il 07-02-2008
- ^ È già par condicio, in arrivo regole per la tv da Ansa.it, consultato il 10-02-2008
- ^ a b c d e f g testo del del decreto legge 15 febbraio 2008, n.24 dal sito della Gazzetta Ufficiale, consultato il 17-02-2008
- ^ Via libera all'election day, da Corriere.it, consultato il 14-02-2008
- ^ a b Atto Senato n. 2009, da Senato.it consultato il 26-02-2008
- ^ a b Lo speciale, verso le elezioni da Ansa.it, consultato il 07-02-2008.
- ^ Articolo 8 comma 1 della Legge 22 Febbraio 2000, n. 28 Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica da Parlamento.it, consultato il 10-02-2008
- ^ Per silenzio elettorale si intende il divieto di tenere «comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico» e di affiggere nuovi «stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda». Così come prescritto dall'articolo 9 della Legge 4 aprile 1956, n. 212 - Norme per la disciplina della propaganda elettorale, link consultato il 10-02-2008
- ^ Elezioni: Partiti con 2 parlamentari no raccolta firme, da news.kataweb.it, consultato il 17-02-2008
- ^ VOTO '08: la Fiamma Tricolore: insieme a Storace., da clandestinoweb.com, consultato il 17-02-2008
- ^ a b c d "Senza intesa salta l'election day". No di Fi, governo verso la rinuncia da Repubblica.it, consultato il 17-02-2008
- ^ Testo del comunicato del Quirinale in merito al decreto sull'election day, da Quirinale.it, consultato il 17-02-2008
- ^ Nel 2006 i dati riguardanti lo spoglio della circoscrizione estero arrivarono anche 48 ore dopo la chiusura delle operazioni di voto quando lo spoglio era pressoché completo per le circoscrizioni italiane
- ^ Le categorie sono in particolare: dipendenti delle amministrazioni statali in missione, ricercatori e docenti universitari all'estero per motivi di studio e ricerca, appartenenti alle forze armate in missione. In particolare il voto verrà esercitato per le circoscrizioni di residenza e non per la circoscrizione estero, a differenza di quanto accaduto nel corso delle ultime elezioni. La normativa non è stata estesa rispetto a quella votata nel 2006 ad altre categorie di cittadini temporaneamente all'estero come ad esempio agli studenti in Erasmus
- ^ Gli articolo 7 e 8 contengono la copertura finanziaria e la data di entrata in vigore del decreto.
- ^ Massimo Giannini, Un terremoto nella politica, da Repubblica.it, consultato il 08-02-2008.
- ^ a b c d e f Cosa Rossa, Pd e Rosa Bianca da sola Quattro poli, il risiko delle alleanze da Repubblica.it, consultato il 07-02-2008
- ^ «Pd solo anche al Senato, niente pasticci» da Corriere.it, consultato il 07-02-2008
- ^ «L'IdV presenterà le sue liste alle elezioni ma è alla ricerca di un accordo con il Pd basato su punti programmatici. Lo ha annunciato il leader Di Pietro al termine dell'esecutivo del partito. "L'esecutivo – ha spiegato Di Pietro – ha deliberato all'unanimità che alle prossime elezioni l'Idv sarà presente con il proprio simbolo e con una propria lista, sia alla Camera che al Senato che alle amministrative". Ma "ha dato mandato anche di cercare un incontro con Veltroni per vedere se ci sono dei margini per un programma comune con il Pd"», da Televideo Rai, 08-02-2008 10:30.
- ^ a b c Accordo di coalizione IdV-PD da Corriere.it, 13-02-2008.
- ^ a b c La Diretta 13 Febbraio da Repubblica.it, consultato il 13-02-2008 Errore nelle note: Tag
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non valido; il nome "diretta-repubblica-0902" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ a b c d La diretta 23 febbraio da Repubblica.it, riportato il 24-02-2008
- ^ Il no di Radicali e Socialisti Il Pd in trattative con Di Pietro da Repubblica.it, consultato il 13-02-2008
- ^ a b La Stampa, 12-02-2008
- ^ a b La Diretta 19 Febbraio da Repubblica.it, consultato il 21-02-2008
- ^ Elezioni/ in campo anche l'Ud di Bordon: siamo tra il 2 e il 4% da notizie.alice.it, consultato il 26-02-2008.
- ^ Rossi s'incatena in Senato: non mi fanno presentare le liste senza le firme da Corriere.it, consultato il 26-02-2008
- ^ a b Annuncio ufficiale sul sito del partito, consultato il 27-02-2008;
- ^ Dellai lancia l'Intesa per l'autonomia e La SVP apre all'Intesa di Dellai dal sito Margherita.tn.it, consultati il 19-02-2008
- ^ Svolta di Berlusconi, arriva il Pdl: "Forza Italia-An sotto stesso simbolo" dal sito de La Stampa, consultato il 08-02-2008.
- ^ Intesa in Sicilia, Berlusconi esulta «Vinceremo al Senato. Noi il centro» da Corriere.it, consultato il 25-02-2008
- ^ Alessandra Mussolini: «Convinti nel Pdl» da Corriere.it, consultato il 09-02-2008
- ^ La Diretta 10 Febbraio da Repubblica.it, consultato il 10-02-2008
- ^ a b Storace: «Santanchè candidata premier» dal Corriere.it, consultato il 10-02-2008.
- ^ a b La Destra e Fiamma Tricolore corrono insieme, da ladestranews.it, consultato il 15-02-2008.
- ^ Casini: «Pronto al dialogo con Berlusconi» da Corriere.it , consultato il 09-02-2008
- ^ La lista unica spacca il centrodestra da Corriere.it , consultato il 09-02-2008
- ^ a b c L'UDC corre da sola da Repubblica.it, consultato il 13-02-2008. Vedi inoltre L'UDC corre da sola da Corriere.it, consultato il 13-02-2008.
- ^ Nasce «Rosa Bianca» quarto polo, Tabacci candidato premier da Ansa.it, consultato il 07-02-2008.
- ^ a b Udc e Rosa Bianca trovano l'accordo Casini premier, Pezzotta segretario, da Repubblica.it, consultato il 25-02-2008
- ^ Udeur: potremmo andare da soli, da Corriere.it, consultato il 17-02-2008
- ^ Binetti: "Sulla 194 voterò con Fi". Turco: "Dibattito, non modifica" da Repubblica.it, consultato il 16-02-2008
- ^ Ferrara: mi candido con la Lista per la vita. E corro anche da solo da Corriere.it, consultato il 16-02-2008
- ^ Articolo 1, comma 5 della legge 270/2005 da Parlamento.it, consultato il 19-02-2008
- ^ inistra Critica: noi mai in Tv da Ansa.it, consultato il 28-02-2008
- ^ TG1, 11-02-2008
- ^ PDAC: La nostra candidata alla presidenza sarà una giovane donna, lavoratrice precaria
- ^ Relazione sulla designazione dei candidati alle elezioni amministrative da Parlamento.it, consultato il 25-02-2008
- ^ Festa in piazza per il V-Day di Beppe Grillo "Piccolo popolo in marcia ma è solo l'inizio" da Repubblica.it, consultato il 25-02-2008
- ^ Il Codice etico del Partito Democratico da Partitodemocratico.it, consultato il 28-02-2008
- ^ Ineleggibilità, Bertinotti replica a Di Pietro "Ha perso il senso della misura" da Repubblica.it, consultato il 25-02-2008
- ^ La diretta, 21 febbraio da Repubblica.it, consultato il 25-02-2008
- ^ La diretta 22 febbraio da Repubblica.it, consultato il 25-02-2008
Voci correlate
Altri progetti
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