Utente:Erasmus 89/Sandbox 5
| Trattatello in laude di Dante | |
|---|---|
| Autore | Giovanni Boccaccio |
| Periodo | 1351-1365 |
| Genere | trattato elogiativo |
| Lingua originale | volgare |
Il Trattatello in laude di Dante (in latino De origine vita studiis et moribus viri clarissimi Dantis Aligerii florentini poete illustris et de operibus compositis ab eodem) è un'opera di Giovanni Boccaccio realizzata tra il 1351 e il 1365 narrante, sul modello della Pro Archia di Cicerone[1], la vita di Dante e il suo amore per la poesia col fine di divulgare e celebrare l'opera del Sommo poeta.
Contenuto e struttura
modificaL'opera boccacciana ha l'intenzione di celebrare l'amore del Certaldese per Dante e il valore sacro che intercorre tra la poesia e la teologia. Dopo aver realizzato in gioventù già una biografia di Petrarca, intorno alla decade degli anni 1350 Boccaccio si prefigge di realizzare questa volta una biografia dell'amato Dante grazie anche ad informazioni orali, come quelle ricavate da Margherita de' Mardoli quando era fanciullo o, durante il soggiorno napoletano, dal poeta Sennuccio del Bene così come altri che conobbero personalmente l'autore della Divina Commedia[2]. Scritto in volgare perchè fosse di più facile accesso anche alle persone non colte[3], il Trattatello ebbe come modello, oltre alla già citata Pro Archia, anche le biografie di Virgilio a cura di Servio e di Elio Donato nel IV secolo d.C[4]. Nonostante le varie digressioni allegoriche e mitiche (come il sogno premonitore che la madre di Dante compie in riferimento alla gloria ottenuta dal figlio), l'opera è caratterizzata da una forte dimensione storica, volta a delineare nel dettaglio la vicenda umana e letteraria di Dante[4]. Altro grande scopo del Boccaccio è quello di sottolineare il legame tra la poesia e la religiosità, in special modo con la teologia. Dante è proposto infatti come poeta vate in grado di sondare la mente divina e di avere il privilegio di avere avuto la visione dell'aldilà nei suoi tre regni (Inferno, Purgatorio e Paradiso)[4].
Redazioni
modificaIl Trattatello in laude di Dante (ricordato dal Boccaccio stesso nelle Esposizioni sopra la Comedia), ci è giunto in tre redazioni tutte manoscritte di Boccaccio[5]: una prima redazione, nota grazie al manoscritto autografo Toledo, Biblioteca capitular, 104.6 (To) è più ampia delle altre due, che sono probabilmente compendi, noti come II redazione A e B[6]. La data di composizione è comunemente collocata tra il 1351 e il 1365. L'editio princeps, col titolo Vita di Dante, apparve nel 1477 davanti alla Divina Commedia stampata a Venezia da Giovanni e Vindelino da Spira.
Note
modifica- ^ Ricci, Giovanni Boccaccio: Opere in versi - Corbaccio Trattatello in laude di Dante, Prose Latine, Epistole - Introduzione
- ^ Ricci 1974, p. 425
- ^ Ricci 1974, p. 427
- ^ a b c Nocita
- ^ L'elenco dei manoscritti (ma non divisi per redazione) è in Vittore Branca, Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, vol. 1 pp. 71-73 e vol. 2 pp. 44-45.
- ^ Davide Cappi e Marco Giola, La redazione non autografa del "Trattatello in laude di Dante": tradizione manoscritta e rapporti con le altre redazioni, in Dentro l'officina di Giovanni Boccaccio. Studi sugli autografi in volgare e su Boccaccio dantista, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2014.
Bibliografia
modifica- Pier Giorgio Ricci (a cura di), Trattatello in laude di Dante, in Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, vol. 3, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1974, pp. 423-538, SBN VIA0035681.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Pier Giorgio Ricci, Giovanni Boccaccio: Opere in versi - Corbaccio Trattatello in laude di Dante, Prose Latine, Epistole - Introduzione, su treccani.it. URL consultato il 19 aprile 2024.
- Teresa Nocita, Trattatello in laude di Dante, su internetculturale.it. URL consultato il 19 aprile 2025.