Abraham-Louis Breguet

orologiaio e inventore svizzero
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Abraham-Louis Breguet (Neuchâtel, 10 gennaio 1747Parigi, 17 settembre 1823) è stato un orologiaio e inventore svizzero.

Abraham-Louis Breguet

Famoso e ingegnoso maestro orologiaio[1], fondò nel 1775 la celebre manifattura orologiera Breguet, ancora oggi attiva. Innumerevoli furono i suoi contributi e le sue invenzioni nel campo dell'orologeria, suo principale ma non unico interesse. La più famosa resta il sistema regolatore a tourbillon, elaborato a partire dal 1795 e per il quale ottenne il brevetto nel 1801. Inventò anche numerosi strumenti di fisica e di astronomia.[2]

Biografia

 
La tomba di Breguet.

Abraham-Louis Breguet nacque a Neuchâtel, nel Giura elvetico, il 10 gennaio 1747 e fu battezzato lo stesso giorno. Di origine prussiana, era il primogenito del mercante-locandiere Jonas-Louis Breguet (1719-1758) e della moglie Suzanne-Marguerite Bolle (1724-1768), che si erano sposati a Les Verrières il 21 aprile 1745. Proveniva da una famiglia di notabili protestante della Piccardia, rifugiata in Svizzera nel 1685, con l'editto di Fontainebleau. Aveva due fratelli e quattro sorelle minori: Henri-François (1748-1750), Suzanne-Marie (1750), Henri (1752), Henriette (1753), Charlotte (1756-1840) e Marie-Louise (1759-1797).

Il 18 luglio 1759, la madre si risposò con un primo cugino del padre, l'orologiaio Joseph Tattet. Nel 1762, si trasferì in Francia e divenne apprendista di Etienne Gide, amico del patrigno e orologiaio a Versailles. Nel 1768, un anno dopo aver terminato l'apprendistato, si stanziò a Parigi e, nel 1775, vi fondò la propria manifattura orologiera: la celebre Breguet, ancora oggi attiva. Divenne un maestro orologiaio nel 1784 ed era ormai noto e stimato in tutte le grandi corti d'Europa.[3] Per la regina Maria Antonietta, la sua migliore sostenitrice fino alla morte, realizzò il Marie Antoinette, considerato tuttora tra i più complessi orologi del mondo.[4]

Fu amico intimo del capo rivoluzionario e compatriota Jean-Paul Marat, che aveva inoltre salvato dal linciaggio di una folla realista nell'aprile 1793. Dapprima sostenitore entusiasta della rivoluzione, sebbene totalmente estraneo alla politica, la ripudiò per sempre quando scosse la Francia. Il 12 agosto 1793, con un salvacondotto dello stesso Marat che era in debito con lui, lasciò quindi Parigi con la famiglia e si rifugiò in Svizzera da controrivoluzionario. Nel maggio 1795, dopo la caduta di Robespierre, ritornò in Francia, ma il suo laboratorio era stato saccheggiato nel 1794, durante il periodo del Terrore. Nel giugno 1796, dopo due processi, il nuovo governo gli consentì di rientrarne in possesso.[2]

Dopo l'ascesa di Napoleone, divenne un principale orologiaio dell'impero, ma non era un uomo del regime e attendeva la sua caduta per tornare a prevalere la clientela europea.[5] Nel 1808, divenne orologiaio dello zar Alessandro I e della marina imperiale russa. Fondò a San Pietroburgo una filiale, ma fu costretto a chiuderla nel 1811, quando lo zar proibì l'ingresso di prodotti francesi sul territorio russo, in risposta alla politica di Napoleone.

Il 10 dicembre 1814, dopo la restaurazione dei Borboni, venne nominato artista aggiunto all'ufficio delle longitudini. Il 27 ottobre 1815, due anni dopo la morte di Pierre-Louis Berthoud, gli successe come orologiaio ufficiale della marina reale francese. Il 21 marzo 1816, con un'ordinanza reale del ministro dell'interno Vaublanc, sostituì Lazare Carnot come membro a pieno della sezione meccanica dell'Accademia reale delle scienze dell'Institut de France. Con decreto reale dell'8 settembre 1819, gli venne conferita la Legion d'onore dal re Luigi XVIII.[6]

Morì di una crisi di soffocamento tra le braccia del figlio maggiore il 17 settembre 1823, all'età di settantasei anni e otto mesi. Fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise il giorno dopo.[7]

Vita privata

Il 28 agosto 1775, nella chiesa di Saint-Sulpice, si sposò con Cécile Marie-Louise L'Huillier (1752-1780), di una ricca famiglia della borghesia, ma rimase vedovo l'11 maggio 1780. Nello stesso anno, prima della moglie, aveva perso anche il secondo figlio François-Louis (1778-1780) e la terzogenita Charlotte di malattia. Afflitto dal dolore, non si risposò più e, per non separarsi dall'unico figlio rimasto, il primogenito Antoine-Louis (1776-1858), lo fece crescere nel suo atelier, invitandola ad abitare, dalla cognata Suzanne-Élisabetr L'Huillier (1758-1805), che dalla morte della sorella maggiore sacrificò la sua intera esistenza al sostegno della famiglia e della ditta. Nel 1807 prese il figlio in piena collaborazione e da quel momento l'azienda divenne nota come Breguet et Fils.[5]

Le principali invenzioni

Innumerevoli sono gli interventi apportati da Breguet in termini di miglioramenti di ritrovati tecnici preesistenti o di introduzione di nuovi dispositivi e complicazioni. In ordine cronologico, ricordiamo[8]:

  • 1780: perfezionamento dell'orologio automatico, detto perpetuo, divenuto il simbolo stesso della regalità, del potere, della ricchezza;
  • 1783: messa a punto della "molla sonora", ovvero il gong per gli orologi dotati di ripetizione minuti;
  • 1786: perfezionamento dello scappamento ad ancora;
  • 1789: invenzione dello scappamento naturale, che funziona senza bisogno di lubrificante;
  • 1790: invenzione del "paracadute", sistema di protezione antiurto atto a rendere gli orologi meno fragili;
  • 1791: ideazione dell'orologio con lancetta dei secondi indipendenti, detto à seconde d'un coup. Rappresentano i primi antesignani del moderno cronografo;
  • 1795: brevetto del quantième perpétuel. Perfezionò definitivamente la funzione del calendario perpetuo. Invenzione dello scappamento a cilindro di rubino e della spirale Breguet;
  • 1796: costruzione della prima pendola da viaggio;
  • 1798: invenzione dello scappamento a forza costante, della "pendola simpatica" e del "cronometro musicale", che funge da metronomo;
  • 1799: invenzione dell'orologio a tatto;
  • 1801: brevetto del tourbillon;
  • 1819: perfezionamento del "podometro", per regolare il passo di marcia delle truppe;
  • 1820: invenzione del cronografo d'osservazione con doppia lancetta dei secondi, antenato del cronografo moderno;
  • 1822: invenzione del cronografo a inchiostro.

Fuori dall'orologeria

Nel corso della sua vita, ebbe modo di applicare il proprio talento anche in altri campi oltre a quello orologiero: ricordiamo in particolare la costruzione di numerosi strumenti di fisica e di astronomia. In particolare, nel 1792, mise a punto il meccanismo del telegrafo ottico di Chappe, mentre nel 1796 collaborò con l'ingegnere spagnolo Juan de Bethencourt.

Onorificenze

Note

  1. ^ (EN) Breguet at the Louvre: An Apogee of European Watchmaking, su watchtime.com, 29 luglio 2009. URL consultato il 22 febbraio 2022.
  2. ^ a b (EN) History of Abraham-Louis Breguet, su breguet.com, 6 luglio 2009. URL consultato il 22 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2009).
  3. ^ Salomons 1921, pp. 8-11.
  4. ^ Salomons 1921, p. 46.
  5. ^ a b Salomons 1921, p. 7.
  6. ^ a b (FR) Abraham-Louis Breguet, su leonore.archives-nationales.culture.gouv.fr. URL consultato il 27 giugno 2024.
  7. ^ Salomons 1921, pp. 7-8.
  8. ^ (EN) Timeline of Abraham-Louis Breguet, su hautehorlogerie.org, 6 luglio 2009. URL consultato il 22 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2008).

Bibliografia

  • David Salomons, Breguet 1747-1823, Londra, 1921, pubblicato privatamente.
  • (EN) Emmanuel Breguet, Breguet Watchmakers Since 1775, Alain de Gourcuff, 1997, ISBN 2-909838-18-8.

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