Economia di Torregrotta
L'economia di Torregrotta è stata storicamente dominata dall’agricoltura.[1][2] Sin dall’antichità ha costituito la principale fonte di sostentamento per i torresi,[3] ai quali fu associata una caratterizzazione di comunità prettamente agricola[4] che si ritrova espressa anche nello stemma comunale.[5] Nel corso del XX secolo le attività legate alla terra hanno subito un sostanziale declino in favore prima dell'industria estrattiva e di trasformazione dell'argilla e successivamente del settore terziario.[2][6]
Agricoltura

Al censimento del 2001 l'attività agricola costituiva solo il 7% dell'occupazione lavorativa a Torregrotta e assorbiva circa il 2% della forza lavoro residente.[7] Anche la superficie agricola utilizzata (SAU) si è ridotta da 264,03 ettari nel 1970[8] a 191,33 ettari nel 2010, corrispondenti al 46,3% dell'intero territorio comunale e suddivisi in 101 aziende agricole.[9] Queste ultime hanno in prevalenza delle dimensioni medio-piccole,[10] nella maggior parte dei casi sono gestite da coltivatori diretti[11] e utilizzano tecniche di coltivazione tradizionali.[12] Ciò è derivato dalla elevata suddivisione dei terreni agricoli, tipica di tutto il contesto provinciale, che limita il ricorso alla meccanizzazione agraria.[12]
Comparto principale dell'agricoltura torrese è l'orticoltura,[13] con una superficie di produzione pari al 37% della SAU.[14] Durante l'anno solare vengono alternate le piantagioni di pomodori e melanzane con la coltivazione della patata primaticcia (cultivar Sieglinde)[15] che nel corso del secolo scorso è divenuta coltura trainante per le quantità prodotte.[16] Oltre alla vendita locale, infatti, viene esportata nei mercati della Germania,[16][17] malgrado una prolungata crisi del settore e la scarsa remunerazione ne abbiano ridotto, sul finire del XX secolo, la superficie coltivata in favore di altri ortaggi.[16]

Tra gli altri prodotti dell'agricoltura torrese, la smergia riveste un ruolo di rilievo trattandosi di un peculiare tipo di pesca nettarina,[16] tipica della valle del Niceto, le cui proprietà organolettiche si distinguono da quelle di altre produzioni di pesche.[18] Ciò nonostante la coltivazione della smergia è molto limitata, rappresentando soltanto l'8% della SAU,[19] e la sua distribuzione commerciale è ristretta ai mercati delle provincie di Messina, Catania e Reggio Calabria.[20]
La coltura più diffusa, che si concentra nelle zone collinari, è l'olivo (24,1 % della SAU),[21] nelle varietà Ogliarola messinese e Nocellara messinese.[22] La produzione di olio che ne deriva non viene immessa sul mercato ma è quasi sempre destinata all'autoconsumo da parte degli olivicoltori.[23]
Il settore agrumicolo, che incide del 22,2% sul totale della SAU,[24] è composto da limoni delle varietà Femminello e Interdonato, dall'arancio della varietà Tarocco e dal mandarino[25] le cui produzioni, insieme alle precedenti, vengono prevalentemente inviate alle industrie per la trasformazione in succhi e derivati.[26]
Limitata è la viticoltura,[24] attuata con uve della varietà Nerello mascalese e Nero d’Avola.[27] Da quest'ultimo vitigno si produce il Mamertino DOC.[28]
Dai primi anni 2000 alle tradizionali coltivazioni torresi si sono aggiunte nuove produzioni agricole sperimentali tra le quali il mango e l'asparago.[29]
Industria e artigianato
I primi stabilimenti industriali torresi nacquero a partire dal 1935 quando un processo di industrializzazione coinvolse progressivamente tutte le attività legate alla realizzazione di laterizi che erano sorte ad inizio secolo.[30] L'industria dei laterizi raggiunse la massima espansione negli anni settanta,[30] garantendo un elevato livello occupazionale, per poi contrarsi rapidamente negli anni 2000 con la chiusura di quasi tutti gli opifici.[31] Ciò è stato causato sia dalla diminuzione della domanda di prodotti per l'edilizia sia dall'esaurirsi delle storiche cave di argilla.[31] Altre iniziative industriali sorsero negli anni cinquanta negli ambiti vinicolo[32] e caseario;[33] quest'ultima in attività fino alla fine degli anni 2000.[34]
Dall'inizio del XXI secolo, con la chiusura delle fabbriche più grandi, il settore secondario torrese è essenzialmente costituito da piccole e medie attività artigianali, operanti principalmente nei settori edile e manifatturiero,[35][36] e rappresenta circa il 33% dell'occupazione lavorativa a Torregrotta.[7] I laboratori e gli stabilimenti sono collocati nei due poli produttivi torresi:[37] il primo, di modeste dimensioni, si trova a nord-ovest dell'abitato; il secondo, che comprende anche i vecchi opifici industriali e le cave dismesse di argilla, si estende nel settore centro-orientale del territorio comunale, a cavallo dell'autostrada A20 e della linea ferroviaria.[37]
Terziario

A partire dagli anni novanta del secolo scorso, il terziario ha assunto il ruolo di maggiore settore dell'economia torrese costituendo circa il 60 % dell'occupazione lavorativa della città.[38] Comparti principali sono il commercio all'ingrosso e al dettaglio, la pubblica amministrazione e l'istruzione, la sanità e i servizi sociali, le comunicazioni, i trasporti e il magazzinaggio.[36] Presenti, anche se molto limitate, sono le attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca, l'intermediazione monetaria e finanziaria, le attività legate al turismo[36]. Vivo il settore balneare, che negli ultimi anni ha registrato interesse da parte di cittadini e turisti, per cui nel 2023 Torregrotta è stata inserita nell'elenco dei comuni turistici della Sicilia.[39] Inoltre, dal 2020 con l'approvazione del Piano Regolatore Generale comunale sono incluse nuove aree urbane sia per la realizzazione di attività legate al turismo sia per l’espansione commerciale della media e grande distribuzione e direzionale per uffici.[40][41]
Note
- ^ Maimone, 1993, pp. 26-27.
- ^ a b Ministeri, 2009, pp. 6-7.
- ^ Maimone, 1993, p. 28.
- ^ Roberto Scibilia, Torre agricola, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - settembre 2002, pp. 8-10.
- ^ A. Coco et al., 1993, p. 125.
- ^ Maimone, 1993, p. 27.
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Maimone, 1993, p. 30.
- ^ Censimento generale dell’agricoltura 2010, su dati-censimentoagricoltura.istat.it, ISTAT. URL consultato il 27 ottobre 2015.
- ^ Maimone, 1993, pp. 32-33.
- ^ Maimone, 1993, p. 37.
- ^ a b Maimone, 1993, pp. 40-41.
- ^ Maimone, 1993, p. 43.
- ^ Maimone, 1993, p. 61.
- ^ Maimone, 1993, pp. 42-43.
- ^ a b c d Pippo Marco, Smerge e patata primaticcia. Protagoniste dell’economia agricola torrese del secolo, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - giugno 1998, pp. 8-9.
- ^ Maimone, 1993, p. 44.
- ^ Maimone, 1993, p. 47.
- ^ Maimone, 1993, p. 60.
- ^ Antonino Bacarella, Agroalimentare e flussi turistici in Sicilia (PDF), Università degli studi di Palermo, 2003, p. 47. URL consultato il 3 giugno 2010 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2006).
- ^ Maimone, 1993, p. 58.
- ^ Maimone, 1993, pp. 49-50.
- ^ Maimone, 1993, p. 50.
- ^ a b Maimone, 1993, p. 59.
- ^ Maimone, 1993, p. 45.
- ^ Maimone, 1993, p. 46.
- ^ Maimone, 1993, p. 62.
- ^ Mamertino Doc - Disciplinare di produzione, su stradadelvinomessina.it. URL consultato il 19 aprile 2020.
- ^ Loredana Portaro, La raccolta delle patate, il profumo delle smerge, le coltivazioni del mango e dell’asparago gigante, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - settembre 2002, p. 7.
- ^ a b Mariella Di Giovanni, L'industria di laterizi, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - settembre 1997, pp. 9-11.
- ^ a b Veronica D'Amico, Crisi dei laterizi. Molti stabilimenti chiusi e impianti fatiscenti, in Gazzetta del Sud, Società Editrice Sud, 5 marzo 2013.
- ^ Pippo Pandolfo, L'azienda vinicola Mimmo Paone, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - giugno 2001, p. 5.
- ^ Pippo Pandolfo, L’industria casearia “Velo” di Francesco Velo, in Torregrotta Notizie, Comune di Torregrotta, - settembre 2001, p. 5.
- ^ Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.19 del 30 aprile 2009, su gurs.regione.sicilia.it, Regione Siciliana. URL consultato il 2 novembre 2015.
- ^ AA. VV., Messina in cifre. Edizione 2010 (PDF), su istat.it, Ufficio Territoriale del Governo di Messina, 2010. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b c Ministeri, 2009, p. 25.
- ^ a b Maimone, 1993, p. 86.
- ^ Ministeri, 2009, p. 24.
- ^ D.A. n. 188 del 02.03.2023 (PDF), su regione.sicilia.it, Regione Siciliana. URL consultato il 17 settembre 2023.
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Bibliografia
- Andrea Maimone, Studio agricolo forestale del territorio comunale (PDF), Comune di Torregrotta, 1993. URL consultato il 19 ottobre 2012.
- Michele Ministeri, Giuseppe Rodriquez, Progetto di massima del P.R.G. - Relazione tecnica (PDF), Comune di Torregrotta, 2009. URL consultato il 3 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2016).
- Angelo Coco, Nino De Leo; Pietro Di Stefano; Pippo Pandolfo, Torregrotta, una storia ricostruita, Messina, ediz. EDAS, 1993, ISBN 88-7820-080-8.
- Vincenzo Coco, Il Consiglio Comunale di Torregrotta. Dall’autonomia ai nostri giorni, Milazzo, Lombardo Edizioni, 2022, ISBN 979-12-80566-18-8.