West Ham United Football Club
Il West Ham United F.C., in breve West Ham, è un club calcistico britannico del distretto londinese di West Ham. Milita nella Premier League inglese e disputa gli incontri casalinghi nel Boleyn Ground, stadio spesso chiamato Upton Park dal nome della zona in cui sorge.
West Ham United F.C. Calcio ![]() | |
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The Hammers The Irons The Academy of Football | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | File:600px Colori degli Hammers.png Bordeaux • azzurro cielo |
Inno | I’m Forever Blowing Bubbles |
Dati societari | |
Città | Londra |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Premier League |
Fondazione | 1895 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Boleyn Ground (35.647 posti) |
Sito web | www.whufc.com |
Palmarès | |
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Coppe d'Inghilterra | 3 |
Charity/Community Shield | 1 |
Trofei internazionali | 1 Coppe delle Coppe 1 Coppa Intertoto UEFA |
Si invita a seguire il modello di voce |

I media chiamano giocatori e sostenitori del West Ham Hammers (dai martelli incrociati che ne costituiscono lo stemma ufficiale) e il club L'Accademia del Football (per via della grande tradizione del suo settore giovanile), ma i tifosi preferiscono riferirsi alla squadra con il soprannome di Irons, poiché in origine la squadra si chiamava Thames Iron Works F.C..
Pur non essendo mai stato un club realmente di primo piano nel calcio inglese (essendosi trovato a lottare per il titolo solo una volta, nel 1985-1986), è comunque rimasto per la maggior parte della sua storia nella massima serie ed è stato capace di vincere la FA Cup nel 1964, 1975 e 1980 e la Coppa delle Coppe nel 1964-1965, arrivando a disputare la finale di questa competizione anche nel 1975-1976.
Dopo due stagioni passate nel Football League Championship, la seconda serie inglese, il West Ham ha ottenuto la promozione in Premier League per la stagione 2005-2006.
Storia
Il club fu fondato nel 1895 dal filantropo Arnold Hills, direttore del cantiere navale londinese Thames Ironworks, come dopolavoro per i suoi operai. La squadra fu iscritta alla London League, che vinse nel 1898. L’anno dopo fu iscritta alla Seconda Divisione del campionato semi-professionistico della Southern League, vincendo nuovamente il campionato e giocando per la prima volta le partite casalinghe al Memorial Grounds, nel quartiere di Canning Town. A quel punto, affinché la squadra fosse competitiva in Prima Divisione, si rese necessario l’ingaggio di calciatori professionisti. Il Thames Iron Works F.C. fu quindi sciolto nel giugno del 1900 e un mese dopo fu costituito il West Ham United. In quell’occasione fu deciso che i colori sociali fossero il bordeaux e l’azzurro (claret and blue).
Il West Ham giocò la sua prima partita ufficiale il Primo settembre 1900, sul campo di casa. Davanti a 2.000 spettatori, gli Hammers batterono il Gravesend 7-0 grazie ai quattro gol dello scozzese volante Billy Grassam (compreso il primo gol della storia del club, al 5° di gioco), alla doppietta di Jimmy Reid e al gol di Fergus Hunt.
Il 2 settembre 1904 gli Hammers disputarono la loro prima partita casalinga al The Castle, un campo allora appena costruito il cui ingresso è su Green Street, la via principale del quartiere di Upton Park, e dove il West Ham gioca ancora oggi. Nella sua prima partita nel nuovo stadio, il West Ham batté 3-0 il Millwall con tripletta di Billy Bridgeman.
Nel 1919 la Football League riprese la disputa dei propri campionati dopo una pausa di quattro anni dovuta alla Prima guerra mondiale. La nuova organizzazione previde l’espansione della Prima e della Seconda divisione da 18 a 22 squadre. Al West Ham fu permesso di iscriversi al campionato di Seconda Divisione per la stagione 1919/20.
Il 30 agosto 1919, gli Hammers esordirono nella nuova lega accogliendo il Lincoln City davanti a 20.000 spettatori. Il risultato finale fu di 1-1, con il City che passò in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Chesser e il pareggio dell'esordiente Jim Moyes. A fine stagione gli Hammers si ritrovarono settimi in classifica. Con 21 reti, il capocannoniere della squadra fu Syd Puddefoot, l’idolo dei tifosi che fu però ceduto un anno dopo in una delle operazioni di mercato più costose dell’epoca, con gli scozzesi del Falkirk che lo pagarono 5.000 Sterline.
Il 28 aprile 1923 si calcola ci fossero almeno 200.000 spettatori a Wembley per assistere alla prima Finale di FA Cup giocata in quello stadio. Fu una prima anche per il West Ham, mai giunto alla Finale di FA Cup in precedenza. Il trofeo lo alzò però il Bolton, che vinse per 2-0 una partita spesso interrotta dallo straripare della massa di spettatori sul terreno di gioco. Il West Ham concluse comunque la stagione 1922/23 vincendo il campionato di Seconda Divisione e guadagnandosi così per la prima volta la promozione in Prima.
Peraltro, il primo maggio 1923, il West Ham fu la prima squadra inglese ad andare a giocare una partita di calcio in Germania dopo la Prima guerra mondiale.
L’esperienza degli Hammers nella massima serie iniziò con un pareggio a reti inviolate sul campo del Sunderland, una settimana prima di battere l’Arsenal per 1-0 nell’esordio casalingo del campionato 1923/24. La prima esperienza della squadra in First Division si concluse con la retrocessione al termine della stagione 1931/32. Nel 1933 il West Ham riuscì comunque ad arrivare fino alle semifinali della FA Cup, dove fu sconfitto per 1-0 dall’Everton.
Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale la Football League fu nuovamente sospesa, dal 1939 al 1946, periodo nel quale il West Ham giocò in vari campionati regionali e vinse la Football League War Cup battendo in finale il Blackburn con il punteggio di 1-0.
La stagione 1956/57 è quella in cui si può riconoscere l’inizio della grande tradizione del vivaio del West Ham. La squadra giovanile arrivò infatti fino alla finale della FA Youth Cup, perdendo però in una gara di andata e ritorno con il Manchester United con il punteggio complessivo di 8-2. La stagione successiva, la Prima Squadra riconquistò un posto in Prima Divisione vincendo il campionato di Seconda realizzando ben 101 gol in 42 partite.
Nel corso della prima stagione di ritorno in First Division, precisamente l’8 settembre 1958, esordì in Prima Squadra Bobby Moore, il più grande giocatore che abbia mai vestito la maglia del West Ham. Nella stagione successiva, la squadra giovanile raggiunse nuovamente la finale della FA Youth Cup, uscendone sconfitta dai Bristol Rovers con il punteggio complessivo di 2-1.
Ron Greenwood e John Lyall: Giorni di Gloria
Ron Greenwood divenne l’allenatore del West Ham nel corso dell’estate 1961, dopo le dimissioni del suo predecessore Ted Fenton. Nel marzo dell’anno successivo, Greenwood acquistò dal Crystal Palace l’attaccante John Byrne al prezzo di 65.000 Sterline, che allora rappresentò la cifra più alta mai pagata in Inghilterra per il trasferimento di un calciatore. Fu un segnale di come il West Ham stesse tentando di salire un altro gradino nella gerarchia del calcio inglese.
Nella stagione 1963/64, con una squadra che poteva contare su molti prodotti del vivaio che nell’estate precedente aveva finalmente vinto la FA Youth Cup, il West Ham arrivò per la seconda volta nella sua storia alla finale di FA Cup. In una partita al cardiopalmo giocata contro il Preston North End, gli Hammers andarono sotto dopo soli 10 minuti di gioco ma pareggiarono una manciata di minuti dopo. Il Preston North End segna ancora alla fine del primo tempo ma Geoff Hurst pareggia all’inizio della ripresa. In un concitato finale, Ronnye Boyce segna il gol vincente a 5 minuti dalla fine. Bobby Moore sale i famosi gradini di Wembley per alzare al cielo la prima FA Cup vinta dal West Ham.
La scena si ripeterà esattamente un anno dopo, quando il West Ham raggiunge la finale della Coppa delle Coppe, che si disputa proprio a Wembley. Gli avversari sono i tedeschi del Monaco 1860 e in campo è la fame di vittoria più che la tattica a farla da padrona. La doppietta di Alan Sealey negli ultimi venti minuti di gioco regala la vittoria agli Hammers.
Nell’estate del 1966, Bobby Moore salirà quei gradini per il terzo anno consecutivo. Lo scenario, questa volta, è il Campionato del Mondo vinto dall’Inghilterra 4-2 nella contestatissima finale contro la Germania. In realtà, ai tifosi del West Ham piace ricordare che furono gli Hammers a sconfiggere i tedeschi: tripletta di Geoff Hurst, gol di Martin Peters e Bobby Moore portato in trionfo. Tutti giocatori degli Irons.
Negli anni successivi, la squadra navigò quasi sempre a metà classifica. I giocatori arrivarono e partirono, e anche il famoso trio del Mondiale 66 venne ceduto ad altre squadre. Alla fine della stagione 1973/74, Greenwood lasciò il posto di allenatore al suo assistente John Lyall per passare dietro la scrivania da General Manager (e più tardi guidare la nazionale, dal 1977 al 1982).
Pur rimanendo sostanzialmente anonimo in campionato, il nuovo West Ham di Lyall raggiunse la finale di FA Cup. In una partita ricca di emozioni per i tifosi, gli Hammers affrontano il Fulham guidato in campo da Bobby Moore. Doppietta di Alan Taylor e vittoria per il West Ham. La stagione successiva, gli Hammers fanno nuovamente strada in Europa fino alla finale della Coppa delle Coppe. A Bruxelles, però, l’Anderlecht vince 4-2.
Dopo le ultime scintille europee, il cammino del West Ham prese una china negativa e la squadra finì per retrocedere al termine della stagione 1977/78. Rimase in Seconda Divisione per tre stagioni, nel corso della quali divenne la prima squadra non della massima serie a vincere la FA Cup. Accadde il 10 maggio 1980, quando gli Hammers affrontarono l’Arsenal detentore del trofeo. Il gol di testa di Trevor Brooking che ha deciso la partita è stato raccontato con grande enfasi ed efficacia dal tifoso dei Gunners Nick Hornby nel suo libro Febbre a 90’.
Tornato in Prima Divisione, il West Ham fu protagonista di alcune buone stagioni difficili, a causa delle ristrettezze economiche in cui il club si trovava. Nel 1984/85, la squadra si salvò per soli due punti. L’anno successivo, dopo un cattivo inizio di stagione, una squadra guidata dagli attaccanti Tony Cottee e Frank McAvennie e dal centrocampista Alan Devonshire lottò per il Titolo fino alla penultima giornata. Alla fine, gli Hammers furono terzi in classifica, dietro il Liverpool campione e l’Everton.
La squadra non seppe più ripetersi a quei livelli, per colpa anche di una lunga serie di infortunati eccellenti e per la mancanza di acquisti adeguati, e al termine della stagione 1988/89 il West Ham retrocesse nuovamente in Seconda Divisione. John Lyall venne esonerato.
L’era di Billy Bonds: gli anni dello yo-yo
Il posto di Lyall fu preso da Lou Macari prima della stagione 1989/90. Macari si dimise però il 20 febbraio 1990, in modo da potersi difendersi meglio dalle accuse di irregolarità finanziarie di cui si sarebbe macchiato nel suo club precedente, lo Swindon Town. Il posto di allenatore del West Ham fu preso dall’allenatore della squadra giovanile Billy Bonds, la cui prima stagione alla guida della squadra (1990/91) passò attraverso 19 partite consecutive senza sconfitte e terminò con un secondo posto in Seconda Divisione e la promozione in Prima. Ma per tutta la stagione 1991/92, il West Ham faticò a tenere il passo delle avversarie e a fine campionato occupò l’ultima posizione, venendo così retrocesso e mancando quindi la partecipazione alla prima edizione della neo-costituita Premier League.
Durante l’estate del 1992 Terence Brown divenne presidente del West Ham, e la squadra riguadagnò un posto nella massima serie al primo tentativo, arrivando seconda nella nuova Prima Divisione del 1992/93. Nella stagione successiva, il West Ham ottenne una salvezza tranquilla ma il 10 agosto 1994 Bonds si dimise. Il suo posto fu preso da Harry Redknapp, nominato vice–allenatore solo un anno prima.
Harry Redknapp: un periodo di consolidamento
Una delle prime mosse di Harry Redknapp come manager del West Ham fu di nominare suo cognato Frank Lampard Sr come assistente allenatore e quindi riprendere la punta Tony Cotee dall’Everton. Acquistò anche il centrocampista Don Hutchison dal Liverpool e il difensore Julian Dicks, e riprese l’attaccante Iain Dowie dal Southampton. Il West Ham riuscì a salvarsi nuovamente nel 1994/95 e giocò un ruolo importante nella drammatica ultima giornata di quella stagione, bloccando sull’1-1 il Manchester United all’Upton Park e negando così ai diavoli rossi il terzo titolo consecutivo.
L’anno successivo il West Ham si piazzò al decimo posto, ma la stagione 1996/97 fu minata dagli acquisti sbagliati del centravanti rumeno Florin Raducioiu e del centrocampista portoghese Paulo Futre. Raducioiu fu rispedito all’Espanyol dopo soli sei mesi, con 2 gol segnati in 11 partite, mentre Futre ebbe il tempo di giocare solo una gara ufficiale come titolare prima di iniziare una lunga serie di problemi al ginocchio ed annunciare il suo ritiro. Redknapp seppe comunque ottenere il massimo dai giocatori rimasti, e grazie anche all’acquisizione del ventunenne attaccante dell’Arsenal John Hartson e alla sua ottima partnership con Paul Kitson la squadra ottenne una confortevole salvezza.
Nel 1997/98, il West Ham chiuse la stagione all’ottavo posto grazie soprattutto alle ottime prestazioni dell’Upton Park: 13 vittorie, 4 pareggi e due sconfitte con 40 gol segnati. Le cose migliorarono ancora nella stagione successiva, con gli Hammers che terminarono il campionato al quinto posto – il secondo miglior risultato di tutti i tempi – nonostante seri problemi di spogliatoio che coinvolsero Hartson e il trequartista israeliano Eyal Berkovic, ma grazie anche alla verve del neo-acquisto Paolo Di Canio. Il criterio di assegnazione dei posti in Coppa UEFA obbligò il West Ham a partecipare all’Intertoto, nella cui doppia finale batté il Metz. Il cammino europeo degli Hammers si fermò però al secondo turno di Coppa UEFA, dove la squadra non riuscì a superare la Steaua Bucarest.
Negli anni successivi le prestazioni della squadra andarono progressivamente calando, anche a seguito della cessione al Leeds del difensore centrale Rio Ferdinand per quello che all’epoca fu l’acquisto più costoso del calcio inglese: 18 milioni di Sterline. Nella stagione 2000/01 il West Ham finì al quindicesimo posto, la peggior prestazione nella storia della Premiership, ma prima dell’ultima di campionato Redknapp lasciò il posto di allenatore probabilmente dopo una lite con il Presidente riguardante i fondi disponibili per l’acquisizione di nuovi giocatori.
Pur non essendo eccezionale nell'impostazione tattica della squadra, Redknapp ebbe un ruolo importantissimo nel tenere a galla il West Ham in un periodo in cui il piccolo stadio non poteva offrire alla società la possibilità di competere con i grandi club. La grande capacità di Redknapp di operare sul mercato calcistico alla ricerca di talenti sottovalutati fu uno dei motivi principali del suo successo, ma fu anche la ragione che spinse Brown a chiudere i cordoni della borsa, dopo i pessimi acquisti delle due stagioni precedenti. Per l'ultima di campionato, la sconfitta 2-1 sul campo del Middlesbrough FC, la squadra venne guidata dall'allenatore della Squadra Riserve, Glenn Roeder.
Le stagioni di Glenn Roeder
Vennero fatti diversi nomi importanti per il posto di allenatore del West Ham, nel corso dell’estate 2001. L’ex giocatore degli Hammers Alan Curbishley, che aveva saputo ricostruire il Charlton dentro e fuori del campo da quando ne era diventato il manager nel 1991, fu indicato da molti come il candidato numero uno ma si disse non interessato. Steve McClaren, che era stato assistente di Alex Ferguson nei tre titoli consecutivi vinti dal Manchester United (compreso il 1999 con la tripletta Campionato–Coppa–Champions League), preferì diventare allenatore del Middlesbrough FC. La dirigenza decise alla fine di affidare il posto allo stesso Glenn Roeder, attirandosi così le critiche dei tanti che ritenevano Roeder l’uomo sbagliato, compreso Paolo Di Canio.
Nella stagione 2001/02, il West Ham ebbe una partenza lenta e i tifosi cominciarono subito a chiedere a gran voce l’esonero di Roeder. La squadra, però, rispose positivamente e a fine campionato si ritrovò con un insperato settimo posto.
Anche nel 2002/03 il West Ham partì male, e questa volta Roeder fu incapace di aggiustare le cose. In realtà, se nella seconda giornata gli Hammers fossero stati in grado di capitalizzare il vantaggio di due gol contro l’Arsenal invece di farsi raggiungere da Wiltord e da un magnifico gol di Thierry Henry, la stagione avrebbe probabilmente preso tutta un’altra piega. Invece, dopo il 4-0 rimediato sul campo del Newcastle e quel 2-2, il West Ham infilò tre sconfitte consecutive e non riuscì a vincere una partita all’Upton Park fino alla fine di Gennaio (2-1 sul Blackburn). Da lì le cose migliorarono leggermente, ma verso la fine campionato – con Sunderland e West Brom già virtualmente in Prima Divisione – la lotta per non retrocedere era tra il West Ham e il Bolton. Lo scontro diretto vide vincitori i Wanderers, e anche se nelle ultime quattro partite gli Hammers riuscirono a raccogliere 10 dei 12 punti disponibili, i 42 punti complessivi non bastarono a salvarsi. Da quando esiste la Premiership, nessuna squadra che fosse ultima in classifica a Natale (come il West Ham 2002/03) era mai riuscita a salvarsi; ma d’altra parte il West Ham fu la prima squadra a cui non bastarono 40 o più punti per salvarsi.
La retrocessione costrinse la società a cedere alcuni dei pezzi pregiati della squadra per evitare di finire in amministrazione controllata. Il trequartista Joe Cole e il terzino destro Glen Johnson finirono al Chelsea, gli attaccanti Jermaine Defoe e Frédéric Kanouté al Tottenham. Paolo Di Canio e Les Ferdinand furono lasciati liberi.
Pur partendo grandi favoriti, la stagione 2003/04 del West Ham cominciò in maniera mediocre: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Glenn Roeder fu esonerato e al suo posto fu messo sotto contratto Alan Pardew. Pardew era però l’allenatore del Reading, il cui presidente rifiutò le sue dimissioni e portò la questione in arbitrato davanti alla Federazione. La Football Association impose a Pardew di rimanere “a coltivare il giardino” per due mesi, nei quali la squadra fu guidata da Trevor Brooking. Pardew fece il suo esordio sulla panchina degli Hammers il 22 ottobre 2003, con un pareggio casalingo contro il Nottingham Forest.
L'era di Alan Pardew
La prima stagione
L’obiettivo di Alan Pardew come manager del West Ham fu quello di riportare la squadra in Premiership nel giro di due stagioni. Nel corso della sua prima stagione in carica, Pardew operò molto sul mercato per cercare di adattare la rosa della squadra alle sue idee tattiche. Alla fine, gli Hammers chiusero il campionato di Prima Divisione al quarto posto, qualificandosi per i play-off. Dopo aver perso 1-0 la trasferta d’andata della semifinale contro l’Ipswich, il West Ham ribaltò il risultato all’Upton Park vincendo 2-0. La finale del 29 maggio 2004 oppose gli Hammers al Crystal Palace, guidato in panchina dall’ex Iain Dowie. Un errore del portiere dopo un’ora di gioco condanna gli Hammers: il Palace vince 1-0 e guadagna la promozione.
La promozione in Premier League
Nonostante gli altisonanti acquisti di Teddy Sheringham e Sergei Rebrov, la stampa e buona parte dei tifosi fecero capire di non avere alcuna fiducia nel lavoro di Alan Pardew. Durante la stagione 2004/05 le presenze allo stadio calarono e i risultati ne risentirono: alla fine di un’annata anonima, la squadra chiuse il campionato al sesto posto, raggiungendo i play-off soprattutto grazie alle buone prestazioni messe in mostra negli ultimi due mesi di campionato. Dodici punti divisero gli Hammers dall’Ipswich, arrivato terzo e nuovamente avversario in semifinale. Nell’andata all’Upton Park finì 2-2 ma il West Ham vinse con decisione il ritorno a campi invertiti, 2-0. Questa volta l’avversario della finale sarebbe stato il Preston. Si giocò al Millennium Stadium di Cardiff il 30 maggio 2005 e il West Ham vinse 1-0 grazie ad un gol di Bobby Zamora, centravanti poco prolifico durante la stagione ma autore di quattro gol nelle tre partite di play-off. Grazie anche ai 21 gol del 39enne Teddy Sheringham, dopo due anni di assenza gli Hammers tornarono in Premier League.
La finale di FA Cup e la qualificazione in UEFA
Il cammino nella Premier 2005/06 iniziò con il West Ham favorito per la retrocessione insieme con le altre due neopromosse – Sunderland e Wigan – e Alan Pardew indicato da tutti come il primo allenatore ad essere esonerato. La società, in realtà, si mosse con attenzione sul mercato, rinforzando la squadra senza fare acquisti azzardati (tranne quello natalizio del centravanti Dean Ashton per 7 milioni di Sterline, record del club) e soprattutto senza la necessità di vendere i nomi importanti, visto che il bilancio stava tornando a quadrare. Il risultato fu un campionato tranquillo, sempre giocato al limite della zona UEFA, e coronato dalla qualificazione alla Finale di FA Cup, che - nonostante la sconfitta ai rigori ad opera del Liverpool - rappresenta anche l'automatica qualificazione per la Coppa UEFA della stagione successiva.
L'esonero
Nonostante i prestigiosi acquisti degli argentini Carlos Tevez e Javier Mascherano, l'inizio della stagione 2006/07 è stato deludente. Prima l'eliminazione nel turno preliminare di Coppa UEFA ad opera del Palermo, poi l'eliminazione al primo turno della Carling Cup per mano del piccolo Chesterfield, con la squadra che non riesce a risollevarsi dalle ultime tre posizioni della classifica della Premier League.
Il 26 novembre 2006 il club è stato acquistato da un consorzio islandese capeggiato dal magnate dei biscotti Eggert Magnusson, che dopo appena due settimane decide di esonerare Pardew, il giorno dopo la sconfitta 4-0 contro il Bolton. Il posto di allenatore viene dato all'ex giocatore del West Ham ed ex manager del Charlton Alan Curbishley.
La gestione di Alan Curbishley
Dopo un inizio estramente faticoso, Curbishley riesce a motivare i giocatori giusto e nel mese di marzo 2007 la squadra si mette sulla strada giusta. Trascinato da Carlos Tévez, il West Ham raccoglie 7 vittorie nelle ultime 9 partite di campionato e raggiunge un'insperata salvezza vincendo all'ultima giornata 1-0 sul campo del Manchester United Campione d'Inghilterra.
Stemma
Lo stemma originale rappresentava due martelli incrociati, quei martelli che si usano nelle fabbriche dove si fondono le navi. Intorno al 1900, allo stemma fu aggiunto un castello che rappresentava la “Green Street House”, nota anche come “Boleyn Castle” per via del fatto che Anna Bolena ci abitò brevemente. Nello stemma, il “Boleyn Castle” è rappresentato sullo sfondo dei due martelli con la classica immagine delle torri merlettate.
Un’altra teoria afferma che il castello sia stato inserito nello stemma come ringraziamento per l’aiuto portato al club dai giocatori dell’Old Castle Swift. In ogni caso, la presenza del “Boleyn Castle” nello stemma ha portato la società a battezzare il proprio stadio con il nome di Boleyn Ground.
Rosa 2007-2008
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|- | style="text-align: right;" |1 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |P |Robert Green
|- | style="text-align: right;" |2 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Lucas Neill (capitano)
|- | style="text-align: right;" |3 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |George McCartney
|- | style="text-align: right;" |4 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Daniel Gabbidon
|- | style="text-align: right;" |5 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Anton Ferdinand
|- | style="text-align: right;" |6 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Matthew Upson
|- | style="text-align: right;" |7 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Fredrik Ljungberg
|- | style="text-align: right;" |8 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Scott Parker
|- | style="text-align: right;" |9 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Dean Ashton
|- | style="text-align: right;" |10 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Craig Bellamy
|- | style="text-align: right;" |11 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Matthew Etherington
|- | style="text-align: right;" |12 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Carlton Cole
|- | style="text-align: right;" |14 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |John Paintsil
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N. | Ruolo | Calciatore | File:600px Colori degli Hammers.png | |
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16 | C | Mark Noble | ||
17 | C | Hayden Mullins | ||
18 | D | Jonathan Spector | ||
19 | D | James Collins | ||
20 | C | Julien Faubert | ||
21 | P | Richard Wright | ||
23 | P | James Walker | ||
25 | A | Bobby Zamora | ||
26 | C | Nigel Quashie | ||
27 | D | Calum Davenport | ||
29 | C | Lee Bowyer | ||
32 | C | Kieron Dyer | ||
33 | A | Henri Camara (in prestito dal Wigan) | ||
34 | C | Luís Boa Morte |
|}
Allenatori
Nel corso della sua storia, il West Ham ha avuto solamente dieci allenatori, una cosa unica nel mondo del calcio di primo piano. Non solo: il primo allenatore della squadra, Syd King, è rimasto in carica per trent’anni, e fino al 1989 il club ha avuto appena cinque manager.
- 1902-1932 - Syd King
- 1932-1950 - Charlie Paynter
- 1950-1961 - Ted Fenton
- 1961-1974 - Ron Greenwood
- 1974-1989 - John Lyall
- 1989-1990 - Lou Macari
- 1990-1994 - Billy Bonds
- 1994-2001 - Harry Redknapp
- 2001-2003 - Glenn Roeder
- 2003-2006 - Alan Pardew
- 2006-oggi - Alan Curbishley
Soprannomi
Hammers e Irons
Il soprannome di “Hammers” deriva dal nome del club (West Hammer) oltreché dai martelli incrociati rappresentati nello stemma della squadra. I mezzi di informazione si riferiscono ai giocatori definendoli “Hammers” anche se ai tifosi sembra piacere di più l’altro soprannome, “Irons”. Quest’ultimo nickname deriva dal primo nome della squadra, Thames Ironworks FC.
Accademia del Football
Il West Ham è noto anche come L’Accademia del Football, grazie alla grande reputazione che il suo settore giovanile ha saputo costruirsi negli anni e allo stile di gioco fluido che la squadra ha sempre praticato. Il soprannome fu dato al club dalla stampa degli anni Sessanta e anche se i tifosi avversari si fanno spesso gioco di questa nomea, è indubbio che il settore giovanile del West Ham sia uno dei più produttivi d’Inghilterra.
Alcuni dei giocatori che si sono “laureati” all’Accademia del West Ham sono Bobby Moore, Geoff Hurst, Martin Peters, Trevor Brooking, Tony Cottee, Paul Ince, Rio Ferdinand, Frank Lampard, Joe Cole e Glen Johnson.
Rivalità
Come ogni altra squadra di calcio, anche il West Ham ha delle rivalità particolarmente accese. In particolare, sono molto sentite le gare con altre due squadre londinesi come il Chelsea o il Tottenham, o con una squadra odiata da molti come il Manchester United. La rivale per eccellenza degli Hammers è comunque il Millwall F.C..
I tifosi di West Ham e Millwall F.C. si sono reciprocamente odiati per decenni, e quest'odio è spesso culminato con delle vere e proprie guerriglie tra le bande hooligan più accese. Quella che era cominciata come una fiera rivalità tra una squadra di costruttori di navi ed una di operai portuali si è trasformata in aperta ostilità durante lo Sciopero Generale del Maggio 1926. In quell'occasione, tutti gli operai dei Royal Docks, sulla sponda nord del Tamigi – ossia la zona del West Ham – fecero sciopero, mentre i portuali dei Millwall Docks e del porto del Surrey continuarono a lavorare. Quel conflitto tra operai in sciopero e crumiri si trasferì sui campi da calcio, infiammando la rivalità tra le due squadre.
Tra gli anni settanta e gli anni ottanta una delle componenti più violente della sua tifoseria, denominata Inter City Firm, si rese protagonista di durissimi scontri con gang legate a squadre rivali.
Il West Ham nei media
Cinema
Il documentario di Ian Stuttard Hooligan, prodotto nel 1985 per la televisione britannica, offre uno sguardo attento all'interno della Inter City Firm, la frangia di tifosi violenti del West Ham che terrorizzò i campi di calcio inglesi negli anni '70 e '80.
Nel 1988 Alan Clark diresse il film televisivo The Firm, interpretato da Gary Oldman e ispirato proprio al documentario di Stuttard. Nel film il gruppo di tifosi si chiama Inter City Crew e il West Ham non viene mai citato, anche perché la storia racconta del tentativo di costituire una banda di hooligan che segua la nazionale inglese agli Europei di Germania del 1988, ma nella camera da letto del protagonista sono chiaramente visibili poster e cimeli degli Hammers.
Il film Hooligans, diretto nel 2005 da Lexi Alexander e interpretato da Elijah Wood, racconta la storia di un gruppo di tifosi violenti del West Ham. La pellicola è ambientata al giorno d'oggi, ma la Green Street Elite del film è chiaramente ispirata alla Inter City Firm.
Bobby Moore, capitano del West Ham e della nazionale inglese che vinse il mondiale del 1966, fu nel 1981 tra i protagonisti di Fuga per la vittoria di John Huston, a fianco di altri grandi calciatori come Pelé e Osvaldo Ardiles. L'attrice inglese Keira Knightley (Pirati dei Caraibi) tifa per il West Ham .
Letteratura
Nella saga di Harry Potter, Dean Thomas, uno studente di Hogwarts, tifa per il West Ham.
Musica
Il bassista degli Iron Maiden, Steve Harris, è un grande tifoso del West Ham United.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Non-ufficiali
- La squadra sul Football Club History Database (risultati in ogni stagione della sua storia)
- Hammers' Pages - Tutti i giocatori che hanno vestito la maglia del West Ham
- Knees Up Mother Brown - Sito con cronache e statistiche
- Supporters Trust