Non-return-to-zero

codifica di linea
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Non-return-to-zero, indicata anche con l'acronimo NRZ, è una codifica di linea utilizzata nella trasmissione digitale di dati, caratterizzata dall'utilizzo di due livelli di segnale per indicare i valori binari "0" e "1", la cui durata è pari a tutto il periodo di bit.[1][2]

Esempio di codifica NRZ

Descrizione

La codifica NRZ di base utilizza due livelli distinti di segnale, di cui il più elevato (tipicamente una tensione positivo) rappresenta la cifra binaria "1" e il meno elevato (tipicamente una tensione nulla o negativa) la cifra binaria "0". Il livello della codifica viene mantenuto per tutta la durata del tempo di bit  , per cui all'interno di tale periodo non vi sono transizioni del segnale verso il livello zero, da cui il nome.

Da un punto di vista formale, detti   e   i livelli associati rispettivamente al valore "0" e al valore "1", la descrizione di ogni singolo periodo di bit si può esprimere come:[1]

 

A questa funzione nel dominio del tempo corrisponde uno spettro   descritto da:

 

che ha il primo zero in corrispondenza di   e gli altri zeri in corrispondenza dei relativi multipli e ammette una componente continua.[1]

Dato che in presenza di lunghe sequenze di "0" o di "1" la codifica NRZ base non presenta transizioni, non è affidabile per poter estrarre un sincronismo e, non introducendo nessun tipo di ridondanza, non consente la correzione di eventuali errori di trasmissione.[3]

Varianti

Non-return-to-zero Inverted (NRZI)

 
Esempio di codifica NRZI

Questa codifica è stata definita nel 1956 dall'IBM.[4][5] Nella codifica NRZI i valori "0" e "1" sono codificati sotto forma di "nessuna transizione" e "presenza di una transizione" rispetto al bit precedente; sono determinati quindi alla fine del periodo di bit e può essere decodificato in maniera non ambigua anche nel caso in cui le polarità non siano preservate. Esistono due sottovarianti di questa codifica:

  • NRZ-mark o NRZ-M, in cui la presenza di transizione codifica il valore "1" e la sua assenza il valore "0". Questa codifica viene usata per esempio nei dispositivi di memoria magnetica
  • NRZ-space o NRZ-S, in cui la presenza di transizione codifica il valore "0" e la sua assenza il valore "1". Questa codifica viene utilizzata per esempio dai protocolli HDLC[6] e USB[7]

Per quanto riguarda le lunghe sequenze di "0" e "1", nemmeno la variante NRZI consente di per sé di evitare l'assenza di transizioni. Questo problema viene in parte risolto a livello protocollare (per esempio, HDLC impone di inserire uno "0", ossia una transizione, dopo cinque "1" consecutivi; analogamente, USB impone l'inserzione dello "0" dopo sei "1" consecutivi).

Note

  1. ^ a b c 15.2.1 Codici di linea a banda infinita, su teoriadeisegnali.it.
  2. ^ (EN) Line Codes (PDF), in ELEX 3525 : Data Communications, p. 1.
  3. ^ (EN) RZ vs NRZ: Understanding the Differences in Line Coding Techniques, su rfwireless-world.com.
  4. ^ (EN) Dean Palmer, Section 1: Recording Systems, 1: A brief history of magnetic recording, in Bane Vasic e Erozan M. Kurtas (a cura di), Coding and Signal Processing for Magnetic Recording Systems, 1ª ed., CRC Press, 2005, pp. I-6, I-15, ISBN 0-8493-1524-7.
  5. ^ (EN) Bryon E. Phelps, IBM, Magnetic recording method, 2774646, United States Patent Office, Stati Uniti d'America [31 dicembre 1951] (18 dicembre 1956).
  6. ^ (EN) D. Fiorini, M. Chiani, V. Tralli e C. Salati, Can we trust in HDLC?, in Computer Communication Review, vol. 24, n. 5, 20 ottobre 1994, pp. 61-80, DOI:10.1145/205511.205521.
  7. ^ (EN) USB2.0 Explained With Captures and Traces, su community.infineon.com, 7 giugno 2024.

Voci correlate

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