l'articolo contiene informazioni veritiere e importanti,secondo me, per chi si immatricola con il nuovo ordinamento e per chi si ferma alle triennali,essendovi tanta disinformazione nell'università. nella storia dell'università non può mancare un'approfondimento dei nuovi titoli.se si parla delle specialistiche,per forza occcorre parlare anche delle triennali

Non togliere l'avviso fino a votazione conclusa. Grazie. --Snowdog 14:52, Lug 17, 2005 (CEST)

In merito alla proposta della cancellazione, chiarisco il mio pensiero: non intendevo cancellare completamente i contenuti, ma spostarli, ampliandoli, in laurea (cosa che, in parte, ho già fatto), in quanto la denominazione "laurea triennale" è solo ufficiosa: la "laurea di primo livello" o "laurea triennale" o "laurea breve" si chiama laurea punto e basta. Io terrei un articolo laurea definendola come la laurea triennale, e all'interno di questo articolo, le motivazioni etc; tra le "note storiche" il fatto che prima del '99 (e a tutt'oggi in regime transitorio) la laurea era solo quella quinquennale. Oltre a questo andrà poi scritto l'articolo laurea magistrale (nome recente per "laurea specialistica", per i prossimi 3 mesi :o) ).

In alternativa si possono fare 3 voci: laurea, laurea triennale e laurea magistrale. --Emme.pi.effe 10:26, Lug 18, 2005 (CEST)

Ti sbagli di grosso a dire che prima del '99 la laurea (che in realtà si chiamava diploma di laurea, cfr. legge 341/1990) era solo quinquennale. Duravano 5 anni solo i corsi di laurea in Ingegneria (tutti), Psicologia, Scienze della comunicazione e Informatica. Tutti gli altri corsi di laurea (Matematica, Fisica, Scienze dell'informazione, Lettere, Scienze dell'educazione, Scienze politiche, Scienze della formazione primaria, Sociologia, Pedagogia, Materie letteraria etc.) duravano 4 anni. --213.140.16.186 13:02, ott 27, 2005 (CEST)


Come ho avuto modo di scrivere in un altro articolo (non ricordo quale), la riforma dell'università è stata varata con una serie di decreti, il più importante dei quali è stato il decreto MURST 509/1999, in applicazione dell'art. 17, c. 95 della legge 127/1997.
A parte il fatto che la riforma recepisce la convenzione di Bologna (1996) applicando una legge del '97, tutti i suoi decreti attuativi sono stati completati entro il 2000, infatti recano TUTTI la firma di Zecchino E NON della Moratti.
Il governo Berlusconi II si è insediato nel 2001 e non ha fatto assolutamente nulla in relazione alla riforma dell'università, che era già partita in via sperimentale in alcuni atenei l'anno accademico precedente (2000-2001) e si accingeva a partire a regime, salvo alcune deroghe, contemporaneamente (2001-2002).
L'unico decreto che reca la firma della Moratti è il MIUR 270/2004, recante modificazioni al MURST 509/1999. Modificazioni che peraltro non sono ancóra entrate in vigore, se non parzialmente, a discrezione delle università grazie alle disposizioni transitorie, in attesa della riformulazione delle classi delle lauree e della formulazione delle classi delle lauree magistrali, che supereranno le specialistiche.
La sinistra di base, che all'epoca protestò tantissimo contro Berlinguer (fu lui a partecipare alla convenzione di Bologna e a nominare la commissione che presiedette i lavori di redazione del decreto, e poi nel frattempo da una costola del MPI nacque il MURST e i due ministri in carica divennero Zecchino e De Mauro), ha adesso realizzato una vera e propria montatura mediatica attribuendo alla Moratti, che ha proposto la legge di riforma della scuola (legge 53/2003, su modello berlingueriano-demauriano peraltro) e si accinge adesso a riformare la docenza (non la didattica) universitaria, tutti i mali e tutte le colpe di una riforma che non le appartiene, e che è partita dall'alto (convenzione di Bologna, dichiarazione della Sorbona, Praga e tutti gli altri vertici organizzati a livello europeo) e il cui iter si è concluso sotto i tre precedenti governi (due di centro-sinistra e uno tecnico decisamente tendente a sinistra), tant'è che Berlusconi in campagna elettorale promise di smantellarla (e poi non l'ha fatto, anzi la Moratti l'ha anche smentito quando ha dichiarato in un'intervista, a Repubblica mi pare, che mai si sarebbe sognata di mettere in discussione l'impianto proposto da Berlinguer con le parole «Io amo la riforma Berlinguer... È la migliore di tutte). A causa di questa montatura in giro son tutti convinti (studenti compresi, anche coloro che si sono immatricolati con la riforma prima dell'insediamento del governo Berlusconi!) che la riforma universitaria sia opera della Moratti, né lei smentisce perché non ha interesse a farlo (dal suo punto di vista – vedi dichiarazione a Repubblica di cui sopra – è un merito), ma è vergognoso che un'enciclopedia si basi sul «si dice» e non vada a controllare. Io dal canto mio ho citato i riferimenti normativi: i relativi testi su Internet si trovano in un batter di ciglio. A presto, --213.140.16.186 15:26, ott 25, 2005 (CEST)

Credo che la "convenzione di Bologna" di cui parlate sia il Processo di Bologna, vi chiedo la cortesia, visto che discutete con copgnizione di causa l'argomento, di coordinare i vari articoli correlati e magaro di ampliare correggere e destubbare. Ciao! --L'uomo in ammollo strizzami 14:15, ott 27, 2005 (CEST)


Equiparazione

«Le lauree specialistiche sono equiparate legalmente alle lauree del vecchio ordinamento, mentre le triennali ai vecchi diplomi che ora non esistono più»
A me quanto scritto sopra non risulta. Se a chi ha scritto risulta il contrario, è pregato di riportare i riferimenti normativi. Se non li trova, vuol dire che non esistono.
--213.140.16.186 11:50, ott 29, 2005 (CEST)

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