Governo Bayrou

quarantaseiesimo governo della Quinta Repubblica francese
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Il governo Bayrou è stato il quarantaseiesimo governo della Quinta Repubblica francese, in carica dal 13 dicembre 2024 (sebbene già dimissionario dal precedente 9 settembre 2025), sotto la presidenza di Emmanuel Macron.[1]

Governo Bayrou
Il premier François Bayrou
StatoFrancia (bandiera) Francia
Primo ministroFrançois Bayrou
(MoDem)
CoalizioneENS[N 1], LR, UDI
LegislaturaXVII
Giuramento13 dicembre 2024[N 2]
Dimissioni9 settembre 2025

Si è insediato in seguito alle dimissioni di Michel Barnier dalla carica di Primo ministro, sfiduciato a causa dell’approvazione di una mozione di censura, con i ministri che hanno prestato giuramento il 23 dicembre 2024.

L’8 settembre 2025, tuttavia, l’esecutivo è ufficialmente caduto dopo aver perso un voto di fiducia precedentemente posto su se stesso (secondo quanto previsto dall’Art. 49 § (1) Cost.), risultando così essere il secondo governo a cadere per il mancato conferimento della fiducia parlamentare in meno di un anno.

Storia

Formazione

In seguito all’approvazione, in data 4 dicembre, di una mozione di sfiducia nei confronti del Governo Barnier[2], per il paese si è nuovamente palesato, come ampiamente previsto[3], un significativo periodo di incertezza, caratterizzato da lunghe negoziazioni e difficoltà in tutto il processo di formazione, complice la complessa situazione parlamentare derivante dalle elezioni legislative dello stesso anno ed i vincoli imposti dalla Legge fondamentale.[4]

In tale contesto, dunque, nonostante il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, avesse promesso la nomina di un nuovo Primo ministro entro pochi giorni dalla sfiducia[5], in realtà tale atto, avendo il Presidente deciso di esaminare scrupolosamente ogni candidato nel mentre che le negoziazioni con le forze politiche andavano avanti[6] (conscio della necessità di evitare una nuova mozione di sfiducia[7], trattando dunque sia con parti del Nuovo Fronte Popolare (NFP)[8] che, soprattutto, con il forte Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen[9]), è avvenuto solo il 13 dicembre con la nomina del leader di Movimento Democratico (MoDem), François Bayrou.[10]

Tale nomina, dunque, pur essendo stato recepita senza giubili dalle fazioni dell’Assemblea nazionale, ha comunque portato ad un’apertura moderata del Rassemblement National (RN) ed in parte anche dalle fazioni più moderate del Nuovo Fronte Popolare (NFP), sebbene con riserve e molta cautela, facendo sì che il governo potesse avere, almeno sulla carta, un minimo spazio di manovra[11], salvo poi vedere tali aperture ridimensionarsi di molto (pur sopravvivendo, eventualmente, in una forma di appoggio passivo) per alcune discordanze di vario tipo.[12]

Alla fine, dopo la nomina di Bayrou, i ministri sono stati nominati solo il 23 dicembre, dopo molti giorni d’attesa. Le nomine, nonostante una consistente ricerca di equilibrio tra centro-sinistra e centro-destra (che ha portato alla nomina di molti ex-ministri dell’area di area macronista, ma anche di alcuni indipendenti e di altri ideologicamente affini ad ambo gli schieramenti), sono state criticate sia dalla sinistra (soprattutto per lo spostamento a destra) sia in parte dalla destra (soprattutto per l’influenza di alcune parti politiche nelle nomine). Il governo è entrato in carica il medesimo giorno.[13]

Primo tentativo di censura ed apertura di RN e PS alla “non-sfiducia”

Il 16 gennaio 2025, in seguito al primo tentativo di mozione di sfiducia dopo le dichiarazioni programmatiche generali del governo (tenute dal Primo ministro il precedente 14 gennaio), poiché il capo del governo ha aperto alla possibilità di revisionare l’assai criticata riforma delle pensioni dell’anno precedente[14], i socialisti (insieme ad altri dissidenti) hanno deciso di astenersi dalla votazione[15], unendosi così al Rassemblement National (RN) ed all’Unione delle Destre per la Repubblica (UDR), già intenzionati a non votare la mozione (al fine di “dare tempo al Premier” e permettere l’attuazione di una riforma elettorale proporzionale e di forti misure contro l’immigrazione illegale), e facendo così sopravvivere l’esecutivo.[16]

Ritorno del PS all’opposizione

Il 19 febbraio, frustrati dai mancati progressi sulle promesse e, nello specifico, dalle grandi concessioni fatte dal Governo al Rassemblement National (RN), i deputati del Partito Socialista (PS) ritirano il loro appoggio al governo, presentando una mozione di sfiducia. Essa, tuttavia, fu respinta proprio grazie al supporto dei rimanenti partiti politici tra cui Libertà, Indipendenza, Oltremare, Territori (LIOT), ormai alleato fisso dell’esecutivo, sebbene in solo Appoggio esterno.[17]

Fallito voto di fiducia e dimissioni

Preannunciatasi ancora una volta, sin dai mesi precedenti, una legge di bilancio particolarmente austera per via della negativa situazione finanziaria del paese, ed avendo ciò ancora una volta causato numerose divergenze e disaccordi nella definizione delle relative misure economiche — specialmente con il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen che, con la sua astensione aveva fino a quel momento consentito la permanenza in carica dell'esecutivo[18] —, al fine di risolvere l’impasse e forzare i partiti politici alla collaborazione, il Primo ministro François Bayrou ha ufficialmente annunciato, in data 26 agosto 2025 e secondo quanto prescritto dall’Art.49, § (1) della Costituzione, di aver apposto sull’esecutivo un voto di fiducia, il cui voto all’Assemblea nazionale sarebbe stato previsto per il successivo 8 settembre.[19]

Essendo tuttavia il quadro politico assai sfavorevole per quest’ultimo, il capo del governo si è presto mobilitato per cercare di ottenere l’appoggio delle formazioni politiche (specialmente di quelle più idealmente disposte a tollerarlo), facendo leva sulla critica condizione di debito pubblico e deficit nazionali — cosa che aveva, nel mentre, sì intimorito i mercati[20], ma sulla cui effettiva gravità vari economisti avevano anche dubitato[21] —, sebbene senza alcun successo, avendo già Marine Le Pen, ma anche Olivier Faure del Partito Socialista (PS) — i leader delle uniche formazioni al di fuori della Coalizione presidenziale ancora dialoganti, seppur senza idillio, con il governo —, manifestato la loro compatta contrarietà alla permanenza in carica del Primo ministro, così come una grande fetta dell’elettorato[22]. Conseguentemente a ciò, dunque, l’8 settembre 2025 il governo ha ufficialmente perso il voto di fiducia, venendo così contestualmente dimissionato.[23][24]

Compagine di governo

Appartenenza politica

L'appartenenza politica dei membri del Governo alla sua formazione è la seguente:

Partito Presidente Ministri Ministri delegati Totale
Movimento Democratico 1 1 1 3
Renaissance - 6 8 14
I Repubblicani - 2 5 7
Indipendenti - 2 2 4
Unione dei Democratici e degli Indipendenti - - 2 2
Horizons - 1 1 2
Federazione Progressista (Divers gauche-Ensemble) - 1 1 2
Divers droite - 1 - 1
Partito Radicale - - 1 1
Totale 1 14 21 36

Situazione parlamentare

Al pari del precedente, poiché la Costituzione della Francia non la dispone come obbligatoria per l’esecutivo, questo governo non si è sottoposto ad una esplicita mozione di fiducia e, per questo motivo, il grafico seguente è frutto di dichiarazioni ufficiali dei partiti e delle loro posizioni durante i voti di fiducia o le mozioni di sfiducia.

Al momento della formazione dell’esecutivo, il 13 dicembre 2024:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Assemblea Nazionale[N 3] Governo ENS (166):
RE (99), MoDem (36), HOR (31);
Altri (47):
LR (47)
212 / 577
Opposizione NFP (193):
LFI (72), SOC (66), ECO (38)[N 4], GDR (17);
Altri (172):
RN (126), LIOT (22), UDR (16), N-I (7)
365 / 577

Al momento del primo tentativo di mozione di sfiducia, il 16 gennaio 2025:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Assemblea Nazionale[N 3] Governo ENS (166):
RE (99), MoDem (36), HOR (31);
Altri (47):
LR (47)
212 / 577
Astensione[N 5] NFP (61):
SOC (58), ECO-D. (2), GDR-D. (1);
Altri (171):
RN (126), LIOT (22), UDR (16), N-I (7)
232 / 577
Opposizione NFP (133):
LFI (72), ECO (36)[N 4], GDR (16), SOC-D. (8)
133 / 577

Al momento del ritorno del Partito Socialista all’opposizione, in occasione di una tentata mozione di sfiducia, il 19 febbraio 2025:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Assemblea Nazionale[N 3] Governo ENS (163):
RE (96), MoDem (36), HOR (33);
Altri (47):
LR (47)
212 / 577
Astensione[N 5] RN (123), LIOT (23), UDR (16), N-I (11)
173 / 577
Opposizione NFP (192):
LFI (71), SOC (66), ECO (38)[N 4], GDR (17)
192 / 577

Al momento del fallito voto di fiducia verso l’esecutivo, l’8 settembre 2025:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Assemblea Nazionale[N 3] Governo ENS (161):
RE (91), MoDem (36), HOR (34);
Altri (49):
LR (49)
210 / 577
Astensione[N 5] LIOT (23), N-I (11)
34 / 577
Opposizione NFP (192):
LFI (71), SOC (66), ECO (38)[N 4], GDR (17);
Altri (142):
RN (126), UDR (16)
334 / 577

Composizione

Ufficio del Primo ministro
Carica Titolare Ministri delegati
Primo ministro   François Bayrou (MoDem)
Ministeri
Ministri Ministri delegati o affiancati Segretari di Stato
Ministro di Stato

Educazione nazionale, Insegnamento superiore e Ricerca

  Élisabeth Borne (RE) Philippe Baptiste (IND)
Incaricato dell'insegnamento superiore e della ricerca
Carica non assegnata
Ministro di Stato

Oltremare

  Manuel Valls (RE) Carica non assegnata Carica non assegnata
Ministro di Stato

Giustizia e Guardasigilli

  Gérald Darmanin (RE) Carica non assegnata Carica non assegnata
Ministro di Stato

Interno

  Bruno Retailleau (LR) François-Noël Buffet (LR) Carica non assegnata
Lavoro, Salute, Solidarietà e Famiglie   Catherine Vautrin (RE) Carica non assegnata
Economia, Finanze e Sovranità industriale e digitale   Éric Lombard (IND) Carica non assegnata
Forze armate   Sébastien Lecornu (RE) Patricia Mirallès (RE)
Incaricata della difesa
Carica non assegnata
Cultura   Rachida Dati (DVD) Carica non assegnata Carica non assegnata
Gestione del territorio e Decentralizzazione   François Rebsamen (DVG-FP) Carica non assegnata
Europa ed Affari esteri   Jean-Noël Barrot (MoDem) Carica non assegnata
Transizione ecologica, Biodiversità, Foreste, Mare e Pesca   Agnès Pannier-Runacher (RE-TdP) Carica non assegnata Carica non assegnata
Agricoltura e Sovranità alimentare   Annie Genevard (LR) Carica non assegnata Carica non assegnata
Sport e Vita associativa   Marie Barsacq (IND) Carica non assegnata Carica non assegnata
Funzione pubblica, Semplificazione e Trasformazione dell’azione pubblica   Laurent Marcangeli (HOR-CCB) Carica non assegnata Carica non assegnata

Note

Esplicative

  1. ^ RE - MoDem - HOR - PR - DVG - DVD.
  2. ^ La data si riferisce alla nomina del Primo ministro Bayrou; l'entrata in carica degli altri membri è avvenuta il 23 dicembre.
  3. ^ a b c d Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato) poiché solo quest'ultima ha il potere di controllare il rapporto di fiducia con l'esecutivo.
  4. ^ a b c d Comprende anche G.s e .
  5. ^ a b c Questi partiti, ufficialmente ed originariamente all’opposizione, hanno deciso di supportare il governo in occasione della mozione di censura per un puro gesto di collaborazione politica reciproca, purché negoziata e comunque non in pianta stabile.

Bibliografiche

  1. ^ (FR) Le Président de la République a nommé M. François Bayrou Premier ministre, et l’a chargé de former un Gouvernement, su elysee.fr, Presidenza della Repubblica Francese, 13 dicembre 2024.
  2. ^ È caduto il governo francese, Il Post, 4 dicembre 2024.
  3. ^ La crisi politica francese potrebbe durare a lungo, Il Post, 3 dicembre 2024.
  4. ^ Che opzioni ha ora Macron, Il Post, 5 dicembre 2024.
  5. ^ Macron nominerà un nuovo primo ministro, Il Post, 5 dicembre 2024.
  6. ^ Cresce l'attesa per la nomina del nuovo premier, ANSA, 12 dicembre 2024.
  7. ^ Francia: i possibili successori del premier Barnier, Rai News, 5 dicembre 2024.
  8. ^ Macron fa breccia nella gauche, i socialisti trattano, ANSA, 7 dicembre 2024.
  9. ^ Marine Le Pen non ha mai avuto così tanto potere, Il Post, 6 dicembre 2024.
  10. ^ In Francia François Bayrou è stato nominato primo ministro, Il Post, 13 dicembre 2024.
  11. ^ A chi piace François Bayrou?, Il Post, 14 dicembre 2024.
  12. ^ François Bayrou non ha iniziato bene, Il Post, 19 dicembre 2024.
  13. ^ In Francia c’è un nuovo governo, il quarto in un anno, Il Post, 23 dicembre 2024.
  14. ^ C’è ancora la riforma delle pensioni al centro del dibattito politico in Francia, Il Post, 14 gennaio 2025.
  15. ^ Francia, i socialisti non voteranno la sfiducia a Bayrou, ANSA, 15 gennaio 2025.
  16. ^ Si salva il governo Bayrou, respinta la mozione di sfiducia voluta da Melenchon, Rai News, 16 gennaio 2025.
  17. ^ (FR) François Bayrou échappe à une 6e motion de censure, le PS évoque des propos "grossier", France24, 19 febbraio 2025.
  18. ^ Il primo ministro francese ha proposto di abolire due giorni festivi, Il Post, 16 luglio 2025.
  19. ^ L’ultima scommessa di François Bayrou, Il Post, 26 agosto 2025.
  20. ^ La Francia somiglia sempre più all’Italia, Il Post, 6 settembre 2025.
  21. ^ Il debito pubblico francese è davvero messo così male?, Il Post, 30 agosto 2025.
  22. ^ Francia, Macron invita membri governo a "mobilitarsi" a sostegno di Bayrou. Ma i sondaggi li gelano, Rai News, 3 settembre 2025.
  23. ^ È caduto il governo francese, di nuovo, Il Post, 8 settembre 2025.
  24. ^ Cade il governo Bayrou, l'Assemblée Nationale nega la fiducia. Domani mattina le dimissioni a Macron, ANSA, 8 settembre 2025.

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