Pieve di Santa Maria a Diecimo

edificio relgioso di Decimo, nel comune di Borgo a Mozzano

La pieve di Santa Maria a Diecimo è un edificio sacro che si trova in località Diecimo a Borgo a Mozzano.

Pieve di Santa Maria Assunta
Facciata
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàDiecimo (Borgo a Mozzano)
Coordinate43°57′49.38″N 10°30′10.74″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria, madre di Gesù
Arcidiocesi Lucca
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXII secolo
Veduta

Storia e descrizione

Costruita a partire dall'inizio del XII secolo dalla Contessa Matilde di Canossa, la chiesa presenta un prospetto basilicale, semplice e regolare, che affida la decorazione al paramento murario a grossi blocchi di calcare e alle figurazioni dell'architrave del portale di accesso. Esso raffigura una serie di grandi e vigorosi tralci di vite e grappoli d'uva sostenuti da piccole figure, è databile agli ultimi decenni del XII secolo ed è attribuibile ad una bottega influenzata da quelle di Biduino e di Guidetto[1].

A fianco sorge la torre campanaria, ispirata a prototipi lombardo-lucchesi coronato da una merlatura inserita nell'Ottocento.

L'interno è a tre navate con grande abside semicircolare. La chiesa possiede alcuni resti dell'arredo scultoreo della prima metà del XIII secolo: un bassorilievo raffigurante il profeta Isaia, due leoni stilofori con preda e un capitello con aquile. A ciò si aggiunge la presenza di un fonte battesimale esagonale duecentesco, di un sarcofago romano e di una lastra erratica raffigurante un cavaliere con grande scudo, localmente denominato Re Pipino. Quest'ultima, proveniente dal cimitero, rappresenta un personaggio di alto rango, di importanza politica, è databile all'inizio del XIII secolo[2].

In chiesa è anche un tabernacolo eucaristico quattrocentesco forse attribuibile a Matteo Civitali per le analogie con le opere dello scultore in San Martino a Lucca[3].

Nell'attigua canonica è conservata una tela con il Compianto sul Cristo morto di Giuseppe Antonio Luchi, in cui si notano le suggestioni dei tenebrosi veneziani e del classicismo bolognese, tra Reni e Creti[4].

Note

  1. ^ Annamaria Ducci, La scultura del medioevo, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pagg. 63 - 64.
  2. ^ Annamaria Ducci, La scultura del medioevo, in Arte nella Valle del Serchio..., cit.,, 2018, pagg. 66 - 67.
  3. ^ Claudio Casini, La scultura dalla seconda metà del Quattrocento al Settecento, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pag. 168.
  4. ^ Paola Betti, La pittura tra Cinquecento e Settecento, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pagg. 240 - 241.

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