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«La mia cantante preferita tra tutte le voci femminili inglesi di sempre.[1]»
«Era una perfetta cantante folk-rock britannica. Neanche l’ombra di un vibrato. Pura e semplice.[1]»

Alexandra Elene McLean (Sandy) Denny (Wimbledon, Londra, 6 gennaio 194721 aprile 1978) è stata una cantautrice inglese folk nota per il suo timbro vocale, dalle caratteristiche coloriture nebbiose e spettrali, considerato tra i più rappresentativi del genere.[2][3]

In veste di cantante dei Fairport Convention, nel 1968, è stata artefice della prima fusione tra folk tradizionale inglese e rock; da quell'esperienza avrebbe avuto origine l'intera corrente britannica del folk rock, di cui è comunemente ritenuta iniziatrice.[3]


Biografia

L’infanzia e la formazione musicale

Si avvicina alla musica folk sin dalla tenera età grazie agli stimoli della nonna, di origini scozzesi, cantante di pezzi tradizionali britannici. Inizia a studiare chitarra e pianoforte, nonostante le forti rimostranze della famiglia, e si inserisce nel coro della sua scuola dove ben presto scopre le enormi potenzialità che la sua voce eterea ed avvolgente possiede. Nell’adolescenza, Sandy frequenta un corso per diventare ostetrica al Royal Brompton Hospital[4] senza però smettere di coltivare quella che la sua naturale inclinazione alla musica: è in quegli anni che inizia a frequentare folk clubs londinesi come il Les Cousins, il Bunjies o lo Scots Hoose[5], inserendosi così in un tessuto musicale all’epoca in grande fermento.

La primissima metà degli anni ’60, oltre ad aver assistito all’ascesa di gruppi rigorosamente inglesi quali Beatles, Rolling Stones, Animals ed Who, aveva portato in grembo un altro filone fondamentale quale quello dei cantautori folk statunitensi, capitanato da Bob Dylan. Il vecchio continente non ne rimase immune, anche perchè man mano che la contestazione del '68 montava furono proprio questi cantautori a farsi carico di diffondere il messaggio della protesta, ed il folk divenne il mezzo par excellence mediante il quale il vessillo di pace, amore e solidarietà aggregò immediatamente milioni di persone.

In Inghilterra si diffusero rapidamente diversi folk clubs, e le canzoni di cantautori come Joan Baez, Joni Mitchell, Crosby, Stills And Nash e lo stesso Dylan divennero materia fondamentale con cui le sorgenti leve folk del vecchio continente dovettero confrontarsi per poter creare il loro background.

L’esordio radiofonico e discografico

L’impronta di questi artisti sulle primissime incisioni di una Sandy Denny appena diciannovenne è di tutta evidenza: la prima apparizione "ufficiale" della cantante risale al 1966, quando partecipa ad alcune sessions radiofoniche per la BBC all’interno del programma Folk Song Cellar.[6] L’esordio discografico vero e proprio avviene invece l’anno successivo: in due sessions che ebbero luogo il 22 marzo ed il 26 aprile 1967 Sandy incise diversi pezzi per la Saga Records che finiranno su alcune pubblicazioni, inizialmente di altri artisti: tre brani registrati nella prima session furono inclusi nell’LP Alex Campbell & His Friends ed altri sei registrati nella seconda vennero pubblicati su Sandy and Johnny di Johnny Silvo.[7] Raggiunti gli allori del riconoscimento internazionale, i brani verranno ripubblicati più volte in modo disordinato, stavolta a nome della cantante (si veda ad esempio The Original Sandy Denny, B&C/Mooncrest, 1978) fino a trovare definitiva ed integrale collocazione su Where The Time Goes – The Early Years (Castle Records, 2005).

Sempre nel 1967 la cantante accetta l’offerta degli Strawbs per una collaborazione, e nel maggio registra col gruppo una dozzina di pezzi per il disco All Our Own Work, sette dei quali la vedono come voce solista.[8] In tutto questo, viene fissata su nastro una delle prime composizioni in assoluto di Sandy, Who Knows Where The Time Goes?, in seguito reincisa in versione differente con i Fairport Convention. Who Knows Where The Time Goes, con la sua dolcissima progressione vocale ed i suoi versi malinconici e riflessivi, diventerà in breve la canzone-simbolo della cantante e del suo modo di concepire il genere, oltre che la più amata dai suoi estimatori, e nel 2007 il pubblico del BBC Radio 2 Folk Awards la voterà quale “canzone folk preferita".[9]

Del brano si possono contare attualmente qualcosa come una cinquantina di covers da parte di altri artisti.[10]

L’ingresso nei Fairport Convention e la nascita del Folk-Rock

Nonostante il suo esordio con riproposizioni discografiche di vecchi standard del folk d’oltreoceano, la direzione che la giovanissima cantautrice voleva intraprendere era già ben definita e decisamente originale rispetto al trend dell’epoca[11]: le prime sessions radiofoniche e numerosi bootlegs di registrazioni casalinghe del 1966 testimoniano una Sandy Denny alle prese con sue personali riletture di antichi brani della tradizione folk albionica[12], le stesse che da li a pochissimo faranno diventare i Fairport Convention il gruppo di spicco dell’intero corso del folk–rock britannico.

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Copertina e vinile di What We Did On Our Holidays (1969), primo LP dei Fairport Convention con Sandy Denny alla voce.

All’inizio del 1968 i Fairport Convention sono un gruppo alla ricerca di una voce femminile, ruolo rimasto scoperto a causa della rottura con Judy Dyble dopo il loro omonimo lavoro d’esordio. L’audizione di Sandy Denny avviene nel maggio 1968[13]: leggenda vuole che i membri del gruppo, dopo il provino, l’abbiano letteralmente supplicata di entrare a far parte dell’organico. La cantante passerà con il gruppo appena diciotto mesi: sotto la sua guida, i Fairport Convention subiranno un radicale stravolgimento stilistico, liberandosi delle compassate sonorità degli esordi per elaborare, primi fra tutti gli altri gruppi del filone, una dinamica fusione tra le sonorità rock tipiche dell’epoca e le atmosfere arcane dell’antico folk britannico.[14][15] Il risultato di questa solida correzione di rotta furono What We Did On Our Holidays, Unhalfbricking e Liege & Lief, tre dischi partoriti tutti nel 1969 e testimoni dell’itinerario verso il nuovo corso: Liege & Lief in particolare costituisce il punto di approdo dell’intero processo di elaborazione ed è tuttora considerato dalla critica specializzata quale capostipite ed opera massima nel genere.[16]

Raccontano gli stessi membri della formazione dell’epoca che, trovandosi in tour, Sandy proponesse loro durante le prove riletture di antichi traditionals britannici; riletture verso le quali il gruppo iniziò a manifestare interesse sempre crescente, anche per via della sorprendente alchimia che la voce maestosamente spettrale della cantante creava accostandosi alle atmosfere nebbiose e fatate di quei vecchi pezzi.

A seguito delle sollecitazioni di Sandy, dunque, il gruppo decise di tentare in questa direzione, all’inizio soltanto seminando qua e la alcuni brani così concepiti (questo sull’LP What We Did On Our Holidays: è il caso di Fotheringay, di Nottamun Town ed in particolare della rilettura di She Moves Through The Fair).

Le enormi possibilità di sviluppo della strada indicata dalla cantante, mai prima affrontata da alcuno, erano più che evidenti: così Unhalfbricking, il lavoro successivo, venne concepito in modo più omogeneo verso quella direzione solamente tentata nel precedente What We Did On Our Holidays. La rotta era stata definita in modo univoco: il traguardo, per il gruppo, era quello di dimensionarla in modo adeguato. Fu quanto successe con Liege & Lief, quarto lavoro di studio del gruppo e terzo con Sandy alla voce. Liege & Lief è comunemente considerato il capolavoro dei Fairport Convention[17]: capolavoro che, come spesso accade, risultò pesantemente influenzato dagli eventi.

La sofferta gestazione di Liege & Lief

Nella primavera del 1969, durante uno dei tanti spostamenti durante il tour di promozione di Unhalfbricking, il bus utilizzato per il trasporto da una ___location all’altra ebbe un brutto incidente che costò la vita al batterista del gruppo, Martin Lamble, ed alla ragazza di Richard Thompson, Jeannie Taylor.

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Copertina e vinile di Liege & Lief (1969).

I membri del gruppo ne furono sconvolti.

Venne immediatamente ventilato da tutti lo scioglimento, ma si ritenne di dover meditare più a lungo su questa ipotesi, se non altro per evitare di prendere una decisione troppo condizionata dall’emotività del momento. Con l’intenzione di concedere ai musicisti un periodo di assoluta quiete per sedimentare l’accaduto e riordinare le idee, il manager Joe Boyd affittò una austera villa vittoriana a Farley Chamberlayne, nei pressi di Winchester, completamente immersa nel silenzio e nella quiete delle colline dell’Hampshire e lontana da ogni avamposto civile.

La scelta si rivelò adeguata: la pace del luogo e lo strettissimo contatto con la natura furono un balsamo per le ferite interiori di tutti i componenti del gruppo. In breve tempo venne corretto il tiro delle intenzioni inizialmente manifestate. La scelta fu di proseguire, ma verso una direzione tutta diversa da quella che aveva caratterizzato il periodo con Martin Lamble[18]: a testimonianza di ciò, oltre al nuovo batterista Dave Mattacks, venne inserito nell’organico Dave Swarbrick nel ruolo di violinista e fiddler.

Fu la sterzata definitiva verso il nuovo corso.

Secondo quanto affermato dai diretti interessati, i lavori per le nuove canzoni furono intensi, quasi animati da un’aura di misticismo folk; come ricorda il bassista Ashley Hutchings, la musica era tutt’uno con quello che vivevano quotidianamente, dalle passeggiate nei boschi ai giochi tra i prati, ai pranzi raccolti attorno al tavolo dell’accogliente cucina della villa.[18]

L’aria della tarda primavera, la quiete assoluta della villa e la dolcezza delle colline in fiore furono complici del miracolo: i Fairport Convention si fecero trasportare dalla magia del luogo per la loro musica, ed il risultato fu eccezionale. Non solo la strada indicata da Sandy Denny aveva trovato completo riconoscimento, ma i membri del gruppo ne avevano interiorizzato lo spirito nel modo più pieno.[18] Il nuovo canone definito dal gruppo, di impostazione moderna ma permeato di temi antichi e di sicuro impatto evocativo, ricevette subito il plauso degli estimatori e non ci volle molto perchè Liege & Lief divenisse l’abbecedario di tutti i gruppi angloirlandesi che in seguito decisero di imboccare la strada del folk-rock, non ultimi i Chieftains[19] ed i The Corrs.[20][21] Nel 2006 il disco verrà premiato quale disco folk più influente nella storia nel corso dei BBC Radio 2 Folk Awards.[22]

L’addio ai Fairport Convention

Il progetto però abortì prima di quanto chiunque potesse sospettare.

Dopo alcune date per la promozione dell’LP Sandy Denny ed il bassista Ashley Hutchings lasciarono i Fairport Convention; Sandy, in particolare, sentiva il bisogno di dare maggiormente forma alla sua dimensione cantautorale e preferì dedicarsi ad un progetto più personalizzato[23], ponendo fine ad un percorso creativo che aveva appena raggiunto la sua dimensione ottimale[24] e che molto probabilmente avrebbe consegnato altri grandi momenti alla storia del folk-rock. E’un dato di fatto che la vena creativa della cantante, all’epoca appena ventiduenne, si trovasse all’apice[24]: ma è altrettanto vero che le affinità elettive esistenti tra Sandy e gli altri componenti del gruppo[25][26] permettevano che questo suo talento trovasse la sua forma ideale.

All’interno dei Fairport Convention la cantante aveva trovato quel supporto umano[27] e musicale di cui la sua personalità insicura e malinconica aveva bisogno per esprimersi al massimo; i componenti del gruppo, Richard Thompson su tutti[25], assecondavano di buon grado la sua naturale attitudine folk ed in qualche modo riuscivano ad infonderle sicurezza con il loro sound così personale ma anche così rispondente alle sue aspettative: la loro presenza ed il loro entusiasmo le risultavano così da stimolo e la incoraggiavano a proseguire per quel corso.

Lo stato di grazia la accompagnò fin quando venne affiancata dal supporto musicale di almeno uno dei suoi vecchi compagni, anche durante la carriera solista[28]: ma ogni volta che tale supporto veniva meno era inevitabile rilevare come alla vena creativa della cantante, comunque presente, mancasse quel qualcosa in più necessario a cementarla e renderla perfettamente compiuta. In retrospettiva, il sound inconfondibile dei Fairport Convention le risultò essere una base irrinunciabile[29]: lei stessa ne converrà con amarezza qualche anno dopo[30], quando purtroppo la sua situazione personale e creativa era ad un passo dall’autodistruzione.

La formazione dei Fotheringay

L’uscita dai Fairport Convention, comunque, la vedeva carica di aspettative: lungi dal sentirsi smarrita, la cantante era invece ansiosa di riprendere ed ampliare quel percorso così stimolante intrapreso con i suoi precedenti compagni d’avventura. In un nonnulla mise insieme una nuova formazione sotto le insegne di Fotheringay (richiamo neppure troppo velato all’esperienza appena conclusa) e nella primavera del 1970 tirò fuori dal cilindro il primo (ed unico) album del gruppo: era passato soltanto un semestre dalla rottura con i Fairport Convention. Nell’organico del gruppo finì anche Trevor Lucas, futuro marito di Sandy ed all’epoca suo compagno: la sua presenza, lungi dall’essere una semplice voce d’inventario, si rivelò a lungo termine uno dei fattori della dispersione della vena artistica della cantante. Nei Fotheringay, infatti, si verificò una sostanziale mutazione degli equilibri interni dovuta ad un’inevitabile confusione tra la vita privata (la relazione tra Sandy e Trevor, vero vivaio di travagli fuori e dentro il gruppo) e quella artistica.

L'omonimo esordio dei Fotheringay, scritto per grandissima parte da Sandy, contiene diversi brani riconosciuti quali suoi grandi classici, ricevendo un'accoglienza più che soddisfacente dal pubblico: fu subito evidente, però, che le sonorità della nuova formazione non avevano né il piglio né tanto meno la personalità di quelle dei Fairport Convention, suggerendo a tratti l’impressione di poteressere quasi d’ostacolo al potenziale espressivo della cantante.[33]

L’esperienza Fotheringay, ad ogni modo, ebbe vita molto breve. A scrivere l'epitaffio della band fu il manager Joe Boyd, che aveva seguìto Sandy nella sua dipartita dai Fairport Convention: convinto che per poter raggiungere platee più ampie occorresse valorizzare la sua vena cantautorale, la convinse dell'inopportunità di giocare la parte della cantante-factotum in un gruppo opponendole la considerazione che la prospettiva di una carriera solista le avrebbe offerto margini più ampi di libertà.[34]

La carriera solista e la collaborazione con i Led Zeppelin

  Lo stesso argomento in dettaglio: Led Zeppelin IV.

Il 31 gennaio 1971, sul palcoscenico della Queen’s Hall di Londra, i Fotheringay si dissolvono (almeno come ragione sociale) e Sandy può finalmente gestire la maggiore libertà d’azione che la nuova dimensione le concede: inizia subito a lavorare al suo primo progetto da solista ed aderisce alla proposta dei Led Zeppelin di affiancare, in un duetto rimasto negli annali della musica, la voce di Robert Plant in un brano del loro quarto, storico album senza titolo  , convenzionalmente identificato come Led Zeppelin IV. Il pezzo in questione è The Battle Of Evermore, gioiello folk per il quale Sandy offrì una delle prestazioni più intense della sua carriera.

Fu l’unica volta in cui venne ammessa un’altra voce solista nel gruppo oltre a quella di Robert Plant: il che la dice lunga sulla stima umana ed artistica che il gruppo le riservava. L’esperienza fu senz’altro assai gratificante, dato che in tal modo Sandy diede il suo contributo ad una delle pietre miliari della storia del rock; se ciò non bastasse, il risultato fu che chiunque abbia acquistato una copia di Led Zeppelin IV (le stime del 2008 certificano quasi 40 milioni di copie vendute in tutto il mondo, di cui 23 solo negli Stati Uniti[35]) difficilmente avrebbe dimenticato il suo nome. La collaborazione con i Led Zeppelin però è solo la testimonianza più nota della considerazione di cui la cantante godeva presso gli altri artisti: nel corso della sua breve carriera, Sandy Denny ricevette proposte di collaborazione anche dal chitarrista degli Who Pete Townshend (su richiesta del quale accettò di impersonare il ruolo della Nurse per la rappresentazione teatrale della loro rock opera, Tommy) e dal chitarrista Lowell George, per non parlare delle collaborazioni informali con Don Henley degli Eagles e del legame con Frank Zappa[36] e con la cantante Mama Cass.

Oltre all’esperienza con i Led Zeppelin, comunque, Sandy stava riempiendo quei mesi a cavallo tra 1970 e 1971 con la scrittura di brani destinati alla sua prima esperienza “in proprio”.

“The North Star Grassman And The Ravens”

Un’adeguata riflessione avrebbe senz’altro favorito l’artista nel prendere adeguatamente le misure alla nuova dimensione in cui si era collocata, ma questo comportava il rischio di perdere quell’attenzione del pubblico tanto faticosamente catturata negli anni precedenti: dall’altro lato, però, affrontare di fretta un passo importante come quello dell’esordio comprendeva il rischio concreto di produrre un risultato privo di direzione e di stimoli. Sandy decise così di essere semplicemente sincera con se stessa, traducendo in musica proprio i contrastanti stati d’animo generati in lei dall’esordio e dai cambiamenti umani che stava vivendo.[37]

Sbocciò così The North Star Grassman And The Ravens, un lavoro dalle tinte fosche, brumose ed autunnali, attraverso le quali la cantante racconta se stessa ed il modo in cui sta affrontando emotivamente i vari aspetti della sua esistenza, artistica e non. The North Star Grassman è un LP fortemente intimistico e privo di qualsivoglia artificiosità[38], a partire dalle musiche, quasi tutte fredde ed avvolgenti come nebbia: tutto è molto naturale, spontaneo e nudo, e per questo lungi dall’essere lineare; The North Star Grassman è la completa antitesi di quella preoccupazione, di quell’ansia di collocarsi sul mainstream che più avanti i soliti consiglieri del diavolo si preoccuperanno di instillare nella personalità insicura della cantante.

In retrospettiva, The North Star Grassman è il lavoro più sincero e coerente di Sandy Denny da solista: da brani come Late November, Next Time Around e dalla stessa title-track, persino dall’immagine arcana ed oscura scelta per copertina dell’LP, emerge inequivocabile il rifiuto verso ogni compromesso melodico o lirico ed ogni ammiccamento alle classifiche. Non sono immuni da questa filosofia neppure i testi: i versi composti dalla cantante per The North Star Grassman, impostati come se fossero parti di un flusso di coscienza[37], possiedono un’articolazione volutamente sibillina e di ardua decifrabilità.[39]

Durante la registrazione dell’LP Sandy si fece affiancare da una formazione piuttosto articolata, composta in gran parte da membri dei Fotheringay e da alcuni dei Fairport Convention, incaricati di coprire i ruoli strategici: così Richard Thompson, cui era legata a doppio filo d’amicizia, ebbe l’incarico di curare le chitarre assieme al compagno della cantante Trevor Lucas, e Dave Swarbrick si occupò delle parti di fiddle.

The North Star Grassman, prodotto da Richard Thompson, suscitò grande impressione tra musicisti e critica di quel 1971 che ne vide la pubblicazione. In qualche modo il disco ebbe anche il suo momento commerciale, seppur breve: spinto dalla popolarità della cantante, in crescita in quel periodo, e complice anche la superlativa collaborazione con i Led Zeppelin, l’LP esordì in classifica al numero 31 per poi rapidamente scomparire. Le date di promozione del disco, anche se relegate a spazi molto racchiusi, ebbero comunque un buon seguito, confermando dunque l’attenzione degli ascoltatori più assennati verso la cantante: ma nulla di più.

“Sandy”

Nel frattempo, la vena creativa della cantante continuava a produrre: nel 1972, dopo appena un anno dall'esordio, vede la luce Sandy, considerato da critica e pubblico quale disco più ispirato della sua attività da solista, nonchè opera fondamentale del folk-rock britannico, in coppia con Liege & Lief.

Sandy si pone come evoluzione logica del discorso intrapreso col lavoro d'esordio: le strutture e gli intrecci rimangono rigorosamente orientati al folk, ma la gamma espressiva della cantante sembra aver ritrovato un piglio più gioioso ed aperto, non soltanto sotto il profilo delle sonorità ma anche attraverso testi meno ermetici di quelli del suo predecessore. In quello che è il nuovo quadro della vita di Sandy Denny iniziano ad alternarsi le luci alle ombre, ed assieme alle tinte brumose ed autunnali che colorivano tutti i brani scritti per il precedente lavoro, stavolta emergono anche delle ballate gioiose e distese, pennellate con la consueta onestà ma con più consapevolezza e maggiore serenità nel guardare al futuro.

Oltre a presentare il solito grande gusto per il folk, tanto di propria mano quanto sotto forma di traditionals rielaborati, non sfuggono però alcuni ammiccamenti verso il pop, seppure soltanto in due episodi dell'album. Il fatto lascia i puristi non poco perplessi, anche perchè tutto l'LP risulta fortemente orientato, come al solito, verso il folk tradizionale: non è difficile, in retrospettiva, cogliere proprio in quei due brani l'onnipresente dubbio della cantante sulla sua effettiva attitudine verso il genere e sulla direzione musicale da intraprendere.

Da quanto affermano coloro che la conobbero, sembra che la cantante fosse dotata di un vivissimo senso di autocritica: dote che formava però una pessima combinazione con la sua personalità insicura e malinconica, portandola troppo spesso a mettere in discussione la qualità del suo lavoro e persino le effettive potenzialità della sua voce.[40][41] Su questo lato, tenuto a freno per lo più dalle reazioni ammirate che le sue composizioni e la sua voce evocativa e maestosa suscitavano[42], vi furono alcuni che non ebbero difficoltà a marciare, con risultati a lungo termine disastrosi.

Il fallimento del progetto The Bunch ed i primi cedimenti

Non c'è alcuna spiegazione, difatti, all'abbandono da parte della cantante della sua carriera solista, così ispirata musicalmente ed in un momento di crescita così evidente, per dedicarsi ad alcuni progetti che segneranno in modo irrimediabile la sua discesa verso la totale dispersione di quella vena che tanto incanto suscitava presso i suoi estimatori.

Nello stesso anno della pubblicazione di Sandy, il 1972, si fa coinvolgere nel progetto The Bunch assieme ad alcuni membri dei Fairport Convention e dei Fotheringay. Il progetto in questione, dato alle stampe col titolo Rock On, consisteva in una rilettura (peraltro priva di qualunque interesse) di alcuni classici tradizionali rock and roll, da Buddy Holly ad Elvis Presley passando per Jerry Lee Lewis: facile immaginare come mai il lavoro sia passato completamente inosservato, anche alla luce della scelta di un repertorio irrimediabilmente scontato. La pessima riuscita del progetto The Bunch, per quanto non circondato da particolari aspettative già in partenza, contribuì senz'altro a minare la pur precaria stabilità musicale della cantante, che improvvisamente iniziò a cercare supporto nella direzione sbagliata per il suo successivo lavoro.

Fu così che da più parti iniziarono a giungere pressioni verso la cantante, non ultimo dal suo compagno Trevor Lucas. Sandy, che aveva bisogno di sentire verso di se sicurezza e fiducia per riuscire a cogliere la sua delicata vena creativa, venne colpevolizzata in modo sistematico per il suo attaccamento al folk (troppo obsoleto per i tempi, secondo i soliti bene informati) e progressivamente spinta ad abbandonarlo per ambire a platee di ascolto più ampie. Il momento non fu casuale anche per quanto riguardava il contesto musicale dell'epoca: diverse cantanti, nello stesso periodo, abbandonarono la strada del folk (un nome su tutti è quello di Joni Mitchell) per seguire le sirene del jazz o della musica leggera, attratte dal miraggio della maggiore popolarità. Con risultati molto poco promettenti, nella maggior parte dei casi.

Like An Old-Fashioned Waltz e l’abbandono del folk

Il risultato di tale opera di logoramento è immediatamente riscontrabile in Like An Old-Fashioned Waltz, séguito discografico di Sandy, dato alle stampe nel 1973. Quello che colpisce immediatamente l’ascoltatore, anche se non purista del genere, è la bizzarra pomposità degli arrangiamenti di archi, di una ridondanza tanto ostentata quanto fuori luogo (la cantante li definiva, con amaro sarcasmo, “cappotti di pelliccia”[43]), neppure accostabili a quelli dei due lavori precedenti, volti invece a conferire un aspetto arcano e nebuloso alle composizioni ed a creare una generale rarefazione delle atmosfere.

La resa della cantante, così fortemente condizionata da quel delicatissimo equilibrio strumentale che sorreggeva le sue opere precedenti, ne risultò irrimediabilmente compromessa, tagliando fatalmente le frequenze di un progetto che invece avrebbe potuto competere con i precedenti per il livello di buona parte delle composizioni. Prova ne sia il fatto che, ascoltando i brani dell’album reincisi dalla cantante per la BBC Radio nello stesso periodo, in versione per sola voce e pianoforte, emerge in modo inequivocabile quella dimensione delicata ed intimistica tragicamente soffocata, nelle registrazioni originali, dallo zelo di arrangiatori troppo impegnati a rendere più commerciali i pezzi.

Il matrimonio e l’inizio della crisi personale

La risposta del pubblico ad un album con questi presupposti fu deludente. Per la cantante non fu facile gestire tale situazione, da lei reputata di crisi creativa ma più realisticamente riconducibile ad una crisi di identità musicale, peraltro non a lei imputabile: a ciò si aggiunsero i problemi personali, aggravatisi a seguito del matrimonio, il 20 settembre 1973, col suo storico compagno e produttore Trevor Lucas. Molti furono coloro che tentarono di dissuaderla dal convolare a nozze con Lucas, mossi dalla convinzione che questi fosse soltanto un arrivista che le stava accanto per portare avanti i suoi progetti sfruttando le sue ottime credenziali discografiche: il padre della cantante si rifiutò persino di partecipare alla cerimonia, a testimonianza del suo dissenso. Sandy ne era probabilmente[44] consapevole (in un’intervista del 1970 disse di se, a proposito della relazione con Lucas, “sono una codarda”[45]), ma non ebbe mai la forza di venire a capo della situazione proprio per la sua naturale e perenne insicurezza.[40]

A seguito di questi fatti, la cantante iniziò una discesa progressiva ed inarrestabile verso l’autodistruzione, iniziando a dedicarsi a stravizi di vario tipo, a fare uso di stupefacenti ed a bere smodatamente.

La breve reunion con i Fairport Convention

L’instabilità seguìta al progetto The Bunch ed aggravatasi con Like An Old-Fashioned Waltz non era destinata a rientrare. La crisi di identità musicale la spinse a tentare di recuperare quello che era stato il suo periodo di massimo splendore creativo: fu così che nel 1974 venne ufficializzato il ritorno di Sandy Denny nel ruolo di voce solista dei Fairport Convention. Gli estimatori del gruppo accolsero, com’era ovvio, la notizia in modo trionfale, ma si trattava di un’iniziativa poco ponderata: d’altronde, la reunion avveniva esclusivamente come ragione sociale e non certo come assetto, dato che tutti i membri della formazione “classica” del gruppo avevano abbandonato il progetto, eccezion fatta per Simon Nicol che comunque non aveva dato - fino ad allora - alcun contributo significativo al progetto. L’assenza della formazione originale ed in particolare del chitarrista Richard Thompson fu alla base dell’impossibilità, per la cantante, di ricreare quella magia che cinque anni prima le aveva consentito di tessere assieme ai suoi compagni la trama fatata di Liege & Lief: così, quello che doveva essere un accogliente ritorno a casa, col suo elettrizzante carico di aspettative e di responsabilità, rivelò ben presto i contorni della disfatta.

 
Sandy Denny sul palco nel 1976, nel periodo della reunion dei Fairport Convention. Sulla sinistra, in secondo piano, il marito Trevor Lucas.

Il ritorno discografico di Sandy Denny nel gruppo trovò forma in un live, dato alle stampe con il titolo di Live Convention, nel 1974, qualche mese prima dell’ufficializzazione del suo rientro nei ranghi della band: e non è un caso che la copertina ricordi curiosamente le linee di quel Liege & Lief che aveva consacrato i Fairport Convention quali sperimentatori della prima fusione tra rock e folk britannico. Purtroppo la resa strumentale del gruppo in Live Convention risulta priva di qualunque elemento di dinamicità ed assolutamente di maniera, come se si trattasse di una cover band: se ciò non bastasse, la voce di Sandy è sorprendentemente opaca, a tratti addirittura assente, a riprova del pessimo periodo che stava attraversando.

La situazione non migliorò nel 1975, con l’uscita di un lavoro di studio sempre sotto le insegne dei Fairport Convention, Rising For The Moon. Nonostante presenti diversi spunti più che buoni ed alcuni addirittura eccellenti, la registrazione di studio non riesce a coprire quelle che sono le pecche della formazione: un sound discreto ma anonimo, lontanissimo dalle migliori prove della formazione del 1969; un repertorio complessivamente non all’altezza e soprattutto la voce di Sandy Denny priva dello smalto e delle fosche suggestioni che l’avevano resa massima incarnazione dello spirito del genere: tale calo risulta in modo evidente anche in quello che è generalmente ritenuto il miglior episodio dell’intero LP, Stranger To Himself, in cui il timbro della cantante risulta, oltre che decisamente distante dai picchi emotivi che lo avevano contraddistinto, addirittura arrochito.

Il ritorno da solista con Rendezvous

L’album ebbe un’accoglienza a dir poco deludente da parte del pubblico: oltre a questo, lo stato pietoso in cui annaspava il gruppo a causa della generale disarmonia interna e dei continui contrasti tra la cantante e l’onnipresente marito Trevor Lucas convinsero la Island Records a non concedere ulteriore fiducia al progetto, che venne così impietosamente affondato. Per molti versi, fu questo il colpo di grazia per Sandy: il fallimento di quel ritorno alle origini in cui così tanto entusiasmo aveva speso, il ritorno forzoso alla dimensione solista e l’ormai evidente fallimento del suo matrimonio risultarono fatali per la sua già precaria situazione personale, aggravando ulteriormente la sua dedizione all’alcolismo ed agli abusi.

Come se ciò non bastasse, sul finire del 1976 Sandy rimase incinta.

Nonostante la confusione e l’abbattimento del periodo la cantante non smise di dedicarsi all’unica cosa che l’avesse veramente ripagata dei suoi sforzi, iniziando a scrivere i brani per quello che sarebbe stato il suo ultimo disco, Rendezvous.

La situazione parve momentaneamente offrire qualche speranza di risalita, anche in virtù delle aspettative che accompagnavano l’uscita del disco: sembra persino che la cantante, in quel periodo, abbia progettato di trasferirsi negli Stati Uniti con il marito Trevor per tentare di recuperare il rapporto.[46]

Rendezvous, però, uscito nella prima metà del 1977, non ottenne alcun risultato rilevante: colpa, come nel caso del precedente Like An Old-Fashioned Waltz, di un repertorio opaco e raramente degno di nota, di un ormai smaccato ammiccamento alla musica pop e dei soliti arrangiamenti di esemplare pesantezza così lontani da quegli standard di semplicità ed eterea magia in cui la cantante aveva trovato il suo stato di grazia, anni addietro.

Il 12 luglio 1977, intanto, viene alla luce la piccola Georgia Rose Lucas.

Mentre la sua travagliata situazione personale, a detta dei suoi conoscenti giunta al limite della paranoia[47][48], aveva ripreso ad aggravarsi, la cantante, ormai preda dell’alcool in modo cronico[49], tiene quella che sarebbe stata la sua ultima esibizione dal vivo il 27 novembre 1977 al Royalty Theatre di Londra.

La rottura col marito e la morte

Nei primi mesi del 1978 il travagliato matrimonio con Trevor Lucas raggiunge livelli drammatici, al punto che il 13 aprile Trevor si imbarca su un aereo per l’Australia con un biglietto di sola andata in tasca. Ha con se la piccola Georgia.

Nel marzo 1978, Sandy trascorre un periodo presso i propri genitori, in Cornovaglia. Durante questo breve soggiorno si procura una ferita alla testa a seguito di una caduta dalle scale; nonostante l'infortunio non fosse propriamente banale, non venne presa in considerazione l'opportunità di un controllo medico.[50] Stando ai racconti della sua amica Miranda Ward, però, nei giorni successivi all’evento Sandy iniziò ad accusare dei fortissimi mal di testa, tanto che lei stessa si premurò di prenotarle una visita di controllo per lunedì 17 aprile.

Quella mattina, Miranda lasciò le chiavi di casa ad un musicista che abitava nei paraggi, John Barnes, prima di recarsi al lavoro. Alle 14.30 dello stesso giorno Barnes, non ricevendo risposta, entrò a casa della cantante e la trovò riversa in fondo alle scale. Mezz’ora dopo Sandy venne ricoverata all'Atkinson Morley Hospital[40][50], in coma, a causa di un’emorragia cerebrale.

Dopo un tentativo di rimuovere chirurgicamente l’emorragia che non sortì gli effetti sperati, la cantante si spense senza mai riprendere conoscenza il 21 aprile 1978, all’età di soli trentuno anni.

Sandy Denny riposa nel cimitero di Putney Vale.[51]

Eredità musicale

Come nel caso di altri artisti, anche la fama di Sandy Denny è cresciuta in misura considerevole dopo la sua morte fino a generare un vero e proprio culto tra gli amanti del genere, anche grazie alle inevitabili, fortissime influenze che la sua opera ha esercitato sul filone musicale di cui è stata iniziatrice.[40]

A partire dalla fine degli anni ’80, questa attenzione è stata ripagata attraverso un numero di pubblicazioni di buon livello destinate non solo ai cultori più devoti della cantante ma anche agli estimatori del genere.

Discografia

Qui riportate le principali uscite discografiche ufficiali.

Con altri gruppi o artisti

Come solista

Nel 2005 l'intera discografia di Sandy Denny da solista è stata riedita dalla Island Records in versione rimasterizzata e con l'aggiunta di bonus tracks.

Colonne sonore

  • 1971 - Christa/Swedish Fly Girls - Canta in quattro brani, non accreditata nelle note di copertina.
  • 1972 - Pass Of Arms - Canta in due brani, aggiunti nel 2005 in coda alla remastered edition di Sandy.

Pubblicazioni postume

  • 1985 - Sandy Denny & The Strawbs – Riedizione su CD delle registrazioni risalenti al 1967 effettuate col gruppo The Strawbs.
  • 1986 - Who Knows Where The Time Goes – Cofanetto di tre CD comprendente brani già pubblicati nelle releases ufficiali, registrazioni rare, inediti, alternate takes, demo e brani dal vivo. Esiste anche un’edizione in unico CD della release in questione, comprendente una selezione del meglio del contenuto del box set.
  • 1995 - The Attic Tracks 1972-1984 – Raccolta di 18 brani rari tra cui covers, rarità, b-sides, inediti e demo, sunto di una disorganica antologia in quattro vinili data alle stampe a metà degli anni ’80.
  • 1997 - The BBC Sessions 1971-1973 – Il meglio delle registrazioni effettuate dalla cantante per la BBC Radio durante la promozione dei suoi primi tre album da solista.
  • 1998 - Gold Dust - Live At The Royalty – Registrazione integrale dell’ultimo concerto dalla cantante, tenuto al Royalty Theatre nel 1978, con alcune parti strumentali reincise a causa delle pessime condizioni in cui versava il nastro originale.
  • 2000 - No More Sad Refrains - The Anthology – Raccolta in due CD del meglio della cantante, con inclusi due demo ed alcune tracce rare.
  • 2004 - A Boxful Of Treasures – Ponderoso cofanetto (88 tracce suddivise in 5 CD per un totale di quasi sei ore di musica) comprendente una grandissima varietà di brani accuratamente rimasterizzati, dal meglio della sua produzione a sessioni radiofoniche, incisioni domestiche, brani dal vivo, demo, alternate takes, covers, rarità ed inediti.
  • 2005 - Where The Time Goes - The Early Years – Raccolta definitiva e minuziosamente rimasterizzata delle registrazioni effettuate dalla cantante nel 1967, tra cui quelle col cantautore Jackson C.Frank, comprensiva di alternate takes.
  • 2007 - Live At The BBC – Cofanetto di tre CD ed un DVD contenente tutte le registrazioni esistenti delle sessioni effettuate dalla cantante per la BBC Radio a partire dal 1966, alcune di precaria qualità nonostante il remastering a causa del cattivo stato di conservazione dei master tapes originali. Il DVD contiene le tre uniche apparizioni video pervenute ad oggi della cantante per il programma One In Ten, nel 1971, ed una raccolta di fotografie e manoscritti.

Riconoscimenti

Note

  1. ^ a b Citazioni riportate nel libretto d'accompagno della raccolta No More Sad Refrains (2000)
  2. ^ Colin Larkin, The Virgin Encyclopedia of Seventies Music, Virgin Books, p.124, 1997. Testo " London" ignorato (aiuto)
  3. ^ a b Biografia di Sandy Denny e retrospettiva musicale su Allmusic.com
  4. ^ Patrick Humphries, Meet on the Ledge: A History of Fairport Convention, London, Eel Pie Publishing Ltd., 1982.
  5. ^ Sito Ufficiale di Sandy Denny - Biografia, su codehot.co.uk. URL consultato il 01-03-2008.
  6. ^ Note del libretto d'accompagno inserito nel cofanetto Sandy Denny - Live At The BBC (2007)
  7. ^ Note del libretto d'accompagno al CD Where The Time Goes – The Early Years (2005)
  8. ^ Note del libretto d'accompagno del CD Sandy Denny & The Strawbs (1985)
  9. ^ Categorie di premiazione BBC Radio 2 Folk Awards 2007, su bbc.co.uk. URL consultato il 10-02-2008.
  10. ^ Elenco delle cover di Who Knows Where The Time Goes, su informatik.uni-hamburg.de. URL consultato il 01-03-2008.
  11. ^ Patrick Humphries, Meet on the Ledge: A History of Fairport Convention, London, Eel Pie Publishing Ltd., 1982.
  12. ^ Diversi di questi brani registrati amatorialmente nel 1966 sono stati pubblicati nel cofanetto A Boxful Of Treasures (2004) ed anche su due pubblicazioni non ufficiali, Dark The Night (1995) e Borrowed Thyme (2000)
  13. ^ Sito Ufficiale di Sandy Denny - Biografia, su codehot.co.uk. URL consultato il 24-01-2008.
  14. ^ di Sandy Denny e retrospettiva musicale su Allmusic.com.
  15. ^ Storia dei Fairport Convention e retrospettiva musicale del gruppo su Allmusic.com.
  16. ^ Categorie di premiazione BBC Radio 2 Folk Awards 2006, su bbc.co.uk. URL consultato il 01-03-2008.
  17. ^ Categorie di premiazione BBC Radio 2 Folk Awards 2006, su bbc.co.uk. URL consultato il 01-03-2008.
  18. ^ a b c Note del libretto d'accompagno dell'edizione rimasterizzata (2002) di Liege & Lief a cura di Ashley Hutchings, all'epoca bassista dei Fairport Convention.
  19. ^ Storia dei Chieftains e retrospettiva musicale del gruppo su Allmusic.com.
  20. ^ Storia dei The Corrs su Allmusic.com.
  21. ^ Tra le altre cose, i The Corrs hanno inserito nei loro lavori un gran numero di excerpta da brani dei Fairport Convention e di Sandy Denny: si vedano - a titolo esemplificativo - la loro versione di Toss The Feathers ed il brano Paddy McCarthy, entrambe aventi il medesimo arrangiamento della Toss The Feathers proposta dai Fairport Convention nel Medley contenuto in Liege & Lief, nonchè la metrica e gli arrangiamenti di My Lagan Love, pressochè identici a quelli di Quiet Joys Of Brotherhood, brano traditional riarrangiato dai Fairport Convention (inedito, inserito nell'edizione estesa di Liege & Lief pubblicata nel 2002) ed - in una differente versione - anche da Sandy Denny nel suo secondo disco da solista, Sandy.
  22. ^ Categorie di premiazione BBC Radio 2 Folk Awards 2006, su bbc.co.uk. URL consultato il 24-01-2008.
  23. ^ Patrick Humphries, Meet on the Ledge: A History of Fairport Convention, London, Eel Pie Publishing Ltd., 1982.
  24. ^ a b In una intervista risalente agli anni '70 il bassista dell'epoca Ashley Hutchings definì Liege & Lief "un disco impossibile da eguagliare" (in futuro dal gruppo, ndR).
  25. ^ a b Pamela Murray Winters, la prima biografa della cantante, raccolse da più lati (tra cui Linda Thompson) impressioni sul fatto che Sandy fosse legata a doppio filo a Richard Thompson non solo per ragioni artistiche ma anche emotive, seppure non ricambiata. Nella fattispecie, Linda Thompson ebbe a dire, al proposito:
    «Tutti sapevano che Sandy era persa per Richard ma lui non voleva che la loro intesa eccedesse il profilo artistico.»
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  26. ^ In Clinton Heylin - No More Sad Refrains : The Life and Times of Sandy Denny (Helter Skelter, 2002) è riportato che il brano Nothing More, composto da Sandy nel periodo con i Fotheringay, si riferisce proprio al suo sentire - non ricambiato - verso Richard Thompson.
  27. ^ Per fare un esempio in tal senso, Simon Nicol e Ashley Hutchings raccontano di come la cantante abbia spesso chiesto loro - in modo assolutamente non malizioso - di poter dormire con loro, nel periodo in cui si trovavano tra le colline nella zona di Farley Chamberlayne, nell'agosto 1969. La biografa Pamela Murray Winters riporta un ricordo di Simon Nicol al proposito:
    «La prima notte che passammo nella villa sentii bussare alla porta della mia camera: era Sandy, e mi chiese se avessi potuto dormire nella sua stanza perchè il pensiero del buio della campagna le faceva paura.»
  28. ^ Richard Thompson collaborò alle registrazioni dei suoi album solo fino al 1972 (come rilevabile dai credits dei dischi da solista della cantante).
  29. ^ La formazione ricomposta dei Fairport Convention, nel 1974, venne affondata dalla Island Records proprio perchè inadeguata a riproporre i fasti di quella iniziale.
  30. ^ Il riferimento, qui, è rivolto tanto alla scelta della cantante di abbandonare la carriera solista per ricostituire i Fairport Convention quanto a quella di abbandonare l'idea del progetto poco dopo ritenendola impraticabile.
  31. ^ Rudolf Koch, The Book Of Signs, London, The Limited Editions Club, 1930.
  32. ^ Erik Davis, Led Zeppelin IV, Continuum Editions, 2005.
  33. ^ Biografia online di Sandy Denny, su no-more-sad-refrains.tripod.com. URL consultato il 01-03-2008.
  34. ^ Clinton Heylin, No More Sad Refrains : The Life and Times of Sandy Denny, Helter Skelter, 2002.
  35. ^ Classifica dei record relativi al numero di Certificazioni RIAA per disco
  36. ^ "You had to hold on to the furniture when Sandy sang" - [[The Guardian]], [[6 maggio]] [[2005]], su arts.guardian.co.uk. URL consultato il 04-03-2008. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto) A quanto riportato da Linda Thompson nell'intervista, tra Sandy e Frank Zappa vi fu anche del tenero.
  37. ^ a b In un'intervista rilasciata alla BBC nel 1972, Sandy dichiarò:
    «I testi delle mie canzoni derivano normalmente da quella che è la mia esperienza. Càpita ad esempio che io, nel narrare di un fiume o un ruscello, stia invece parlando di una persona. [...] Viene molto facile descrivere alcune persone in termini naturali, evocativi, ed il modo in cui io sento di farlo finisce per sembrare una sorta di descrizione di una qualche entità naturale.»
  38. ^ (Da un'intervista BBC del 1972):
    «Non riesco ad avere ricordi di quando scrivo le mie canzoni. E' come se fossi un'altra persona.»
  39. ^ Intervista rilasciata a Robin Denselow nel 1971 in cui Sandy descrive i testi scritti per The North Star Grassman And The Ravens come "autobiografici", precisando:
    «Il loro significato può essere colto al massimo da una decina di persone.»
  40. ^ a b c d Colin Larkin, The Virgin Encyclopedia of Seventies Music, London, Virgin Books, 1997.
  41. ^ Oldies.com - Sandy Denny Biography, su oldies.com. URL consultato il 09-03-2008.
  42. ^ Clinton Heylin, No More Sad Refrains : The Life and Times of Sandy Denny, Helter Skelter, p.217, 2002.
  43. ^ "You had to hold on to the furniture when Sandy sang" - [[The Guardian]], [[6 maggio]] [[2005]], su arts.guardian.co.uk. URL consultato il 04-03-2008. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  44. ^ Il fatto che Sandy covasse in se la consapevolezza di essere sfruttata dal marito Trevor ha ricevuto sia conferme che smentite da fonti ugualmente attendibili. La discrasìa è rilevata su Il Popolo del Blues, [[8 giugno]] [[2005]], su ilpopolodelblues.com. URL consultato il 04-03-2008. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto), dove l'autore opera una summa della questione basandosi anche su una intervista da lui stesso effettuata, nella quale Linda Thompson non ha confermato il fatto.
  45. ^ Il Popolo del Blues, [[8 giugno]] [[2005]], su ilpopolodelblues.com. URL consultato il 04-03-2008. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  46. ^ Clinton Heylin, No More Sad Refrains : The Life and Times of Sandy Denny, Helter Skelter, p.217, 2002.
  47. ^ "You had to hold on to the furniture when Sandy sang" - [[The Guardian]], [[6 maggio]] [[2005]], su arts.guardian.co.uk. URL consultato il 04-03-2008. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  48. ^ Neville Judd, Al Stewart: True Life Adventures of a Folk Troubadour, Helter Skelter, p.163, 2001. Testo " London" ignorato (aiuto)
  49. ^ In Clinton Heylin - No More Sad Refrains : The Life and Times of Sandy Denny (Helter Skelter, 2002) Linda Thompson riporta:
    «La vidi subito dopo quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto. Aveva il viso pieno di chiazze, [...] sembrava che avesse cinquant'anni, non trenta.»
  50. ^ a b Oldies.com - Sandy Denny Biography, su oldies.com. URL consultato il 09-03-2008.
  51. ^ Foto e sito della tomba di Sandy Denny a Londra, a Londra

Bibliografia

  • Clinton Heylin, No More Sad Refrains - The Life and Times of Sandy Denny, Helter Skelter, 2002.
  • Clinton Heylin, Gypsy Love Songs & Sad Refrains - The Recordings of Richard Thompson and Sandy Denny, Labour of Love Productions, 1989.
  • Colin Larkin, The Guinness Who's Who of Folk Music, Guinness Publishing Ltd., 1993.
  • Pamela Murray Winters, No Thought of Leaving: A life of Sandy Denny, 2000.
  • Brian Hinton, Geoff Wall, Ashley Hutchings: The Guv'nor & the Rise of Folk Rock, Helter Skelter, 2002.
  • Patrick Humphries, Meet On The Ledge: The Classic Years (1967-1975), Virgin Books, 1997.
  • Patrick Humphries, Richard Thompson : Strange Affair - The Biography, Virgin Books, 1996.

Voci correlate

Collegamenti esterni