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Il feticismo del piede o feticismo dei piedi, detto anche podolatria (dal greco antico podós ποδός, "del piede") o podofilia, è un aspetto della sessualità umana e più specificamente del feticismo sessuale; esso consiste nel desiderio sessuale rivolto verso i piedi femminili o maschili.
Il feticismo del piede, come tutte le altre forme di feticismo, non è indicabile a priori come un disturbo mentale e/o sessuale, morbo, devianza o perversione: viene indicato con il termine scientifico "disturbo parafilico" solo se provoca danni e malessere a sé e agli altri.[3][4]
Uno studio del 2007 dell'Università di Bologna, ha dimostrato come per i feticisti l'attrazione dei piedi superi quella delle natiche o dei seni delle donne.[5]
Il feticismo del piede è la forma più diffusa e comune di feticismo sessuale legato a una parte del corpo umano[6] ed è diffuso sia nel mondo eterosessuale che in quello omosessuale[7] e bisessuale. Le fantasie erotiche che coinvolgono i piedi sono ritrovabili sia negli uomini che nelle donne.[4]
Deriva da una vasta serie di cause neurofisiologiche, biologiche e evoluzionistiche, socio-culturali e psicologiche siccome non esiste una causa unica. Svariate descrizioni che caricano il piede in particolare femminile di erotismo sono reperibili fin dalla letteratura greca classica,[8] egizia, latina, sanscrita[9] e ebraica.[10]
Si distingue dal retifismo, cioè il feticismo verso le scarpe da donna (incluso quello verso gli stivali), e dal feticismo della calza. Tuttavia, questi feticismi possono essere compresenti.
Dal 2009, il feticismo dei piedi è celebrabile nell'International Fetish Day, cioè la "Giornata internazionale del feticismo", che dunque include ogni altro feticismo; la festa ha come colore tematico il viola, un colore associato anche al BDSM e indossabile anche da chiunque desidera solidarizzare. La festa cade il terzo venerdì di gennaio di ogni anno (e.g., venerdì 16 gennaio 2026). La giornata si affianca alla giornata internazionale dei kink (6 ottobre) e alla giornata mondiale del BDSM (24 luglio).[11]
Caratteristiche
Presentazione
Il feticismo del piede è una pronunciata attrazione sessuale riguardo ai piedi femminili e/o maschili, presente in soggetti sia eterosessuali che omosessuali. Questo tipo di feticismo sessuale è legato a una parte del corpo, dunque non a oggetti come le scarpe. Inoltre, è il più diffuso in assoluto.
Questa forma di attrazione è nota anche con il grecismo "podolatria", dal greco antico podós ποδός ("del piede") e latreía λατρεία ("servizio" riferito a padroni o "servizio, devozione, adorazione" riferito a divinità). In alternativa, è nota anche con il grecismo "podofilia", da podós ποδός ("del piede") e philía φιλία ("affetto" o "amore", in origine antonimo di "fobia").
Il desiderio sessuale verso i piedi si può manifestare come forma di sottomissione[12] per cui i feticisti del piede possono provare piacere verso il potenziale erotico di dominazione e sottomissione che il piede è capace di rappresentare. La maggioranza dei feticisti del piede è composta da maschi eterosessuali che apprezzano adorare i piedi delle donne; l'adorazione del piede femminile implica un ribaltamento dei ruoli culturali e sessuali tradizionali e un'inversione degli stereotipi di genere che viene altamente sessualizzata. Questa sovversione provoca eccitazione sessuale.[13]
Nel caso limite, il feticismo dei piedi è anche accostabile al sadomasochismo e al BDSM,[14] dunque a giochi di ruolo di dominanza e sottomissione, al rapporto slave-mistress e a pratiche che fanno trarre piacere dall'imporre sofferenze psico-fisiche al partner sessuale. Come in ogni pratica BDSM, un accordo preliminare tra i partner individua una serie di segnali (e.g., parole d'ordine, fischi, toccamenti, altri segnali) che permettono di gestire il gioco di ruolo senza provocare lesioni secondo il modello "semaforo rosso, semaforo giallo, semaforo verde" (i.e., "fermati, rallenta o allenta, continua pure"). Seguire i segnali è indicatore del rispetto di fondo del partner.
Tuttavia, secondo la sessuologa Camilla Constance, i luoghi comuni sul feticismo del piede che lo indicano come forma di sottomissione e le sue interpretazioni come kink ("fantasia sessuale non convenzionale") sono tipiche della cultura occidentale. Tali luoghi comuni e interpretazioni derivano dall'enfasi sull'erezione, sulla penetrazione sessuale e sul piacere maschile nel modello sessuale occidentale, una concezione culturale che si scontra con la concezione olistica del sesso (holistic sex) e con l'approccio femmino-centrico nel sesso (woman-centric approach). La concezione olistica del sesso definisce il "sesso" tenendo conto anche delle attività sessuali non penetrative e che non coinvolgono i genitali, per cui non ha una tendenza fallocentrica.[13] Inoltre, i soggetti dominanti che provano attrazione verso i piedi possono alternare il ruolo di mistress con quello di slave o approcciarsi al/alla partner senza atteggiamenti di dominio.
Dopodiché, secondo la stessa sessuologa, il concetto stesso di "feticismo sessuale" riferito a una parte del corpo è problematico siccome una persona può pensare di adorare una donna nella sua interezza fisica in quanto ogni sua parte del corpo ha dignità di essere adorata e stimolata; secondo l'approccio olistico (holistic approach) e la visione femmino-centrica (woman-centric) del sesso, non esistono zone "normofiliche", cioè una norma verso ciò su cui si deve provare attrazione nel corpo femminile. Anche se il concetto di "feticismo sessuale" non venisse rigettato, l'attrazione per i piedi nel caso dell'approccio olistico al corpo femminile avviene per motivi scollegati alla sottomissione.[13]
Attrazione
Per un feticista del piede, i punti d'attrazione dei piedi includono:
- le caratteristiche dei piedi e delle dita anche totalmente opposte tra loro: dita lunghe e affusolate oppure corte e tozze, unghie smaltate di un determinato colore, unghie finte con effetti 3D, arcate plantari alte o piatte, piedi piccoli o molto grossi, piante dei piedi lisce o rugose, piedi morbidi o secchi, piedi callosi o levigati, piedi con il dorso liscio o venoso...
- gioielli: anelli da piede e cavigliere (modelli di cavigliere basilari o modelli che coprono il dorso del piede e si fissano intorno al secondo dito del piede con un piccolo laccio circolare; cavigliera di stile minimalista o di stile elaborato con giochi di luce, colori e forme dati dai gioielli e eventuale presenza di sonagli o pendagli di altro tipo)
- trattamenti: pedicure e massaggi anche con olio profumato
- tatuaggi: tatuaggi comuni, henné, scritte e disegnini (e.g., cuoricini e faccine) con pennarelli o penne
- eventuali calzature: sandali, infradito, tacchi a spillo aperti, scarpe che mostrano la parte superiore delle dita dei piedi (toe cleavage), scarpe e stivali che mostrano le dita dei piedi (peeptoe o open toe o toe baring) e i talloni (peepheel), scarpe che mostrano solo i talloni ma non le dita dei piedi (slingback), scarpe che mostrano solo il dorso del piede (ballerine), scarpe che mostrano solo il lato del piede (open side), scarpe semi-trasparenti (see through), scarpe sgargianti (e.g., scarpe ingioiellate o di materiali brillanti), calze di nylon autoreggenti, collant, calzini
- altre caratteristiche della donna: piedi di una donna donna giovane o matura, di una donna con una determinata nazionalità o etnia (e.g., asiatica, africana, latinoamericana), di una Big Beautiful Woman, di una donna travestita durante un roleplay, di un cosplay, di una donna affetta da gigantismo (giantess o Amazon) o di una donna con altre caratteristiche ancora
- la proporzione tra i piedi e il resto del corpo (e.g., i piedi imponenti e massicci di una giantess con l'enormità e titanicità del resto del corpo)
- odore dei piedi: gradevole per profumi ed essenze, naturale (i.e., odore neutro di pelle) o sgradevole
- pulizia: totale o assente
- il fatto che reggano un oggetto solitamente sottile: un fiore, un calice di vino, penne, matite, banconote, una sigaretta ecc.
- l'interazione sensoriale con i piedi: massaggiandoli, baciandoli, solleticandoli, appoggiandoseli in faccia o sul corpo, annusandoli, mordicchiandoli, leccandoli, succhiandone le dita ecc.[14][15] anche in luoghi particolari (e.g., in piscina, in una vasca jacuzzi e/o sott'acqua)
- il loro movimento sensuale o il fatto che la persona se li massaggi (la mano non solo rimanda al contatto, ma attira l'attenzione verso il piede o caviglia)
La letteratura tende ad esaltare i piedi piccoli e magri di donne minute (come ad esempio Pushkin nelle sue opere)[16] e i piedi di alcune VIP siano vittima attacchi nei giornali per dei tratti considerati inestetismi e imperfezioni,[17] tuttavia non esiste un modello di bellezza universale dei piedi per i feticisti del piede: ad esempio T. Herbert, la donna entrata nel Guinness dei primati per avere i piedi più grossi del mondo (13,3 pollici, ovvero quasi 34 centimetri, taglia 18 statunitense, taglia 51,5 da donna) e affetta da gigantismo ha ricevuto attenzioni in internet da parte di svariati feticisti dei piedi nell'arco degli anni siccome trovano i suoi piedi enormi gradevoli;[18] i suoi piedi su WikiFeet, un sito in cui viene attribuito un rating ai piedi di alcune VIP, al 2025 hanno guadagnato quasi 3.5 stelle su 5; la maggioranza degli utenti nell'arco degli anni le ha conferito 5 stelle.[19]
Per dare un altro esempio, E. Cahill, la donna con i piedi più grandi in Europa (taglia 14 statunitense, taglia 46-47 da donna) e anch'essa affetta da gigantismo, ha quasi guadagnato il rating massimo su WikiFeet (4.75 ad agosto 2025); l'ultra-maggioranza degli utenti nell'arco degli anni le ha conferito 5 stelle.[20]
Un terzo esempio è Mortao Maotor, pseudonimo di una donna tailandese definita "la regina dei selfie" dai giornali per postare oltre 200 selfie a settimana su Instagram[21][22] (dato un periodo di veglia di 16 ore contrapposto a 8 ore di sonno in media, significa farsi un selfie ogni mezz'ora circa). Mortao posta anche contenuti a sfondo feticistico siccome in molti suoi selfie compaiono intenzionalmente i piedi. Nonostante abbia un inestetismo come un alluce valgo abbastanza pronunciato, ad agosto 2025 ha oltre 177.400 follower sul suo profilo ufficiale Instagram[23] a cui se ne aggiungono almeno 43.000 sul suo profilo ufficiale su X.[24] La stessa Mortao, tra gli hashtag su Instagram, non ha imbarazzo a usare #bunions ("alluce valgo") e mettere in risalto questa caratteristica. Tra i suoi follower, si contano anche delle donne. Dopodiché Julie Nolke, un'attrice e youtuber che possiede anch'essa un alluce valgo su cui ha fatto molta autoironia su un video di YouTube,[25] ha raggiunto 4,7 stelle su WikiFeet ad agosto 2025; l'ultramaggioranza degli utenti le ha assegnato 5 stelle.[26]
Infine, l'ultimo esempio è DeeDeeRican, una content creator portoricana caratterizzata da piante dei piedi e dita estremamente rugose che posta contenuti a sfondo feticistico. Ad agosto 2025 ha oltre 41.500 follower sull'account ufficiale su Instagram ("DeeDee") a cui se ne aggiungono più di 66.800 su X.[27]
Pertanto il feticismo del piede, quando non è un disturbo parafilico, sarebbe compatibile almeno in parte con la body positivity siccome più caratteristiche estetiche molto diverse tra loro vengono valorizzate.
Diffusione
Uno studio del 2007 di Scorolli, Ghirlanda, Enquist et al. basato su un corpus di 381 gruppi di discussione online su Yahoo! (e dunque su un campione di migliaia di individui) ha mostrato che il feticismo più diffuso era quello per il piede insieme a quello per gli oggetti associati al piede. Pertanto, questi due tipi di preferenza sessuale erano i più comuni.[28]
In totale, il 47% dei soggetti feticisti aveva una forma di feticismo specificatamente del piede; il secondo gruppo più vasto, quello dei feticisti delle BBW e i nanofili, ha mostrato un vasto distacco siccome era pari solo al 9%.[28]
Gli oggetti più apprezzati erano quelli indossati sulle gambe e natiche (e.g., calze e gonne) e sui piedi (e.g., i vari tipi di scarpe); questi due gruppi insieme componevano il 65% dei soggetti. Il secondo gruppo più vasto, quello della biancheria intima (e.g., mutandine e reggiseni), ha mostrato un distacco ancora più vasto siccome era pari solo al 12%.[28]
In generale, il feticismo per una parte del corpo non normofilica rappresentava un gruppo molto più vasto rispetto al feticismo per un oggetto; inoltre, gli oggetti più apprezzati erano quelli correlati al corpo (e.g., scarpe e calze) rispetto a quelli non correlati (e.g., candele e piatti sporchi).[28]
Secondo i dati raccolti dal sociologo Justin Lehmiller nel suo libro "Tell Me What You Want" (2018), una parte degli intervistati ha avuto almeno una fantasia sessuale focalizzata sui piedi o dita dei piedi; parte di questo gruppo è formato da feticisti del piede. Le persone che hanno avuto almeno una fantasia sessuale di questo tipo, su 4000 americani sia uomini che donne intervistati, erano il 18% degli uomini eterosessuali, il 21% degli uomini bisessuali o omosessuali, l'11% delle donne lesbiche o bisessuali e il 5% donne eterosessuali. Pertanto, in base a una suddivisione tra i sessi sul totale degli intervistati, il 39% degli uomini intervistati e il 16% delle donne ha avuto almeno una fantasia di questo tipo.[4]
Secondo i dati di Clips4Sale (C4S), un famoso sito di vendita di video pornografici, il feticismo del piede era uno dei 10 feticismi con il maggiore tasso di crescita nel 2025; nella top ten, occupava il 10° posto con un +14,4%.[29]
Sempre secondo i dati di Clips4Sale, nel 2024 il feticismo del piede era il feticismo più popolare in Turchia, Azerbaigian e Georgia, il trampling era il feticismo più popolare in Grecia e Ucraina e il tickling era il feticismo più popolare in Italia, Spagna, Austria e Polonia.[30] Nel 2023, il feticismo del piede era il feticismo più ricercato su Pornhub,[31] uno dei siti porno più visitati al mondo.
In generale, sempre secondo i dati di Clips4Sale, il feticismo dei piedi è un feticismo sempreverde siccome è sempre stato uno dei feticismi più diffusi nei primi 20 anni di esistenza del sito web.[32]
Diffusione in base alle generazioni
Riguardo alle fantasie sessuali a sfondo feticista nelle ultime generazioni, i Millennial sono la generazione più sensibile al potenziale carico erotico del piede nudo. Infatti, secondo una ricerca di Paramio, Tejeiro, Romero-Moreno et al. (2024) svolta su 173 Millennial e 159 zoomer tutti in gran parte eterosessuali, una larga fetta di Millennial si eccita a guardare i piedi nudi (Seeing bare feet). Di contro, gli zoomer in gran parte non ricavano piacere dalla loro visione; il motivo non è chiaro, ma potrebbe derivare dal carico simbolico negativo del piede nella cultura occidentale moderna (e.g., volgarità, povertà, sporco, "brutte mani"). Di contro, sia i Millennial che gli zoomer apprezzano l'idea di una stimolazione dei piedi durante le pratiche sessuali, con una preferenza leggermente più alta tra i Millennial. La preferenza leggermente più alta tra i Millennial deriva dalla loro esposizione a materiale BDSM e feticista dei piedi in internet,[33] già alta nel 2015 secondo un articolo del The Economist ("Naked Capitalism"). Questo materiale pornografico ha creato una sorta di copione in svariati Millennial sul proprio comportamento sessuale, in cui alcuni ruoli e stereotipi di genere sono fissati e normalizzati; in particolare, i Millennial possono essere desensibilizzati ad alcune pratiche BDSM.[34] I kink sono stati normalizzati anche a seguito dell'uscita del best-seller "50 sfumature di grigio" (2011), poi diventato una trilogia con un adattamento cinematografico di enorme successo.[35]
Gli zoomer, oltre ad apprezzare le stimolazioni sensoriali ai piedi, sono descritti da alcuni articoli come la "generazione più kinky", dunque con il maggior numero di fantasie sessuali ritenute non convenzionali; questa diffusione è alta nonostante gli zoomer facciano sesso meno frequentemente dei Millennial. Il kink più apprezzato dagli zoomer è il BDSM, con un 56% delle preferenze secondo un report di Justin Lehmiller del Kinsey Institute ("The State of Dating Report: How Gen Z is Redefining Sexuality and Relationships") in collaborazione con Feeld, un'app di incontri per amanti dei kink[33] lanciata nel luglio 2014.
Questa enorme diffusione dei kink tra gli zoomer deriva dal graduale avanzamento di una società sex-positive, in cui il sesso e la sua discussione non è tabù e in cui l’esplorazione sessuale consensuale fin da giovani è più libera. Siccome la società è sempre più sex-positive, l’esplorazione sessuale e la curiosità sessuale sono sempre più incentivate dall’assenza di punizioni o stigma sociale (e dunque una maggiore permissività), le politiche di tutela della componente LGBTQIA, la diminuzione degli stereotipi sociali e la globalizzazione culturale (i.e., diffusione nel mondo di visioni della sessualità, stili di vita e idee del movimento LGBTQIA e femminista); per questo motivo, gli zoomer sono la generazione con più persone che si identificano come omosessuali o bisessuali secondo un sondaggio di Ipsos MORI (2020) e dell'Instituto de la Juventud (INJUVE, 2020).[33]
Inoltre, secondo lo stesso report di Lehmiller, il fatto che siano più kinky deriva anche dal maggiore accesso di questa generazione alla pornografia in internet; il materiale pornografico esplorato e consumato contiene svariati kink. Infine, secondo l’autore del report, i kink possono aiutare gli zoomer a rilassarsi e a togliere l'ansia e lo stress durante gli atti sessuali.[36]
La conoscenza dei kink non avviene solo tramite il porno, ma anche tramite fonti più autorevoli o comunità come KinkTok, la comunità che tratta i kink su TikTok, laddove l'educazione sessuale a scuola esclude la trattazione dei kink).[37]
Gli zoomer, secondo i dati di PornHub, sono la generazione che nel 2023 ha cercato più pornografia incentrata sul feticismo dei piedi.[38]
La fantasia più diffusa nell'ambito del feticismo dei piedi sia tra gli zoomer che tra i Millennial è sconosciuta; tuttavia, un questionario tra i vari item citava esplicitamente l'atto di ricevere baci ai piedi (Being kissed on the feet).[33]
Distinzione con il disturbo parafilico
Il feticismo del piede non è descrivibile per definizione con le categorie di "malattia, patologia, perversione, disturbo, deviazione, morbo, degenerazione, aberrazione, corruzione spirituale o morale o sociale"; inoltre, una certa varietà nelle attività sessuali è molto frequente nelle relazioni e nelle fantasie sessuali degli adulti sani. Quando entrambi i partner le accettano, comportamenti sessuali di carattere inusuale che non causano alcun male; al contrario, possono essere un componente di una relazione appassionata e amorevole,[39] appagante e arricchente, ludica e basata sul consenso reciproco, comunicazione diretta e negoziazione.
Il feticismo del piede viene definito "disturbo parafilico" (per la precisione, "disturbo feticistico") solo se compromette interferisce con la capacità del soggetto di svolgere le normali attività quotidiane e/o se lo porta a praticare comportamenti socialmente inaccettabili che possono provocare sofferenza a un'altra persona.[3] Infatti, è considerato un disturbo solo se è un interesse sessuale persistente al punto tale da andare a detrimento della stimolazione genitale della/del partner e dunque a un interesse "normofilico". In altre parole, è un disturbo solo se diventa una dipendenza, per cui assume un carattere di esclusività nella sfera sessuale al punto tale che, senza il contatto con i piedi, un soggetto non riesce a trarre piacere o a raggiungere l'orgasmo.[39] Contestualmente, il soggetto può sentirsi senza più il controllo della propria vita e consumato da questo feticismo al punto da essere eccitato sessualmente solo dai piedi della/del partner.[40] I disturbi parafiliaci possono seriamente compromettere la capacità di svolgere un’attività sessuale fondata sulla reciproca affettività.[3]
Contestualmente, viene definito "disturbo feticistico" se il comportamento crea disagio o compromissione nella propria socialità, nell'ambito lavorativo e simili. Lo stesso DSM-5 raccomanda una distinzione tra il semplice "feticismo" e il "disturbo feticistico".[39]
Come prima forma di sofferenza provocata, i partner di soggetti parafiliaci durante i rapporti sessuali possono sentirsi come un oggetto o come se fossero insignificanti o inutili[39] siccome tutta la libido e tutto l'interesse sessuale sono incanalati solo verso una parte del corpo. Altri esempi sono i pensieri ossessivi sui piedi e comportamenti molesti o osceni in pubblico (e.g., chiedere con troppa insistenza di fare una foto ai piedi).
Cause
Il feticismo dei piedi è un fenomeno che è prodotto da più possibili cause anche molto diverse tra loro ma con un'eventuale possibilità di interconnessione.[41] L'ulteriore ricerca scientifica può delucidare meglio le varie cause che portano alla comparsa del fenomeno.
Neural Cross-Wiring Theory
La Neural Cross-Wiring Theory, detta anche Signal Crossing Theory, è una spiegazione oggi parzialmente superata, si basa sulla mappatura del controllo delle parti del corpo sul cervello. Secondo il modello dell'Homunculus corticale, a ogni area del cervello (inquadrato e rappresentato in sezione coronale, cioè tagliato a metà), corrisponde una parte del corpo. Secondo una vecchia interpretazione, nel cervello dei maschi l’area che controlla i genitali si trovava accanto a quella che controlla i piedi. Pertanto, i neuroscienziati pensavano che feticismo dei piedi derivava da una sovrapposizione di neuroni in queste due aree affiancate; in altre parole, il confine tra le due aree aveva una sovrapposizione.[42]
I lavori sull’associazione del controllo delle parti del corpo alle diverse aree del cervello sono stati iniziati da Wilder Penfield, un neurologo che ha effettuato i propri studi sui pazienti epilettici sottoposti a stimolazioni elettriche del cervello. Proprio i lavori di Penfield hanno portato al primo schema in merito, che mostrava l’area che controlla i piedi accanto a quella che controllava i genitali. Questo risultato inaspettato è stato interpretato come un'anomalia siccome c'è una grande distanza e discontinuità corporea tra genitali e piedi. Un'altra anomalia era data dal fatto che la parte che controllava le mani era stata posta accanto a quella che controllava i muscoli facciali.[43]
Queste due anomalie in un primo momento sono state spiegate con la vicinanza tra mani e faccia e tra piedi e genitali nei feto nella placenta, mentre gli arti sono in fase di sviluppo; il feto, quando sviluppa le braccia e le gambe, può toccarsi e stimolarsi la faccia con le mani e i genitali con i piedi. Dunque, queste aree del corpo secondo l'opinione dei neuroscienziati portava a una co-attivazione delle relative aree del cervello.[43]
Il neuroscienziato Vilayanur S. Ramachandran, direttore del Center for Brain and Cognition dell'Università della California - San Diego aveva ipotizzato nel 1999 come questa sovrapposizione di aree fosse alla base della nascita del feticismo dei piedi.[44][45] Altri dati che avvaloravano la sua ipotesi provenivano dagli studi sulla sindrome dell'arto fantasma, una condizione clinica in cui le persone che subiscono l'amputazione di un arto hanno la sensazione di avere ancora l’arto attaccato e di poterlo muovere. Questa sindrome deriva dal fatto che gli amputati non riescono a rimuovere la parte che controlla l’arto dal cervello. Negli studi su soggetti a cui era stato amputato un piede, non solo avevano la sensazione di avere il piede ancora attaccato e funzionante, ma sentivano sensazioni di piacere e orgasmi localizzati nel piede mancante. Questo fenomeno, secondo lo scienziato, rimarca come due aree adiacenti del cervello possano subire una sovrapposizione.[46]
Una terza conferma a questa teoria derivava da un caso di sindrome di orgasmo al piede sinistro (Foot Orgasm Syndrome, FOS) di una donna olandese di 55 anni che non aveva subito un'amputazione, ma una lesione al piede che aveva colpito i nervi. Il piede sinistro, se sottoposto a stimolazione elettrica sulla pianta, portava immediatamente a una sensazione orgasmica che, dalla pianta del piede, raggiungeva la vagina. In totale, la donna sentiva circa 5-6 volte al giorno un orgasmo paragonabile a quello sessuale, anche quando non aveva pensieri sessuali, e provava fastidio. Lo studio, condotto dal neuropsichiatra Marcel D. Waldinger, ha ipotizzato che la causa di questa sindrome deriva da una rigenerazione parziale dei nervi del piede sinistro a seguito di un periodo in terapia intensiva, per cui il cervello interpretava i segnali del piede come originati dalla vagina. Dopo il blocco della corteccia somatosensoriale primaria (S1) con due somministrazioni di bupivacaina (un anestetico) sui nervi spinali, l'orgasmo al piede è sparito.[47][48]
Solo in seguito, ulteriori studi hanno scoperto che in realtà l’area che controlla i genitali sia negli uomini che nelle donne si trova tra quella che controlla le gambe e la parete bassa dell’addome, per cui esiste una continuità tra parti nel corpo nel cervello[43][49][50] e per cui il vecchio modello di Homunculus corticale di Penfield è errato.[51] Inoltre, il processo di neurosviluppo del feto non è disturbato da eventuali stimolazioni del viso e genitali.[52]
Le zone erogene e la revisione della Neural Cross-Wiring Theory
Un'altra teoria collega il feticismo dei piedi al fatto che i piedi sono percepiti dagli uomini come zone erogene, cioè zone che a seguito di stimolazione provocano sensazioni di piacere fisico.
Tuttavia, una ricerca svolta dal dottor Oliver Turnbull della School of Psychology dell'Università di Bangor (Galles) ha mostrato come i piedi non siano una zona erogena né per gli uomini, né per le donne. Tra uomini e donne, le zone erogene sono pressoché identiche, anche a prescindere da fattori come la cultura, etnia e età. Quest’altro risultato mette in ulteriore difficoltà la teoria dell'origine del feticismo dei piedi come una presunta adiacenza e sovrapposizione dell’area che controlla i piedi e quella che controlla i genitali.
Turnbull, in conclusione, non ha smentito la teoria di una connessione di segnali tra piedi e genitali nel cervello: secondo la sua opinione, la teoria è corretta, ma Ramachandran avrebbe indicato l'attivazione dell'area cerebrale scorretta. Secondo Ramachandran, il contatto con le zone erogene (e probabilmente anche con i piedi) attivava l’area del cervello S1 (corteccia somatosensoriale primaria), mentre secondo Turnbull attiva specificatamente il lobo insulare, che è una sezione della S1. Quest’area è responsabile di processare le emozioni e ricevere le sensazioni di essere toccati lentamente.[44]
Comunque, secondo la sessuologa Annabelle Knight, gli orgasmi raggiungibili attraverso la stimolazione dei piedi possono avvenire, ma sono estremamente rari. Pertanto, è difficile che una persona arrivi a un orgasmo attraverso la sola stimolazione del piede, anche se la riflessologia plantare indica che alcuni punti di pressione sul piede possono portare all'eccitazione sessuale[48] (la riflessologia plantare, perlomeno nelle sue basi teoriche, è considerata una pseudoscienza). Inoltre, secondo la sessuologa Camille Constance, i piedi in particolare sono ricchi di terminazioni nervose che sono stimolate dal tocco, per cui sono una zona sensibile; la sessuologa inoltre rigetta l'assunzione per cui ci sono parti del corpo che non sono sessuali e dunque erogene a prescindere in primis perché tutto il corpo è coperto di terminazioni nervose.[13]
Ipotesi biologico-evoluzioniste
Un'altra ipotesi di stampo biologico e evoluzionista sostiene che i piedi (e le mani) sono tra le parti meno suscettibili di interventi estetici di ringiovanimento sia leggeri che invasivi, dal trucco alla chirurgia. Per cui una persona, osservando i piedi di un'altra, può trovare facilmente segnali di giovinezza o vecchiaia e dunque di salute tendenzialmente buona o cattiva.[53] In particolare, la dimensione dei piedi femminili tende ad aumentare con l'età.[54] L'osservazione dei piedi per capire l'età di un/una potenziale partner dunque porta una persona a focalizzarsi su di essi e sui loro tratti estetici.[53]
Le altre teorie di stampo biologico-evoluzionista spiegano specificatamente le origini dell'attrazione verso i piedi femminili radicandole in origini più profonde della psicologia. Queste teorie fanno perno sul concetto di dimorfismo sessuale (lett. "due-forme"), l'insieme di differenze fisiche tra uomini e donne.
Per introdurre dunque la seconda teoria, la relaxina è un ormone peptidico presente sia nei maschi che nelle femmine. Nei maschi, la presenza è molto più bassa, è prodotto dalla prostata e serve a incrementare la mobilità dello sperma; nelle femmine, la produzione è più alta, raggiunge il picco durante la gravidanza, è prodotto dalle ovaie e dai seni e serve a rendere le cartilagini più flessibili in vista del parto. A prescindere dallo stato di gravidanza, il corpo femminile è più flessuoso, duttile, elastico e snodabile di quello maschile, in particolare nell'articolazione delle caviglie.[55][56] Questa maggiore flessuosità della caviglia rende possibili dei movimenti più ampi o delle pose più estrose e sinuose. Una serie di studi può chiarire se l'osservazione della snodabilità delle caviglie (e dunque dei piedi) per notare le loro curve e la presenza di relaxina sia una causa biologico-evoluzionista del feticismo del piede e/o della caviglia.
Inoltre, altri due dimorfismi sessuali riguardano ancora i piedi femminili: tendenzialmente sono più piccoli dei piedi maschili[57] e hanno una struttura ossea diversa, per cui anche la pianta del piede è più flessuosa e snodabile.[58] I piedi più piccoli sono preferiti dagli uomini in base ai sondaggi condotti in varie etnie siccome sono collegati a un'idea di giovinezza; questa preferenza comunque non era unanime. In particolare, nelle società rurali in Tanzania non è registrata la preferenza per i piedi piccoli, probabilmente perché la società apprezza maggiormente la produttività delle donne invece che il loro aspetto fisico. Le donne avrebbero i piedi più piccoli degli uomini a causa della selezione sessuale per preferenza estetica e non per adattamento/fitness genetico (selezione naturale): infatti, nel momento in cui restano incinte, i piedi piccoli portano a spostare il baricentro del corpo e dunque a rendere la camminata difficoltosa, cosa che non accadrebbe con i piedi grossi.[54] I piedi piccoli sarebbero stati selezionati come caratteristica gradevole siccome indicano o simbolizzano la nulliparità, dunque una donna nullipara: le donne nullipare sono le donne che non sono mai rimaste incinte. Infatti, i piedi si gonfiano durante la gravidanza siccome il corpo femminile in quel periodo tende a ritenere più acqua; l’acqua extra tende a concentrarsi durante il giorno nelle parti basse a causa in primis del fatto che si sta in piedi. Inoltre, la pressione del ventre rigonfio influenza la circolazione sanguigna siccome aumenta nei piedi e caviglie, oltre che nelle gambe. Taluni cambiamenti nel corpo femminile dopo la gravidanza restano stabili.[59] Questa selezione è stata unidirezionale, cioè solo da parte degli uomini: gli uomini infatti hanno mantenuto i piedi più grossi rispetto alle donne.[54]
Degli studi ulteriori possono quindi confermare o smentire il fatto che osservare e/o apprezzare delle parti dei piedi e caviglie in particolare femminili (dimensioni, snellezza della caviglia e flessuosità della caviglia e della pianta) equivale a individuare e apprezzare dei dimorfismi sessuali femminili tipici di una donna adatta a procreare perché giovane, nullipara e/o ben dotata di relaxina.
Influenze socio-culturali e storiche
Secondo alcuni studiosi, il feticismo dei piedi ha un'origine socio-culturale e storica. Il nesso causale tra feticismo del piede e influenza socio-culturale è condensato in più teorie socio-culturali e storiche che si possono legare tra loro, siccome l'una non esclude l'altra.[41] Anche questo gruppo di osservazioni spiega il feticismo del piede come fenomeno non innato/derivante da predisposizione genetica.
Erotizzazione pregressa
Secondo una prima teoria, i piedi provocano attrazione sessuale siccome, in una determinata cultura e/o in un determinato momento storico, sono già considerati una parte del corpo che provoca attrazione sessuale e carica di erotismo; è sufficiente che una determinata parte del corpo, come ad esempio i piedi, vengano enfatizzati per creare un feticismo.[60] Ad esempio, i piedi fasciati nella Cina imperiale ("piedi loto d'oro") venivano considerati attraenti siccome le fasciature li rendevano piccoli e, secondo i gusti sessuali dell'epoca, attraenti.[41] Pertanto, i piedi femminili erano oggetto di attenzione, enfasi e attrazione sessuale e facevano parte del discorso comune in quanto parte integrante della cultura cinese tradizionale. Sigmund Freud considerava il loto d'oro delle ragazze cinesi una forma di feticismo.[61] I piedi erano una parte del corpo erotizzata anche nell'Antica Grecia,[8] nell'Antica Roma[62][63] e nella letteratura indiana in sanscrito.[9] In Francia, durante il regno del Re Sole, le donne si fasciavano i piedi per farli apparire piccoli.[16]
Nesso con le malattie sessualmente trasmissibili
Secondo un'ulteriore osservazione di Giannini, Colapietro et al. (1998), il feticismo dei piedi ha subito una rimonta nei periodi in cui erano presenti epidemie di malattie sessualmente trasmissibili, per cui l'attività sessuale comune era limitata. In questi contesti storici, la focalizzazione su parti non sessuali come i piedi era considerata una forma di sesso sicuro non penetrativo.
Un esempio storico è l'epidemia di gonorrea del XIII° secolo in Europa, durante la quale l'Arte e la Letteratura hanno maggiormente trattato i piedi.
Un altro esempio è l'epidemia di sifilide del XVI° secolo, durante la quale è stata inventata la scarpa da donna con il "toe cleavage", cioè un'apertura parziale che mostra alcune dita dei piedi per attirare l'attenzione sessuale. Contemporaneamente, i pittori si specializzavano sulla rappresentazione del piede femminile; di contro, i pittori rinascimentali tendevano a focalizzarsi sui seni.
Un terzo esempio è l'epidemia di sifilide del tardo XIX° secolo, in cui alcuni bordelli offrivano servizi sessuali focalizzati sui piedi.
Un ultimo esempio è l'epidemia di AIDS moderna, durante la quale le rappresentazioni di feticismo del piede nella pornografia sono aumentate in modo esponenziale in base all'osservazione degli 8 giornaletti porno più diffusi negli USA dal 1965 al 1994.
Tuttavia, la teoria che lega in particolare il feticismo dei piedi ai periodi di epidemie di malattie sessualmente trasmissibili non è accettata da tutti gli studiosi.[41]
Teoria della zona erogena mobile
Un'altra teoria socio-culturale, a cui si lega in primis la comparsa del toe cleavage nel Rinascimento, è la teoria della "zona erogena mobile" (Shifting Erogenous Zone) di James Lavier, che spiega che i vestiti femminili enfatizzano le zone erogene (cioè le zone che provocano piacere sessuale se osservate o stimolate) e i cambiamenti nella moda riflettono le mutazioni di zona erogena.[64] Secondo Lavier, i cambiamenti avvengono ogni 7 anni circa.[65] Lo psicologo John C. Flügel ha aggiunto che una parte del corpo, per attirare la curiosità degli uomini, in partenza deve essere nascosta dai vestiti e dunque celata alla vista. Dopodiché, le zone erogene di ogni periodo storico vengono scoperte e riflettute nella moda. Nel Rinascimento, oltre alla scarpa con il toe cleavage, si indossavano gonne che gonfiavano il ventre per rimandare all'opulenza, ricchezza e alla gravidanza (e dunque al potere generatore femminile e fertilità), mentre nell'Ottocento era di moda il corsetto e la forma del corpo a clessidra; dagli Anni '80 agli Anni 2000, erano di moda le minigonne, i pantaloni strappati e i jeans a vita bassa.[66]
Tuttavia, la teoria della zona erogena mobile da sola non spiega tutti i cambiamenti di moda; inoltre, parte dal presupposto che le donne si vestono in un certo modo solo per attirare partner e non, per esempio, come forma di auto-espressione. Infine, non tiene conto della velocizzazione dei tempi della moda contemporanea[65] e del fatto che non necessariamente le zone erogene di un'epoca influenzano la moda: Amy Scarborough e Patricia Hunt-Hurst hanno proposto una teoria inversa, per cui il nascere di una moda (e dunque l'abitudine a scoprire una parte del corpo) crea una nuova zona erogena.[66][67]
Corollario della teoria della zona erogena mobile
Un'altra spiegazione socio-culturale e sempre legata alla moda è reperibile proprio dal corollario di John C. Flügel all'interno della teoria della zona erogena mobile: una parte del corpo, per attirare la curiosità degli uomini, in partenza deve essere celata alla vista e dunque "mascherata/velata" con un vestito.[66] Questo corollario apre una nuova prospettiva sulla creazione di zone erogene del corpo femminile e dunque sull'erotizzazione delle parti del corpo: da un lato, l'erotizzazione già in partenza di alcune parti del corpo in una determinata cultura può spiegare alcuni feticismi e sessualizzazione, incluso il feticismo del piede; tuttavia vale anche la causa contraria, siccome anche nascondere alla vista altrui una parte del corpo perché tabù porta ad attirare l'attenzione su di essa. Questa conclusione apparentemente paradossale deriva dal fatto che una parte del corpo occultata per motivi culturali viene resa visibile raramente. Pertanto, una parte del corpo sempre coperta da una barriera (e.g., vestiti, scarpe, calze non trasparenti) e inaccessibile alla vista ha un'aura di mistero e eccitazione e stimola sia la curiosità che l'immaginazione; infatti l'occhio umano, non potendo vedere la parte del corpo, la immagina e/o vi proietta una forma ideale. La realtà è dunque sostituita con la fantasia; in alternativa, la parte del corpo tabù "velata" poteva essere "svelata/esposta" da un artista come atto audace e liberare il potenziale erotico della donna.
Un esempio concreto è il pelo pubico in Giappone: nella pornografia, è severamente vietato perché considerato osceno ma, secondo un articolo del The Independent, gli uomini desideravano vederlo; con l'introduzione di materiale pornografico che sfidava questo divieto nel 1991, c'è stata un'esplosione di pornografia in cui le donne esponevano il pelo pubico fino al 1994, finché l'interesse non è diminuito. Nel mentre, nessun divieto era stato tolto, per cui la polizia si era limitata a non intervenire.[68]
Riguardo nello specifico al feticismo del piede, l'esposizione del piede nudo nell'arte era diventata una tabù nel Settecento e Ottocento, per tutta l'Età vittoriana (1837-1901),[16] siccome i valori morali del tempo per le donne erano quelli di modestia e castità: esporre parti del corpo inutili da scoprire era dunque un segno di scarsa moralità, inoltre il piede nudo era sinonimo di povertà, volgarità e sporco. Gli stessi vestiti da donna alla francese, all'inglese e alla polacca del Settecento inoltre avevano delle ampie gonne che raggiungevano il terreno e che difficilmente lasciavano intravedere i piedi, per cui la loro visione celata li rendeva attraenti. Non sarebbe un caso che quadri come "I felici incidenti dell'altalena" di Fragonard, "La toilette" di Boucher e i ritratti di Madame de Pompadour di Boucher e Drouais mettano in mostra i piedi,[69] infrangendo il tabù.
Secondo un sondaggio del 2023 su Fun With Feet, uno dei più grandi siti di vendita di foto di piedi, più di metà degli utenti hanno detto di apprezzare i piedi femminili siccome sono percepiti come tabù e sono solitamente nascosti da calzini, scarpe e sandali classici. Dunque, il fatto che siano solitamente nascosti, secondo un utente, li rende un "frutto proibito".[38][70] Pertanto, questo sondaggio confermerebbe questa teoria.
Un caso simile si è probabilmente svolto anche nel mondo della danza: nel fine Settecento è nato il valzer, un tipo di ballo di coppia che al momento della nascita creò scandalo[71] siccome i partner ballavano molto vicini l'uno all'altro e la mano dell'uomo si avvolgeva lungo il fianco della donna.[72] Non solo durante la danza i piedi dell'uomo tendevano a sparire sotto la gonna della donna, ma i movimenti del valzer e dunque della gonna potevano scoprire i piedi e le caviglie della donna.[73] Nel 1833 in Inghilterra, ancora prima dell'inizio dell'Era Vittoriana, il valzer era ancora ritenuto scandaloso;[72][74] nel 1812, alcuni anni prima, Lord Byron aveva pubblicato una satira anonima sul valzer, aveva scritto esplicitamente "Valzer - valzer solo - richiedi entrambe le gambe e le braccia, liberale dei piedi e prodigo delle sue mani" ("Waltz - Waltz alone - both legs and arms demands, Liberal of feet, and lavish of her hands"), menzionando esplicitamente i piedi.[73]
Allusione al nudo classico in pittura
Secondo un'altra interpretazione legata al campo dell'arte ottocentesca in particolare, la grande attenzione data ai piedi femminili deriva dal fatto che il nudo nell'arte poteva essere oggetto di scandalo anche nel momento in cui il pittore desiderava ricollegarsi al nudo classico e dunque a figurazioni greche e romane. Pertanto, in un clima fortemente censorio e moralista, mostrare in un dipinto i piedi nudi non era tanto un modo di svelare questa parte del corpo come atto audace dell'artista e come esibizione di erotismo velato; piuttosto, in altri contesti, era un rimando tenue, "morbido" e allusivo al nudo totale classico. In altre parole, si può pensare come un surrogato o un sostituto del nudo totale. In questi casi, il corpo delle fanciulle era coperto da una veste in stile classico e solo alcune parti del corpo scoperte erano visibili. In tal modo, soggetti classici o ispirati alle figurazioni classiche erano ripresi in modo meno rischioso; lo stesso rimando all'arte classica a livello di scelte figurative e a un contesto colto poteva essere un ulteriore modo di giustificare la raffigurazione di una donna con delle parti del corpo scoperte.[75] Altre giustificazioni per nudi integrali nell'Ottocento derivavano dalle fotografie di donne negli harem giustificate con l'etnografia, fotografie peraltro realistiche siccome non permettevano di ritoccare e idealizzare un nudo, ma queste giustificazioni appartenevano al campo della fotografia durante l'orientalismo e il colonialismo.[76]
Alcuni artisti che nell'Ottocento hanno dipinto donne semi-svestite e su ispirazione di temi classici sono Jacques-Louis David, Angelika Kaufmann, John William Godward, Lawrence Alma-Tadema, William-Adolphe Bouguereau e John William Waterhouse. L'eccezione è rappresentata dai soggetti poveri e popolari ritratti da Bouguereau, tipicamente contadine, pastorelle e mendicanti; questi soggetti non sono di ispirazione classica. I soggetti femminili erano tipicamente raffigurati con una bellezza idealizzata e le parti del corpo messe in mostra erano la pelle diafana e vellutata, le spalle voluttuose, le braccia morbide, le caviglie sinuose e i piedi delicati e senza la minima traccia di sporco, dunque idealizzati e resi non volgari; in casi tendenzialmente più rari, le donne avevano delle vesti semi-trasparenti che lasciavano vedere tanto quanto cercavano di coprire oppure erano quasi completamente nude. Qualora i piedi non erano nudi, erano racchiusi in dei sandali classici che emergevano da sotto le lunghe vesti. All'epoca, alcune delle correnti artistiche erano il neoclassicismo (le cui fondamenta teoriche risalgono al saggio "Storia dell'arte nell'antichità" di Winckelmann del 1763), il romanticismo e il movimento dei pre-raffaelliti; correnti come il realismo e l'impressionismo non si ispiravano a soggetti dell'arte classica.
Una rara eccezione alla raffigurazione idealizzata dei piedi è "La mercante di melograni" di Bouguereau, in cui il pittore in via straordinaria mostra i piedi sporchi di un'umile venditrice di strada. Un'altra eccezione è il ritratto di Madame Récamier di Jacques-Louis David: di quest'opera esistono due versioni, entrambe uscite dall'atelier di David. Non è chiaro chi sia l'autore della seconda versione: potrebbe essere un allievo di David o lo stesso David. Il quadro è legato a una vicenda notevole: Madame Juliette Récamier, una donna molto affascinante, chiese a David di farle un ritratto. Il ritratto in fase di realizzazione mostra Madame Récamier dipinta come una vestale romana sdraiata su un triclinio, con forme idealizzate, una lunga veste marmorea e piedi nudi che emergono dalla veste morbida e dipinti in modo grazioso. In questo ritratto casto e sobrio, le uniche parti nude sono un braccio e i piedi.[77] Un giorno, Madame Récamier con una lettera avvisò a sorpresa David di non desiderare più il proprio ritratto e di avere cambiato pittore. Dopo il rifiuto, David rimase molto infastidito e interruppe l'opera. Un secondo ritratto di Madame Récamier è completamente diverso dal primo: la donna è sdraiata sul triclinio completamente nuda e con uno sguardo malizioso e lascivo, mette le natiche opulente e una coscia giunonica in vista e sbatte i piedi nudi in faccia all'osservatore; le piante sono visibilmente sporche, per cui i piedi non sono idealizzati e rimandano all'idea di sporco e volgarità, di donna che si prende la libertà di violare le norme sociali siccome mostra dello sporco agli osservatori e di "donna sporca". Secondo un'interpretazione, il secondo quadro sarebbe la vendetta di David.[78]
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Il primo ritratto di Juliette Récamier eseguito da David, in cui la donna appare in veste casta e con i piedi idealizzati
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Il secondo ritratto di Juliette Récamier attribuito a David o eseguito da un suo allievo, in cui la donna appare in un nudo azzardato e con i piedi sporchi in faccia all'osservatore
Liberalismo e società sex-positive
Un'ultima interpretazione socio-culturale lega i periodi di ascesa del feticismo dei piedi ai periodi in cui la società diventa mentalmente più aperta verso il sesso, dunque più liberale (dove "liberale" non è necessariamente sinonimo di "libertina"). Vivere in una comunità sex-positive porta non solo a rendere e concepire il sesso non come un tabù, ma anche ad adottare un approccio al sesso che, a patto di fondarsi sul consenso dei partner e sulla sicurezza e rispetto reciproco, è inclusivo, non giudicante (il kink shaming è assente), e promotore sia della comunicazione tra partner che del diritto di sperimentare e di provare piacere. Vivere in un contesto sex-positive porta potenzialmente a una maggiore presenza di feticismi[60] che vengono riconosciuti e valorizzati come espressioni della propria individualità invece che stigmatizzati. Per esempio, l'ascesa del feticismo del piede nella pornografia moderna non deriverebbe dalla reazione all'epidemia di AIDS, ma dalle attitudini maggiormente liberali della società moderna in materia di sessualità. Allo stesso modo, la tendenza a rappresentare i seni nell'arte rinascimentale deriverebbe da una maggiore permissività nell'arte erotica.[41]
Quest'ultima teoria si basa anche su una parziale smentita della teoria che lega l'ascesa del feticismo dei piedi ai periodi di epidemie di malattie sessualmente trasmissibili: queste ultime coincidono sia con periodi di ascesa del feticismo dei piedi (e dunque in cui la sessualità era ristretta), sia con periodi di maggiore liberalismo sessuale (e dunque in cui la sessualità era meno ristretta).[41]
Cambi di status femminile
Una serie di osservazioni di Kunzle (1982) e Windle (1992) aggiunge che, in questi periodi di liberalismo e/o cambiamento culturale, potevano essere presenti dei cambi di status della donna: infatti, il piede femminile può rappresentare un simbolo di potere femminile e dunque di controllo e allontanamento dalla sfera intima. Non a caso, gli editoriali nei giornaletti porno specializzati sul feticismo dei piedi indicano come questo tipo di pornografia sia "diversa" dalle altre tipologie in quanto la donna assume atteggiamenti di potere, mentre nelle altre tipologie viene degradata o è servile (Vesta, 1998; Wihams, 1998), senza controllo del proprio corpo, senza possibilità di auto-affermarsi e senza potere. Inoltre, nella cultura occidentale, il bacio del piede è un segno di rispetto e ubbidienza. In svariate foto nelle riviste di pornografia feticista dei piedi, gli uomini sono usati per attirare e sottomettere uomini potenti; altrimenti, gli uomini sono intimiditi dalla bellezza, ricchezza o status della donna, per cui si focalizzano sui suoi piedi per cercare di mantenere la propria potenza (Rossi, 1977; Windle, 1992).[64] In realtà, anche nella cultura indiana un'usanza simile (il Chandar Sprash चरण स्पर्श o "Padasparshan" पादस्पर्शन, "toccare i piedi") è un gesto di rispetto verso le persone anziane.[79]
Concezione olistica e femmino-centrica del corpo e sesso
Secondo quanto spiegato dalla sessuologa Camilla Constance, una concezione o prospettiva olistica del sesso (wholistic-sex o holistic sex) e un approccio sessuale incentrato sulla donna o "femmino-centrico" o "ginocentrico" (woman-centric approach) porta il partner a considerare, valorizzare, stimolare e adorare il corpo femminile nella sua interezza e totalità (inclusi i piedi). Il corpo femminile è più di una somma/insieme di parti, per cui stimolare e adorare una sua qualunque parte equivale a stimolare una delle numerose porte d'accesso alla donna invece di isolarne una parte. Non esistono parti superiori o più importanti di altre.
Inoltre, la visione olistica annulla l'esistenza di zone considerabili "non erogene" e "non sensuali" nel corpo umano, per cui i piedi sarebbero già in partenza una parte del corpo degna di valorizzazione e stimolazione, considerabile attraente alla pari delle zone tradizionalmente sessuali (e.g., seni e glutei) e sessualizzabile/erotizzabile.
La sessuologa Cheryl Fagan aggiunge poi che, tra tutti gli atti sessuali leciti, non esistono atti sessuali "buoni" o "cattivi": effettuare questa differenza porta a inibizione sessuale e dunque a dei blocchi. Infine, la concezione olistica del sesso include anche l'aspetto emotivo del sesso, tutti i bisogni di entrambi i partner e il sesso non penetrativo. Dunque, cade la concezione fallocentrica del sesso, cioè il focus eccessivo sulla penetrazione sessuale, sulla performance maschile, sul coinvolgimento dei genitali soprattutto maschili e sul piacere fisico maschile (incluso l'orgasmo) nella definizione di "fare sesso": tutte le forme di sesso sono accettate, valorizzate e praticabili e hanno pari dignità, per cui viene posta enfasi anche su altre parti del corpo.
Come prima conseguenza di questa visione, il "feticismo" non esisterebbe siccome ogni parte del corpo della partner sarebbe già in partenza oggetto di interesse normofilico e una parte sessualizzabile. Esisterebbe dunque solo la versione patologica di un feticismo, concepibile come un disturbo da fissazione eccessiva e/o ossessiva su una sola parte del corpo. Inoltre, la stimolazione dei piedi della partner non deriverebbe solo da pratiche di dominio e sottomissione, ma anche da una visione totalizzante e paritaria delle parti del corpo e del sesso.[13][80][81]
In sintesi, la concezione olistica e l'approccio femmino-centrico del corpo femminile e del sesso è una forma mentis complessa di uno o entrambi i partner che può portare (anche) a stimolare i piedi. La concezione olistica e femmino-centrica del sesso sono compatibili con una società sex-positive siccome non indica il sesso come tabù, non contesta l'uso del consenso reciproco nelle pratiche sessuali e non promuove il kink shaming e altre forme di stigma sociale. Inoltre, non contesta la body positivity. Infine, è compatibile con il femminismo siccome la concezione fallocentrica (e dunque tendenzialmente androcentrica) del sesso viene smussata in nome di una concezione più vasta e paritaria. In particolare, la visione fallocentrica mette al centro della definizione di "sesso" molti aspetti maschili (e.g., penetrazione, performance, piacere fallico). Inoltre, la divisione del corpo femminile in "zone erogene e normofiliche" e "zone non-erogene e parafiliche" alla luce della teoria femminista può essere interpretata come una frammentazione e disintegrazione del corpo femminile in zone funzionali e non-funzionali al piacere maschile; il corpo femminile non viene celebrato nella sua interezza e nel suo pieno valore.
Tenendo conto anche della concezione olistica e delle fantasie di uomini e donne anche non feticisti rivolte ai piedi (riportate da Justin Lehmiller in "Tell Me What You Want", 2018), l'interesse verso i piedi negli uomini e nelle donne si può dunque classificare in una scala con 5 intensità:
- interesse non sessuale (e.g., studiare l’anatomia dei piedi per disegnarli o passare un esame di Medicina, studiare il simbolismo del piede in antropologia, sociologia o nei modi di dire in linguistica, studiare il feticismo del piede in psicologia e altre neuroscienze, studiare una moda nel campo delle calzature, studiare la raffigurazione e uso del piede nella Storia dell'Arte figurativa o nella danza. Un esempio concreto è Leonardo da Vinci, che ha studiato il piede e l’articolazione della caviglia nei suoi disegni).[82][83]
- interesse sessuale riflesso in fantasie sui piedi propri e/o del partner (curiosità di sperimentare almeno una volta una pratica sessuale tipica del feticismo dei piedi, e.g., fare un feet tease o uno shoeplay o provare le sensazioni tattili e emotive di ricevere un bacio ai piedi e simili; i ruoli si possono poi invertire. In un primo momento, tale fantasia non è correlata a un proprio feticismo del piede o a una visione olistica del corpo proprio e del partner. Non è chiaro se fantasie di questo tipo non siano oggetto di stigma sociale siccome derivano in partenza da curiosità sessuale, senza la certezza di avere un feticismo. La curiosità sessuale a sua volta porta all'azione, cioè all'esplorazione sessuale (o "comportamenti esplorativi"); quest'ultima può culminare nella scoperta e comprensione del proprio desiderio, alla soddisfazione sessuale e alla maturità sessuale dal punto di vista psico-emotivo. L'inversione dei ruoli porta inoltre alla comprensione della natura del piacere altrui, alla condivisione delle proprie sensazioni e a un'eventuale scoperta della propria capacità di dare piacere. Assenza di atti intenzionali che provocano danni e malessere a sé e agli altri in caso di utilizzo del consenso reciproco. Il concetto di "curiosità" si ritrova anche nell'orientamento sessuale: ad esempio, una donna bi-curiosa è una donna eterosessuale che ha curiosità e fantasie su pratiche sessuali svolte insieme a un'altra donna, senza che sia già bisessuale)
- interesse estetico e sessuale paritario con tutte le altre parti del corpo femminile, considerazione del 100% delle parti del corpo femminile, considerazione di stimoli non fisici (e.g., emotivi e anche uditivi e olfattivi) e piena dignità a ogni parte del corpo e a ogni pratica sessuale lecita ("olismo" come antitesi del "feticismo/parzialismo" sessuale, visione olistica del corpo femminile, soggetto "olista" come opposto del soggetto "feticista/parzialista". Degli studi possono confermare l'estensione di questa visione anche al corpo maschile, ad esempio nei soggetti omosessuali o bisessuali, e reperire eventuali tracce di stigma sociale in capo alla concezione olistica. Assenza di atti intenzionali che provocano malessere e danni a sé e agli altri)
- interesse sessuale di spicco per i piedi (feticismo dei piedi, visione feticista del corpo femminile e/o maschile invece che olistica, soggetto "feticista/parzialista" invece che "olista", presenza di fantasie direttamente corrrelate all'interesse di spicco per i piedi, presenza persistente di stigma sociale e kink shaming. Assenza, per definizione, di atti intenzionali che provocano danni e malessere a sé e agli altri)
- interesse sessuale esclusivo e/o ossessivo verso i piedi, con conseguente malessere e danni a sé e agli altri (disturbo parafilico, soggetto parafilico, presenza di atti intenzionali che provocano malessere e/o danni a sé e agli altri con molteplici possibilità di cura e prevenzione)
Modello del condizionamento
Un'altra teoria legata al concetto di imprinting è il Modello del condizionamento, diviso in due casistiche: condizionamento classico (associazione di due stimoli) e condizionamento operante (azione volontaria e rinforzo).
Tutto il modello del condizionamento fa parte del gruppo di teorie che spiega che un feticismo, incluso quello del piede, non è innato/derivante da predisposizione genetica, ma è socialmente appreso e frutto dell'apprendimento esperienziale.
Associazione di due stimoli
Secondo questa teoria, i feticismi (incluso il feticismo dei piedi) si sviluppano quando, durante la prima infanzia, uno stimolo neutro e qualunque si associa a un pensiero o comportamento sessuale; l'associazione porta dunque a un apprendimento. L'apprendimento, come indica il nome della teoria, porta infine a un condizionamento che si manifesta come un comportamento o fenomeno; lo stimolo in origine neutro dunque diventa "stimolo condizionato", che innesca una "risposta condizionata". Per esempio, secondo una serie di studi in cui un gruppo di uomini veniva esposto a fotografie che mescolavano stimoli sessuali e neutri, come forma di apprendimento iniziavano a mostrare segni di eccitazione sessuale nel momento in cui erano esposti allo stimolo in origine neutro.[13][42]
Come esempio chiarificatore, in un celebre esperimento di Stanley Rachman del 1966 sono state mostrate delle foto a colori proiettate di donne nude (stimolo sessuale) per 15 secondi, seguite da un'immagine di un paio di stivali da donna neri (stimolo neutro) per 30 secondi. Lo studio ha mostrato come i partecipanti si eccitavano sessualmente a guardare gli stivali siccome avevano un principio di erezione. Pertanto, l'accoppiamento di un oggetto comune con uno stimolo sessuale porta ad associare l'oggetto comune all'eccitazione sessuale come forma di apprendimento. Questo apprendimento rende infine l'oggetto comune un trigger/innesco dell'eccitazione sessuale, per cui l'eccitazione sessuale è "condizionata" (in tal caso, si manifesta come risposta a condizione della presenza in qualche modo dell'oggetto).[84][85] Anche il riflesso pavloviano è un esempio di associazione di stimoli (campanello e cibo) ed è un condizionamento classico.
La teoria legata all'affiancamento di stimoli è problematica a causa dei campioni di studio piccoli e mancanza di un gruppo di controllo.[42] Ulteriori studi con un campione più vasto e gruppo di controllo possono eventualmente confermarla.
Azione volontaria e rinforzo
La teoria del condizionamento operante invece spiega che un'azione volontaria viene rinforzata da un feedback positivo (e.g., approvazione, piacere o libido) che porta il soggetto a ripetere il comportamento più volte nel tempo per cercare attivamente il feedback positivo, cioè la conseguenza positiva del suo comportamento.
Nel 1995, uno studio dell'Indiana University condotto su 262 uomini gay e bisessuali feticisti dei piedi maschili ha gettato luce sul nesso tra azione volontaria e rinforzo in contesto di feticismo del piede;[86] lo studio potenzialmente si può ripetere e estendere ai feticisti dei piedi femminili di qualunque orientamento, sia di sesso maschile che femminile.
Lo studio ha indicato come 89 di loro (circa 1/3) hanno riferito uno o più episodi che, a loro avviso, spiegherebbero lo sviluppo del loro feticismo: la maggioranza dei soggetti ricordava una o più esperienze positive (dunque non traumatiche) vissute durante l'infanzia, avute tramite il contatto fisico con i piedi di figure maschili di riferimento, come il padre, lo zio o il fratello maggiore (specialmente quando la camera da letto è condivisa) durante momenti in cui erano coscienti o profondamente addormentati e ignari. In alcuni casi, per sviluppare il feticismo del piede era sufficiente una sola esperienza, per cui non serve la ripetizione nel tempo e dunque un accumulo di esperienze. Per dare degli esempi concreti di esperienze citate, in due casi distinti i bambini si divertivano a fare i massaggi o il solletico ai piedi del padre; la reazione di gradimento o di riso del padre è stata una risposta positiva che ha rinforzato questo comportamento. In un terzo caso, un bambino riceveva il solletico ai piedi dal fratello maggiore, cosa che gradiva. In un quarto caso, due bambini hanno interagito con i piedi del padre o di un'altra figura maschile mentre era in stato di sonno profondo. In un quinto caso, per puro incidente il padre ha poggiato nel sonno il piede sulla faccia del figlio e il figlio ha apprezzato le sensazioni tattili della pianta sulla pelle del viso.
Altri casi sono esperienze sessuali precoci con i coetanei in cui vengono coinvolti i piedi in forma di gioco o esperimento (e.g., stimolazione dei genitali con i piedi, baciarsi i piedi, annusarsi i piedi anche sottoforma di role-play) seguiti da un feedback positivo (e.g., piacere fisico, divertimento, risate). Queste esperienze hanno creato delle fantasie che sono state sempre o spesso richiamate alla mente durante dei periodi di masturbazione nella pubertà e adolescenza e dunque associate all'eccitazione sessuale. Gli altri partecipanti non ricordavano i dettagli; siccome le esperienze erano descritte come positive, l'amnesia non deriverebbe da memorie represse. Questo studio inoltre ha notato come la personalità e la socializzazione durante l'adolescenza sono in buona misura scorrelate dall'insorgenza del feticismo del piede e sostiene che questo feticismo non nasce da una compensazione di una sessualità repressa, per cui l'attrazione verso le parti sessuali viene soffocata e sostituita con l'attrazione verso un'altra parte del corpo. Il 98% aveva studiato al college o all'università, per cui aveva un alto grado di istruzione, e gran parte degli intervistati aveva un lavoro come colletto bianco.[86]
Il 35% dei partecipanti nello studio, durante i rapporti sessuali, si focalizzavano molto sui piedi; pertanto, poco meno di 2/3 compiva atti più marginali o nessun atto rivolto ai piedi. Inoltre, 1/3 dei partecipanti aveva bisogno di stimolare o essere stimolato dai piedi per eccitarsi sessualmente, per cui 2/3 circa non aveva bisogno di avere un contatto con i piedi. Alcuni partecipanti erano anche retifisti in quanto feticisti delle calzature (in tal caso da uomo); uno dei partecipanti ha spiegato di essere stato eccitato dall'odore di cuoio fresco di un paio di nuove scarpe da uomo appartenenti allo zio.[86]
Un esempio di feticista dei piedi femminili che avrebbe sviluppato questa componente della propria sessualità è Elvis Presley, siccome da piccolo amava massaggiare i piedi della mamma quando lei tornava dal lavoro e dopo che le portava il tè. Da adulto, Elvis apprezzava fidanzarsi con donne con i piedi attraenti.[87] La zarina di Russia Anna Leopol'dovna aveva nella sua corte almeno sei "solleticatori", cioè dei servi usati anche per farsi fare il solletico,[88] ma non è chiaro se fosse feticista dei piedi e/o se avesse subito un condizionamento operativo.
Modello di apprendimento comportamentale
Secondo quest'altra teoria comportamentista, un bambino che è osservatore di un comportamento in tal caso sessuale (e.g., feticismo del piede) impara a imitare questo comportamento. Quando il comportamento viene messo in pratica, viene rinforzato ulteriormente se è seguito da un rinforzo positivo[40] (e.g., gratificazione sessuale propria e/o della partner, orgasmo, assenza di punizioni, presenza di una comunità sex-positive) finché non diventa interiorizzato e ritenuto accettabile.
Anche quest'altra teoria spiega che il feticismo del piede non è innato/derivante da predisposizione genetica, ma è socialmente appreso e frutto dell'apprendimento esperienziale.
Simbolismo sesso-sporco e la trasgressione
Secondo un articolo del Cosmopolitan, il fatto che i piedi siano tendenzialmente sporchi li renderebbe eccitanti a causa di un nesso simbolico tra lo "sporco" e il "sesso".[53] Inoltre, questa raffigurazione contrasta con le raffigurazioni idealizzate dei piedi nella Storia dell'Arte: in particolare nei quadri dell'Età vittoriana, i piedi femminili che rimandavano in modo tenue e morbido al nudo femminile classico erano sempre puliti, puri e innocenti, immacolati, incontaminati, eleganti e idealizzati/non autentici, eccetto in alcuni casi in cui venivano raffigurate donne povere (e.g., orfanelle, pastorelle e contadine, venditrici ambulanti e zingarelle). Nonostante le opere rimandassero a un periodo arcaico e più primitivo (e.g., età classica greco-romana, età dell'oro utopica, mondo bucolico e arcadico e stato di natura) poi idealizzato in cui le persone potevano anche non indossare i calzari, i piedi erano comunque raffigurati come immacolati nonostante il contatto con il terreno. Pertanto, era come se non fossero mai veramente a contatto con il terreno, per cui un velo di bellezza idealizzata copriva ogni traccia di realtà. Degli studi possono dunque chiarire se la visione atipica e anticonvenzionale di un piede insudiciato, grezzo, crudo, primitivo, autentico, profano, degradante, contaminato e "impuro" può dare una scarica emotiva di eccitazione. Infatti, questa visione e raffigurazione è una trasgressione a una norma sociale e artistica, la fine di una perfezione tanto eterea quanto sterile, la sfida di una convenzione, la rottura di un'aspettativa, la violazione di un divieto, il superamento di una proibizione, l'oltrepassamento di una barriera e una ricerca e raggiungimento del proibito oltre che il raggiungimento un potere decisionale e di una libertà di agire, auto-determinarsi, creare e dominare prima precluse. L'atto di violare un divieto in questo contesto può provocare piacere nella persona che lo fa ma anche nell'osservatore; ad esempio, un feticista dei piedi potrebbe provare piacere nel vedere una donna che esibisce intenzionalmente i piedi insozzati (e dunque lontani dall'estetica classica e vittoriana) siccome è un atto di sovversione, non-passività, presa di potere e dominio della donna. Come ultima spiegazione, siccome i soggetti nei dipinti rimandano a un'epoca arcaica e più primitiva, l'esibizione dei piedi nudi in più sporchi potrebbe rimandare a uno stato primordiale e bucolico privo di molte convenzioni limitanti e idealizzazioni, meno astratto e più materiale, più istintivo e selvaggio, senza filtri e censure, libero e in cui le esperienze sono più autentiche.
Il simbolismo di cura e vulnerabilità
In alternativa, un'altra causa del fenomeno deriva dal piede come simbolo di cura e di vulnerabilità,[89] presumibilmente in riferimento ai traumi e malattie che possono colpire questa parte del corpo a contatto con il terreno; pertanto, l'idea di cura dei piedi porterebbe a quella di affetto e tenerezza, che a loro volta possono portare infine al piacere sessuale e all'erotizzazione. In generale, le sensazioni di tenerezza e di piacere sessuale hanno un nesso siccome sono accomunate dall'essere piacevoli. Inoltre, le azioni di cura possono portare a feedback positivi da parte della persona curata. Dunque non è chiaro se dietro al simbolismo di cura e vulnerabilità dei piedi come causa del feticismo dei piedi si nasconda un condizionamento classico o operante.
Teoria del trauma
Risposta alla repressione sessuale
Un'altra teoria sempre legata al concetto di imprinting è la Teoria del trauma: secondo quest’altra teoria, i feticismi (e dunque il feticismo dei piedi) nasce nel momento in cui un soggetto vive esperienze fisicamente o psicologicamente traumatiche durante l’infanzia o adolescenza; un esempio è crescere in una famiglia sessualmente repressiva[42] o ambiente sociale che non è sex-positive, per cui la libido viene spostata dai genitali delle altre persone e focalizzata su altre parti del corpo come i piedi.
Rielaborazione di traumi
Il modello di apprendimento comportamentale include anche la possibilità che il bambino non assuma tratti feticisti a partire dall'osservazione di un comportamento sessuale, ma anche a partire da un evento traumatico, un evento dotato di forte carica negativa di cui il bambino è vittima precoce. Il trauma viene emotivamente rielaborato in modo distorto e/o peculiare, per cui viene rinforzato;[40] le sensazioni psico-fisiche viscerali provate durante il trauma e memorizzate, quando sono rievocate, possono portare a scariche emotive che poi vengono associate al piacere sessuale (e.g., durante momenti di masturbazione) e nel tempo diventano parte stabile della sessualità. Oppure, il piacere psico-fisico derivato dalla masturbazione mentre le sensazioni viscerali sono rivissute è un modo di lenire il disagio come strategia di difesa; quest'associazione con il piacere sessuale poi porta nel tempo a farle diventare parte stabile della sessualità. Un'esperienza che all'inizio era un trauma e un'esperienza negativa diventa dunque un desiderio e un'esperienza positiva. Questo modello non sarebbe collegato al modello del condizionamento operante siccome manca un feedback positivo da parte della vittima che provoca piacere anche nel bambino; il modello collegabile è quello del condizionamento classico siccome due stimoli diversi sono associati (uno traumatico e sessualmente neutro uno sessale derivato da analogie e parallelismi con le sensazioni viscerali oppure dall'uso della masturbazione come anti-stress). Un fenomeno analogo si riporta in alcune donne che, a seguito di abusi sessuali, sviluppano fantasie sessuali in cui sono nuovamente vittime di abusi sessuali[90] invece che provare repulsione psico-fisica all'idea di essere forzate a compiere o a sottostare ad atti sessuali altrui. Dunque, un esempio analogo e ipotetico nell'ambito del feticismo del piede potrebbe essere quello di una persona che obbliga un bambino a compiere o a sottostare ad atti di adorazione del piede (e.g., footface, kissing, trampling ecc.) con la forza, minaccia, ricatto, uso del timore reverenziale o della dipendenza psicologica.
Tuttavia, questa teoria da sola non spiega il feticismo in quanto non tutti i soggetti che subiscono questi traumi sviluppano un feticismo.[42] Allo stesso modo, non tutte le donne vittima di violenza fisica sviluppano fantasie sessuali di natura abusiva.[90]
Nesso con l'olfatto e il feromone
Secondo un'altra teoria illustrata sempre sul Cosmopolitan, da un punto di vista biologico l'odore animalesco dei piedi riporterebbe a uno stato di natura selvatico e quindi ipersessuale.[53]
Secondo un'altra teoria simile citata dal sessuologo Stuart Nugent, l'odore dei piedi dovrebbe scatenare una reazione ormonale in alcuni soggetti. Tuttavia, non indica il meccanismo esatto.[13] Inoltre, negli insetti, un odore che tipicamente scatena risposte ormonale è il feromone, ma l’esistenza del feromone nei mammiferi (inclusi gli esseri umani) non è mai stata dimostrata.[91] Alcuni studi sull'esistenza del feromone negli umani si sono concentrati sugli effetti dell'odore delle sostanze prodotte dalle ghiandole sudoripare apocrine, ma sono presenti nel perineo (la zona tra l'ano e i genitali), nelle ascelle[91] e nei capezzoli, ma non nei piedi: i piedi contengono le ghiandole sudoripare eccrine.[92]
Altri studi citano dei profumi come afrodisiaci, tuttavia questi studi non sono correlati in alcun modo al feticismo dei piedi.
Teoria freudiana
La prima teoria che spiega l'origine dei feticismi (incluso il feticismo dei piedi) deriva da Sigmund Freud. Secondo Freud, il bambino che scopre che la madre non ha il pene può sviluppare l'ansia di castrazione, cioè il timore di perdere il proprio pene. Pertanto, come strategia difensiva per affrontare quest'ansia e di difesa, sposta inconsciamente il focus della propria libido su un oggetto o parte del corpo che simbolizza e sostituisce il pene in caso di castrazione. Lo spostamento sui piedi deriverebbe dalla loro forma, interpretata come fallica. Quest’interpretazione teorica nata nel campo della psicoanalisi tuttavia non è basata su alcuna prova sperimentale e lo stesso Freud l'ha bollata come meramente speculativa; inoltre, oggi è vista da molti esperti con scetticismo in quanto è nata in un contesto di idee superate sullo sviluppo psicosessuale dei bambini ed è troppo complessa.[41]
Questa teoria freudiana è stata elaborata alcuni anni dopo una delle prime descrizioni del feticismo del piede nella scienza, Psychopathia sexualis di Richard von Krafft-Ebing.[93] L'opera di von Krafft-Ebing non distingueva tra "feticismo" e "disturbo feticistico".
Nesso con il lobo temporale
Secondo un'altra teoria oggi messa in forte discussione, i feticismi (incluso il feticismo dei piedi) sono correlati a disfunzioni del lobo temporale, un'area del cervello che processa gli stimoli visivi e auditivi. Per la precisione, 11 parafilie sono state associate a queste disfunzioni;[94][95] se il sistema limbico (o "area temporo-limbica") è soggetto a lesione, alcuni riflessi normalmente inibiti su quest'area si manifestano.[39] Tuttavia, gli studi che hanno correlato i due fenomeni sono stati svolti solo su soggetti affetti da epilessia. Gli studi, nel momento in cui sono stati ripetuti su pazienti sani, hanno smentito questo nesso.[94]
Pratiche
L'adorazione del piede
L'adorazione del piede o "culto del piede" (in inglese: foot worship e molto più raramente foot adoration), si indicano molti giochi sessuali legati al feticismo del piede.[96] I maggiori esempi sono indicati nella lista sottostante.
- Il feet tease o feet play è il movimento dei piedi (con scarpe, calze autoreggenti, collant o nudi) con l'intento di stuzzicare sessualmente una persona, anche fingendo di essere ignara/o (e.g., leggere, giocare al telefono, scrivere al computer, dormire). Alcuni gesti tipici, talvolta dotati di un nome, sono: arricciare le piante (feet scrunching) anche in modo alternato, dondolare le dita (toe wiggling), allargare le dita (toe spreading), muovere le caviglie, massaggiare un piede contro l'altro o toccarsi i piedi e le caviglie. Il feet tease può essere svolto in qualunque posizione (e.g., da seduti, proni, supini, in piedi, sdraiati di lato, inginocchiati...). Non è chiaro se "feet tease" derivi da una modifica di "striptease".
- Lo shoeplay è lo stuzzicamento di una persona attraverso dei giochi sessuali con una o entrambe le scarpe. Il primo gesto è l'esibizione del tallone e l'arco plantare sfilandoli dalla scarpa (heelpopping); l'heelpopping può avvenire potenzialmente in qualunque posizione. Un gesto collegato è il flapping shoes, per cui il tallone si sfila e reinfila più volte di fila nella scarpa; l'onomatopea del rumore della scarpa durante il gesto ("flap flap", imparentato con l'onomatopea e nome "flip-flop") dà il nome al gesto. Il secondo gesto è il dondolamento di una scarpa già sfilata alla maniera dell'heelpopping e tenuta in equilibrio con le dita dei piedi (shoe dangling).[97] Una terza pratica talvolta indicata come heelpopping è quella di arricciare il piede in una scarpa (foot scrunching) per fare emergere dalla scarpa una parte dell'arco plantare. Sia il feet tease che lo shoeplay possono culminare nello shoe removal, cioè la rimozione totale della scarpa (nel caso in cui il calzario sia uno stivale, viene talvolta detto debooting).
- Il foot massage è il massaggio piedi della/del partner, anche con olio profumato. In generale, anche tutte le pratiche dal massaggio in poi si possono effettuare mentre la/il partner è potenzialmente in qualunque posizione.
- Il tickling è il solleticamento dei piedi della/del partner[14] con le dita o oggetti (tipicamente spazzole, spazzolini da denti, pennelli per cipria, piume e denti di una forchetta).
- Il kissing è il bacio di qualunque parte dei piedi della/del partner, che possono anche essere coperti dalle calze di nylon autoreggenti o collant (indicati talvolta in italiano con il termine aulico "piedi velati").
- Il footface o foot on face è l'atto di poggiare la pianta del piede sulla faccia della/del partner.[98] Inoltre, con il piede si può muovere la faccia della/del partner a sinistra e a destra se la testa è poggiata su una superficie piatta come un letto.
- Lo sniffing è l'annusamento dei piedi della/del partner, che possono essere cosparsi di fragranze gradevoli o sudati.[14]
- Il footjob è la masturbazione effettuata con uno o entrambi i piedi della/del partner[14] nudi o velati da calze. Il footjob si distingue dal toejob, in cui la masturbazione è effettuata mettendo i genitali maschili nello spazio tra l'alluce e il secondo dito del piede. Infine, si distingue dallo shoejob, in cui il/la partner indossa ancora le scarpe.
- Il licking è l'atto di leccare i piedi della/del partner.[14] I piedi possono essere puliti, cosparsi di dolcificanti (e.g., miele, crema al cioccolato o panna montata) o sporchi.
- Il toe sucking è l'atto di succhiare le dita dei piedi della/del partner.
- Il deet feet (o deep foot) è l'atto di infilare tutte le dita del piede in bocca al partner (il nome è una variante di "deep-throat").
- Il deep heel è l'atto di infilare tutto il tallone in bocca al partner (anche questo nome è una variante di "deep-throat").
- Una variante del kissing, footface, licking e simili svolto come 69, per cui un partner adora i piedi dell'altro e viceversa nello stesso momento.
Tutte queste pratiche si possono svolgere in contesto di giochi di ruolo (roleplay sessuali), in cui per esempio la partner si traveste (e.g., da segretaria, professoressa, scolaretta, nobildonna con abito da sera, cameriera, principessa, cintura nera di karate, cosplay, poliziotta, ufficiale nazista delle SS, suora ecc.).
Tutte queste pratiche si possono svolgere con più di un/una partner (e.g., praticare il kissing a due donne o farsi praticare il kissing da due persone), per cui si possono configurare come un ménage a trois in ambito feticistico o a sesso di gruppo.
Alcune pratiche di feticismo del piede sono autoerotiche e paragonabili per analogia alla masturbazione se sono svolte da soli (e.g., baciarsi il piede da soli).
La pratica del massaggio del/della partner con i piedi nudi, detta ashiatsu (足圧) o barefoot massage, non è nata nell'ambito sessuale siccome è una tecnica di massaggio giapponese; il massaggio del corpo avviene con i piedi siccome le piante dei piedi hanno una superficie di pressione più ampia dei palmi delle mani.
Pratiche BDSM
Qui sotto sono riportate le pratiche più umilianti, spesso collegate al sadismo, al masochismo, alla combinazione dei due (sadomasochismo) e al BDSM.
- Lo human furniture o human footstool è l'atto di appoggiare i piedi sul corpo del/della partner (tipicamente schiena, gambe e petto) come se fosse un poggiapiedi o tavolino.[99]
- Il trampling o foot smother(ing), che consiste nel farsi calpestare dalla/dal proprio partner da sdraiati.[100] La pratica si può svolgere a piedi nudi o indossando calzature di qualunque tipo, incluse le scarpe con tacchi alti, gli stivali, le calze autoreggenti e i collant. Se il trampling si riferisce all'atto di stare in piedi sulla faccia del/della partner, si chiama talvolta face standing. Se invece si riferisce all'atto di premere il piede sulla gola per asfissiare il/la partner, si chiama foot choke.
- Il feeding from feet, che consiste nel mangiare afferrando il cibo direttamente dai piedi della/del proprio partner.[14]
- Il toejam eating, che consiste nel mangiare i residui che si accumulano tra le dita dei piedi della/del proprio partner.[14]
Inoltre, atti come il kissing, tickling, licking e simili possono essere svolti su un partner legato (alle mani, gambe e a volte anche ai piedi) e/o imbavagliato, per cui si si configurano come pratiche BDSM; anche il licking può essere fatto svolgere in modo forzato alla/al partner se si tiene per la testa o per i capelli.
Altre pratiche BDSM non hanno un nome e sono il prendere a schiaffi leggeri il partner con la pianta di uno o entrambi i piedi, tappargli la bocca con il piede per impedirgli di parlare e tappargli il naso con le dita di uno o entrambi i piedi.
Inoltre, un intero filone BDSM è detto "underwater foot worship" (traducibile come "adorazione del piede subacquea"), in cui svariate pratiche (e.g., footface, toe sucking, deep feet, human footstool, trampling/smothering ecc.) vengono svolte mentre il partner è sotto l'acqua di una vasca jacuzzi o di piscina più o meno profonda, dunque in dei posti che esprimono comodità e diverse sensazioni tattili e uditive (e.g., l'acqua e la gravità alterata). In questo contesto, una pratica senza un nome è quella di spingere il partner completamente sott'acqua con uno o entrambi i piedi sopra la testa, sulla faccia o sulle spalle obbligandolo a stare completamente immobile tutto il tempo, per cui questa pratica di controllo assoluto del partner è una versione subacquea dell'asfissia erotica; nel caso in cui questa pratica venga effettuata in gruppo dentro una piscina profonda, un altro/altra partecipante può tuffarsi o essere spinta anch'essa completamente sott'acqua per umiliare e/o riportare a galla il partner. In tal modo, sia la fantasia che la dinamica di potere e dominio vengono rese condivise e collettive. Un'altra pratica è quella di obbligare il partner a fare le bollicine sott'acqua durante un footface, per cui la pratica è una via di mezzo tra il gioco delle bollicine in piscina in versione feticista dei piedi e un idromassaggio umano ai piedi. Un'altra pratica è quella di passarsi il partner immerso con la testa fuori dall'acqua come se fosse un pallone gonfiabile, ma al posto della presa delle mani e della spinta delle braccia, si usano i piedi e la spinta delle gambe; la pratica, senza un nome, è pensabile come una pallanuoto umana (o "beach volley umano"). Un esempio di modella che ha prodotto video incentrati sulle pratiche subacquee è Nina Morović. Queste pratiche possono fare uso di attrezzature per sicurezza o efficienza come gli occhialini da nuoto, tappanaso/stringinaso da nuoto in silicone, codini antiscivolo per capelli lunghi, tappetini antiscivolo per vasche, smartphone impermeabili per acqua dolce e telecamerine subacquee. In generale tutte le pratiche BDSM, incluse quelle subacquee, sono rese sicure dall'uso di segnali e toccamenti pre-pattuiti per indicare quando allentare secondo il modello del "semaforo rosso, giallo, verde" (i.e., "fermati, allenta o rallenta, continua pure"); il rispetto dei segnali indica il rispetto di fondo del partner.
Anche le pratiche BDSM si possono svolgere con più partner insieme, per cui si possono configurare come sesso di gruppo; nel filone subacqueo, le pratiche di gruppo sono l'analogo di un pool party o di uno jacuzzi party (dette anche "hot tub party"), cioè delle festicciole e momenti di convivialità in una piscina e una vasca jacuzzi.
Manifestazioni artistiche, culturali e sociali
L'erotizzazione (o "sessualizzazione") del piede ha varie manifestazioni artistiche, culturali e sociali lungo la Storia passata e presente; queste stesse sono anche tra le possibili cause del feticismo del piede.
Antica Grecia
Nell'Antica Grecia, il piede era una parte del corpo carica di erotismo e veniva citato in numerosi generi letterari (epica, poesia lirica, poesia drammatica, lettere, epigrammi, mitologia e i primi trattati patristici/dei Padri della Chiesa) e anche nell'arte figurativa (illustrazioni su vasi e decorazioni). Per esempio, Saffo in un frammento dedicato a una donna di nome Anaktoria dice che la cosa più bella sulla Terra erano sono i piedi dei soldati e che desiderava ardentemente rivedere i passi adorabili di Anaktoria piuttosto che vedere gli uomini in battaglia. Nel frammento, le fantasie erotiche di Saffo si focalizzano sia sulla faccia di Anaktoria che sui suoi piedi.[8] Nell'epica greca, le donne desiderabili erano descritte come "belle", "magre" o "dalle caviglie fini" (eùsphuros, in inglese fine ankles); Archiloco, un grande poeta lirico, aggiunse che una donna con le caviglie grosse era oggetto di ribrezzo. Alcuni riferimenti precisi a donne dalle caviglie fini sono presenti in un inno omerico (l'unione di Persefone con Ade), nel matrimonio di Climene descritto da Iapetus (Eogonia) e nell'unione di Ercole con Ebe descritta sia nell'Odissea che in un inno omerico. Sempre nell'Eogonia, viene detto che quando l'oceanide Idia si innamorò, partorì Medea "dalle caviglie adorabili" (lovely ankles). Nell'Iliade, Fenice (uno dei personaggi) parla di un altro personaggio, Marpessa, che aveva caviglie leggiadre (fair ankles) ed era talmente bella che fu rapita da Apollo. Sempre nell'Iliade, quando Zeus elenca le proprie amanti preferite alla moglie Era, include la madre di Perseo, "Danae dalle caviglie fini". Nell'Odissea, una donna di nome Ino "dalle belle caviglie" esprime dispiacere per Ulisse, che è appena naufragato. In un altro inno omerico, Leto e Leda sono descritte come due donne dalle belle caviglie.[8] Esiodo, autore della Theogonia, descrive la nascita di Afrodite sottolineando come l'erba primaverile cresce suoi piedi ben proporzionati/ben fatti (shapely feet). Nello Scutum di Esiodo, Alcmena "dalle caviglie fini/leggiadre" era oggetto dei desideri di Anfitrione e Zeus.[8] In altri casi, con un lessico diverso, le caviglie fini erano usate come epiteto onorifico, senza riferimenti all'erotismo e senza allusioni sessuali.[8]
In una lettera di Alcifrone ai Parasiti, viene descritto un uomo lussurioso che desiderava baciare una donna durante una processione religiosa; dopo avere sentito questo desiderio, ha preferito trattenersi e limitarsi a seguirla per poter baciare le impronte dei suoi piedi sul terreno.[8] In una lettera d'amore di Lucio Flavio Filostrato a un ragazzo, il poeta incita il ragazzo a togliersi i sandali e camminare a piedi nudi perché la polvere accetterà il sentiero che i suoi piedi battono come l'erba (un riferimento all'erba che cresce sotto i piedi di Afrodite, Dea della bellezza, e all'atto erotico di sfilarsi i sandali) e tutti potranno baciare le sue impronte dei piedi. La lettera di Filostrato si conclude con una serie di esclamazioni verso le impronte del ragazzo. In un'altra lettera d'amore di Filostrato stavolta indirizzata a una donna, si complimenta della bellezza dei suoi piedi, traccia un parallelismo con i piedi di Afrodite (nudi alla sua nascita) e la incita a restare senza calzari per permettere agli altri di baciarli. Anche in questa lettera desidera che la donna lasci le proprie impronte sul suolo per affascinare anche la terra. Nella terza e ultima lettera d'amore di Filostrato a un'altra donna, si complimenta con la donna della bellezza dei suoi piedi nudi; dopo avere descritto di nuovo i piedi nudi di Afrodite al momento della sua nascita, si lancia di nuovo in complimenti ai piedi nudi della donna e dice che sarebbe incantato e benedetto tre volte se i suoi piedi camminassero su di lui,[8] quasi come se Filostrato desiderasse essere il terreno su cui la donna cammina (trampling).
La coppa di Bomford (Bomford Cup) sarebbe un esempio di arte greca antica con riferimenti velati al feticismo del piede: infatti la coppa ha il sostegno (che in greco antico veniva chiamato "piede") che ha la forma dei genitali maschili; inoltre, la parola in greco antico per dire "piede" (poùs) è simile a quella per dire "pene" (peos) e entrambe le parole erano usate per fare giochi di parole comuni. L'interno della coppa mostra un simposio con un giovane servo completamente nudo e uno dei due uomini sdraiato sul letto che si toglie una scarpa, dunque una serie di riferimenti erotici. Il gioco di parole piede-pene si ritrova nella "Medea" di Euripide e nella "Lisistrata" di Aristofane. Nell'arte figurativa greca, verso la fine del VI° secolo, le figure umane venivano rappresentate per la prima volta in visione frontale; tipicamente erano accovacciate e i piedi e genitali erano ritratti con dovizia.[8]
In base agli studi di John Oakley e Rebecca Sinos, è stato osservato come i piedi nei matrimoni ateniesi avessero un grande peso. Un gesto preliminare al matrimonio ateniese era l'allacciamento dei sandali nuziali (nymphides). Questo gesto veniva rappresentato nell'arte e la figura che allacciava i sandali era Eros, il Dio dell'amore. Pertanto, è presente una connessione tra il piede e l'amore. Sempre in base ai frammenti di vasi con illustrazioni, è nota l'usanza di buttare una scarpa addosso a una neo-coppia di sposi prima della loro partenza per un viaggio. Il gesto ha varie interpretazioni, tra cui quella di un simbolismo della sessualità siccome la rimozione dei sandali è associata a Afrodite, la Dea della bellezza. Inoltre, il giorno dopo la prima notte di nozze, in cui il matrimonio era consumato per la prima volta, venivano portati dei doni agli sposi, tra cui le calzature per simbolizzare l'ingresso della sposa nella sfera simbolica di Afrodite. All'interno dell'intera cerimonia di matrimonio ateniese, svariati oggetti avevano un potere seduttivo (e.g., profumi, gioielli e cosmetici); i calzari sarebbero tra questi. Lo stesso Aristofane nella commedia "Le donne alle Tesmoforie" inserisce una scena che collega l'erotismo ai calzari femminili: in una scena, un personaggio di nome Euripide distrae un arciere con un'etera, cioè una donna accompagnatrice; per distrarlo, la fa camminare in modo sensuale, le toglie di dosso il vestito di fronte all'arciere e alla fine le dà dei comandi molto precisi per farsi rimuovere i sandali davanti all'arciere. Quest'ultimo gesto descritto è simile al rituale matrimoniale ateniese di allacciare i sandali nuziali, con la sola differenza che vengono rimossi (presunto simbolismo della sessualità). Dopo la rimozione dei sandali, l'arciere resta sedotto dall'etera e la bacia.[8]
In una serie di graffiti sul monte Imetto, Merle K. Langdon ha trovato alcuni disegni di piante di piedi accostate ai genitali maschili e frasi erotiche. Nei graffiti vicini al ginnasio delle rovine dell'isola di Thera (oggi nota come Santorini), è presente una frase erotica pederastica ("Qui ti ha montato, dopo che ti ci ha condotto") con il disegno di due piante dei piedi e di un fallo; inoltre, le due piante dei piedi sembra che camminino sopra la frase: questa disposizione non è un caso siccome, in greco antico, il verbo "camminare" (bannein) significava anche "montare, avere un rapporto sessuale". Nelle rovine di Torico, è stato trovato un graffito che recita "Xares è una prostituta bella" (Xares pornos kalos) con accanto una pianta del piede; in un graffito eseguito un secolo più tardi vicino a questo, si nota la frase "Noto come un ano" (bòtiades no proktos): "proktos/ano" detto a una persona è un riferimento di scherno al fatto che è omosessuale e dunque è un riferimento alla sfera sessuale aggiunto accanto al graffito di una pianta del piede.[8]
Infine, secondo il Paedagogus di Clemente di Alessandria (uno dei primi Padri della Chiesa) attesta che l'erotismo correlato ai piedi era ancora presente nel tardo classicismo greco: ad esempio, Clemente di Alessandria condanna l'usanza delle donne di indossare calzari con frasi erotiche incise sulle suole, per cui sul suolo venivano lasciate frasi erotiche contornate dalla forma del piede/calzario. Inoltre, condanna le donne che mostrano i propri piedi nudi, senza tuttavia condannare gran parte degli uomini. Nella sua opera, un intero capitolo è stato dedicato solo ai piedi e ai calzari.[8] Un vaso greco che ha la forma di impronta di sandalo reca la scritta "Akolouthi" ("seguire"), per cui richiama l'usanza condannata da Clemente di Alessandria. Nelle rovine di Efeso, lungo una sua sezione (la "Via di marmo"), è incisa l'impronta di un piede accanto a un cuore; tuttavia, la credenza per cui questa impronta indicava la via per andare al bordello è errata.[8]
Antica Roma, Antico Egitto, cultura ebraica
Nell'Antica Roma, il feticismo dei piedi era molto diffuso,[62][63][101] per cui di base era presente una continuità tra il mondo greco classico e il mondo romano classico. Una rara testimonianza dell'attenzione data ai romani alla bellezza dei piedi femminili si trova nel carme 43 di Catullo: il carme rimprovera a una donna di non essere bella, elencando una serie di caratteristiche ritenute attraenti che la donna non ha. Tra le varie caratteristiche (e.g., naso piccolo, occhi neri, dita affusolate, modo di parlare elegante), la seconda a essere indicata è il "piede non bello" ("Salve, nec minimo puella naso, nec bello pede [...]", traducibile come "Salve, fanciulla né con il naso piccolo, né con il piede bello [...]").[102]
Lo scrittore Henry Havelock Ellis, che è l'inventore del termine "feticismo" in ambito psico-sessuale, nel 5° volume di "Studi sulla psicologia del sesso" (1897), descrive quella che sostiene essere un'ossessione feticistica di Ovidio: infatti, tra i greci, etruschi e romani, le dee caste e vergini erano rappresentati con i piedi coperti; Ovidio dunque rappresentava le matrone caste vestite con una stola che copriva i piedi, ma le cortigiane e le ninfe erano sistematicamente rappresentate con vestiti che lasciavano i piedi scoperti.[103] Un passaggio all’inizio dell'Ars Amatoria che si riferisce proprio a questo topos, secondo una traduzione del 1811, recita "Io cose vere canto: Madre d'Amore, siimi propizia. Gìte lungi, o Vestali, e voi Matrone che i piè celate sotto lunga veste".[104] Nel Corpus Tibullianum di Tibullo, è presente un passaggio simile, in cui una fanciulla non è casta siccome la veste le lascia i piedi visibili. Nell'elegia, il poeta si rivolge alla madre della donna amata e le dice "Io sempre amerò te, e per rispetto tuo, tua figlia: checché essa faccia, essa è tuttavia sangue tuo. Insegnale a essere unicamente casta, sebbene la benda virginea non le avvolga e non le leghi i crini, né la lunga stola i piedi; […]".[105] Nella seconda satira del primo libro delle satire di Orazio ("Non desiderare la donna d'altri"), viene nuovamente citato come i piedi femminili scoperti sono erotizzati: "Costui non accosta una donna se le caviglie coperte non ha da una balza a ricami: colui vuol solo quella che sta fra l’odor del bordello". In altre parole, un tipo di uomini si avvicina alle donne solo se queste ultime tengono coperte le caviglie, mentre altri uomini sono promiscui e lascivi. Poco oltre, Orazio in riferimento a una donna che viene osservata da un uomo aggiunge "«Ma che gambe! Che braccia!» Certo. Ma lombi non ha, ma fianchi non ha, sperticato il naso, i piedi lunghi. Non altro che il viso, vedere puoi d'una dama: il resto lo copre un profluvio di vesti (a men che non si parli di Cazia)". Dunque, indica alla pari di Catullo che una donna attraente ha i piedi piccoli e che le donne sessualmente provocanti, come Cazia, tendono a essere poco vestite, per cui si vedono per esempio anche i piedi. Poco dopo, aggiunge "E se tu, dietro a quella trincea le parti cerchi segrete (si sa, ne vai pazzo), quante difficoltà si oppongono! Guardie, lettiga, pettinatrici, dame d'onore, la stola che arriva ai piedi, su la stola la tunica, e tanta e tant'altra roba, che non ti fa le cose veder come stanno", cioè indica che una donna, quando è coperta, nasconde i propri difetti estetici. Infine, il punto immediatamente successivo, indica un altro inestetismo, cioè i piedi piatti: "Con la donnetta non c'è ripari alla vista: la puoi mirar, nella vestaglia di Coo, quasi ignuda, che storte non sian le gambe, o il piè di papero, puoi misurare con l’occhio i fianchi. E tu preferisci il tranello?".[106]
Nell'Ars Amatoria, inoltre, la voce fuori campo spinge il lettore a fare complimenti sul fisico della donna, inclusi complimenti sui piedi piccoli: "Con accorte lusinghe ora si tenti di guadagnar le belle, come l’acqua sa penetrar la sottoposta riva. Deh non t'incresca ora lodar la faccia, ora i capelli, i lunghi e rotondetti diti, ed il breve piè". In un altro passaggio, descrive l'uomo mentre si avvicina fisicamente alla donna corteggiata, citando i baci al piede: "Quando vorrà, t'appressa, e quando il vieta tu vanne lungi. Uomo non dee sincero di sua presenza far soffrir la noja. Non sempre con ragion ti potrà dire: 'A me fuggir costui non è permesso'. Non creder turpe di soffrir ingiurie, né d'esser dalla tua Bella battuto, né sul tenero piè d'imprimer baci". Infine, in un punto in cui si rivolge a una donna, cita due volte i piedi in riferimento all’estetica: "Se di statura breve tu sei, t'assidi, onde seder non sembri allor che in piedi stai. Se oltre misura però lo fossi, allor ti corca, e ascondi con le vesti su' piedi un tal difetto. […] Un piè lungo e deforme sotto candida alunda ognor si celi, né secche gambe sciolgansi da' lacci" (in un commento, il traduttore spiega che l’alunda è "una pelle mollissima". Sempre nell'Ars Amatoria, la voce fuori campo istruisce un uomo su come approcciarsi a una donna in un momento di intimità: "Sulle verghe steso tieni l'ombrello e, nella densa folla per dove dee passare, il varco l'apri; vicino al letto non rincresca porre lo scanno, e al piede dilicato togli e riponi la scarpa."[104]
Secondo le "Vite dei Cesari" di Svetonio, Lucio Vitellio il Vecchio era un amico fidato dell'imperatore Claudio e un alleato di Messalina, la moglie dell'imperatore Claudio, ricordata dagli storici dell'epoca come una donna dissoluta. Secondo lo storico, Vitellio adorava farsi porgere i piedi di Messalina per sfilarle i calzari. In più, si è conservato la sua scarpa destra, che indossava costantemente tra la sua toga e la sua tunica e che ogni tanto ricopriva di baci.[107]
Negli Amores di Ovidio, nel 3° componimento del 3° libro, è presente un riferimento ai piedi piccoli di una donna citato da Restif de la Bretonne nelle note a fine libro di "Il piede di Fanchette".[69] Inoltre, negli Amores sono presenti alcuni ulteriori riferimenti ai piedi femminili; ad esempio, nel 1° componimento del 1° libro, viene citato il personaggio allegorico dell'Elegia, una donna con un piede più lungo dell'altro; questo difetto le conferisce grazia.[108] Non è chiaro se sia un gioco di parole tra "piede" metrico e "piede" anatomico. Lo stesso componimento si apre con un gioco di parole siccome, mentre Ovidio è intento a scrivere di epica con i versi tutti della stessa lunghezza, Cupido "gli sottrae un piede" per cui Ovidio scrive con versi di sei e cinque piedi e dunque per coppie di 11 piedi in totale.[108]
In un episodio del Satyricon, attribuito a Petronio, il protagonista chiede a un'ancella di chiamare la sua padrona, una maga di nome Circe. Quando vede apparire Circe, la descrive come una donna estremamente attraente; oltre ai capelli e ad alcuni tratti del viso, cita esplicitamente la bellezza delle mani e dei piedi dalla pelle così candida "che il marmo di Paro avrebbe sfigurato al confronto".[109] Un riferimento simile ai piedi candidi si trova nelle elegie di Tibullo, in un punto in cui si lamenta che la sua Delia si è innamorata di un altro uomo. Una traduzione del 1922 recita: "Il povero sarà sempre ai tuoi servizî, ti assisterà per il primo e ti sarà indivisibilmente al fianco; egli, da fedele compagno, dove la folla è più stretta, ti darà il braccio e ti farà strada. Di nascosto ti condurrà dagli occulti amici, ed egli stesso ti scioglierà dal bianco piede i sandali allacciati".[105]
Dopodiché, in un carme paìdico di Tibullo (cioè un carme indirizzato ai fanciulli), il poeta si lamenta che un fanciullo si è concesso ad un altro uomo per soldi. Nel carme, in mezzo alla frustrazione, dice "Queste cose io dicevo; ora mi vergogno di aver pianto mentre parlavo e di essermi prostrato ai tuoi teneri piedi".[105]
Nel finale della 12° elegia del secondo libro delle Elegie, Properzio canta il suo amore per Cinzia e ha timore che la donna, facendolo soffrire per amore, annichilisca sia lui che la sua ombra; ma se anche l’ombra sparisse, non avrebbe più i suoi versi. Infatti, una traduzione del 1743 recita "Io decantar soglio tue glorie almeno; e celebrar di Cintia ora le accese e nere luci, ed or le bianche mani, ora le bionde chiome all’aura stese, ed or i piè leggiadri e più che umani".[110] Il verso indica di nuovo come i piedi potessero essere erotizzati anche in poesia. Un’altra traduzione del 1828 rende il passaggio come "Lieve è mia Musa, Pur l’alta gloria tua forma non meno. Ella il crine di Cintia a cantar usa, le mani, i neri lumi, in vivo stile, ed ella al mondo col suo canto accusa lo snello piede e quell’andar gentile".[111] Nella 19ª elegia del secondo libro (o 20º secondo la traduzione del 1743), Properzio scrive che Cinzia sta lasciando Roma e crede che, pur di tenere lontani gli altri uomini, adotterà comportamenti virtuosi, come ad esempio fare offerte ai templi votivi. In questo passaggio, i piedi sono sessualizzati nonostante il contesto casto e sacrale: "E colà presso ad un selvaggio altare recherai rari incensi, e all'ara agreste esangue un caprettin vedrai cascare. Ivi sovente con succinta veste nuda - i bei piedi - menerai carole, purché a vederti altr'uomo non s'arreste" (protinus et nuda choreas imitabere sura).[110] La traduzione del 1828 rende il passaggio diversamente: "E pochi incensi recherai pietosa a un rustico tempietto ed al su' altare cadrà vittima un agno non pomposa. Colà a piè nudi tu potrai ballare: purché tra rozzi pastori non fia il cùpido amator ad osservare".[110] Nell’8° elegia del quarto libro, Properzio scopre che Cinzia lo ha tradito con un altro uomo, per cui lui per vendicarsi organizza con lo schiavo Ligdamo una serata con altre due donne, Fillide e Teia. Durante la festicciola, Cinzia entra a sorpresa in casa e, bellissima ma infuriata, assalta le due donne, graffia e morde il poeta e assalta anche il suo schiavo. Dopo il trambusto, Cinzia è arrabbiatissima con Properzio e, con un fare simile a quello di una moderna dominatrix, quasi non lo calcola: "Ah che mai vuoi, Ligdamo? Io pur con te schiavo son fatto. Con palme supplichevoli dappoi i' venni a' patti: ella sdegnosa appena mi porge da toccare i piedi suoi".[111] La traduzione del 1743 recita "Ahi qual tu sei Ligdamo, io pur di libertà son senza! Alfine a mani giunte io m'arrendei venendo a' patti . E allora mi concede ella toccar per somma grazia i piei".[110]
Nella decima egloga delle Bucoliche di Virgilio, un verso erotizza in modo blando i piedi femminili: "A, te ne frigora laedant! A, tibi ne teneras glacies secet aspera plantas!" ("Ah, che i freddi non ti sfigurino! Ah, che il ghiaccio pungente non ferisca le tue tenere piante!"). Nei versi, "laedere" non significa semplicemente "ledere, causare pena, male o dolore", ma significa specificatamente "sfigurare la bellezza", mentre "asper" è usato come antitesi di "tener" e si riferisce alla sfera sensoriale siccome indica tutto ciò che è ruvido e scabro al tatto in opposizione a ciò che è morbido e liscio.[112] Nell'8° elegia del primo libro delle elegie di Properzio, è presente un verso simile: "E tu i campi di brine ricoperti calcherai con le piante dilicate, tu i nevosi vedrai strani deserti?" (traduzione del 1743).[110] Properzio conosceva e stimava la produzione letteraria di Virgilio e entrambi i poeti erano membri del Circolo di Mecenate.
Infine, nelle Metamorfosi (o "L'asino d’oro") di Apuleio, mentre il protagonista trasformato in asino scappa insieme a una giovane fanciulla da una banda di rapitori, sono presenti dei riferimenti ai baci ai piedi: "Sia per la voglia di fuggire, sia per la smania di liberare la verginella, ma sopra tutto per la eloquenza delle indimenticabili bastonate, nella corsa io battevo il terreno con la foga d'un destriero; ma nello stesso tempo mi sforzavo di rispondere, annitrendo, alla vocina soave della fanciulla: e talvolta le baciavo i bei piedini, voltando il collo e fingendo di voler grattarmi la schiena".[113]
A margine, nella Tarentilla di Nevio, viene descritto uno dei primi passaggi nella Storia della Letteratura in cui una coppia di amanti fa piedino, se non la prima. Per quanto la pratica di fare piedino non sia necessariamente correlata al feticismo dei piedi, è uno degli esempi più comuni e basilari di erotizzazione dei piedi. La Tarentilla è una commedia greca in cui una coppia di giovani scialacqua il denaro dei propri padri. Il titolo, secondo l’interpretazione più diffusa, sarebbe un riferimento a una ragazza originaria di Taranto e co-protagonista della commedia; la ragazza viene definita una "coquette", cioè una donna volubile e civettuola, una fraschetta o una maliarda. L’opera è giunta frammentaria. Nel frammento in cui la ragazza viene presentata, viene detto in versi "Come al gioco della palla, si porge dandosi a vicenda e si concede a tutti: a uno fa cenni, a un altro ammica; fa l'amore con uno, tiene stretto un altro; ha la mano occupata con uno, a un altro stuzzica il piede, […]". Questo frammento inoltre è ispirato a un frammento greco molto simile di Antifàne, anche se non ha riferimenti sessuali: "Presa la palla si divertiva a darla a uno, mentre evitava un altro, da uno la respinse, un altro lo fece alzare di nuovo, con grida acute […]: – Fuori, lunga, vicino a lui, sopra di lui, giù, su, corta, rimandala indietro!" (frammento Kassel-Austin 231 del Poetae Comici Graeci).[114] Pertanto, questo parallelismo rinforza l’ispirazione di Nevio verso le opere della letteratura greca antica, in cui i piedi erano già erotizzati. Sempre nell'Ars Amatoria, viene descritto un altro passaggio in cui una coppia di amanti fa piedino durante un flirt. Il passaggio recita in versi "Tolta la mensa, allor che i convitati saranno per partir, tra Ior ti mischia; (la turba e il loco ti daran l’accesso) a lei che fugge t'avvicina, e il fianco le premi dolcemente, e il piè col piede. Abbia ora il conversar libero campo, […]".[104]
Al tempo dell'Antico Egitto, è rintracciabile la prima versione della fiaba di Cenerentola, riportata nella "Geografia" di Strabone, composta tra il 14 d.C. e il 23 d.C. In questa versione, Rodòpi è una giovane nobile molto attraente di Naucrati che viene rapita dai pirati e resa schiava. Un giorno, quando si reca a un fiume, un'aquila le ruba uno dei suoi sandali e lo trasporta fino a farlo cadere in grembo al faraone Amhose a Menfi. Il faraone si innamora della bellezza del sandalo e ordina di cercare la proprietaria. Dunque, Rodopi viene liberata dai pirati e condotta a Menfi, dove si sposa con il faraone. La fiaba pone una forte enfasi sui piedi e sui sandali della protagonista.[115]
Nella cultura ebraica, si trova una prima traccia dell'erotizzazione dei piedi nel Cantico dei cantici, una raccolta di poesie erotiche in 8 capitoli contenute nell'Antico Testamento e scritto da un autore anonimo nel IV° secolo a.C. Il libro fa parte dell'Antico Testamento siccome l'amore carnale tra un uomo e una donna anonimi nel libro (tradizionalmente identificati come Salomone e Sulammita) è interpretato come un'unione divina. Nel capitolo 7, un verso recita "Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe!". Un altro gruppo di versi nel capitolo 5 recita "Mi sono tolta la veste; come indossarla di nuovo? Mi sono lavata i piedi; come sporcarli di nuovo?" dopo che la donna lascia entrare l'amato in casa sua per poi avere un rapporto sessuale;[10] l'atto di non volersi rimettere la veste indica la volontà di avere un rapporto sessuale, mentre i piedi puliti sono citati esplicitamente e affiancati a questo verso già eroticamente carico con lo stesso significato.
Antica Cina, Antico Giappone
Nella Cina imperiale, il piede era erotizzato; in particolare, era apprezzato se di dimensioni molto piccole. Lo stesso corpo femminile era apprezzato se magro e fragile, secondo l'ideale confuciano. Questa tendenza sarebbe alla base dell'usanza di fasciare i piedi alle donne (缠足 chanzu) fin da bambine in modo da deformare le ossa del dorso durante la crescita e renderli più piccoli. La pratica, molto dolorosa, portava le donne a potersi muovere con difficoltà siccome i piedi erano deformati e grossi in media 18 centimetri. Le prime tracce di questa usanza risalgono alla dinastia Song, cioè al tardo Rinascimento cinese (907-1279), e non alterava in modo vistoso e drammatico le ossa. L'usanza si è poi diffusa dalle donne d'élite a gran parte della popolazione durante il periodo Qing, cioè l'ultima dinastia imperiale, ed è stata praticata in modo pesante, fino a deformare le ossa. Le donne con i piedi non fasciati e dunque di taglia normale venivano considerate mascoline, adatte al lavoro manuale e meno attraenti. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949) è stata vietata.[116]
Nella Cina meridionale è presente un'altra delle prime versioni della favola di Cenerentola, che pone un forte focus sui piedi femminili e sulle scarpe. La fiaba di Ye Xian (pronuncia: iè scièn) è attestata per la prima volta su un'opera del tardo periodo Tang (618-907), dunque del Rinascimento cinese, lo Youyang zazu 酉阳杂俎 di Duan Chengshi (段成式). Secondo la fiaba, la giovane Ye Xian (叶限), vissuta nella Cina pre-imperiale, era una fanciulla che veniva maltrattata dalla matrigna e veniva inviata a raccogliere l'acqua da pozzi profondi e pericolosi. Un giorno, Ye Xian trova nel pozzo un pesce magico che porta nello stagno dietro casa. Quando la matrigna scopre il pesce, lo uccide e nasconde la lisca enorme sotto il letame. Ye Xian, triste perché la matrigna ha ucciso il pesce, incontra un uomo "sceso dal cielo" che la conforta e le dice che può rivolgere delle preghiere alla lisca del pesce, nascosta sotto il letame: le sue preghiere verranno esaudite. Ye Xian, dopo avere rivolto le prime preghiere alla lisca, ottiene del cibo, un abito di seta e un paio di scarpette dorate. Adornata in tale modo, decide di andare ad una festa. Tuttavia, alla festa incontra accidentalmente la matrigna, che quasi la riconosce. Ye Xian, per non essere riconosciuta, fugge dalla festa e, nella fuga, perde una scarpetta dorata. La scarpetta finì nelle mani di un re, che provò a farla indossare a tutte le donne del regno, ma nessuna donna aveva i piedi abbastanza piccoli da riuscire a calzarla. Pertanto, il re fece perquisire tutte le case del regno, finché nella casa di Ye Xian non trovarono l'altra scarpetta. Il re dunque sposò Ye Xian e fece lapidare la matrigna.[115] Secondo lo psicanalista e filosofo Bruno Bettelheim, le dimensioni piccole dei piedi di Ye Xian sono segno di bellezza che è impareggiabile siccome tutte le donne del regno non hanno piedi così piccoli. Inoltre, aggiunge che i lettori moderni non collegano la dimensione molto piccola dei piedi della protagonista all'attrattiva sessuale e alla bellezza; viceversa, i cinesi svolgevano quest'associazione proprio a causa della pratica delle fasciature dei piedi e dell'ideale confuciano di bellezza femminile.[115]
In 《越女词》, una poesia di Li Bai (uno dei più grandi poeti di tutta la letteratura cinese), il poeta scrive 长干吴儿女,眉目艳新月。屐上足如霜,不著鸦头袜。Nella poesia, Li Bai spiega di essere stato a Wu (吴), uno stato nel Sud della Cina antica corrispondente grossomodo all'odierna Shanghai; lì è rimasto profondamente impressionato dalla bellezza delle donne del posto e dalla moda femminile locale, al punto da annotare questa impressione in una poesia. Nel primo verso, dice che le donne di Wu (dove si trova Changgan, 长干) hanno gli occhi e sopracciglia come il novilunio, uno dei migliori complimenti alla bellezza femminile di Li Bai. Dopodiché, Li Bai aveva notato che, mentre nel resto della Cina le donne indossavano le calze con la punta divisa (split-toe socks, 鸦头袜), nello Stato di Wu le donne non indossavano calze, per cui gli zoccoli (屐) mostravano i piedi nudi "come la brina" (霜), cioè dalla pelle di un candore enorme. Nella quarta e ultima stanza, il poeta cita in particolare una donna con i piedi affascinanti che viene da Chenyang (东阳). Un editoriale su iFeng ha dunque proposto la tesi che l’attenzione di Li Bai a questi dettagli possa derivare da un feticismo del piede.[117] Nell’editoriale, "feticismo del piede" viene tradotto come "恋足癖" invece del più neutro "恋足" e del sinonimo altrettanto neutro "恋脚": il suffisso "癖" sia nel radicale Kangxi che nel significato complessivo indica un uomo sdraiato su un letto e la "malattia", per cui la sfumatura di significato non è neutra ma negativa.
Un altro articolo su questa poesia di Li Bai sostiene che altri letterati nella Storia della letteratura cinese antica e moderna fossero feticisti del piede. Vengono citati in particolare il poeta del periodo Qing Yuan Mei (袁枚), il poeta del tardo periodo Ming Li Yu (李渔), lo scrittore Jin Yong (金庸) e il poeta taiwanese Bo Yang (柏杨).[118]
Anche nel Giappone antico le donne si fasciavano i piedi, riprendendo dunque l'usanza cinese. Tuttavia, la pratica delle fasciature dei piedi in Giappone era meno praticata ed è sempre rimasta molto leggera e meno estrema di quella cinese durante il periodo Qing. Già nel periodo Heian (794-1185) i piedi femminili piccoli, snelli e delicati erano associati a eleganza e raffinatezza aristocratica; in generale, nella cultura giapponese tradizionale erano anche simboli di femminilità, attrattività e status sociale. Nel Giappone tradizionale, i due sandali di legno (i geta di legno e gli zori di paglia o tessuto) avevano una base elevata che accentuava la forma e la grandezza dei piedi, una certa postura dei piedi e un'andatura graziosa; una simile elevazione oggi si trova, ad esempio, nelle scarpe con i tacchi. Le donne giapponesi, alla pari di gran parte di quelle cinesi, indossava le calze con la punta divisa (le tabi). L'uso delle fasciature ai piedi in Giappone è poi stato abbandonato durante la modernizzazione del Giappone, iniziata durante l'era Meiji (1868) e la fine dello shogunato. Nonostante il cambiamento culturale, il piede femminile piccolo rimane ancora nella memoria collettiva come segno tradizionale di femminilità ed è spesso romanticizzato nella letteratura, arte e mass media.[119] Non ci sono tracce dell'usanza della fasciatura dei piedi in Vietnam e Corea.
India tradizionale e moderna
Nell'India, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Sri Lanka e anche in zone del Nordafrica come il Marocco si usa l'henné (o henna), un pigmento di origine vegetale che si applica come decorazione alle mani (inclusi i polsi e avambracci) e ai piedi nudi o in scarpe aperte (inclusa la caviglia). Nei matrimoni in India, viene tradizionalmente esibito dalla sposa. Quest'ultima inoltre si fa infilare sul secondo dito del piede un anello da piede che funge da analogo dell'anello nuzionale. La moda inoltre comprende l'uso di cavigliere. Inoltre, un'usanza tradizionale è quella di regalare e mettere un paio di cavigliere alla propria moglie; il gesto simbolizza il profondo affetto del marito verso la propria donna e il forte legame tra i due sposi.
L'India, secondo un saggio di Sushil Kumar De, ha un ricco patrimonio di letteratura erotica in sanscrito,[9][120] a cui si affiancano i trattati di erotismo (Kama Shastra, che includono anche il Kama Sutra). Una ricerca su questi trattati può individuare eventuali riferimenti all'erotismo dei piedi femminili e a pratiche di stimolazione dei piedi. Ad esempio, nel Kama Sutra di Vatsyayana, il trattato più famoso di questo genere, è un'opera ricca di contenuti disparati tra cui delle sezioni nel capitolo 13 in cui vengono spiegate le tecniche per baciare la partner e baciare altre parti del corpo, tra cui le mani e i piedi. L'edizione in questione è quella con la traduzione di B. N. Basu rivisitata (1952).[121]
Nel Naishadha Charita, un poema in versi in sanscrito, nel sarga 7 (cioè il capitolo 7) ai versi 97-105 il sovrano Nala descrive le caviglie, i piedi, le dita dei piedi e le unghie dei piedi di Damayanti, la co-protagonista dell'opera e la donna amata da Nala.[9][120]
In un episodio dell'Abhijñānaśākuntalam di Kalidasa (1° atto) ritratto anche in pittura, Shakùntala mentre è con un gruppo di amiche fa finta di togliersi una spina dal piede per lanciare uno sguardo furtivo al suo amante, il re Dushyanta;[9][120] inoltre, così facendo, gli mostra il piede e in più se lo tocca. Inoltre, nel 3° atto, il re Dushyanta prima di nascondersi tra dei cespugli per aspettare Shakuntala, guarda il terreno e descrive un'impronta del piede della fanciulla, che ha le dita appena accennate e il tallone profondo e chiaramente delineato. Dopodiché, quando incontra Shakuntala, le propone di mettere i suoi "piedi come il loto" (lily feet) sul suo ginocchio per offrirle un massaggio rilassante.[122]
In generale, nella poesia in sanscrito, un topos letterario comune nella descrizione delle donne è la bellezza dei piedi, "belli come il loto" (raramente, il loto è riferito alla faccia e agli occhi); altri tre topoi comuni sono il tintinnio delle cavigliere, l'andatura graziosa e languida e le decorazioni dei sandali. Un altro topos comune è la fioritura degli alberi ashoka (Saraca asoca) al tocco dei piedi della donna, mentre un altro topos è l'innamorato o il marito che letteralmente si getta ai piedi della propria donna amata in atteggiamento di supplica, pentimento o penitenza quando quest'ultima lo ignora o è arrabbiata. In particolare, una delle 700 stanze di versi dell'Hala Satavahana, una raccolta di poesie di autori probabilmente antecedenti a Kalidasa, un giovane attratto da una ragazza cerca di interagire con lei fingendo di chiederle con insistenza delle indicazioni finché la ragazza, che lo ignora, non si arrabbia. Dopo avere visto che si è arrabbiata, si getta ai suoi piedi e la testa va a toccare la sua cavigliera, per cui delle ciocche si impigliano nella cavigliera. La ragazza, non più arrabbiata e con gesti teneri, libera i capelli dalla cavigliera. In un'altra poesia, il poeta si dichiara sorpreso di trovare una donna attraente con il tilaka sulla fronte (un cerchio decorativo dipinto tra le sopracciglia) ma che non indossa segni convenzionali di bellezza come le cavigliere ai piedi. Il tilaka della donna viene descritto come "un marchio che sorpassa tutti gli altri" e "il sigillo di approvazione del Dio-Amore" di cui, secondo un altro componimento, le persone venerano i piedi.[9][120] Anche il Kama Sutra, nel capitolo 7, cita l'immagine dell'uomo che cade ai piedi di una donna perché la implora di ricevere un bacio.[121]
Nel canto III° del Kumarasambhava di Kalidasa viene descritta l'immagine di un albero di ashoka che fiorisce precocemente, senza il bisogno di essere toccato "da piedi adornati di cavigliere". Nel canto I°, viene descritto come i piedi di un personaggio femminile lasciano sul terreno la bellezza del loto "nella forma della radianza del suo alluce e delle sue unghie" (in the shape of the radiance of her raised great toe and nails). I cigni reali l'avevano istruita su come camminare in modo grazioso perché desiderosi di imparare la "musica" che la donna produceva con le proprie cavigliere. vedendo il modo grazioso in cui camminava.[123][123]
Nel Muka Panchashati, un'opera di Muka Kavi, sono descritti i "piedi come il loto" della dea Kamakshi, che il poeta stesso venerava.[9][120] Inoltre, nella prima stanza di cinque (ogni stanza è pari a 100 versi), cita la goia divina di venerare i piedi della dea. Sempre nella stessa stanza, il poeta osserva la dea mentre cammina lungo le banchine del fiume Kampa, ne cita la bella camminata languida dei suoi piedi (soft pretty walk by her feet) oltre al altre caratteristiche fisiche e ne resta estasiato dalla gioia.[124] In un altro punto dell'opera, cita esplicitamente la venerazione dei piedi di Kamakshi.[125]
Nel Kadambari di Banabhatta, all'inizio dell'opera viene descritta una giovane cortigiana osservata da Śūdraka; parte della descrizione si focalizza sui suoi "piedi come il loto", rossi per la tintura, con le cavigliere e le unghie che emettono una luce che sfiora le dita dei piedi. In molti altri punti, cita i piedi venerati di divinità. In un altro punto della storia, un principe vittorioso si reca in una città e, al suo arrivo, i palazzi si riempiono di donne dai piedi come il loto. In molti altri punti, cita in modo particolareggiato le impronte dei piedi femminili che, essendo tinti di una lacca rossa, lasciano segni rossi per terra. In un altro punto della storia, un personaggio incontra il capo di un harem accompagnato da una donna descritta in vari particolari fisici, tra cui i piedi con le cavigliere tintinnanti e tempestate di gemme (jingling begemmed anklets), e paragonata a una piscina con fiori di loto circondata da oche schiamazzanti (cackling geese). Anche nel Kadambari è presente l'immagine dell'uomo che cade ai piedi di una donna, narrata ad esempio dalla serva Taralikā a una principessa durante un dialogo; è anche presente l'immagine contraria, per cui donne disperate si buttano ai piedi dei loro uomini. In una scena, il protagonista vede Kadambari su un divano attorniata da giovani serve incantate dalla sua bellezza; la sua descrizione fisica si focalizza sui piedi: i suoi piedi sembravano formare un fiume di coralli liquidi (a river of liquid coral) siccome avevano le unghie come gioielli e che sembravano un gruppo di stelle venute sulla Terra; le sue dita dei piedi sembravano emanare "un flusso costante di raggi rossi" e la "cascata della sua amorevolezza" (the cascades of her loveliness) erano arrossate dalla lacca liquida (un probabile riferimento al pigmento rosso applicato sulle piante dei piedi) e dai raggi di lucentezza emanati dai gioielli delle cavigliere; questi raggi rosso sangue le accarezzavano i lombi e arrivavano quasi a sostenerle le cosce. In molti punti dell'opera, vengono citate cavigliere tintinnanti e ingioiellate.[126]
Nel Vikramorvasī, un dramma teatrale scritto da Kalidasa da giovane, viene citata per due volte l'immagine di un uomo che riconosce la presenza della propria donna desiderata dal tintinnio delle cavigliere; inoltre contiene anch'esso l'immagine di un uomo che cade ai piedi di una donna che non lo ama per supplicarla, venendo comunque rifiutato.[127][128]
Nel pantheon induista, due divinità in particolare sono Krishna, la reincarnazione di Vishnu e con la tipica pelle blu, e Radha, una delle sue consorti e Dea dell'amore e della devozione, reincarnazione di Lakshmi (Dea della bellezza). Nell'iconografia induista tradizionale e nell'arte moderna, Krishna è spesso ritratto in atteggiamenti di adorazione verso Radha (e.g., massaggio dei piedi, tinteggiatura dei piedi con henné, sistemazione dei capelli, suonare per lei). Nel Gita Govinda di Jayadeva, un'opera letteraria molto famosa in sanscrito, viene cantata in versi l'adorazione reciproca tra Krishna e Radha. In un punto, Krishna dice a Radha che i suoi piedi "sconfiggono la bellezza del loto" e le chiede di ordinargli di tingerli di lacca. In un altro verso appena successivo, Krishna chiede a Radha di offrire "i freschi boccioli dei suoi piedi incantevoli" come ornamento sulla sua testa per alleviare il fuoco dei suoi desideri amorosi. In un altro passo dell'opera, Radha ordina al Dio Krishna di prendersi cura di lei e della sua bellezza ("Colorami le guance! Riempi la mia treccia di fiori! Metti file di bracciali sulle mie mani e di cavigliere ingioiellate sulla mia caviglia."), mentre in un altro passo Krishna è descritto mentre tinge le unghie dei piedi di Radha con la lacca e ne adorna interamente il corpo (e.g., le mette una collana di perle sul collo, un bracciale di zaffiro nero sul braccio e una cintura di gemme sulle cosce). Dunque, tra le caratteristiche che rimarcano la bellezza femminile, si ritrovano le decorazioni ai piedi. In un altro punto dell'opera, Krishna accoglie Radha dopo un lungo viaggio e, siccome crede sia stanca, la invita a togliersi la cavigliera per massaggiarle il suo "piede come il loto". Il rumore delle cavigliere ha un ruolo centrale in alcuni versi: ad esempio, in un altro punto dell'opera, una voce fuori campo spiega a Radha che Krishna è caduto ai suoi piedi per amore e la sta aspettando lungo le banchine di un fiume; Radha è dunque invitata ad avvicinarsi a lui facendo tintinnare le cavigliere e con un'andatura sensuale, da oca selvatica. In un altro verso, i campanellini sulla cavigliera di Radha tintinnano "in modo adescante" (alluringly); un altro verso invita Radha, pronta a battaglie passionali, a fare tintinnare le cavigliere per assecondare lo stato d'animo elevato (rich mood) del suo innamorato. Le cavigliere sono nuovamente erotizzate in un verso in cui le cavigliere di Radha intenta ad amoreggiare con Krishna tintinnano vedendo il suo amore. Anche le impronte del piede sono caricate di sensualità: in verso in particolare mostra l'innamoramento di Krishna come una macchia rossa che i piedi tinti di rosso di Radha hanno lasciato sul suo cuore. In un altro verso probabilmente correlato, viene descritto il petto di Krishna colorato dalle impronte del piede come il loto di Radha; il petto viene dunque paragonato a un albero radicato nel cuore pieno di foglie rosse.[129] Altri poeti che hanno cantato l'amore di Krishna e Radha in alcuni componimenti sono Surdas, Swami Haridas, Vidyapati, la poetessa Mirabai, Narsinh Mehta (che ha scritto in gujarati) e Candidas.
In una poesia erotica di Madhukuta, una donna racconta a un'altra persona di avere sognato di avere appoggiato il proprio piede ad un albero di ashoka, per cui è fiorito; dopodiché, da un boschetto nei paraggi, è giunto il suo amante e, per onorare il piede della propria amata, se l'è messo sopra la testa.[9][120]
Nella sezione 1 degli Skanda Purana, capitolo 26, Brahma durante una cerimonia religiosa (Yajña) osserva i piedi e le unghie dei piedi "belle come la luna" della dea Parvati e si eccita immediatamente. Sopraffatto dall'amore, eiacula per terra. Per l'imbarazzo, Brahma nasconde il seme mettendoci sopra il suo piede. Da questo seme sono nati migliaia di saggi, i Vālakhilyas della mitologia induista.[130]
L'uso di cavigliere come decorazione per i piedi e caviglie è diffuso anche tra le donne Masai in Stati come la Tanzania e il Kenya.
Letteratura moderna
Fino all'Ottocento
Prima della letteratura moderna, l'unica grande traccia del feticismo del piede nella letteratura è presente nella poesia trobadorica del XIII° secolo. In alcuni componenti, i poeti trobadorici lodavano i piedi femminili con arcate plantari alte e dita lunghe e sottili.[131] In particolare, nella poesia "Plus que 'l paubres quan jai el ric ostal" di Peire Vidal, è presente una variante del topos (presente anche nella letteratura erotica sanscrita) dell'uomo che si getta ai piedi della propria donna siccome dice che il proprio amore e il proprio cuore "giacciono ai suoi piedi".[132]
Intorno al 1595, John Donne ha scritto "Love's Progress", in cui si immagina un viaggio metaforico e esploratorio sul corpo femminile che parte dal piede femminile.[16]
La prima versione della fiaba di Cenerentola in Europa è rintracciata in Italia, si chiama "La Gatta Cenerentola" ed è contenuta nel Pentamerone (o "Lo cunto de li cunti") di Giambattista Basile, pubblicato postumo nel 1636. In questa versione Zezzolla, una giovane ragazza orfana disprezzata dalla matrigna e dalle sorellastre, riceve in regalo dal padre (un principe in partenza per un viaggio) un nòcciolo di dattero da coltivare. La ragazza coltiva il nocciolo e, in pochi giorni, vede crescere un albero magico che le fornisce dei vestiti e un paio di pianelle, cioè di antiche calzature di lusso con tacco basso o senza tacco, prive di allacciatura.[133] Mentre cammina ben vestita, viene notata dal re e dal suo servo. La ragazza preferisce fuggire e, nella fuga, perde una pianella, recuperata dal servo. Il re dunque indice una festa per ritrovare la proprietaria della pianella. Nella festa, Zezzola viene riconosciuta come la proprietaria della scarpa e viene sposata dal re, mentre le sorelle impazziscono dall'invidia.[115]
Nel 1731-1741, Pierre de Marivaux ha scritto un romanzo incompiuto, "La vie de Marianne" ("La vita di Marianna"); nella seconda parte, è presente una scena celebre con riferimenti al feticismo del piede.[16][69] Nell'episodio, contenuto nella seconda parte del romanzo, Marianne incontra in una chiesa Valville, il suo futuro amante; all'uscita dalla chiesa, Marianne viene ferita al piede dall'arrivo della carrozza di Valville. Portata a casa, i due si scambiano sguardi intrisi di desiderio finché viene l'anziano chirurgo. Quando il chirurgo chiede a Marianne di togliersi la scarpa, quest'ultima arrossisce per la modestia e pudicizia siccome deve rispettare le norme per il decoro femminile dell'epoca: scoprire una parte del corpo era la violazione di una norma. Tuttavia, al contempo pensa di avere "il piedino più bello del mondo" (le plus joli petit pied du monde). Consapevole della suo fascino e desiderosa di catturare l'attenzione di Valville, si fa sfilare la scarpa da una governante e Valville ne approfitta dell'occasione per ammirarle il piede nudo; Marianne se ne accorge siccome Valville si piega per osservarlo più da vicino nonostante la giovane età, mentre il chirurgo si piega per osservarlo più da vicino perché è anziano. Marianne è contenta che Valville apprezzi il suo piede (m'en paraissait aussi content que je l'avais espéré). Inoltre Valville, quando Marianne indica il punto esatto in cui prova dolore, ne approfitta per toccarle il piede e commentare che è un po' gonfio. Dunque, un momento di imbarazzo si trasforma in una scena di seduzione. La scena è stata immortalata da un'illustrazione di Pierre Gustave Eugène Staal del 1865[134][135] e da un'altra illustrazione di Jacobus van der Schley.
Nel 1769, Restif de la Bretonne pubblicò "Il piede di Fanchette" ("Le pied de Fanchette"). Nell'opera, una giovane donna di nome Fanchette usa il fascino dei suoi piedi, decantato all'interno dell'opera dallo scrittore, per sedurre gli uomini e farsi strada nella società; gli uomini che si invaghiscono di lei provano a possederla con la forza o l'inganno.[136] Nell'opera, in un episodio, un uomo lascivo di nome Apatéon si si inginocchia davanti al piede di Fanchette mentre dorme e gli dà un migliaio di baci.[69] In un'opera successiva, "L'anti-Justine", le descrizioni di feticismo dei piedi si fanno più fisiche ed esplicite.[69] Al tempo della stesura di "Il piede di Fanchette", i connotati della figura femminile in contesto di venerazione amorosa si stavano evolvendo da religiosi e platonici a erotici e fisici, senza però rinunciare al vocabolario dell'adorazione, idolatria e devozione a divinità, idoli, talismani e reliquie: la donna era diventata sacra/divina e sessuale allo stesso tempo e il piacere fisico era diventato pari all'estasi spirituale. Questa tendenza letteraria ha portato a una reazione della Chiesa.[69] Retif era anche feticista delle calzature femminili; dal suo nome deriva la parola "retifismo". All'epoca e fino all'Età vittoriana inclusa (1837-1901), esporre il piede nudo era tabù in arte,[16] per cui Restif e altri autori infrangono questo tabù.
Un anno prima, nel 1768, la scrittrice Françoise-Albine Benoist aveva pubblicato "Agathe et Isidore", un'opera divisa in due parti; nella prima parte, citata da Restif, è presente un episodio in cui la marchesa Agathe si denuda un piede e lo lascia massaggiare all'amante Isidore, che viene trascinato dalla passione.[69]
Un contemporaneo di Restif era il marchese De Sade, da cui deriva il nome "sadismo". Al 1785 risale "Le 120 giornate di Sodoma", un'opera non finita considerabile come un'antica enciclopedia del BDSM. Nell'opera, in un aneddoto viene descritta una donna che lavora in un bordello che aveva i piedi maleodoranti. Nonostante ciò, un cliente del bordello, un marchese, ha avuto un rapporto feticista con la donna siccome ne apprezzava il fetore.[137]
Un quadro citato da Restif de la Bretonne in "Le pied de Fanchette" è la "Giuditta" di Giorgione del 1504, indicata come esempio di come i piedi femminili possono scatenare passioni. Nel dipinto Giuditta, talvolta simbolo della femme fatale, è ritratta in atteggiamento trionfale e di dominio fisico sul generale Oloferne. In un primo momento lo ha annichilito con la seduzione, per poi annichilirlo con la decapitazione nel momento in cui la sua bellezza diventa forza. Nel quadro, lo annichilisce una terza volta siccome l'eroina vittoriosa tiene il piede nudo sulla testa per terra; la testa, il punto più alto del corpo e sede della razionalità e delle emozioni, è per terra ed è calpestata dalla parte più in basso del corpo, come se fosse il terreno (gli stessi vocaboli "umiliare, umile" derivano dal latino "humilis", una parola che deriva da "humus"). La spada del generale sottratta per decapitarlo è in mano a Giuditta e rafforza l'idea di dominio messa in mostra dalla donna. L'enfasi è posta sulla parte inferiore del dipinto siccome Giuditta guarda sorridendo verso il basso e siccome la veste è aperta, per cui attira l'attenzione degli osservatori sulla coscia sensuosa e sul piede. Questi ultimi sono anche illuminati dalla luce. La violenza della raffigurazione, che pure è una scena sacrale e biblica, si amalgama con l'erotismo della fanciulla.
Il breve saggio "Adorati piedi. Breve storia del feticismo del piede nella letteratura" di Miriam Costa (2021) cita una vasta antologia di scrittori famosi che si sono focalizzati sui piedi, incluse descrizioni di adorazioni del piede, trampling, human footstool e footjob. Solo alcuni degli autori citati sono Kafka, Goethe, Dickens, Svevo, Flaubert, Thomas Mann, Moravia, Shakespeare, Verga, Joyce, Foscolo, Poe, Gadda, Fitzgerald, David Foster Wallace, Mastronardi, Gogol', Dostoevskij, James, Musil, Nabokov, Ariosto e Dumas.[138] Tra gli autori citati è presente Ludovico Ariosto, autore dell'"Orlando Furioso", in cui al canto settimo viene descritta Alcina. La descrizione dei dettagli che denotano la sua bellezza, come il viso, la scollatura e i lunghi capelli biondi, viene chiusa dalla descrizione del piede ("Si vede al fin de la persona augusta / il breve, asciutto e ritondetto piede).[139]
Nelle opere di Shakespeare, si nota inoltre un gioco di parole tra "piede" metrico e "piede" anatomico,[140] alla pari del gioco di parole "pous-peos" (piede-pene) al tempo dell'antica Grecia e del medesimo gioco di parole nel primo componimento degli "Amores" di Ovidio.
Dall'Ottocento alla prima metà del Novecento
Riferimenti all'attrattività dei piedi femminili ben formati (shapely feet) sono presenti anche nel Wilhelm Meister di Goethe, nel Geschichte des Agathon ("La storia di Agatone") di Christoph Martin Wieland e nel Kabale und Liebe di Schiller.[16]
Un loro contemporaneo, Pushkin, ha inserito in numerose sue opere riferimenti ai piedi femminili e alla loro erotizzazione. Già nelle sue pagine di appunti e manoscritti, in cui sono presenti quasi 2000 illustrazioni, una parte sostanziosa di esse sono illustrazioni di piedi femminili nudi o con calzari. Nel Ruslan e Ljudmila (1820), lo scrittore esalta la bellezza dei piedi di Ljudmila. In "Lo zar Nikita e le sue quaranta figlie" (1822), descrive la bellezza dei piedi delle figlie dello zar Nikita; nella stessa opera, vengono descritti i punti di riferimento (landmark) della bellezza femminile; tra di essi, è nominato il piede. In "La signorina-contadina", una delle 5 novelle di "Le novelle del compianto Ivan Petrovič Belkin" (1831), il protagonista Ivan Berestov è disgustato dall'apprenza di Liza Muromskaja, che cerca di apparire brutta per allontanare tutti i pretendenti; tuttavia, rimane affascinato dal suo piede. In "Zefiro notturno", il poeta immagina di rivolgersi a una donna spagnola e la invita a mostrare il suo piede. In "Il conte Nulin" (1856), il conte descrive la bellezza del piede dilettevole di Natalja Pavlovna.[16] Infine, a partire dalla 30° stanza del primo capitolo dell'Eugenio Onegin (1833), il narratore ricorda con struggimento i "piedini" (little feet) di una delle sue amanti, confessa di adorarli e dice che un giorno, mentre lei passeggiava con lui in una spiaggia, voleva baciarglieli. Inoltre, si lamenta che i piedi veramente belli sono rari in Russia.[141] Pushkin era anche un ammiratore della poesia erotica del francese Evariste de Parny, vissuto nella seconda metà del Settecento; a sua volta, nelle poesie erotiche di de Parny, vengono talvolta citati i piedi.[142]
Riferimenti al piede femminile si trovano anche nel "Lejtenant Belozor" (1831) di Aleksandr Aleksandrovič Bestužev, un poeta e scrittore russo, siccome descrive le caviglie snelle e i piedi molto piccoli dell'eroina dell'opera, Žanni. Un altro elogio al piede piccolo di un personaggio, Tafaeva, si trova in "Obyknovennaja istorija" ("Una storia comune", 1847) di Ivan Aleksandrovič Gončarov. In generale, in Russia le donne avevano la fama di avere i piedi grossi, per cui i piedi piccoli potevano essere oggetto di attenzione in letteratura. Inoltre, secondo David Kunzle in "Fashion and Fetishism", il piede femminile piccolo è attraente non solo per le sue dimensioni contenute, ma perché, se è talmente piccolo da potere stare nella mano di un uomo, è un simbolismo di possesso.[16]
Tra i poeti dell'Età vittoriana, Algernon Charles Swinburne componeva poesia a tema pagano (su ispirazione dei misteri eleusini, delle divinità ctonie e dello spirito dionisiaco) in cui il concetto di piede ritmico era connesso con il trampling; parte dell'ispirazione deriverebbe anche dalle sue letture delle opere di De Sade. La teoria della danza della ballerina e ellenofila Isadora Duncan è basata sulle poesie di Swinburne, di cui era una lettrice entusiasta, e sull'arte greca antica. Questa teoria della danza è basata sulle sue idee politiche e femministe ed è focalizzata sull'emancipazione del piede nudo e del corpo femminile[103] attraverso la danza non più tradizionale e convenzionale (i movimenti erano più naturali e i piedi della ballerina erano nudi). Secondo la stessa Duncan, in particolare la scarpa alla pari del corsetto era un simbolo di intrappolamento della libertà di movimento del corpo femminile. La produzione di Swinburne ha nessi con quella di John Keats siccome entrambi i poeti, nella loro produzione, non esaltavano la figura dell'uomo virile ma, secondo un saggio di Louis Etienne del 1867, "piangevano ai piedi di Venere" e avevano tendenze effeminate. Già un saggio di Richard Marggraf Turley (2002) discuteva la mancanza di mascolinità nelle poesie di John Keats e la collegava a un suo feticismo dei piedi; Turley ha indicato come spiegazione la teoria del complesso di castrazione freudiana,[143] una teoria comunque superata. John Keats, nella poesia "Il piede nudo della Poesia", traccia un parallelismo tra il piede metrico e il piede anatomico,[103] alla pari di alcune opere di Shakespeare e dell'apertura degli "Amores" di Ovidio. Keats, nel primo libro dell'"Endimione", si sofferma su un paragone tra i piedi di Diana e di Venere, mentre Swinburne nelle "Poesie e ballate" e nell'"Atalanta a Calidone" cita sei volte la nascita di Venere, soffermandosi sulla descrizione dei suoi piedi. In "A Ballad of Death", cita i piedi di Venere adornati con pietre preziose, mentre in "The Masque of Queen Bersabe" cita i suoi "piedi piccoli e morbidi, calzati in cremisi in modo regale" (her small soft feet, that be / Shod now with crimson royally). Nella produzione di Swinburne, i piedi sono mezzi di empowerment delle figure femminili; di contro, nella letteratura greca classica, sono spesso i punti deboli degli uomini (e.g., il tallone d'Achille). Henry Havelock Ellis, colui che usò per primo la parola "feticismo" in contesto psico-sessuale, era un ammiratore delle opere di Swinburne.[103]
Nel 1831, Honoré de Balzac pubblica "Una pelle di zigrino", in cui sono affrontati temi correlati al feticismo dei piedi.[144] Balzac inoltre ha scritto "Cento racconti divertenti"; in uno di essi, "Il peccato veniale" (Le péché véniel), la giovane Blanche tradisce l'anziano marito Bruyn con il paggio René. Per sedurre René, Blanche mentre sonnecchia appoggia il suo piede su un poggiapiedi. Balzac dopodiché si lancia nella descrizione del piede, piccolo, "diabolicamente allettante", "persuasivo", "che meritava un bacio" e che fa venire voglia a René di sfilare la scarpa in cui era racchiuso. René infine gli dà rapidamente un bacio.[16]
Nel 1852, Théophile Gautier pubblicò "Arria Marcella", un libro in cui sono presenti riferimenti al feticismo dei piedi e in particolare alla sensualità dei piedi di Arria Marcella, un personaggio femminile nell'opera.[145] Alcuni anni prima, nel 1840, ha pubblicato una storia breve, "Il piede della mummia",[103] in cui una persona compra in un negozio il piede mummificato di un'antica principessa egizia per usarlo come fermacarte. La notte, in sogno, compare la principessa che reclama il proprio piede.
Sia Théophile Gautier che Baudelaire hanno avuto influenza su Swinburne; infatti, anche le opere di Baudelaire contenevano temi legati al feticismo dei piedi originate dall'interesse verso la letteratura greca antica (in particolare, le poesie di Saffo).[146] Baudelaire, in "La bella Dorotea", parla di una schiava liberata e la descrive in particolare mentre la brezza marina solleva la sua gonna, rivelando la sua gamba e un suo piede come il marmo delle statue mentre imprime le impronte sulla sabbia.[147] In "À une Malabaraise" (A una donna di Malabar), apre la poesia descrivendo i piedi di una donna indiana sottili tanto quanto le sue mani e citando il fatto che cammina a piedi nudi.[148]
In generale, nella letteratura popolare svedese di tutta la seconda metà Ottocento, sono reperibili svariati passaggi in cui gli uomini provano piacere a vedere i piedi femminili piccoli. Ad esempio, in una puntata di "Altezza e profondità" (Höjd och djup, 1853), nel momento in cui una donna di nome Sophie si sveglia al mattino, viene descritto il suo piedino (small foot) e la gamba mentre emergono da sotto il lenzuolo, "Così finemente e armoniosamente rotondi che lo sguardo dell'artista si sarebbe fermato su di loro con meraviglia". Nella 5ª puntata di "Il diario di viaggio di Volante" (Reseepistlar från vår "flygande", 1883), è presente una scena in cui una ragazza si colpisce accidentalmente il piede con il martello mentre gioca a croquet. Il suo gruppo di amici accorre dunque per portarla su una sedia e soccorrerla. Una volta seduta, la ragazza si sfila la scarpa e si toglie la calza davanti ai ragazzi. Questi ultimi non nascondono il fascino della visione del suo piedino carino ("My goodness, such a cute little foot!").[149]
Nel romanzo "Delitto e castigo" di Dostoevsky (1866), i piedi di Sonja, uno dei personaggi del libro che diventa una prostituta, vengono baciati da un'altra donna, Katerina Ivanovna. Inoltre, anche il protagonista Raskolnikov bacia i piedi di Sonja come forma di profondo rispetto. In un'altra scena, bacia anche il piede della propria madre, Pulcherija. In "I fratelli Karamazov" (1880), un personaggio di nome Rakitin dedica una poesia a Madame Ekaterina Khokhlakov, un personaggio nel libro; la donna ricorda che l'incipit della poesia si apre con un riferimento al suo "piedino accattivante". In generale, in entrambe queste opere, ricorrono scene in cui gli uomini si buttano ai piedi delle donne, immagine presente anche nella letteratura erotica sanscrita. Lo stesso Dostoevsky apprezzava i piedi femminili e aveva fatto delle avances a tema in alcune lettere mandate alla sua amante, Polina Suslova.[150]
Nel romanzo "Venere in pelliccia" (1870) del conte Leopold von Sacher-Masoch, da cui deriva la parola "masochismo", il protagonista Severin chiede a una donna, Wanda, di diventare il suo schiavo; la donna accetta e, con il passare del tempo, inizia a provare piacere a schiavizzare Severin. In un punto dell'opera, Severin bacia il piede di Wanda e se lo poggia sul collo, mentre in un altro le racconta un ricordo d'infanzia in cui ha baciato il piede di una statua raffigurante Venere che i genitori tenevano in casa. In un altro punto dell'opera, viene descritto un quadro in cui una donna vestita solo con una pelliccia e con una frusta in mano utilizza un uomo come poggiapiedi[151] (human footstool, una pratica di adorazione del piede).
George Du Maurier era uno scrittore che inseriva riferimenti al feticismo dei piedi nelle sue opere. Ad esempio, nel best-seller Trilby (1894), descrive un atelier artistico a Parigi in cui tre artisti apprezzano il piede di una modella, Trilby: quest'ultima si sfila una pantofola e lo mostra ai tre artisti, vantandosi che sia il piede più bello di Parigi; quando dice che solo un altro piede lo può eguagliare, mostra anche l'altro piede e ride per la battuta. George Du Maurier è anche l'autore di una celebre vignetta satirica del 1870 in cui un gruppo di donne si scandalizza di fronte alla nudità della Venere di Milo. Le tre donne sono sconvolte dai capelli slegati, dalla testa piccola e dal suo piede nudo; per l'imbarazzo, non riescono ad ammettere di essere sconvolte in primis dai seni scoperti.[103]
Nel romanzo "Gradiva" di Wilhelm Jensen (1903), un archeologo rimane colpito da un bassorilievo di una donna che cammina scolpita di lato conservato in un museo di Roma; in particolare, è colpito dal suo modo di camminare e dai suoi piedi nudi.[103] Dopodiché, compra una copia del bassorilievo, la appende nel suo studio e sogna di incontrare la donna del bassorilievo mentre cammina sulle ceneri ardenti del Vesuvio. Questo libro è stato oggetto di un'analisi psicologica da parte di Freud, Der Wahn und die Träume in W. Jensen's Gradiva (1907).[152]
Nel 1911 Pierre Dumarchey (pseudonimo di Pierre Mac Orlan) pubblica "La contessa con la frusta, bella e terribile". Il libro è uno dei numerosi romanzi erotici pubblicati nel Novecento. Nella trama, la contessa Maria Nikolaevna legge le opere di De Sade e, nonostante abbia ricevuto un'istruzione cattolica, scopre il proprio lato sadico. Di conseguenza, inizia a schiavizzare la propria serva Emilienne e a torturare con frustate il proprio marito, un conte anziano, ricco e sottomissivo, senza mai concedersi sessualmente a lui. Dopo la sua morte di stenti, trova un altro schiavo, Yvanof, con cui inizia a viaggiare. Il libro è stato condannato in tribunale per oscenità 6 volte tra il 1950 e il 1956, per cui è diventato fuori stampa fino al 2012.[153] In una celebre illustrazione di Martin van Maële, è raffigurata una scena di adorazione del piede.
Nello stesso anno, Guillaume Apollinaire ha pubblicato "Le prodezze di un giovane Don Giovanni", che contiene alcuni riferimenti a giochi erotici con i piedi.[154] Da questo libro, è tratto il film "L'iniziazione" del 1986.
La contemporaneità (letteratura, fotografia, cinema, fumetti, musica, cultura di massa)
Nel 1956, Elmer Batters ha fondato la rivista Man's Favourite Pastime, una rivista specializzata su fotografia erotica di gambe e piedi femminili. Lo stesso Elmer Batters è stato uno dei pionieri della fotografia erotica feticista. Batters ha anche pubblicato foto per altre riviste fondate successivamente, cioè Sheer Delight, Leg-O-Rama, Nylon Doubletake e French Frills. La fotografia di Batters è stata d'ispirazione per grandi fotografi successivi come Allen Jones e Helmut Newton;[155][156] a sua volta, Helmut Newton aveva un feticismo per le scarpe con i tacchi,[157] dunque una forma di retifismo. La modella preferita di Batters era una donna di nome Caruschka. Durante la sua carriera, Batters fu arrestato siccome una foto da lui pubblicata che ritraeva un piede femminile su un petto nudo era ritenuta scandalosa. L'epoca in cui viveva Batters era puritana e, in essa, la fotografia erotica basata sul feticismo del piede era considerata inaccettabile.[156][158]
Nel film "Lolita" di Stanley Kubrick (1962), tratto dall'omonimo romanzo di Nabokov, sono presenti riferimenti al feticismo dei piedi. In particolare, nella scena iniziale del film, viene inquadrato il piede della giovanissima Dolly Haze (detta "Lolita") in mano al protagonista, Humbert Humbert.[159]
Luis Buñuel, un regista spagnolo di stile surrealista, e il regista e scrittore francese Alain Robbe-Grillet all'interno dei loro film hanno più volte inquadrato i piedi. Secondo Buñuel, in generale le "deviazioni" sessuali derivavano dagli insegnamenti repressivi del cattolicesimo, per cui il sesso è peccato; pertanto, nei suoi film, il piede sarebbe un sostituto dei genitali. L'articolo di A. N. Fragola cita dunque la teoria freudiana sull'origine del feticismo del piede. Nei film di Robbe-Grillet, il feticismo del piede è usato per costruire e decostruire la narrativa, come un segno di interpunzione, ed è trattato come una norma e non una devianza.[160] La produzione di Robbe-Grillet contiene anche temi "sado-erotici" soprattutto a partire da "La chambre secrète" ("La camera segreta").[161] Robbe-Grillet ha inoltre girato un film ispirato a "Gradiva" di Wilhelm Jensen, "C'est Gradiva qui vous appelle"; in questo film, gli stereotipi sessuali tradizionali sono confinati nel mondo esotico e ai miti per essere sovvertiti;[162] tale obiettivo è presente anche nella sua tarda produzione letteraria.[163] Buñuel comunque ha negato di essere feticista del piede.[164]
In "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci (1987), l'imperatrice Cixi (pronuncia: "zìsci"), mentre è sdraiata su un letto in penombra, si fa sfilare una calza dalla principessa giapponese e spia Yoshiko Kawashima. Dopodiché, si fa succhiare le dita dei piedi. Durante l'atto, Cixi le dice "Te lo dico, io ti odio", per cui lei le risponde "È solo perché soddisfo tutto quello che vuoi".[165][166]
Nello stesso anno in Italia Franco Saudelli inizia a pubblicare i primi fumetti erotici con numerosi riferimenti al feticismo dei piedi, delle calze, al retifismo e anche al bondage. Al 1987 risale il primo, "La Bionda", dal nome della ladra protagonista; l'opera, oltre a immagini di personaggi legati nudi o seminudi e con i vestiti strappati, in numerose occasioni presenta scene con i piedi femminili nudi o velati da calze nere in primo piano.[167][168] Saudelli ha poi realizzato dei servizi fotografici a sfondo bondage e feticista dei piedi collaborando con Giovanna Casotto e Raffaella Ponzo; Giovanna Casotto, detta "Gisy"", a sua volta è anche fumettista e modella per contenuti feticisti e ama usare temi feticisti molto simili a quelli di Saudelli nei suoi fumetti.[169] In un'intervista, Giovanna Casotto ha illustrato parte della propria ideologia artistica e culturale spiegando che "Femminile è tutto ciò che appartiene solo alla donna. Dalla sensibilità d’animo alla cellulite. Dal fascino della seduzione alla grazia con cui una donna ondeggia camminando, a piedi nudi o con un paio di scarpe dai tacchi a spillo. Dall’assunzione di atteggiamenti di pin-up ad ammiccamenti e sorrisi".[170] Un terzo fumettista, di fama internazionale, che ha prodotto opere incentrate sul femdom e talvolta focalizzate sul feticismo dei piedi è Sardax, pseudonimo di un illustratore londinese.[171]
Nel film "Rabbia ad Harlem" ("A Rage in Harlem", 1991), il protagonista chiede alla co-protagonista, una donna affascinante interpretata da Robin Givens, di poterle massaggiarle i piedi mentre è a letto per premura e galanteria: infatti, la donna è stanca per avere camminato molto. La donna acconsente con un sorriso complice e, quando l'uomo le sfila la scarpa, si complimenta dicendo di non avere mai visto dei piedi così piccoli in vita sua. Mentre riceve il massaggio, la donna inizia in modo delicato e seducente a sfiorare il viso dell'uomo e il petto con le dita di un piede per poi addormentarsi a piedi nudi mentre l'uomo è ancora imbambolato dall'incantamento.[172] In un film successivo sempre con Robin Givens come co-protagonista, "Il principe delle donne" ("Boomerang", 1992), la co-protagonista è coinvolta in una scena erotica con il protagonista, Eddie Murphy. In questa scena, appoggia un piede coperto da una calza sul petto del protagonista mentre il protagonista è sdraiato sul letto.[173] Sempre nello stesso film, il protagonista mentre è a letto con una donna le scopre i piedi nel sonno e, nel momento in cui vede che hanno dei calli, si allontana disgustato dal letto.[174]
I film di Quentin Tarantino sono pieni di scene in cui vengono inquadrati i piedi delle protagoniste. Tarantino è stato criticato per questa scelta, ma in un'intervista si è difeso dicendo che i film di buoni registi contengono inquadrature di piedi. Tali registi sono stati etichettati come feticisti del piede. Tarantino cita dunque Luis Buñuel, Alfred Hitchcock e Sofia Coppola.[175]
Nel video musicale ufficiale di "Engel", una canzone dei Rammstein del 1991, è presente una scena di feticismo del piede tra una modella e spogliarellista vestita con un bikini in metallo e un membro della band.[176]
Nell'agosto 1992, è avvenuto uno scandalo nella famiglia reale in Inghilterra siccome la Duchessa di York Sarah Ferguson, all'epoca moglie del Duca di York Andrew, è stata fotografata mentre era intenta a fare un gioco erotico con l'amante. Per la precisione, si stava facendo succhiare le dita dei piedi da John Bryan, un milionario texano, a Saint-Tropez. Quando lo scandalo è venuto alla luce, i due hanno divorziato e Sarah Fergus è stata parzialmente allontanata dalla famiglia reale.[177]
Il libro "Footsucker" di Geoff Nicholson (1996) è un romanzo intriso di humor nero in cui un londinese dalla vita perfettamente normale (legge giornali, segue la politica e ha un lavoro) sente la mancanza di una donna ideale per soddisfare le sue fantasie feticiste finché non incontra Catherine, una donna adulata dall'apprezzamento del protagonista e che innesca l'intreccio del libro.[178]
In un famoso episodio della 2ª stagione di Sex and the City (1999, 12° episodio), una delle protagoniste della serie televisiva, Charlotte, si reca in un negozio di scarpe il cui commesso è feticista del piede.[179]
Il XXI° secolo e la popolarizzazione
Nella serie tv "I Griffin", Glenn Quagmire è un personaggio che ha un feticismo per i piedi. In una puntata, Peter Griffin regala a Quagmire un piede della Statua della Libertà come regalo di nozze.[180]
In "The Dreamers" sempre di Ben Bertolucci (2003), è presente una scena in cui la protagonista Eva, mentre è sdraiata su un letto completamente nuda, si fa succhiare il dito del piede dal suo amante dopo un rapporto sessuale.[181]
Nel video musicale ufficiale di "This is the New Shit" di Marilyn Manson (2003), sono presenti alcune scene in cui il cantante si trova in un camerino ed è intento a strofinarsi in faccia il piede di una prostituta coperto da una calza a rete mentre è seduto su una sedia. L'altro piede calza una scarpa con i tacchi con un vistoso toe cleavage.[182]
Nel 2008 è nato wikiFeet, un sito in cui si possono caricare liberamente foto e video gratuiti di piedi. Il materiale può essere creato intenzionalmente o essere preso da foto in cui, anche accidentalmente, sono messi in mostra i piedi. Infine, può essere votato con un rating fino a 5 stelle. Il fondatore, Eli Ozer, nel 2017 ha dichiarato che il sito era visitato da 3 milioni di persone al mese.[183] Nel luglio 2025, il sito è stato visitato da 9,5 milioni di persone; più del 21% dei visitatori era composto da donne.[184]
Nello stesso anno, si è tenuto il primo Fetish Day nel Regno Unito. Questa giornata è nata per aumentare l'awareness dei feticismi e kink e promuovere la libertà sessuale e la visione sex-positive; questa giornata non è in contrasto con i pride della comunità LGBTQIA, con la giornata mondiale del BDSM (24 luglio) e con la giornata internazionale dei kink (6 ottobre). Il primo Fetish Day è stato organizzato anche come forma di opposizione a una legge britannica che criminalizzata il possesso di "pornografia estrema". Dall'anno successivo, è diventato una giornata internazionale (International Fetish Day, cioè la "Giornata internazionale del feticismo"). Il colore tematico è il viola, associato anche al BDSM e indossabile anche da chi desidera solidarizzare.[11]
In "Fast and Furious 4" (2009), un personaggio di nome Dwight in una scena del film toglie la scarpa a una donna e ne filma il piede con una telecamera digitale, con atteggiamenti di apprezzamento.[185]
Nel 2012, Andrea Dipré ha intervistato Peppe Fetish (pseudonimo di Giuseppe Borgia), un personaggio italiano virale che ha raccontato di pagare le ragazze per farsi praticare atti di adorazione del piede.[186][187] Questa e le successive interviste hanno formato un’immagine trash del personaggio e, in generale, dell’identikit del feticista del piede. Le interviste di Dipré sono spesso accomunate dal mostrare personaggi che assumono atteggiamenti trash davanti alla telecamera, atteggiamenti che a volte ha ostentato lo stesso Dipré. 10 anni dopo, nel 2022, Giuseppe Borgia è stato reintervistato su YouTube dal canale "Alici come prima". In quest’intervista è emerso per la prima il lato umano del personaggio siccome, con un tono composto, ha parlato del suo feticismo del piede manifestato fin da piccolo, di come la viralità del suo personaggio lo abbia portato a subire atti di bullismo fisici e verbali e del fatto che assume farmaci a causa di alcune condizioni cliniche che però non lo hanno mai reso pericoloso. L'intervistatore, Andrea Rossi, ha descritto Giuseppe Borgia come "simpatico e innocuo"; lo stesso Giuseppe Borgia ha lodato l'intervista, definendola "tranquilla".[188]
Nel 2014, si è registrata l'ascesa del trend dei selfeet, cioè i selfie ai piedi. Tuttavia, perlomeno alla nascita, era completamente scollegato da qualunque forma di sessualizzazione del piede. In origine, il selfeet era un trend reso popolare da Instagram in cui le persone fotografavano i propri piedi su un pavimento con forme e decorazioni artistiche estrose.[189] Il trend è iniziato quando tre utenti ad Amsterdam (Edith Beurskens, Josha Jansen e Pien van Wijmen) hanno deciso insieme di creare un account a tema su Instagram e l’hashtag #ihavethisthingwithfloors. Nel 2019, il trend era ancora presente.[190] Oggi tuttavia non è inusuale fotografarsi i piedi anche senza la presenza di un pavimento decorato (e.g., fotografarsi i piedi in spiaggia e simili contesti in cui si possono tenere denudati) e postare queste foto sui social, per cui il termine "selfeet" si può anche riferire a un contesto generico.[191]
Nel luglio 2014 è stata lanciata Feeld, un'app di successo ispirata a Tinder, incentrata sui kink e fondata dal bulgaro Dimo Trifonov; il nome originale era "3nder", con un riferimento al ménage à trois. L'app ha contribuito a diffondere alcuni kink, tra cui il feticismo dei piedi.
Nel 2015, secondo un articolo del Cosmopolitan che cita Google Trends, la parola chiave "piedi" su Google Search ha superato la parola "tette"; inoltre, le parole chiave "foto piedi" hanno subito un’impennata.[53]
Nello stesso anno, in una puntata della 10° stagione dello show televisivo "L'amour est dans le pré" ("L'amore è nel prato"), una concorrente (K. Le Marchand) doveva riuscire a cantare la canzone dello show mentre una capra le leccava i piedi. Siccome la capra era riluttante, uno dei concorrenti che aveva un debole per la concorrente (C. Carrière) si è offerto di sostituire la capra. La concorrente all'inizio ha mostrato titubanza, per poi dare il consenso ("Mi va bene, ma la seduzione non ha a che fare con l'umiliazione per me! Non mi importa, ma ehi, è per te..."). Carrière ha dunque sostituito la capra in mezzo agli applausi del pubblico e ai sorrisi della concorrente.[192][193]
Nel 2016, il celebre canale di YouTube "Comedy Central" ha svolto un mini-documentario sui party erotici dei feticisti dei piedi, in cui la conduttrice e comica Nikki Glaser ha intervistato alcuni partecipanti e si è fatta massaggiare i piedi da uno di loro in mezzo alle battute e risate reciproche. Il video è diventato uno dei video più visualizzati a tema in lingua inglese dell’intera piattaforma, arrivando a totalizzare oltre 560.000visualizzazioni ad agosto 2025.[194]
Il film "Fumiko no ashi" ("I piedi di Fumiko" o "Le gambe di Fumiko", 富美子の足) del 2018 è tratto da un racconto breve del 1919 di Jun'ichirō Tanizaki (谷崎 潤一郎), autore che ha incentrato la sua produzione letteraria sulla bellezza femminile. Nel racconto breve, che è pieno di riferimenti feticisti e masochisti, il protagonista Tsukagoshi mentre accarezza le gambe della propria geisha e mistress Fumiko, si perde nelle memorie della propria infanzia.[195] Tanizaki ha anche scritto "La chiave", da cui Tinto Brass ha tratto l'omonimo film.
Nel 2019, su Instagram erano di moda le unghie lunghe finte dipinte in acrilico. Questa moda è stata correlata al feticismo del piede in base all'analisi degli hashtag correlati ai post.[196] Nello stesso anno, in Cina sono stati vietati i video di feticismo del piede insieme ad altri materiali che promuovono "una visione non salutare del matrimonio e dell'amore",[197] probabilmente ritenendo il feticismo del piede solo una patologia.
Nel video musicale ufficiale di "Bloody Valentine", una canzone dell'attore e rapper Machine Gun Kelly o "MGK" (2020), è presente Megan Fox che compie dei giochi erotici con il cantante, che si sveglia con mani e piedi legati e con un cerotto sulla bocca. In una scena, Megan Fox con un piede nudo massaggia la guancia dell'attore. In un'altra scena, utilizza il cantante seduto e legato come poggiapiedi, per cui pratica lo human footstool.[198] In un'intervista, l'attore ha detto di essere feticista del piede e che Megan Fox ha i piedi più belli del mondo.[199] Nello stesso anno Chiara Ferragni, che nel 2020 era descritta come l'influencer più famosa di Italia, in un breve video su TikTok con il marito dell'epoca Fedez si è fatta leccare il dorso del piede da Fedez. Il video è diventato virale.[200]
Nel 2021, è stato pubblicato sul canale "Real Time" di YouTube uno dei video con più visualizzazioni a tema feticismo su YouTube in Italia, una puntata di "Alta Infedeltà: 1000 modi per tradire" (5° stagione, episodio 9). Nella puntata, chiamata "Piedi di fata", si narra come un uomo resta folgorato dalla commessa di un negozio di scarpe, che ricambia; in particolare, rimane attirato dai suoi piedi e dalle sue scarpe con i tacchi aperte, per cui la commessa gli chiede maliziosamente se vuole conoscere il resto. I due iniziano dunque una relazione che approda al matrimonio. Un giorno, la commessa e neo-sposa si ammala e chiede al suo uomo di gestire il negozio di scarpe; nel mentre, una nuova cliente molto affascinante lo seduce con i suoi piedi, per cui la moglie, già fiaccata e bloccata a letto dalla malattia, viene consumata dalla gelosia.[201][202]
Sempre nel 2021, in una puntata di Guilty Party, la protagonista Beth (interpretata da Kate Beckinsale) incontra un'altra donna (una prostituta interpretata da Helen Hayden) e la interroga per avere delle informazioni importanti. Siccome contestualmente rifiuta di avere un rapporto sessuale completo con la prostituta, si limita a chiederle solo "qualcosa di rilassante", per cui la prostituta si inginocchia, le sfila uno stivaletto e la calza e le effettua un toe sucking. La scena è stata inclusa nel trailer della serie ed è stata ripresa da testate come il Daily Mail e il The Sun.[203][204]
Nel febbraio 2022, il feticismo del piede era descritto come un fenomeno diventato "mainstream", cioè di larga diffusione e conosciuto a livello popolare, e il "kink del momento". L'articolo di giornale cita come prima tappa fondamentale l'uscita del film "50 sfumature di grigio", tratto dall'omonimo best-seller della scrittrice E. L. James. Il film ha popolarizzato il sesso BDSM. Una seconda tappa fondamentale è il lancio di OnlyFans (OF) nel 2016. Una terza tappa è un episodio del reality show Love Island del 2021 in cui uno dei partecipanti (Jake Cornish) ha raccontato di essere feticista del piede e ha filmato un altro concorrente (Toby) mentre succhiava l'alluce di una concorrente (Kaz). Nello stesso anno, in un episodio della serie tv Holby City, una delle protagoniste (Kylie) parla con il collega (un medico) e gli spiega che vende in internet le foto dei propri piedi perché può guadagnare di più in un'ora vendendo foto che in mezza giornata in ospedale; i fan della serie tv si sono lamentati che Holby City stava diventando troppo simile a Love Island.[179] Una quarta tappa fondamentale è un'intervista virale in cui Quentin Tarantino ha parlato esplicitamente della sua scelta di inserire inquadrature di piedi femminili nei suoi film per poi difenderla.[205] Una quinta tappa è stato un video virale di 1 minuto postato su TikTok in cui un tiktoker, Forrest Valkai, ha spiegato la teoria del Cross Signaling come una probabile origine del feticismo del piede. A luglio 2025, il video ha totalizzato oltre 2,3 milioni di view e 37.400 commenti.[206]
Nel 2022, nella 9ª puntata della 1ª stagione di House of the Dragon, il perfido Lord Larys offre delle informazioni alla regina Alicent, ma in cambio chiede alla regina di togliersi le scarpe e le calze e mostrargli i piedi. La regina acconsente, poggiando i piedi nudi su un tavolino davanti a Lord Larys. La scena ha scatenato delle accese discussioni tra i fan della serie ed è diventata celebre.[207] Nello stesso anno, in un'altra stagione del reality show Love Island un partecipante (Luca Bish) ha adorato i piedi di una partecipante (Gemma Owens).[208] Sempre nello stesso anno, Kourtney Kardashian ha iniziato a pubblicare alcune foto in cui suo marito, Travis Barker, le baciava o maneggiava i piedi nudi.[209] A poca distanza di tempo, anche Kim Kardashian ha postato una foto in cui, mentre è sdraiata su un letto, poggia i suoi piedi nudi sul petto del suo fidanzato dell'epoca, Pete Davidson. La sorella Khloé Kardashian ha commentato in modo ironico la foto. Le foto sono diventate virali a causa della grande fama dei Kardashian.[210]
Nello stesso anno, secondo un articolo della CNN, le scarpe che mostravano le dita dei piedi (peeptoe o open toe o toe baring) erano molto di moda.[211] Due anni dopo, nel 2024, quello che è stato definito "il feticismo del piede della moda" era ancora praticato;[212] un articolo del The Guardian ha inoltre sottolineato come le scarpe toe baring fossero ancora di moda.[213] Anche nel 2025 sono indicate come di moda e come un trend divisivo.[214]
Nel 2022, Madonna ha pubblicato la copertina originale dell'album "Erotica" (1992) dopo 30 anni: nella copertina originale, è visibile la cantante in topless mentre succhia l'alluce del piede nudo di Naomi Campbell con gli occhi chiusi e un'espressione languida, bramosa e passionale. All'epoca, questa copertina era stata scartata.[215] La foto era stata originariamente creata per "Sex", un libro di foto erotiche della cantante pubblicato nel 1992 diventato virale e ripubblicato nel 2022.[216]
Nello stesso anno, è stato messo in onda su Fuori dal coro (un'altra trasmissione della Mediaset) un servizio interamente dedicato alle escort che fanno le mistress e dominatrix; una di esse, dallo pseudonimo Diana Fetish, è stata intervistata sul tema.[217]
All'inizio del video musicale ufficiale di "Pound Town", una canzone di Sexyy Red del 2023, si vede un uomo con i dreadlock che si inginocchia per succhiare l'alluce alla cantante mentre viene filmata con il cellulare da una terza persona.[218]
Nel 2023 il concorso "Miss Piede d'Oro" (un'attività goliardica di gruppo dove si vota la donna di spettacolo italiana con i piedi migliori, le foto migliori e l'atteggiamento più aperto verso i fan feticisti) è stato ripreso da un intero articolo del Fatto Quotidiano[219] e del Mattino[220] per poi essere citato anche dal Gazzettino,[221] da Sky TG24[222] e da altre testate online nel corso degli anni. Il concorso è tenuto su Celebrity Dream Feet, uno dei forum più grossi di feticisti dei piedi italiani.[223][224][225] Riguardo alle vincitrici, Caterina Balivo ha vinto tre volte il primo premio[223] nel 2010, 2013 e 2014, a cui si sono aggiunte la quarta e quinta vittoria nel 2015 e 2016; ha poi ottenuto il 3° posto nel 2012 e il 2° posto nel 2017-2024.
L'anno successivo, nel 2024, il cantante Ricky Martin ha dichiarato con entusiasmo di essere feticista del piede maschile;[226] in passato aveva già fatto coming out sulla propria omosessualità parlandone in modo aperto dopo un lungo periodo in cui aveva paura di vedere la propria carriera musicale distrutta. Inoltre, nel maggio 2024, in un’intervista per il canale YouTube Hulu, Khloé Kardashian ha parlato all’intervistatrice di come ci fossero donne su OnlyFans che vendessero foto dei proprio piedi. A gesti, le ha anche mostrato come si svolge un footjob. Il video in questione è diventato uno dei video a tema feticismo del piede in inglese più visualizzati di tutto YouTube, per un totale di oltre 726.000 view ad agosto 2025.[227]
Sempre nel 2024, è stato pubblicato "The Fetishist" di Katherine Min, un'acclamata scrittrice coreana; il libro è stato pubblicato postumo dalla figlia Kayla Min Andrews. In questo libro uno dei protagonisti, il violinista Daniel, è feticista delle asiatiche e del piede. Il libro è stato indicato da Harper's Bazaar come uno dei migliori libri del 2024.[228] Nel 2024 inoltre il cantante Rosa Chemical in un'intervista ha spiegato che nelle sue canzoni rompe dei tabù, tra cui il feticismo dei piedi, e di essere il primo che parla di feticismi nelle canzoni. Il cantante si è vantato di raccontare la propria vita senza filtri nei propri testi.[229]
Nel 2025, il top model e attore Tyson Beckford in un talk show ha dichiarato di essere feticista del piede e ha elogiato i piedi di una delle ospiti, Octavia Spencer, che indossava le scarpe peeptoe.[230]
Nello stesso anno, è successo un incidente sui social: la cantante Annalisa, per festeggiare il successo del suo nuovo singolo "Maschio", ha pubblicato una foto sui social in cui è inginocchiata sul letto con dei vestiti provocanti e un piede sporco. Per quanto la pianta del piede sporco fosse un dettaglio, ha scatenato un'ondata nei commenti. Circa un anno prima, era avvenuto un incidente quasi identico che aveva coinvolto la cantante Noemi. In un articolo di giornale, l'autore ha indicato come i commenti mostrino che è considerato inaccettabile che una cantante mostri il piede sporco,[231] in linea con la simbologia del piede sporco e i possibili nessi con il feticismo dei piedi. Inoltre, ha aggiunto che i piedi sui social sono "un argomento molto attenzionato sui social". Infine, ha lanciato l'ipotesi che la cantante Annalisa abbia mostrato apposta il piede sporco come mossa audace, ribelle e non convenzionale per creare scandalo e fare parlare di sé; la mossa ha avuto proprio questo effetto[231] siccome ha messo in mostra una parte del corpo già tabù in partenza e ha rotto le aspettative e le convenzioni. La rappresentazione infatti non è idealizzata e impeccabile alla maniera dell'estetica vittoriana, ma ha un forte tocco di crudo realismo e imperfezione mostrato in un contesto di sensualità. Se la scelta è intenzionale, essa mostra anche il desiderio e/o libertà di apparire senza filtri, grezza e imperfetta. Gli stessi commenti di disapprovazione (inclusi quelli degli hater) inoltre contribuiscono a rendere virale un contenuto nelle piattaforme di social media, siccome gli algoritmi di diffusione tengono conto della volume totale dei commenti (inclusi quelli positivi), oltre al tempo di visione del contenuto, ricondivisione, velocità di accumulo dei commenti, lunghezza dei commenti ecc.
Le ultime frontiere sono l'ascesa delle feet models (modelle di piedi) e la possibilità di generare foto e video a sfondo feticistico con i software di intelligenza artificiale.[232]
Storia e ascesa delle modelle di piedi
Alcune donne, le modelle di piedi (feet models) vendono attraverso i social in privato foto dei propri piedi, anche realizzando enormi guadagni ogni settimana. Il fenomeno è cresciuto in particolare durante la pandemia di COVID-19, dunque durante un periodo di chiusura forzata delle attività lavorative, isolamento e distanziamento sociale. Già nel 2020, in piena pandemia, era stato registrato un'impennata in India del business online del feticismo del piede.[233] Alcune modelle possono avere dei tratti considerati inestetismi (e.g., un alluce valgo non pronunciato, piedi piatti, piedi grossi, dorso del piede venoso o piante molto rugose), ma possono riscuotere successo in una folta nicchia di follower. Alcune foto prodotte sono generiche, mentre altre foto hanno caratteristiche particolari (e.g., inquadrature estremamente ravvicinate dette anche "closeup", uso della lente fish-eye per aumentare le dimensioni dei piedi e il punto di vista, uso di travestimenti, calpestamento di oggetti, calpestamento dell'osservatore detto anche "POV foot crush" o "giantess foot crush" e pratiche feticiste autoerotiche); nel caso limite, sono prodotte in modo personalizzato. Le modelle di piedi possono anche produrre video (e.g., feet tease anche mentre fanno finta di dedicarsi ad altre attività o con insulti e dirty talk, shoeplay, performance con travestimenti, provarsi le scarpe, passeggiare, massaggiarsi, farsi la pedicure, premere a piedi nudi i pedali dell'auto ovvero "pedal pumping" ecc.). In alcuni casi, la modella non è da sola, per cui le foto e i video sono prodotti in coppia con un'altra donna o in gruppo; in questi casi, un altro soggetto diffuso è la comparazione dei piedi, altrimenti può avvenire lo svolgimento di pratiche di foot worship leggere e molto giocose (e.g., una delle due modelle si passa un rossetto sulle labbra e stampa un bacio sul piede della partner che viene poi esibito e fotografato in mezzo ai sorrisi).
Una precursora delle feet model è stata Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, cugina di Cavour e spia inviata in Francia con l'obiettivo di sedurre l'imperatore Napoleone III. Già nota al suo tempo per la sua grande bellezza e la sua passione per la fotografia, si è anche fatta scattare alcune foto ai piedi. In particolare, una foto poi colorata è "Les Cothurnes" ("I calzari") di Pierre-Louis Pierson, scattata tra il 1861 e il 1867. Nella foto, è visibile il piede della Contessa di Castiglione in una scarpa classicheggiante con l'open toe. Altre due foto dello stesso periodo invece inquadrano le gambe e i piedi nudi della contessa; in una delle due foto, si vede come la contessa seduta mentre solleva la gonna e offre la visione di queste due parti del corpo all'osservatore. Le foto ai piedi della Contessa di Castiglione sono dunque pionieristiche.
La contessa si è fatta anche realizzare alcuni calchi in gesso delle proprie mani e anche dei propri piedi[234] che donava ai suoi amanti. Di un caso è noto anche il contrario: Ludovico I, re di Baviera, dopo che nel 1846 si era invaghito della sua amante Lola Montez, aveva realizzato un calco dei suoi piedi in alabastro. Lola Montez era una ballerina e, quando il re l'aveva vista ballare la prima volta, si era sentito attratto sia da lei che dai suoi piedi, cosa mai avvenuta in vita sua prima di quel momento; tra le varie pratiche, il re amava baciare i piedi della ballerina. Lola Montez inoltre ballava sul palco con una frusta in mano e un look sessualizzato, per cui sarebbe una precursora delle moderne dominatrix.[235]
La contessa di Castiglione, durante l'età avanzata e con il diminuire della bellezza fisica, era refrattaria a farsi fotografare, ma curiosamente nel 1894 si è fatta ancora fotografare i piedi; non è chiaro se tale scelta derivi dall'idea che i suoi piedi mantenessero ancora un aspetto gradevole, in collegamento con la teoria biologico-evoluzionistica che lega il feticismo del piede ai segnali di giovinezza e salute.
Altri precursori delle feet model sono le modelle fotografate da Elmer Batters nella metà Novecento, in un'epoca in cui tuttavia non esistevano ancora né internet né i social. La modella preferita di Batters era Carushka Jarecka, nota anche come "Caruska".[236]
Nelle serie tv, un riferimento alle modelle di piedi è contenuto in una puntata di Holby City del 2021, in cui un'infermiera viene osservata da un collega mentre posta e vende le foto dei suoi piedi online. Un riferimento satirico alle modelle di piedi contenuto anche in una puntata dei Griffin: in questa puntata, Meg viene contattata da un fotografo per farsi fare delle fotografie sexy ma, quando le vede proiettate sul computer, scopre che le ha fotografato i piedi perché alcune persone sono disposte a pagare per averle. Il fotografo, successivamente, mette le foto in internet in cui ricevono 35.000 view in una sola notte.[237]
Due tra i più grandi siti di vendita sono OnlyFans, lanciato da Tim Stokely nel novembre 2016, e FeetFinder, lanciato nel settembre 2019 da Patrick Nielsen.[238] Alcuni esempi trattati dai giornali di "modelle di piedi" (feet models) sono:
- Lucy (42 anni), una donna che vive a Londra e con un impiego nel settore delle risorse umane, in un anno ha guadagnato oltre 3500£ su Feetfinder.[239]
- La cantante Lily Allen ha venduto le proprie foto su OnlyFans e nel 2024 ha dichiarato di guadagnare di più rispetto ai suoi video-streaming su Spotify.[240]
- L. Spencer (circa 50 anni) di Birmingham al 2024 guadagnava da 10.000£ a 30.000£ al mese vendendo le foto su OnlyFans.[241]
- K. Marie (23 anni), una modella e receptionist che vive in Georgia (USA), al 2020 guadagnava in media 466£ vendendo le sue foto di piedi; inoltre ha aggiunto che, nel momento in cui ha inquadrato anche il volto sorridente, il suo profilo ha aumentato le statistiche siccome i visitatori hanno apprezzato la carica di energia, gentilezza e positività del sorriso.[242]
- J. Tyron (18 anni) dell'Essex ha dichiarato al 2023 di guadagnare fino a 1000£ al mese vendendo le sue foto.[243]
- Una modella con pseudonimo "Sweet Arches" ("Dolci Aracate", 28 anni) dell'Oregon nel 2020 ha dichiarato di guadagnare fino a 5000£ al mese e fino a 58.000£ all'anno vendendo le sue foto. La modella stessa si è dichiarata feticista del piede fin dall'infanzia.[244][245]
- K. Woods (21 anni) della Florida ha dichiarato nel 2018 di avere guadagnato 2380$ dal 2017 al 2018 vendendo le sue foto. Prima di intraprendere quest'attività, aveva una pessima opinione dei propri piedi.[246][247]
- M. Thompson (25 anni) di Leicester ha dichiarato nel 2020 di poter guadagnare fino a 800£ a settimana vendendo le sue foto su OnlyFans e KIK.[248]
- J. Gould (32 anni, nome d'arte "Scarlet Vixxen"), canadese dell'Ontario, ha dichiarato nel 2017 di guadagnare fino a 55.000£ in un anno vendendo le sue foto. Prima di intraprendere quest'attività, pensava che nessuno potesse essere interessato ai suoi piedi.[249]
- G. Lee, una dominatrix part-time e ex-modella, ha dichiarato nel 2018 di guadagnare circa 30.000$ l'anno vendendo le sue foto.[250]
- Larsa Pippen, attrice di 'The Real Housewives of Miami', ha dichiarato nel 2021 di guadagnare 10.000$ al giorno vendendo le sue foto su OnlyFans.[179]
- Raquel Leviss, attrice di Vanderpump Rules, ha dichiarato nel 2021 di avere guadagnato 30.000$ vendendo le sue foto; i soldi sono stati poi usati per un'operazione chirurgica estetica al naso.[179]
Inoltre Vogue nel 2021 ha presentato la storia di D. Korwin, una agente di Parts Model, un'agenzia di modelle specializzata in mani e piedi fondata nel 1986. Per i servizi, le modelle di mani e piedi sono pagate quasi quanto le modelle standard nonostante il viso non compaia nelle foto.[251]
Nel 2024, un articolo di giornale ha attestato l'esistenza del primo salone di bellezza in Canada in cui le clienti che si fanno una pedicure hanno diritto a uno sconto del 20% se si fanno fotografare i piedi; le foto vengono caricate con anonimato sul profilo del salone di bellezza su FeetFinder,[252] in cui vengono vendute e il business viene promosso. Questo modello di business orientato alla crescita aziendale fa dunque perno sul feticismo del piede.
Un articolo di giornale del 2025 in particolare ha messo in mostra la difficoltà di fare la modella di piedi: la giornalista Samantha Rea ha provato per 3 mesi a fare la modella di piedi e, nell'arco di tre mesi, ha guadagnato poco meno di 200$ netti. La giornalista ha sottolineato come i guadagni più elevati avvengono in primis se si posta con assiduità, per cui il lavoro di ideazione e produzione di foto ha un suo peso.[253]
Non tutte le modelle di piedi comunque svolgono la propria attività con il fine della monetizzazione; una serie di studi e interviste può gettare più luce sui casi di modelle e/o VIP che decidono di pubblicare sui social foto che includono i piedi (o foto di piedi) senza monetizzazione. Alcune di loro, ad esempio, potrebbero postare in modo più o meno frequente delle foto e video di piedi per passione e divertimento, apprezzamento dei commenti positivi, senso di condivisione e ricerca di connessione, moda, sperimentazione e curiosità, sfida di un tabù, desiderio di decidere cosa mostrare del proprio corpo, desiderio di apparire sensuali senza coinvolgere eccessivamente le caratteristiche sessuali più esplicite (e.g., seni e glutei), gusto di provocare, diminuzione del rischio di censura della foto da parte dei filtri e noncuranza degli hater. In alternativa, alcune di loro potrebbero postare per un fine comunque diverso da una monetizzazione immediata (e.g., ottenere like, view, commenti e condivisioni e dunque un maggiore coinvolgimento da parte di alcuni utenti, ottenere maggiore visibilità e nuovi iscritti, recensire positivamente prodotti come scarpe, smalti per unghie, gioielli, calze, cosmetici ecc.). Nel caso in cui si desideri apparire sensuali senza essere troppo esplicite o senza rischiare censure date dai filtri, l'idea di accennare alla nudità in modo tenue e velato attraverso parti del corpo come i piedi era già usata da alcuni pittori del periodo vittoriano.
Galleria di foto storiche
Le foto, salvo diversa indicazione, sono state tutte effettuate da Pierre-Louis Pierson e inquadrano Virginia Oldoini, contessa di Castiglione.
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Les Cothurnes ("I calzari", 1861-67), una foto in cui la contessa mette in primo piano il suo piede in un calzario con l'open toe
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Le gambe della Contessa di Castiglione (1861-67), in cui la contessa mostra le gambe e i piedi nudi
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Le gambe di Virginia Oldoini (1863) di Léopold-Ernest Mayer in cui la contessa, in atteggiamento pensoso, solleva la gonna e rivela le gambe e i piedi nudi
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Studio sulle gambe n.1 (1861-67), in cui le gambe nude incedono con un andamento sensuale
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Studio sulle gambe n.2 (1861-67), in cui le gambe sono incrociate mentre la contessa è comodamente seduta
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Studio sulle gambe n.3 (1861-67), in cui le gambe sono incrociate
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Una foto della contessa di Castiglione (1861-67) in cui è avvolta dal sonno in una posa languida, con le caviglie incrociate in un gesto delicato
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Le Pé (1894), una foto scattata in età avanzata che ritrae nuovamente i piedi della contessa
Le Foot Night
Un contesto particolare in cui si svolgono le pratiche feticiste è dato dai fetish party, cioè degli eventi sociali tenuti in club di intrattenimento per adulti o locali simili in cui uomini e donne si riuniscono per dedicarsi a queste pratiche; a loro volta, i fetish party sono una specializzazione dei sex party. Un famoso esempio di club incentrato sul tema del feticismo (fetish club) è il Torture Garden (TG) di Londra, fondato da Allen Pelling e David Wood nel 1990.[254]
Una specializzazione dei fetish party (e dunque una sottospecializzazione dei sex party) è quella dei party in cui il tema centrale è il feticismo del piede, detti Foot Party, Feet Party e Foot Fetish Party; se si svolgono di sera e notte, sono anche noti con il nome evocativo "Foot Night". Questi party sono anche organizzati online e esistono almeno dal 2002. A differenza di incontri informali organizzati ad esempio tra membri di un forum, questi incontri sono più strutturati. La tipica organizzazione e struttura di una Foot Night, con delle modifiche marginali in base all'organizzatore, è la seguente: in internet viene pubblicizzata la Foot Night con una locandina d'impatto e un nome in cui è indicata la città (e.g., "Foot Night Baltimora") più la data, l'ora di inizio e fine, il nome del locale e l'indirizzo completo. A margine, è indicato il numero di "modelle" (cioè di ragazze adulte che hanno offerto spontaneamente la propria iscrizione per fungere da mistress) in costante aggiornamento insieme a una loro foto, al loro nome d'arte e alla taglia dei piedi. Dopodiché, è indicato il limite d'età (e.g., over 18, over 21) e un dress code abbastanza semplice (e.g., vestiti abbastanza eleganti e stylish per gli uomini, niente cappelli, abiti da sera o di ispirazione fetish per le modelle). Infine, la quota d'iscrizione fissa è affiancata a una piccola quota extra calcolata in base alla durata in minuti di una sessione con una modella, a prescindere dalla prestazione (il tempo viene misurato con timer o orologi). Dopo ogni sessione, i piedi delle modelle vengono igienizzati. Il rinfresco può essere offerto dagli organizzatori, eccetto le bevande e gli alcolici (questi ultimi possono essere venduti, vietati o lasciati introdurre dall'esterno), e l'uso del cellulare può essere scoraggiato per promuovere la socializzazione. Il numero di modelle viene aggiornato per nuovi ingressi, disiscrizioni o per proporzionare il numero di modelle al numero di partecipanti; il numero totale di modelle e biglietti per partecipanti può avere un limite in base alla capienza del locale (viceversa, la capienza del locale può influenzare il numero totale di partecipanti). Alcune Foot Night possono avere anche decine di modelle partecipanti. La sicurezza dei partecipanti viene garantita dalle regole e dagli agenti di sicurezza.[255]
Nel caso in cui gli eventi siano organizzati da siti web, questi ultimi raccolgono già in partenza una serie di locali di intrattenimento per adulti in cui organizzare gli eventi anche più volte all'anno. Contemporaneamente, i siti web raccolgono ogni giorno adesioni spontanee di modelle over 18, per cui quando si organizza un evento vengono inviate le richieste di partecipazione alle modelle nel database. Nelle adesioni, oltre alle varie informazioni personali e alle preferenze in materia di privacy e città in cui partecipare agli eventi, possono essere richieste le foto dei piedi e la loro taglia (che può essere sia piccola che grossa, e.g., una taglia 12 statunitense, cioè una 46 europea da donna). Un sito grande di Foot Night può raccogliere decine di locali anche in più Stati e fino ad alcune migliaia di modelle.[255]
Qualche articolo di giornale riporta anche delle interviste a persone che vi partecipano, per cui raccontano la loro esperienza. Questi articoli hanno anche contribuito a fare conoscere questo fenomeno. In particolare, un articolo ha indicato come le donne che si offrono di fare da modelle desiderano ripetere più volte l'esperienza e come quest'attività rappresenta una seconda entrata economica per loro.[256] Le fotografie sono ammesse previo accordo con l'organizzatore, che è presente all’evento.
L'impatto esatto delle Foot Night sia per i locali che per le modelle, in termini di volumi di business e di notorietà, è sconosciuto. Una rara fonte che riporta una cifra indica un possibile guadagno di 150-500$ per serata per una modella[257] (dunque 1500-5000$ ogni 10 serate). Inoltre, gli effetti della stigmatizzazione del feticismo dei piedi sulle Foot Night sono sconosciuti; se essa dovesse fungere da freno inibitore ai potenziali partecipanti, alcuni suoi effetti potrebbero essere sulla diffusione di questi eventi, cadenza di organizzazione, diversificazione dell'offerta, guadagni in termini economici e di notorietà dei locali e delle modelle e legittimazione delle modelle.
I festival feticisti, Fetish Pride e festival cinematografici
In ambito di qualunque feticismo, esistono anche dei festival più vasti e strutturati rispetto a una singola Foot Night. Un esempio di festival feticista è "Beyond Darklands Antwerp", che è anche il più grande d'Europa e uno dei più grandi del mondo. Il festival è orientato solo agli omosessuali e si tiene ogni anno tra fine febbraio e inizio marzo al Waagnatie, un grosso spazio per eventi affacciato al fiume Schelda ad Anversa (Belgio); Anversa è una città descritta come gay-friendly.[258]
In totale, esistono più di 200 festival simili, Fetish Pride e eventi di ispirazione fetish, tutti orientati però agli omosessuali e tenuti a Gran Canaria, California, Dublino, Barcellona, Lisbona, Bruxelles, Città di Lussemburgo, Sydney, Berlino, Londra, Copenhagen, Helsinki, Vienna, Parigi, Amsterdam, New York, Città del Messico, Rio de Janeiro, Toronto, Tokyo, Bangkok, Tel Aviv, Milano e tante altre città del mondo.[259] In Italia, il più grande Fetish Pride si svolge ogni anno a dicembre a Roma ed è anch'esso per omosessuali.
A Monaco di Baviera, ogni anno si tiene il Nachtschatten, un festival cinematografico che presenta cortometraggi internazionali, mediometraggi e lungometraggi (e.g., film artistici, animazioni e documentari) che sono specificatamente legati a temi fetish e BDSM. Il festival include anche una cerimonia di premiazione. Il festival è nato per promuovere l'educazione sessuale verso il mondo BDSM per superare gli stereotipi e promuovere la tolleranza e accettazione.[260]
Ricezione tra stigma, accettazione e controversie
La stigmatizzazione sociale e le sue contraddizioni
Con l'eccezione del periodo greco-romano in Occidente, a partire almeno dal Seicento il feticismo dei piedi nella cultura occidentale è sempre stato un tabù per vari motivi:
- la concezione di "fare sesso" pone molta enfasi sulla penetrazione sessuale, sull'erezione, su pratiche sessuali che coinvolgono i genitali e sul piacere maschile,[13] per cui è tendenzialmente fallocentrica e mette in secondo piano tutte le pratiche non penetrative e/o che non coinvolgono i genitali
- il concetto di feticismo, sviluppato nel dibattito scientifico moderno a partire dall'Ottocento, distingue le parti del corpo tra "normofiliche" e "parafiliche" (dal greco "para-philia", "scorretto-piacere"); pertanto, istituisce una norma su ciò verso cui si prova piacere e una "deviazione" dalla norma. Soltanto dopo numerosi decenni questa concezione è stata smussata con la distinzione tra "feticismo" e "disturbo feticistico" per poi essere messa in discussione dalla visione olistica della donna nel sesso
- i piedi, contrariamente alla testa, non sono la sede della razionalità e delle emozioni e sono in basso e (quasi) a contatto con la terra nel corpo, mentre la testa è elevata rispetto al suolo e in posizione "superiore" rispetto ai piedi; pertanto, sono simbolo di bassezza, volgarità e una parte del corpo meramente utilitaria
- i piedi sono simbolo di sporco[69] siccome sono a contatto con il suolo o chiusi nelle scarpe
- i piedi nudi sono simbolo di povertà[69] e umiltà siccome i poveri e i mendicanti spesso non hanno le scarpe. Inoltre nell'Antica Roma, quando si vendevano gli schiavi al mercato, si scriveva sui loro piedi con il gesso o creta il nome della loro patria e del padrone che li vendeva.[261]
- i piedi erano considerati una parte del corpo che non serve da mostrare nuda, per cui ad esempio una donna che mostrava i piedi nudi era considerata dissoluta[69]
- Secondo l'opinione di Ziwe Fumudoh, i piedi sono "brutte mani";[262] ipoteticamente, secondo questo ragionamento, le caviglie dovrebbero essere dei brutti polsi. Il motivo di questo pensiero non è chiaro, ma può essere ricollegato a quanto detto sopra e alla differenza morfologica tra mani e piedi, per cui questi ultimi potrebbero essere ritenuti esteticamente sgradevoli. Sia le mani che i piedi sono la sommità dei 4 arti, ma le dita dei piedi sono corte e tozze rispetto a quelle delle mani, per cui in inglese colloquiale sono talvolta dette in tono affettuoso "little piggies" ("maialine, porcelline");[263] inoltre, mentre la forma del palmo delle mani si può approssimare come un quadrato, la forma della pianta del piede viene approssimata in anatomia da un triangolo isoscele: il lato di base corrisponde all'avampiede, mentre i lati obliqui circondano la volta plantare (l'incavo del piede) per poi ricongiungersi nel tallone, che è una parte tondeggiante e tuberosa ("rigonfia come un tubero") assente nelle mani.
Nella Storia, la lavanda dei piedi è sempre stata considerata un'umiliazione:[264] nell'Antica Roma infatti era compito degli schiavi lavare i piedi dei loro padroni,[265] così come nella Storia i sovrani e alcuni Papi erano soliti farsi baciare i piedi dalle persone che ricevevano in segno di supremazia nei loro confronti.
Secondo la ricerca sul nesso tra teoria del condizionamento operante e cause del feticismo del piede negli omosessuali, svolta nel 1995, all'epoca fino al 30% dei 282 partecipanti diceva di provare molta vergogna e molta ansia per il proprio feticismo. Un ulteriore 33% si sentiva "molto confuso". Infine, un ultimo gruppo era spesso depresso (often depressed) o si sentiva spesso miserabile e senza speranza (often dejected), a cui si affianca un 4% che rimpiangeva di avere sviluppato un feticismo per i piedi. Anche se lo sviluppo del feticismo del piede non sarebbe correlato a particolari tipi di personalità, fino a quasi 1/3 dei partecipanti aveva una scarsa autostima di sé. Questo dato mostrava una forte correlazione con un ambiente sessualmente restrittivo durante la propria crescita; inoltre, mostra una correlazione anche con la tendenza a essere secretivo con questo aspetto della propria sessualità sia con gli altri in generale che con il proprio partner sessuale: condividere questo aspetto con il partner e/o chiedere di svolgere attività correlate con il consenso e la comunicazione diretta avrebbe scatenato una reazione negativa (che oggi viene talvolta chiamata kink shaming). Quest'ultimo fatto portava a una minore soddisfazione della propria vita sessuale unito a sentimenti di inadeguatezza sessuale.[86] Nel 2019, un articolo in esclusiva del DailyStar ha spiegato che oltre il 50% dei feticisti dei piedi inglesi nascondeva questo aspetto della propria sessualità al/alla partner.[266]
Pertanto, il feticismo del piede è stato praticato perlopiù nelle case di tolleranza o in piccole comunità; queste ultime in più tentano di superare l'isolamento sociale e il senso di alienazione derivato dalla non-accettazione di questo aspetto della sessualità umana. Un esempio di comunità prima della diffusione di internet è la Foot Fraternity, un gruppo di omosessuali negli Stati Uniti che al 1995 contava circa 1000 membri che si teneva in contatto attraverso una newsletter quadrimestrale e organizzava incontri ed eventi tra membri.[86] Nel 2015 si è spostata su Facebook; ad agosto 2025 conta oltre 9100 membri.[267]
Nella metà degli Anni Novanta Giovanna Casotto, modella di piedi e fumettista appartenente al genere erotico, provava imbarazzo a pubblicare le proprie opere siccome erano scritte da una donna e non da un uomo; inoltre, erano a sfondo feticista. Il suo primo editore comunque le ha impedito di firmarsi con lo pseudonimo "Giovanni" e l'ha obbligata a usare il proprio nome. Dopo le prime pubblicazioni, ha ricevuto una serie di stroncature a causa del clima del tempo.[268]
Un articolo del 2022 ha spiegato che il feticismo del piede, pur essendo ormai diventato parte della cultura popolare nel 2021-2022, provoca ancora imbarazzo nelle persone siccome chi ha questo feticismo mediamente non è ancora pronto da condividerlo con la società. I casi di condivisione con la società (che non sono classificabili come "coming out" siccome il feticismo del piede non è un orientamento sessuale) erano già presenti, ma molto limitati. Di contro, i coming out di omosessuali sono più diffusi rispetto ai decenni passati con la diffusione della cultura di inclusione, sex-positive e di tolleranza verso gli orientamenti sessuali e dunque l'intera categoria LGBTQIA. Pertanto, alcune di queste persone esprimono questo lato della propria sfera sessuale online, ad esempio consumando e pagando contenuti a tema feticismo in anonimato[179]. L'articolo aggiunge che il feticismo del piede "probabilmente sposta le idee su cosa è normale",[179] presumibilmente alludendo al fatto che questa espressione della sessualità non è ancora totalmente concepita dalla maggioranza come "normale" nonostante la mainstreamizzazione.
Un altro articolo del 2022 ha ribadito come il feticismo del piede, nonostante sia diventato parte della cultura pop, sia divisivo.[210]
Nel 2024, l'esperta di social media Desislava Dobreva ha spiegato sul The Guardian che i social media hanno avuto un grande ruolo nel normalizzare interessi ritenuti in precedenza non convenzionali, tra cui il feticismo del piede. Inoltre, le piattaforme social secondo il suo pensiero hanno aiutato gli individui a esprimere le loro opinioni e la loro sessualità, per cui sono stati dei mezzi di empowerment.[269]
Pertanto, secondo l'esperta, la popolarizzazione del feticismo del piede è parte di una rivoluzione culturale in atto che è orientata all'inclusività e alla celebrazione "della diversità umana in tutte le sue orme". Gli algoritmi stessi facilitano la popolarizzazione di simili fenomeni siccome continuano a rendere sempre più visibile i contenuti già in partenza popolari.[86]
Secondo lo psicologo sociale Justin Lehmiller, internet ha aiutato le persone che hanno dei feticismi a sentirsi meno sole e sentirsi più normali,[269] presumibilmente in riferimento in primis all'esistenza di comunità online. Tuttavia, nel 2025, secondo Avery Martin (un portavoce di Clips4Sale), molti feticismi sono ancora un tabù da discutere siccome includono (anche) pratiche di sottomissione di un partner.[29]
Le contraddizioni della stigmatizzazione
Lo stigma sociale del feticismo dei piedi al 2025 e il relativo kink shaming possono apparire fenomeno complessi e contraddittori alla luce della seguente lista parziale di fattori: una società occidentale sempre più sex-positive, l'esplorazione sessuale sempre maggiore degli zoomer fin da giovani, l'apprezzamento da parte loro di kink come il BDSM e dunque di atti di dominio e sottomissione sessuale, le fantasie di stimolazioni ai piedi sia in svariati zoomer che Millennial, la differenziazione in scienza tra "feticismo" e "disturbo parafilico", la presenza storica del feticismo dei piedi, l'enorme diffusione di questo feticismo, dell'esistenza di giornate internazionali legate al tema, la maggiore sensibilità alle varie forme di shaming (e.g., body shaming, slut shaming, single shaming, commenti omofobi), la possibilità di una visione non fallocentrica delle pratiche sessuali, la possibilità di monetizzazione e simili e l'esistenza di serate e festival a tema.
Una serie di ulteriori studi e sondaggi può dunque chiarire le cause di questa contraddizione e/o capire da dove deriva esattamente lo stigma. Ad esempio, le cause dello stigma sociale potrebbero essere rintracciabili proprio nel substrato simbolico specificatamente negativo verso i piedi (volgarità, povertà, sporco, "brutte mani") e dunque in una potenziale gerarchia piramidale di kink, in cui solo alcune fantasie sessuali sono accettabili in primis perché non coinvolgono i piedi, pure se implicano la sottomissione di un partner. In particolare, nello studio di Paramio, Tejeiro e Romero-Moreno (2024), le due fantasie sessuali che hanno ricevuto più apprezzamento tra gli zoomer sono il choking (essere strozzati durante l'accoppiamento) e l'essere frustati prima o durante un rapporto sessuale. Entrambe le pratiche sono BDSM, prevedono la sottomissione di un partner e si potrebbero svolgere entrambe anche senza penetrazione (potenziale assenza di primato del fallocentrismo); ultimo ma non ultimo, non coinvolgono necessariamente i piedi. Nel caso dei Millennial, le due fantasie sessuali che hanno ricevuto più apprezzamento sono il voyeurismo (guardare un'altra persona nuda e/o mentre si masturba) e il fare sesso in luoghi pubblici.[33] Entrambe le pratiche non coinvolgono in modo specifico i piedi.
In alternativa, non è chiaro se le generazioni più vecchie (Generazione X e boomer) abbiano un'influenza sul discorso intorno allo stigma sociale di alcune pratiche sessuali, tra cui il feticismo dei piedi: in partenza, le generazioni più anziane sono meno prone ad avere fantasie sessuali su kink e a metterli in pratica per motivi che possono andare dall’età alla minore possibilità di esplorazione per l’assenza dei porno in internet e alla cultura tendenzialmente più rigida e conservatrice in materia sessuale (i.e., pratiche giuste/buone VS deviate/malate anche se lecite e consensuali).[270] Un retaggio di una cultura sex-negative (l’opposto di "sex-positive") in realtà può essere visto anche in nicchie di generazioni più giovani (e.g., i "puriteen", parola che fonde "puritani" e "teenager" diventata un trend dal marzo 2021 su Twitter, oggi X).[271]
Infine, la popolarizzazione rapida e relativamente recente del feticismo dei piedi (2021-2022) potrebbe avere un impatto sull'opinione pubblica e il discorso socio-culturale online e offline intorno a questa pratica sessuale (e.g., scarsa conoscenza della storia culturale di questa pratica, delle cause e della distinzione tra "feticismi" e "disturbi parafilici", eventuale peso di preconcetti errati, contenuti orientati a sfruttare il sensazionalismo o contenenti semplificazioni grossolane, discussioni svolte spesso senza l'intervento o contributo scientifico di psicologi, altri neuroscienziati, sociologi, antropologi, sessuologi, esperti di Letteratura e simili figure).
Interviste e sondaggi d'opinione
Secondo un’intervista a un gruppo di donne pubblicata su un canale verificato di YouTube nel 2022, tutte le donne intervistate conoscevano cosa fosse il feticismo del piede. Nel dire l’opinione personale, la maggior parte ha detto di non apprezzarlo personalmente, mentre una parte lo ha anche definito "strano", pur riconoscendo che ognuno ha le proprie preferenze, sfaccettature e sfumature sessuali. In caso di richieste di adorazione del piede, quasi metà ha risposto che non l’avrebbe fatto, mentre poco oltre metà ha dichiarato di sì siccome non gli causa problemi o ha risposto di no in modo molto tentennante (e.g., "No, but..." senza finire la risposta).[272]
Secondo un’altra intervista a un gruppo più limitato del 2022, i risultati erano misti, per cui alcune donne apprezzavano o desideravano provare delle pratiche di feticismo del piede, mentre altre no.[273]
In un’intervista del 2024, due anni dopo entrambe le interviste, gran parte di un gruppo di donne ha risposto che il feticismo del piede non gli creava problemi, anche se alcune l’hanno definito una pratica "strana" e alcune hanno detto che dipende in base a come la persona si rapporta e a cosa richiede (per cui la possibilità di negoziazione è aperta).[274]
Ulteriori interviste e sondaggi possono gettare luce sullo stigma o accettazione del feticismo del piede, dunque della forma di feticismo verso una parte del corpo più diffusa. In particolare, un campione di persone intervistate vasto può essere più informativo.
Incremento della podofobia
Nel 2024, secondo un articolo dell'Huffington Post, è stato registrato un incremento della podofobia nella Generazione Z (1997-2012) a seguito della popolarizzazione del feticismo del piede e dell'accesso pressoché libero ai social media da parte dei giovani. La podofobia si può definire come la paura eccessiva e irrazionale verso i propri piedi e i piedi degli altri anche quando sono coperti da calze e scarpe, per cui le proprie abitudini quotidiane e la qualità della vita sono compromesse (e.g., avere dei problemi a uscire di casa con scarpe aperte, avere problemi a recarsi in negozi di scarpe, piscine e spiagge). In particolare, secondo l'intervista a una donna che lavora come insegnante di scuola superiore in California, la Generazione Z è refrattaria a mostrare i piedi, per cui porta scarpe chiuse in continuazione o opta per l'uso dei calzini insieme ai sandali (look "ugly chic"). La stessa donna ha testimoniato che, nel momento in cui è entrata più volte in classe con le scarpe aperte, gli studenti le hanno fatto commenti denigratori sulle calzature; in particolare, come già in uso nello slang della GenZ, gli studenti hanno chiamato le sue dita dei piedi "cani" (dogs) e hanno commentato con la frase fatta "Chi ha fatto uscire i cani?" (Who let the dogs out?). Nei casi limite, gli studenti hanno iniziato ad abbaiare in classe alle sue dita dei piedi. L'insegnante, pur di fare cessare questi comportamenti, è stata costretta a indossare sempre scarpe chiuse. Secondo una ragazza appartenente alla GenZ intervistata, il pensiero che i suoi piedi scoperti potessero ricevere attenzioni la spaventava siccome queste attenzioni ai piedi erano sgradite.[275][276]
In tale contesto, uno degli esempi più elementari e comuni in assoluto di attenzioni che si potrebbero ricevere da un feticista dei piedi (e dunque da una persona estremamente sensibile alla bellezza estetica di tratti fisici dei piedi anche opposti tra loro) è il glancing.[277] Il glancing è un termine inglese che indica l'atto di lanciare un'occhiata molto timida che viene ritirata immediatamente (e.g., una frazione di secondo); l'occhiata sfuggente avviene senza interazioni (e.g., catcalling, molestie sessuali, violazione indebita dello spazio personale, toccamenti e aggressioni fisiche e/o sessuali) e senza pedinamenti; nel caso in cui si ripete, non avviene a frequenza elevata a causa dell'autocontrollo di fondo. Lo stesso verbo "to glance at…" è imparentato etimologicamente con la parola "ghiaccio, glaciale" per indicare un'occhiata da attrazione o curiosità che "scivola via" in modo repentino. La parola glancing è l'antonimo di "staring, to stare at...",[278] cioè fissare a occhi sgranati, a bocca spalancata, irrigiditi, senza autocontrollo e molto a lungo. Lo staring è un modo intenso di fissare una parte del corpo che può essere ritenuto invasivo e intrusivo, oggettificante (la persona viene trasformata in un oggetto passivo di osservazione analitica) e segno di potenziale aggressione fisica e/o a sfondo sessuale; è inoltre un quasi-sinonimo del generico "seeing, watching", cioè "guardare, vedere", che non ha le sfumature di fugacità e autocontrollo di glancing. Lo staring, siccome provoca malessere e danni a sé e agli altri, già in partenza per definizione appartiene al disturbo parafilico, invece che al comune feticismo dei piedi. L'eccezione è lo staring all'interno di una pratica sessuale consenziente con un soggetto non affetto da disturbo parafilico (e.g., uno shoeplay e/o un feet tease per attirare e calamitare l'attenzione del partner).
Un esempio molto teatrale di staring è contenuto in un’illustrazione di "Les contemporaines; ou, Avantures des plus jolies femmes de l'âge présent", un'enorme raccolta di novelle di Restif de la Bretonne; l'illustrazione ritrae l’incontro del protagonista la co-protagonista femminile della novella "Il bel piede" (Le jolie pied) nel quinto volume. Nella novella, il protagonista è un giovanotto molto colto e intelligente che tuttavia è schivo, timido e impacciato con le donne siccome non è abituato ad avvicinarsi a loro. La situazione cambia quando incontra la co-protagonista siccome la trova incantevole dalla testa ai piedi, letteralmente. Nell'illustrazione, il giovane ammira la fanciulla da dietro un albero in modo estasiato, con occhi quasi spalancati, a bocca aperta e immobile. La donna è seduta dietro un recinto e indossa una lunga gonna; le uniche cose che oltrepassano questa doppia barriera sono i piedi e le caviglie. Nell'illustrazione, la luce sui piedi e la vicinanza prospettica della mano ai piedi della donna attirano lo sguardo verso i piedi. A differenza della versione nella novella, la donna non è intenta a leggere un libro, ma sta guardando nel vuoto; inoltre, l'albero è molto sottile, per cui copre a stento il protagonista. A prima vista, la donna nell'illustrazione è ignara di esser osservata in modo invadente (staring) ai piedi. Tuttavia, a causa delle licenze poetiche dell'illustratore e delle reticenze visive, non è chiaro se la donna se decide di mettere in mostra i piedi mentre finge di essere ignara per stuzzicare e sedurre il suo giovane ammiratore e orchestrare un gioco di potere sottile con un semplice gesto.[279]
Secondo LeMeita Smith, all'epoca una dottoressa di ricerca e psicologa, la podofobia della GenZ deriva dal desiderio di proteggere i propri spazi personali (anche online) e mantenere un senso di controllo su come sono percepiti. Inoltre, i pazienti appartenenti alla GenZ hanno una conoscenza del feticismo del piede e hanno preoccupazioni sul proprio aspetto fisico e privacy online.[275]
Comunque, il fatto che la GenZ abbia una tendenza alla podofobia è un'affermazione problematica siccome, secondo i dati di PornHub, la fascia di età che nel 2023 ha cercato più pornografia incentrata sul feticismo dei piedi è stata proprio la GenZ,[38] per cui potrebbe riguardare solo una parte di essa.
Infine, la podofobia può avere altre cause diverse dalla consapevolezza dell'esistenza del feticismo del piede: ad esempio, può essere scatenata dalla fobia verso sporco, dei germi (misofobia) e dei cattivi odori (osmofobia), per cui più fobie sono correlate. In alternativa, può derivare da eventi traumatici del passato legati ai piedi, come per esempio ferirsi i piedi o ricevere un calcio da qualcuno.[280] Quest'ultimo è un esempio di contatto indesiderato e/o senza feedback positivo durante l'infanzia con i piedi. Non è chiaro se la concezione dei piedi come "brutte mani"[262] possa avere un ruolo nello sviluppo della podofobia; in partenza, è incompatibile con la body positivity siccome quest'ultima promuove l'amore, l'accettazione e il rispetto per il corpo invece di giudicarlo. Inoltre, è incompatibile anche con la concezione olistica del corpo femminile nel sesso siccome quest'ultima promuove in primis la considerazione dell'intero corpo femminile durante il sesso e la pari dignità di ogni sua parte.
Una serie di studi può trovare eventuali ulteriori cause della podofobia, come i simbolismi di umiltà e volgarità dei piedi nella cultura occidentale moderna e eventi traumatici del passato come dei commenti di body shaming ai propri piedi.
Un altro punto problematico riguarda poi la scelta di schermare i piedi in nome della podofobia per difendersi dall'erotizzazione dei piedi: secondo il corollario di Flügel della teoria della zona erogena mobile, una zona erogena nasce se viene in un primo momento celata allo sguardo altrui tramite il vestiario.[66] Pertanto, nascondere a oltranza i piedi potrebbe avere l'effetto paradossale di rinforzare un feticismo invece di lenirlo o tenerlo sotto controllo. Un esempio di lenizione deriva dall'esposizione del pelo pubico nella pornografia giapponese nel 1991, fino ad allora considerato un tabù perché osceno: la pubblicazione di materiale in cui non veniva più nascosto ha appagato e assecondato per alcuni anni il desiderio proibito di vedere il pelo pubico per poi lenire l'interesse dopo il 1994.[68]
Nascondere a oltranza i piedi o continuare a evitare determinati luoghi inoltre perpetua nel tempo la compromissione delle proprie attività quotidiane e la diminuzione della propria qualità della vita.
A margine, l'abitudine della GenZ di coprire i piedi non deriva comunque interamente dalla podofobia: in alcuni casi, in base alle interviste, l'abitudine deriva dalla sensibilità eccessiva al freddo, dall'apprezzamento estetico del look ugly chic, da motivi di igiene, per tenere i piedi al riparo da eventuali calpestamenti accidentali o dal fatto che la pedicure professionale è costosa nell'area in cui si vive.[275]
Le soluzioni
Una forma di terapia presente anche in altre fobie è la desensibilizzazione, per cui la fonte di una fobia si affronta poco alla volta nel tempo finché la sensazione di malessere non diminuisce; la motivazione a guarire può aumentare l'efficacia della desensibilizzazione. Nel caso della podofobia, essa consiste nello stare a piedi scoperti ogni giorno per un lasso di tempo sempre maggiore oppure frequentare un poco alla volta i posti che provocano disagio, come ad esempio i negozi di scarpe, piscine e spiagge.[281]
Come ulteriore strategia di cura, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una tecnica molto diffusa che usa il dialogo con le persone affette da varie fobie e disturbi per fargli mettere in discussione i pensieri irrealistici e credenze sproporzionate che scatenano una fobia.[281] Alcuni spunti di discussione derivano proprio da esempi di erotizzazione dei piedi nel teatro, cinema, letteratura, fotografia, fumettistica e altre arti ancora dai tempi delle civiltà antiche ai giorni nostri (e.g., da Kalidasa a Tarantino, da Saffo a Virginia Oldoini e Giovanna Casotto) in base alla cultura dell'epoca e alla sensibilità di artisti e artiste. Pertanto, lo stesso fenomeno del feticismo del piede di per sé indica come il piede non sia necessariamente concepibile solo come simbolo di sporco, umiltà e volgarità. Infine, l'inesistenza di uno standard di bellezza universale nell'ambito del feticismo del piede indica come i commenti di body shaming non rispecchino necessariamente un giudizio unanime.
In un contesto di podofobia e/o body shaming, alcuni episodi hanno indicato il feticismo del piede non sia necessariamente un elemento negativo: ad esempio, la modella della Florida K. Woods aveva una pessima opinione dei propri piedi, finché non ha deciso di postare contenuti su OnlyFans per poi guadagnare 2380$ in un anno; i feedback degli utenti, uniti ai guadagni, hanno azzerato la podofobia della modella.[246][247] Oppure, la conduttrice Caterina Balivo ha ricevuto commenti aggressivi di body shaming sulle dimensioni dei propri piedi da parte di hater[282] ma su WikiFeet ha guadagnato 5 stelle che mantiene ad agosto 2025[283] ed è stata 5 volte Miss Piede d'Oro, per poi vincere il secondo posto per 8 volte nel 2017-2024. Come ultimo esempio, due delle donne con i piedi più grandi al mondo, T. Herbert (51,5 di taglia) e E. Cahill (46-47 di taglia), hanno ricevuto feedback positivi sullo stesso sito;[19][20] pertanto, caratteristiche del piede come come la taglia grossa o un alluce valgo non sono sempre considerati degli inestetismi.
Riguardo alla simbologia di sporco dei piedi, la parte più sporca del corpo in base al numero totale di varietà di batteri è l'ombelico, anche se lavato,[284] per cui lo sporco di altre parti del corpo è generalmente minore. Dopodiché, una discussione sulla body positivity e la concezione dei piedi come "brutte mani" può mettere in discussione la gerarchia estetica delle parti del corpo e riflettere sul fatto che la forma anatomica dei piedi è progettata per la deambulazione e la postura eretta. Infine, la riflessione sulla distinzione netta tra glancing e staring inoltre può fare concettualizzare meglio la differenza di invasività, autocontrollo e potenziale pericolo di aggressione tra i due tipi di atteggiamento.
Incidenti online
L'uso di WikiFeet
WikiFeet è un sito internet fondato nel 2008 da Eli Ozer, un programmatore di computer di Tel Aviv. Il sito permette agli utenti registrati di postare foto pubbliche (o autoprodotte) di donne e uomini in cui i piedi sono visibili. Gli utenti possono quindi navigare liberamente, cercare le personalità/modelle nel sito in base al nome, anno di nascita, nazionalità o taglia delle scarpe e osservare le foto e video; gli altri utenti registrati in più possono scrivere commenti e conferire un voto da 1 a 5 stelle. Il massimo rating attribuibile dalla comunità di utenti registrati di WikiFeet è 5 stelle ("Gorgeous feet", cioè "piedi stupendi") ed è l'unico con un commento. Tutti i voti, man mano che si accumulano, infine fanno media in un rating unico. Le foto protette da copyright vengono rimosse. Nel luglio 2025, oltre il 21% del traffico proveniva da donne.[285]
Nel corso degli anni, alcune VIP e persone con un ampio seguito su un social media sono finite su Wikifeet e valutate a loro insaputa; le reazioni sono variegate, per cui svariate di quelle raccolte dai giornali è positiva mentre una minoranza è negativa e di critica. Un numero molto contenuto di esempi di reazioni positive è:
- Nel 2015, Elizabeth Banks ha raccontato in un talk show di avere scoperto solo il giorno prima dell’intervista cosa fosse il feticismo del piede e di essere su WikiFeet; anche la conduttrice non sapeva cosa fosse. Durante lo show, Elizabeth Banks ha espresso apprezzamento per il suo rating e, in mezzo agli applausi del pubblico, si è tolta una scarpa e ha mostrato il piede alle telecamere.[286] Nell'arco degli anni, la comunità le ha conferito 5 stelle.[287]
- Nel 2021, 6 anni dopo, Kim Kardashian ha scoperto di essere finita da anni su WikiFeet; la scoperta è stata immortalata in un video. Durante il video, ha riso per poi gridare di gioia quando ha scoperto che la comunità le ha conferito 5 stelle.[288]
- Nello stesso anno Olivia Cooke, l’attrice che ha impersonato la regina Alicent in 'House of the Dragon', ha scoperto di essere finita su WikiFeet dopo che la puntata in cui mostra i piedi a Lord Larys è andata in onda e ha detto di essere contenta di avere guadagnato il primo posto sull'intero sito per un certo tempo.[289]
- Lizzo (nome d’arte della cantante Melissa Jefferson) nel 2025 ha detto di sapere che è su WikiFeet e di essere orgogliosa del suo rating; la cantante inoltre è body positive e apprezza tutto il proprio corpo.[263]
- Infine, anche Margot Robbie (la protagonista di Barbie) ha scoperto nel 2025 di essere su WikiFeet, in cui le è stato conferito il massimo punteggio. L’attrice si è detta adulata della scoperta, che ha definito "amabile" e "carina".[290]
Di contro, tre esempi di spicco di reazioni negative sono:
- La scrittrice Ziwe Fumudoh, in un editoriale apparso sul New Yorker del 2023, ha detto di avere scoperto di essere su WikiFeet nel 2019 su segnalazione di un amico. Non solo le sembrava che provare attrazione per i suoi piedi fosse incomprensibile, ma ha raccontato di sentirsi a disagio siccome degli sconosciuti mettevano le sue foto su un social e davano un voto ai suoi piedi. Ziwe ha descritto il sito come invasivo della privacy e disumanizzante siccome le riduce le donne a un voto ai piedi. La scrittrice ha poi aggiunto di odiare i piedi sia propri che degli altri siccome in generale li considera come delle "brutte mani".[262] Il suo profilo è stato poi rimosso.
- la cantante Dua Lipa nello stesso anno ha raccontato in un podcast con Ziwe Fumudoh di avere scoperto anch'essa di essere finita su WikiFeet. In base a quanto si sono dette nel podcast, entrambe erano deluse dal loro rating basso. Inoltre, anche Dua Lipa ha detto di odiare i piedi.[291] Nel tempo, con l'accumularsi di voti il rating è migliorato, per cui la cantante ha guadagnato quasi il massimo rating (4.93 stelle) ad agosto 2025.[292]
- Nel 2016 A. Cachia, una studentessa di letteratura inglese, ha scoperto per caso di essere su WikiFeet. I suoi piedi avevano un rating di 2,5 siccome la sua sindattilia (cioè avere le dita palmate) non era molto apprezzata. La ragazza ha detto di sentirsi spaventa e di sentire come tutto ciò fosse strano. Infine, ha espresso paura di essere ricordata solo per le sue dita palmate.[293] Le sue foto sono state poi rimosse dal sito.
Altre reazioni mescolano tratti di negatività e di positiva, per cui si collocano nel mezzo o in prospettiva dinamica:
- secondo il The Guardian, Z. Tsjeng nel 2022, mentre cercava una sua foto in internet, la donna si è imbattuta casualmente nel sito. All’inizio Z. Tsjeng era preoccupata del fatto che degli sconosciuti le guardassero i piedi in internet ed era rimasta delusa del rating, pari a 3,5 stelle. Per un certo periodo ha rimosso tutte le sue foto sui social in cui comparivano i piedi e si è vestita con scarpe chiuse, mostrando dunque comportamenti compatibili con la podofobia. In un secondo momento, ha scoperto che il 20% circa di utenti del sito è composto da donne, per cui la sua ansia è diminuita. Dopodiché, con l'aumentare dei voti, il suo rating è schizzato a 5 stelle, per cui le è stato conferito il massimo rating. Con il tempo, ha smesso di rimuovere le sue foto e vestirsi sempre e solo con scarpe chiuse siccome questa soluzione, secondo lei, era ridicola e inutile; inoltre, ha iniziato a provare meno imbarazzo a essere su WikiFeet.[294]
- Nell'articolo dell'Huffington Post che parla della podofobia nella GenZ, la stilista e ex-musicista S. Strauss ha raccontato nel 2024 di avere scoperto di essere finita sul sito. La stilista si è detta confusa ma non offesa: la cantante era confusa siccome in tutte le foto non assumeva pose e atteggiamenti sexy, inoltre non si è mai presa cura dei propri piedi. Di contro, non era offesa siccome si trovava a suo agio con se stessa e la propria sessualità.[275]
A margine, WikiFeet è diventato anche oggetto di battute. Ad esempio Colin Jost, lo speaker e comico di Saturday Night Live della NBC, mentre nel 2024 era a Tahiti per fare un report sulle Olimpiadi di surf si è preso un'infezione da stafilococco al piede. Jost ha commentato con ilarità questo fatto dicendo che avrebbe potuto diminuire il suo punteggio su WikiFeet.[295]
Julie Nolke e Jill Agopsowicz, due attrici, hanno svolto un video satirico in cui scoprono di essere finite su WikiFeet (cosa veramente successa nella vita reale): le due donne, mentre osservano il sito, in un primo momento si lamentano che promuove la violazione e l'oggettificazione delle donne, per poi mettersi a litigare su chi di loro due ha il rating migliore fino a insultarsi a vicenda; in particolare, Jill accusa Julie di essere brutta per il suo alluce valgo (che ha per davvero nella sua vita reale). Verso la fine del video, le due donne fanno pace; invece di stringersi la mano, si stringono i piedi.[25]
Le richieste di foto di piedi
Le richieste di foto di piedi vengono solitamente rivolte ad alcune donne sui social media, tipicamente nei commenti ai posto o nei messaggi in privato (Direct Messages, DM). Quando il tono e l’insistenza di per sé causano malessere agli altri, per definizione è indice di un probabile disturbo parafilico invece di un comune feticismo del piede. La maggior parte delle reazioni riprese dai quotidiani e magazine sono di scandalo e condanna, mentre altre assecondano le richieste.
- Il primo esempio è proprio quello della donna entrata nel Guinness dei primati per avere i piedi più grandi del mondo (taglia 18 statunitense, taglia 51,5 da donna), che nel 2022 ha in un primo momento dichiarato di essersi sempre rifiutata di produrre foto a sfondo feticistico da postare gratuitamente o mettere in vendita. La stessa ha indicato queste richieste come "strane e interessanti" e ha detto che vendere foto dei suoi piedi per gratificare i desideri di un'altra persona è moralmente sbagliato in quanto è cristiana.[296][297] In un secondo momento, T. Herbert ha aperto un profilo su FeetFinder in cui ha messo in vendita dei video e foto dei propri piedi.[298] Non è chiaro se l'abbia fatto a seguito di messa in discussione dei propri valori o se l'abbia fatto per finanziare l'acquisto di scarpe artigianali su misura, siccome un solo paio costa 400$.[297] La stessa T. Herbert nel 2022 aveva aperto un profilo su GoFundMe per effettuare una raccolta fondi che si è chiusa dopo 3 anni avere raccolto 680$,[299] sufficienti per un solo paio di scarpe.
- Già nel 2020, Erin Molan, una presentatrice in programmi di sport, aveva dichiarato di essere riempita di richieste "bizzarre" e "inquietanti". L'articolo di News.com aveva definito il feticismo del piede come un’ossessione stranamente comune (oddly common) e un’ossessione oscura (obscure ossession).[300] In risposta a un post a tema di Erin Molan, la giornalista Melinda Farrell ha raccontato di avere ricevuto richieste simili nei commenti ai propri post su Instagram nell’arco degli anni; la stessa Farrell ha aggiunto che non sapeva che il fenomeno fosse esteso.[301] Sempre nello stesso anno Holly Willoughby, la presentatrice di This Morning, è stata subissata di richieste simili dopo avere postato su Instagram un video delle sue scarpe con i tacchi peeptoe.[302]
- Nel 2024, Joan Vassos di Golden Bachelor ha dichiarato di ricevere richieste "strane" di foto di piedi dai suoi fan. Le richieste sono iniziate dopo la sua apparizione nella trasmissione, che ha aumentato la sua popolarità.[303]
- Nello stesso anno Hailey Welch, la ragazza divenuta celebre per il meme "hawk tuah" (un’onomatopea a sfondo sessuale correlata al sesso orale), dopo l'impennata di popolarità ha raccontato sorridendo di essere stata riempita di richieste di foto delle sue dita dei piedi "abbastanza inquietanti" (kinda creepy).[304]
Esistono tuttavia delle reazioni opposte, per cui la reazione può cambiare da persona a persona e essere anche positiva o scherzosa:
- un controesempio è il caso della conduttrice televisiva Caterina Balivo, che si è vista bombardata di richieste di foto di piedi dai suoi fan. Almeno dal 2017, ha iniziato a postare abitualmente e gratuitamente sui suoi social alcune foto in cui compaiono i suoi piedi. In tal modo, l'engagement nei suoi social è aumentato ed è diventata popolare nel mondo dei feticisti del piede; la stessa Balivo si è limitata a scherzare su queste richieste e ha continuato a postare nonostante alcuni hater l’abbiano etichettata come "squallida" per la tendenza a mostrare i piedi nelle sue foto[305] o l'abbiano aggredita con commenti di body shaming indirizzati ai piedi.[282] I commenti degli hater, siccome aumentano il volume totale dei commenti, potrebbero avere reso le foto ancora più virali. Nel 2011, in un'intervista ripresa da un blog, aveva già segnalato le prime richieste di foto di piedi, all'epoca definite "insistenti" in tono dispregiativo.[306]
- Il secondo controesempio è Emma Marrone, che nel 2019 ha raccontato che a volte riceve richieste simili sui social da una parte dei suoi fan. In un'intervista, la cantante ha detto che i fan feticisti erano "i suoi fan preferiti" tra quelli con i gusti più bizzarri e che a volte ha mandato alcune foto di piedi.[307] Tre anni prima, nel 2016, aveva pubblicato un selfeet su Instagram con la didascalia "amici feticisti, #buongiorno"; la foto ha avuto oltre 54.000 like.[308]
- Il terzo controesempio è Carmen Electra (un'attrice di Baywatch e un’ex-modella di Playboy), che nel 2023 ha rivelato che la richiesta più strana e ilare dei suoi fan su OnlyFans era stata quella di chiederle foto dei piedi. Su OnlyFans, l'ex-modella non ha mai postato contenuti pornografici. Dopo un primo momento di riso, ha assecondato le richieste. Le richieste di foto sono iniziate a venire dopo la sua partecipazione a un documentario che ha accresciuto la popolarità dell’attrice.[309]
- Già nel 2020, l’attrice Jacqueline Jossa aveva ricevuto richieste di foto di piedi su Instagram; l'attrice ha risposto in tono scherzoso nei commenti che le avrebbe fatte per 1000£.[310]
Comportamenti offline da disturbo parafilico
Alcuni comportamenti oggettivamente inappropriati avvenuti offline, fuori dall'ambito di internet, hanno costituito ulteriori motivi di discussione. In tal caso, siccome l'attrazione verso i piedi provoca danni e malessere a sé e agli altri, per definizione è un "disturbo parafilico"; pertanto, l'attrazione verso i piedi che porta a questi eventi non è il più comune "feticismo dei piedi". Simili casi, per parallelismo, sono riscontrabili anche in ambito sessuale non feticista (e.g., le molestie sessuali).
Un esempio di comportamento oggettivamente inappropriato offline è avvenuto nel 2024 in Missouri: in un supermercato, una guardia di sicurezza affetta da disturbo parafilico ha massaggiato con intento sessuale i piedi di due clienti con la forza e senza il loro consenso, violando i loro limiti e la loro libertà sessuale con un atto di prevaricazione; a una delle due, ha anche baciato i piedi sempre senza il consenso. L'uomo è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di aggressione a sfondo sessuale e incarcerato. Al momento del primo tentativo di arresto, l'uomo ha anche opposto resistenza a pubblico ufficiale e ha aggredito un agente di polizia per poi darsi alla fuga che però è stata sventata. In passato, aveva già commesso altre aggressioni a sfondo sessuale.[311][312] Inoltre, il soggetto in questione mostrava una storia pregressa di precedenti criminali e arresti per droghe, furti e guida in stato di ebbrezza ed era già stato dichiarato delinquente abituale quasi 10 anni prima; un tentativo di ricorso in appello era stato respinto dalla corte d'appello.[313][314]
Un altro esempio ancora è avvenuto a Suffolk: in un treno, un uomo affetto da disturbo parafilico ha toccato le scarpe e la caviglia di una donna senza il suo consenso. In passato, aveva commesso atti simili. L'uomo è stato poi arrestato e condannato.[315] Per analogia, toccare una parte sessuale di una persona senza consenso è reato anche se questa parte è coperta da vestiti e anche se il contatto è molto breve; inoltre, è reato anche se l'intento è scherzoso (conta il fatto compiuto, a prescindere dall'intento) e anche se il soggetto si procura uno stato d'ebbrezza.
Un terzo esempio è avvenuto a Singapore: un uomo affetto da disturbo parafilico ha conosciuto una donna online e, durante un incontro all'aperto, le ha detto di essere un membro di un'organizzazione no-profit inesistente (la Barefoot Walking Society) che raccoglieva foto di piedi per dei fini caritatevoli non meglio specificati. La donna ha accettato di farsi fotografare con l'inganno ma ha ritirato il consenso quando l'uomo ha iniziato a farle commenti a sfondo sessuale sgraditi. Dopo avere chiuso l'incontro, l'uomo ha ripetutamente molestato la donna online con messaggi continui di rimprovero. In un'altra occasione, lo stesso uomo ha avvicinato un'altra donna fingendo di essere un reporter che raccoglieva delle foto di piedi per farci un collage; la dinamica del resto dell'interazione è analoga. L'uomo aveva precedenti penali siccome era stato arrestato e condannato più volte per molestie sessuali.[316] In questi casi, era presente il consenso, ma l'interesse sessuale di fondo era stato occultato.
Un video del canale "Investigation Discovery" su YouTube, "The South Carolina Toe Sucker", contiene una docu-intervista del 2018 a un pluricondannato per atti derivati da disturbo parafilico. L'intervista contiene degli spezzoni di video in cui degli attori inscenano la ricostruzione di alcuni suoi comportamenti inappropriati. In particolare, in un episodio ricostruito, una donna ha accettato di farsi fotografare e baciare piedi per quanto ritenesse la richiesta bizzarra; tuttavia, dopo il bacio, l'uomo ha anche provato a leccarglieli senza chiederle il consenso. La donna l'ha allontanato scalciando siccome si è sentita violata. La sua denuncia alla Polizia ha permesso l'arresto l'uomo; quest'ultimo ha mostrato problemi di scarsa empatia siccome non è riuscito a comprendere il fastidio provato dalla donna. Nelle ricostruzioni, l'uomo tende a osservare i piedi delle donne attraverso lo staring, dunque una fissazione prolungata, intensa e aggressiva, seguita successivamente da comportamenti inappropriati; in altre parole, non faceva uso degli sguardi timidi, fugaci e caratterizzati da autocontrollo del glancing. Inoltre, tende a pedinare le vittime. Poco prima della pubblicazione del documentario, l'uomo è stato arrestato per l'ennesima volta per gli stessi reati.[317]
Le soluzioni
Questi comportamenti inappropriati sono arginabili in primis dall'individuazione e cura del disturbo parafilico attraverso la psicoterapia. Infatti, la mancanza di autocontrollo e i problemi nella gestione dei propri impulsi provocano danni e malessere a sé e agli altri in quanto possono sfociare in reati. Il riconoscimento del disturbo parafilico da parte di un professionista avviene secondo i criteri diagnostici del DSM-5. L'intervento psicoterapeutico, dopo la diagnosi, si prefissa gli obiettivi precisi, le tempistiche realistiche e arriva a elaborare delle soluzioni e un monitoraggio costante degli eventuali progressi; un esempio di obiettivo è integrare il feticismo in una vita sessuale sana, soddisfacente, arricchente e consensuale, per cui si guarisce dal disturbo parafilico. La psicoterapia ha più facilmente esito positivo se il paziente ammette di avere problemi ed è motivato a cambiare.[318] In generale, gli interventi precoci permettono di prevenire eventuali comportamenti inappropriati futuri invece che curarli.
Un tipo di psicoterapia molto usata per affrontare il disturbo parafilico è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT): essa serve a fare emergere con il dialogo e mettere in discussione i pensieri automatici, credenze e comportamenti che vi derivano nel caso siano disfunzionali. Esempi di pensieri modificabili alla base di comportamenti inappropriati e non-adattativi sono le concezioni distorte e irrealistiche che riguardano la sessualità. La CBT include anche l'insegnamento di tecniche di gestione dello stress, di rilassamento progressivo, di respirazione diaframmatica e di meditazione mindfulness per mantenere il controllo dei propri impulsi e reazioni.[319]
Un altro tipo di psicoterapia che si può usare per curare il disturbo parafilico è la terapia psicodinamica, che ricerca le cause del disturbo parafilico (e.g., esperienze infantili) per permettere una migliore comprensione del disturbo, la rielaborazione di eventuali traumi e un eventuale lenizione del malessere. La terapia psicodinamica si può anche svolgere in coppia; questo svolgimento può avvenire nel caso di coppie sessualmente insoddisfatte a causa del disturbo parafilico di uno dei partner (e.g., disfunzioni sessuali) o di una scarsa comprensione del comune feticismo dei piedi. Altre terapie si possono svolgere in famiglia, per cui il paziente ha il sostegno dei familiari o per cui cessano gli eventuali conflitti in corso con i familiari.[318]
La psicoterapia può anche aiutare il paziente a esplorare la propria sessualità anche in nuovi modi, per cui il ricorso al feticismo è smorzato insieme al disturbo parafilico: il feticismo cessa di essere al centro della propria vita sessuale e viene affiancato ad altre forme di intimità sessuale[319] come ad esempio l'esplorazione di altre parti del corpo, l'uso di role-play e l'uso di sex toy.
Solo nei casi più gravi si può optare per unire la psicoterapia alla farmacoterapia (cioè l'uso di soluzioni farmacologiche). Un esempio di farmaco diffuso è gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), degli antidepressivi che servono a lenire il disagio emotivo e dunque a migliorare il controllo degli impulsi; la somministrazione avviene a dosi crescenti. In caso di mancato effetto degli SSRI, vengono usati altri farmaci.[319]
Dopodiché, le sentenze dei tribunali disponibili in archivi online creano i precedenti giuridici che indicano quali reati vengono commessi nel momento in cui sono posti in essere dei comportamenti danneggianti da parte di un soggetto affetto da disturbo parafilico non curato; pertanto, viene specificata la sanzione penale con eventuali aggravanti. La loro ripresa all'interno delle notizie di cronaca può contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sui propri diritti e doveri. Essere affetti da disturbo parafilico non esonera dalle proprie responsabilità in caso di comportamenti inopportuni. Le Forze dell'Ordine e lo stesso sistema giudiziario sono a tutela della sicurezza delle persone online e offline e le sentenze inflitte servono sia a punire che curare. Inoltre, il dibattito dei giuristi dentro e fuori dal mondo accademico può contribuire a definire meglio queste situazioni in cui sono posti in essere comportamenti che cagionano un danno ingiusto (e.g., comportamenti che denotano un disturbo parafilico).
Infine, il pilastro fondamentale e universalmente valido dell'etica sessuale in una società sex-positive, paritaria e sostenibile è l'uso costante del consenso da parte di uomini e donne, a prescindere dall'orientamento sessuale. Una qualunque pratica sessuale che non viola la Legge può essere svolta a seguito di consenso reciproco e esplicito. Il consenso si chiede attraverso la comunicazione chiara/esplicita e diretta, completa, cortese e non insistente dei propri bisogni; il consenso, con lo stesso tipo di comunicazione può essere rifiutato, negoziato, accettato, rinegoziato o ritirato in qualunque momento dalla/dal partner senza cadere nel kink shaming. Sia l'educazione sessuale che la stessa psicoterapia possono insegnare come comunicare in modo efficace ai partner, per cui le dinamiche sessuali e le relazioni intime sono migliorate.[319]
Note
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Voci correlate
Altri progetti
Sanscrito (Krishna e Radha)
Narsinh Mehta, Vidyapati, Chandidas, Meera Bai, Surdas, Swami Haridas
Pittura
accenni al Medioevo e Rinascimento, esempi; venerazione di santi e vite dei santi? Dolce Stil Novo? Ariosto (e Tasso?). Fragonard, Jacek Malczewski
Letteratura Ottocento
Dickens
Flaubert
Shakespeare
Verga
Foscolo
Poe
Fitzgerald (ma nelle sue opere)
David Foster Wallace
Mastronardi
Gogol
James
Musil
Dumas
Altri autori (letteratura erotica).
Letteratura Novecento
Kafka, Joyce, Thomas Mann, Moravia, Svevo
Serie tv, talk show, advertising, (cartoni/anime/manga?)
L’avvocato del diavolo,
La migliore offerta (Tornatore). Tromeo and Juliet.
Interviste private e in studio: confessioni (personaggi e escort).
I meme
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CENERENTOLA E LE SUE SORELLE
Nello studio di Zhang Zhongzai sul valore della scarpa femminile nel subconscio cinese ed europeo, egli afferma invece che è probabile che in tempi antichi questo modello di riconoscimento attraverso la calzatura fosse comune in tutto il mondo, in quanto la scarpa veniva a colmare la distanza tra il mondo maschile e quello femminile in tutte le società in cui la segregazione di quest'ultimo rendeva difficile i contatti; la scarpa delegava infatti l'identità in un mondo in cui il sesso era remoto, e i contatti tra i due generi sporadici, e rigidamente controllati40: durante le contrattazioni matrimoniali, in epoca feudale, il sensale chiedeva alla futura sposa una scarpa come pegno da dare allo sposo; la scarpa quindi era legata sì alla femminilità (vediamo ad esempio il vocabolo 破鞋 poxie, ovvero “scarpa usata” che serve a tutt'oggi a designare una donna dissoluta) ma anche allo status. Secondo l'autore, infatti, il possesso della scarpa stessa era una prova di appartenenza ad un lignaggio, in quanto gli schiavi e i poveri nelle società antiche non possedevano calzari, mentre ufficiali, maestri confuciani e dame della nobiltà usavano scarpe preziose e decorate; in epoca Han nasce il concetto di 履历 lüli, letteralmente “esperienza della scarpa” per designare tutt'oggi il “curriculum vitae” di una persona; e durante l'impero dei Song vi era il costume di fornire il candidato agli esami imperiali di una lettera di raccomandazione che aveva il compito di scavalcare i canali ufficiali per superare le prove, e questa presentazione aveva il nome di 脚色 jiaose letteralmente “ colore del piede” o 脚色状 jiaosezhuang “condizione del colore del piede”, e stava a simboleggiare lo status e le conoscenze che un candidato possedeva per favorire la propria promozione.
La scarpa ha un valore specifico nella cultura cinese del Sud, sia per gli Han che per le minoranze, ed è quello a cui si è accennato sopra a proposito della ritualità nuziale. Liu Xiaochun elenca una serie di riti e tradizioni collegati al matrimonio e al corteggiamento in cui le calzature sono un elemento necessario: per esempio, durante la dinastia Jin, si era diffuso il rito del 同鞋 tongxie, ovvero “scarpe compagne”per il quale gli sposi promessi si scambiavano delle scarpe di canapa intrecciate per l'occasione; a Wuhu, nel passato, nel corredo di ogni figlia doveva esserci un paio di scarpe da indossare all'ingresso nella nuova casa; a Hefei, il giorno delle nozze, la sposa scambiava le scarpe con lo sposo; e nell'area di Jiangnan il matrimonio viene indicato anche come “踏夫鞋” tafuxie, ovvero “camminare nelle scarpe del marito”.
Tutte queste tradizioni sono da mettere in relazione, come molti studiosi spiegano, con l'omofonia tra 鞋, scarpa, e 谐 che significa “armonia”; e anche con il fatto che l'antica parola per definire il piede, 足 zu, entra in composti come 足够 zugou che significa “abbastanza” e 满足 manzu “soddisfatto” che richiamano un'idea di contentezza e serenità 48 . Nondimeno, anche in aree non Han, in cui il cinese mandarino non è la lingua tradizionale, quindi, troviamo costumi nuziali legati alle calzature: tra gli altri, i Mulao del Guanxi, i Dong del Guizhou e gli Yao49, segno che l'usanza non ha un collegamento univoco con la lingua. Quello che unisce la scarpa, specialmente femminile, e il matrimonio, è probabilmente un dettaglio che si è perduto nel tempo, ma che risulta fondamentale per la comprensione dei costumi dell'epoca e per la genesi della fiaba trattata qui e del quale, stranamente, solo alcuni studiosi hanno parlato sebbene getti una luce interessante sul significato della scarpa nella nostra vicenda. Il primo ad evidenziarlo è stato Ding Naidong, che spiega come “In ancient China, girls often made their own shoes. Even high-born maidens did the embroidery themselves. Embroidered shoes were thus regarded as very intimate and dearly treasured , as they vore the personality traits of their owner and maker” 50. L'autore cita questo elemento per spiegare la scarsa fortuna del modello di Cenerentola in Cina: il legame con una scarpa femminile e la sua proprietaria era così forte che una ragazza che perdesse le scarpe sarebbe certamente incorsa nel biasimo generale, e non sarebbe certo stata la protagonista positiva di una fiaba. In un certo senso anche Tangherlini, che tratta il modello di Cenerentola in Corea, è dello stesso avviso, ma espande il suo pensiero; notando che la maggior parte delle fiabe di questo modello contengono delle prove, che molto spesso sono legate alla dimostrazione delle proprie capacità e quindi del proprio valore come futura moglie nell'ambito della vita rurale, in un contesto di povertà estrema e di duro lavoro nei campi: in diverse versioni la ragazza deve filare grandi quantità di canapa, o separare le lenticchie buone da quelle guaste, o raccogliere della frutta o della legna; le pantofole confezionate a mano, che in Corea si chiamano 꽅신kkot sin, sono “delicately embroidered silk slippers. Often girls embroidered these themselves over a period of time in preparation for, and more likely, in expectation of their eventual marriage[...] as such, the kkot' shin are very visible and unique marking of the future and potential bride” 51. Queste pantofole, insomma, hanno il valore sia di riconoscimento di status, ma anche quello di “prova a scopo nuziale”: cardatura, filatura e tessitura erano parte integrante dei lavori domestici in tutte le realtà rurali del mondo antico, e specie in una famiglia numerosa.
(da p.74-78 e oltre)