Pieve di Santa Maria a Diecimo

edificio relgioso di Decimo, nel comune di Borgo a Mozzano
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La pieve di Santa Maria a Diecimo è un edificio sacro che si trova in località Diecimo a Borgo a Mozzano.

Pieve di Santa Maria Assunta
Facciata
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàDiecimo (Borgo a Mozzano)
Coordinate43°57′49.38″N 10°30′10.74″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria, madre di Gesù
Arcidiocesi Lucca
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXII secolo
Veduta

Storia e descrizione

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Tradizionalmente fondata dal vescovo Frediano e nota dal 919, la pieve fu costruita a partire dall'inizio del XII secolo dalla Contessa Matilde di Canossa, e presenta un prospetto basilicale, semplice e regolare, che affida la decorazione solo al paramento murario a grossi blocchi di calcare a fasce lapidee di differente altezze e alle figurazioni dell'architrave del portale di accesso[1]. Esso raffigura una serie di grandi e vigorosi tralci di vite e grappoli d'uva sostenuti da piccole figure, è databile agli ultimi decenni del XII secolo ed è attribuibile ad una bottega influenzata da quelle di Biduino e di Guidetto[2].

L'abside è coronata da una teoria di archetti pensili su mensole scolpite a rilievo molto basso. A fianco di essa sorge la torre campanaria, ispirata a prototipi lombardo-lucchesi coronata da una merlatura inserita nell'Ottocento.

L'interno è a tre navate divise da pilastri rettangolari ornati da sottili strisce scure e concluso da grande abside semicircolare. La chiesa possiede alcuni resti dell'arredo scultoreo della prima metà del XIII secolo: un bassorilievo raffigurante il profeta Isaia, due leoni stilofori con preda e un capitello con aquile. A ciò si aggiunge, a destra dell'ingresso, la presenza di un fonte battesimale esagonale duecentesco riferibile alla taglia di Guidetto[1], di un sarcofago romano e di una lastra erratica raffigurante un cavaliere con grande scudo, localmente denominato Re Pipino. Quest'ultima, proveniente dal cimitero, rappresenta un personaggio di alto rango, di importanza politica, è databile all'inizio del XIII secolo[3].

In chiesa è anche un tabernacolo eucaristico quattrocentesco forse attribuibile a Matteo Civitali per le analogie con le opere dello scultore in San Martino a Lucca[4].

Nell'attigua canonica è conservata una tela con il Compianto sul Cristo morto di Giuseppe Antonio Luchi, in cui si notano le suggestioni dei tenebrosi veneziani e del classicismo bolognese, tra Reni e Creti[5].

  1. ^ a b Marco Frati, Scrigni di pietra. Edifici religiosi nella valle del Serchio tra XI e XIV secolo, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pag. 42.
  2. ^ Annamaria Ducci, La scultura del medioevo, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pagg. 63 - 64.
  3. ^ Annamaria Ducci, La scultura del medioevo, in Arte nella Valle del Serchio..., cit.,, 2018, pagg. 66 - 67.
  4. ^ Claudio Casini, La scultura dalla seconda metà del Quattrocento al Settecento, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pag. 168.
  5. ^ Paola Betti, La pittura tra Cinquecento e Settecento, in Arte nella Valle del Serchio. Tesori in Garfagnana e Mediavalle dall'Alto Medioevo al Novecento, Lucca, 2018, pagg. 240 - 241.

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