Palazzo Gozzani di San Giorgio
La facciata del palazzo in via Bogino
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia Bogino 31, quartiere Centro
Informazioni generali
Condizioniattivo
CostruzioneSettecento
Stilebarocco
Usoabitativo
Altezza
  • 4 piani fuori terra
Realizzazione
ArchitettoFilippo Juvarra
CostruttoreIgnazio Agliaudi
ProprietarioReale Mutua Assicurazioni [1]

Palazzo Gozzani San Giorgio, o palazzo di Tavigliano, è un palazzo storico di Torino costruito nel Settecento in contrada degli Ambasciatori, l'attuale via Bogino, ad opera del conte Ignazio Agliaudi di Tavigliano che ne fu anche il primo proprietario.

Storia

 
Targa commemorativa posta sulla facciata del palazzo

Nella prima metà del Settecento il comune di Torino affida l’incarico di rinnovare un antico edificio in contrada degli Ambasciatori all’architetto Ignazio Agliaudi, che lo ricostruisce su disegno dell’architetto Filippo Juvarra e lo fa diventare sua residenza personale. Il conte Agliaudi di Tavigliano, allievo di Filippo Juvarra, nel 1739 realizza anche il disegno della sagrestia della Chiesa della Santissima Trinità sempre in Torino [2].

Il palazzo in seguito viene acquistato dal marchese di San Giorgio Monferrato Giovanni Battista Gozzani (o Gozani), che lo usa per reddito e come base d'appoggio per le sue trasferte nel capoluogo subalpino.

Una parte del palazzo viene utilizzata da Giambattista Bogino, cui in seguito fu intitolata la contrada degli Ambasciatori e che morì, nel 1784, nel palazzo Gozzani San Giorgio. Una lapide posta sulla facciata ricorda la sua permanenza nel palazzo [3]. Ministro di Stato del re Carlo Emanuele III e governatore della Sardegna, fu conte di Migliandolo e Vinadio.

Bogino accolse in casa e adottò come figlio Prospero Balbo, in seguito ambasciatore a Parigi e sindaco di Torino, il quale si trasferì poi al n.8 della stessa via (Palazzo Balbo).

Nel giugno 1769 viene ospitato nel complesso l’imperatore Giuseppe II d’Austria, accompagnato dal duca di Chablais e diretto a Napoli per visitare sua sorella Maria Carolina [4].

Dopo la morte di Giovanni Battista nel 1791, avvenuta nello stesso anno del figlio marchese Carlo Antonio (gentiluomo del re, luogotenente del reggimento provinciale, che dopo il matrimonio con Sofia d'Oria si era trasferito nel 1784 in via Bogino [5]), il palazzo viene ereditato dal nipote marchese Carlo Giovanni (1788-1843), guardia del corpo del re Carlo Felice, tra i soci fondatori a Torino della Società Italiana del Gas (poi Italgas) nel 1837, socio in affari con il marchese Michele Benso di Cavour nelle grange vercellesi e nella prima società di navigazione del Lago Maggiore.

Carlo Giovanni lasciò nel 1827 il suo enorme patrimonio al cugino austriaco Felice Carlo Gozzani, detto l’Alman (il tedesco), il quale nel 1840 modificò in stile neoclassico la facciata del palazzo, edificò l’ala destra terrazzata del palazzo al n.13 di via Giolitti e il cortile a ciottoli in bianco e nero su disegno circolare degli architetti Antonelli e Bollati, quest’ultimo già progettista di Felice Carlo nel castello monferrino di San Giorgio [6].

Nel 1814 si stabilisce per un breve periodo nel palazzo il comandante delle truppe austriache Ferdinando Bubna, che aveva cacciato i francesi di Napoleone e preceduto il ritorno di Vittorio Emanuele I a Torino [senza fonte].

Nel 1860 nel palazzo fu ospitato il barone di Lainate Ignazio Weill-Weiss [7], banchiere ebreo di Zagabria dichiarato cittadino italiano da Vittorio Emanuele II re di Sardegna [senza fonte].

Il palazzo S.Giorgio fu proprietà dei marchesi Gozzani fino al 1861, anno del fallimento di Felice Carlo dichiarato dal tribunale di Casale. Fu rilevato da enti creditizi, restaurato nel 1951 (fonte De Bernardi-Ferrero), nel 1968 (fonte Ist. Architettura Tecnica), nel 1980-86 dalla Banca Nazionale dell'Agricoltura e in seguito dalla Banca Monte dei Paschi di Siena.

Descrizione

Nel 1840 la facciata del palazzo fu modificata in stile neoclassico. Agli inizi del 1800 conteneva ancora affreschi dei fratelli Galliari.

Lo stemma in fine marmo con testa di giovane bianco avente le stesse inquartature degli stemmi di Casale e Luzzogno (poi sostituito dalla famiglia con quello feudale con teste di moro), esposto nel museo di arte antica di palazzo Madama, è attribuibile al marchese Giovanni Battista Gozzani, e probabilmente fu asportato dal loro palazzo di via Bogino durante le ristrutturazioni avvenute dopo il 1861.

Note

Bibliografia

  • Renzo Rossotti, I palazzi di Torino, Newton Compton Editori, Roma 2000

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