Utente:Paolomacina/Sandbox
| Palazzo Thaon di Revel | |
|---|---|
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| Localizzazione | |
| Stato |  Italia | 
| Regione | Piemonte | 
| Località | Torino | 
| Indirizzo | Via Lagrange 12-14, quartiere Centro | 
| Informazioni generali | |
| Condizioni | attivo | 
| Costruzione | Seicento | 
| Stile | Neoclassico | 
| Uso | abitativo | 
| Altezza | 
 | 
| Realizzazione | |
| Architetto | xxx | 
| Costruttore | xxx | 
| Proprietario | privati | 
Palazzo Thaon di Revel è un palazzo storico di Torino costruito nel Seicento in via Lagrange angolo via Bogino, ad opera di xxx.
Storia
Essendo il ceppo famigliare dei Thaon di Revel molto esteso, risultano almeno altri due palazzi con omonima dicitura nella città: quello in Via Giolitti 24 (detto anche Palazzo Bersezio) appartenuto a Paolo Thaon di Revel [1] e quello in via della Rocca 7 (ora sede dell'Istituto statale d’arte Aldo Passoni) dove visse per un periodo Ottavio Thaon di Revel [2].
Il palazzo in via Lagrange è così nominato perchè, come ricordano due lapidi al suo ingresso, vissero in questo stabile due personaggi molto noti della famiglia:
- Paolo Thaon di Revel, detto il Duca del mare, ammiraglio, presidente della Società Geografica Italiana dal 1921 al 1923 e dall'ottobre 1922 fino al maggio 1925 membro del cosiddetto primo governo nazionale in qualità di Ministro della Regia Marina. Fu uomo di fiducia del re Vittorio Emanuele III e prese parte all'azione dei capi militari per destituire Mussolini il 25 luglio 1943. Fu anche presidente del Senato dal 1943 al 1944.
- il conte Ottavio Thaon di Revel, padre del Duca del Mare, che ivi visse e morì, il 9 febbraio 1869, uomo politico, ministro delle finanze del regno e primo segretario di stato; la proposta di eseguire la lapide, su progetto dell’architetto Mario Passanti e con testo dell’epigrafe composto dal letterato Paolo Boselli [3], fu avanzata nel giugno 1931 dai rappresentanti della Cassa di Risparmio di Torino, all'epoca proprietaria dello stabile nonchè società di cui Thaon di Revel fu Presidente dal 1862 al 1868. Aderì all’iniziativa anche l'associazione culturale della Famija Turineisa [4].
Nel 1823 il palazzo è ristrutturato, per conto dell'amministrazione comunale, dall'architetto Giuseppe Talucchi [5].
Nel settembre del 1878 l'edificio è teatro di un duplice omicidio che desta molto scalpore in città [6].
Fino al 2013 lo stabile è utilizzato come sede degli uffici comunali della Polizia Municipale. Acquistato per 12 milioni di euro dalla ditta costruttrice Building della famiglia Boffa, è frazionato e venduto a privati dopo una ristrutturazione costata 20 milioni di euro [7].
Descrizione
Il palazzo presenta un impianto neoclassico, su una preesistente struttura seicentesca. Ha una superficie di 3500 metri quadri e contiene sette appartamenti, uno store di circa 1200 metri quadri su due piani e due attici; ha inoltre una terrazza panoramica che offre un affascinante punto panoramico a 360° sui tetti di Torino. L'edificio è stato abbellito da una scultura di Richi Ferrero chiamata Equinox, che come una vedetta della città, dall’attico del palazzo veglia sul cielo di Torino. Si unisce idealmente al Grande Guerriero e al Sagittaurus, che da corso Matteotti e da corso Massimo d’Azeglio, formano una triade di sculture che l’artista definisce "guerrieri, non conquistatori, ma vedette del territorio mentale" [8]
Nel 2017 l'edificio è stato impreziosito da un Cancello Futurista, omaggio a Fortunato Depero sempre ad opera dell’artista Richi Ferrero [9].
Note
- ^ https://www.museotorino.it/view/s/b7d3f4ebacdb41fd9918f8ff21ac074d
- ^ https://studentipassoni.wordpress.com/2018/05/30/storia-e-legami-con-il-passato-del-liceo-artistico-passoni-a-cura-della-prof-pontet/
- ^ https://www.museotorino.it/view/s/aa1ebfe7cdb142059da13cb8172d57ce
- ^ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1149_01_1931_0146_0008_24895382/
- ^ https://www.atlanteditorino.it/enciclopedia/antica.htm
- ^ https://www.storiepiemontesi.it/delitti-torinesi-dellottocento-il-duplice-omicidio-di-via-lagrange/
- ^ https://torino.repubblica.it/cronaca/2016/06/16/news/lagrange_12_il_condominio_in_centro_a_torino_e_pieno_di_arte-142160439/
- ^ https://www.archiportale.com/news/2016/10/architettura/lagrange12-la-residenza-torinese-dallo-stile-senza-tempo_54465_3.html
- ^ https://www.torinotoday.it/cronaca/cancello-futurista-lagrange-12-orari.html
Bibliografia
- Lodi, Giuseppe (a cura di), Memorie di pietra. Frammenti di storia subalpina nelle lapidi e nelle targhe delle strade, Comune di Torino. Assessorato ai servizi demografici, Torino 1991
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