Luis de León

poeta, traduttore e teologo spagnolo

Frate Luis de León (Belmonte, Cuenca, 1527 - † Madrigal de las Altas Torres, Ávila, 1591), poeta, teologo e traduttore spagnolo.

Fray Luis de León, descrito in una biografia di Jaime Fitzmaurice-Kelly

Frate Luis de León è uno degli scrittori più importanti della seconda fase del Rinascimento spagnolo, insieme a San Giovanni della Croce e fa parte della letteratura ascetica della seconda metà del secolo. La sua poesia è ispirata dal desiderio di abbandonare gli aspetti terreni per poter ascendere a Dio. I temi morali e ascetici dominano la sua opera.

Biografia

Frate Luis nacque a Belmonte (Cuenca), nello stesso anno di Filippo II, 1527. Era figlio del consigliere aulico Lope de León e di Inés Varela, di famiglia ebraica convertita al cristianesimo. Studiò all'Università di Salamanca, dove poi rimase ad insegnare. Entrò nell'ordine degli Agostiniani

Il suo insegnamento universitario fu interrotto da pesanti accuse di eresia. In particolare i suoi accusatori lo incolpavano di aver tradotto in castigliano il Cantico dei Cantici e il libro di Giobbe e di aver sostenuto che la tradizione ebraica non aveva alterato il testo originario della Bibbia.

Una frase proverbiale (Dicebamus externa die)

Solo dopo 4 anni di carcere fu riammesso all'insegnamento e una tradizione spagnola vuole che abbia iniziato la nuova lezione dicendo Dicebamus externa die... La frase è divenuta proverbiale nella cultura europea con un largo eco, anche popolare, in Italia quando Enzo Tortora, riprese il suo ruolo di presentatore televisivo, dopo la chiusura della sua vicenda giudiziaria, con l'espressione Dunque, dove eravamo rimasti?, con un chiaro ricalco dall'espressione attribuita a Luis de León.