Ismaele
Ismaele (Ebraico: יִשְׁמָעֵאל, Arabo: إسماعيل, Ismā'īl) è uno dei figli del patriarca Abramo. È citato più volte nel Corano come esempio di rettitudine, come profeta di Dio e Suo apostolo.
Ismaele | |
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Nascita | XVIII secolo a.C. circa |
Venerato da | Islam |
Santuario principale | Ka'ba, La Mecca |
Personaggio biblico
Il libro della Genesi afferma che Ismaele è nato della schiava Agar:
Alla nascita del figlio Isacco dalla moglie Sara nasce una gelosia tra la moglie e la schiava Agar. Abramo si trova allora costretto ad allontanare la schiava ed il suo figlio Ismaele (cfr. Genesi Genesi 21,8-21[1]).
Ismaele è perciò considerato il progenitore "nobile" degli Arabi i cui discendenti, da questo punto di vista, possono essere definiti "ismailiti", senza però che questo debba ingenerare confusione con i musulmani che si rifanno alla variante ismailita (o settimana) dello Sciismo.
Personaggio del Corano
La tradizione islamica è divisa se individuare in lui o nel fratello Isacco (avuto da Sara) il figlio che Dio ordinò al padre che gli fosse sacrificato, fermandone prima dell'esecuzione la mano, soddisfatto dell'ubbidienza totale ( islām ) mostrata da Abramo.
Partorito dalla madre Hāgar nell'area stepposa di Mecca in cui Abramo l'aveva accompagnata, Ismaele passò lì tutta la sua giovinezza. Secondo la tradizione araba Ismaele prese in moglie la figlia del capo della tribù locale dei Jurhum, primi signori di Mecca.
Nel corso di una delle visite effettuate da suo padre lo avrebbe aiutato secondo la medesima tradizione a riedificare la Kaˁba, del tutto distrutta in seguito al Diluvio Universale, aiutandolo anche nella ricollocazione nell'angolo Sud-Est della Pietra nera ( al-ḥajar al-aswad ), ultimo lacerto della Casa Antica fatta calare da Dio in Terra all'inizio dei tempi come Suo santuario.
Alla sua morte sarebbe stato inumato accanto a sua madre, accostato alla Kaˁba, fra la parete sud-occidentale e il muretto semicircolare (hatīm) poco discosto. Sarebbe questo il motivo per cui i pellegrini musulmani, in segno di rispetto, non possono calpestarne l'area interna così delimitata, definita in arabo ḥijr Ismāˁil, esclusa quindi dalla circumambulazione rituale (ṭawāf).
Per essere nato e vissuto presso Mecca, è considerato l'antenato illustre degli arabi settentrionali.
Ismaele nei Vangeli
Ismaele viene citato anche nei Vangeli. Precisamente da San Paolo, che nella lettera ai Galati lo usa come esempio di obbedienza cieca e senza amore a Dio; in quanto Ismaele è nato da una schiava: l'egiziana Agar. L' apostolo contrappone a Ismaele Isacco, figlio di una donna libera e quindi simbolo della libertà e della verità che vengono da Cristo.
- ^ Gen 21,8-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.