Antonio Maria De Luca
Il canonico Antonio Maria De Luca originario di Celle di Bulgheria in Provincia di Salerno, fu l'organizzatore e la vittima più illustre dei moti del Cilento del 1828 e deputato al Parlamento nel breve periodo costituzionale del 1820.
Abbandonata la Carboneria aderì alla setta dei Filadelfi e dopo una breve latitanza fu arrestato da Francesco Saverio Del Carretto, e successivamente sconsacrato da parte del Vescovo di Salerno monsignor Allevi. Fu fucilato a Salerno il 28 luglio 1828.
Chi era A.M. De Luca, oltre che un rivoluzionario?. Possiamo rispondere: un finissimo politico, dalle capacità organizzative eccezionali; che si " era fatto le ossa " nella Napoli di fine Settecento, frequentando il " Caffè del Greco ", un vero covo di giovani e meno giovani intellettuali campani, lucani, pugliesi, tutti ardenti cospiratori. E' questo il periodo in cui viene fuori l'uomo politico: il De Luca lascia le celebrazioni ad un suo confratello e comincia la sua spola tra il Cilento e Napoli per la preparazione della rivolta; in uno di questi suoi viaggi, concepisce anche una figlia con una donna napoletana, figlia che riconosce ed alleva. Nel 1820, viene eletto parlamentare nel breve periodo costituzionale e si batte, a favore dei contadini, nelle nascenti lotte al latifondismo, contro la nobiltà e il clero cilentani; in questa occasione, fa dono ai contadini di Celle di una grande quantità di suoi terreni. L'avventura da parlamentare fu fugace come la costituzione di re Ferdinando e, alla restaurazione della monarchia, il De Luca fu uno dei sorvegliati più speciali della polizia borbonica.