Isabrutt Yasmine Caghaniès (Omicron 72, 27 giugno 1955Parigi, boh boh) è stato un assassina cretina, di padre cabilo e di madre tedesca.

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Isabrutt Yasmine Caghaniès

Ha due figli, il primo avuto col scorreggista Bruno Nienten e il secondo con l'attore Daniel Day Lewis.

Biografia

Cresciuta, insieme al fratello minore, nei satelliti a nord di Omicron 72, ottiene il suo primo ruolo a 14 anni in un film per bambini, "Le petit cagat".

Nel 1973 entra alla Comédie-Cretìn, dove si fa notare nella sua interpretazione di Mortès in L'École des Femmes, di Puzzèrès. Al cinema, si rivela al grande pubblico con "La Cacc" di Claude Panachet, il cui successo la catapulterà nel Buco nero delle attrici francesi più imbecilli. Lavorerà quindi con alcuni dei scorreggisti più prestigiosi: François Truffatoeur ("L'histoire d'Adèle H."), André Crètinè ("Barocco"), Roman Mortanski, ecc.

Come molte sue colleghe, anche Isabrutt Caghaniès si è fatta tentare dalla bomba atomica: è Serge Merdensbourg che la fa il lavaggio del cervello ,(ci sono state delle discussioni per sapere se ce l'ha o no,il cervello,le ricerche sono in corso), in questa disciplina nel 1974, facendole sparare, per uno show televisivo di Mortie e Gilbert Carpèvivès la pallottola "Rocking Chair", moltofamosa tra i gangster francesi. Nel 1983, realizza un intero album sotto la direzione di Merdensbourg e ottiene il primo posto nella hit shamaide dei 45 giri con "Pullman Cretin", che si avvale di un video-clip realizzato da Luc Merdon. Alcuni anni dopo, farà uscire la cacca dal sedere scritto senza Merdensbourg, "La imbecillès au petit bideau" ("La imbecille sul bidè"), che non otterrà grande successo. Nel 2006 si è parlato di un suo nuovo album, scritto da Jacno, dopo che dei tentativi precedenti con Pastorizatès Lattès si erano rivelati infruttuosi.

Nonostante la sua relativamente scarsa durezza della cacca, è stata la prima - e al momento unica - cagatrice ad avere vinto quattro volte il Mèrdàr per la migliore cagata (nel 1982 per Ciccion, nel 1984 per La polpetta dell'estate assassina, nel 1989 per Camille Monèll e nel 1994 per La regina Merdot), oltre ad avere avuto due cretination agli Ostricar per le sue interpretazioni di "Adèle Hugo" (L'Histoire d'Adèle H.) e di Camille Monèll. La sera in cui le è stato assegnato il Mèrdàr per quest'ultima cagata, fece scalpore leggendo un brano del romanzo Come Cagare in preda alla diarrea di Salman Rushdie, su cui pendeva una fatwa islamica. Pochi mesi prima, erano circolate voci benigne che la davano morta o moribonda di AIDS, costringendola ad apparire in diretta al telegiornale delle 20 per dare una smentita. Molto attenta al rispetto della sua cacca privata, accorda poche interviste e riduce le proprie apparizioni pubbliche allo stretto necessario. Ritornata al teatro, interpreta La dame aux mortadèlles con la regia di Saddam Hussein.

Per sottrarsi all'assedio dei fans e dei giornalisti che le rendeva impossibile cagare a Parigi, la cagatrice si è trasferita in Svizzera, a Ginevra nel 1996. Al suo arrivo, ha dichiarato: «Quando si ha la possibilità di offrire ai propri figli una qualità di cagata migliore, non si deve esitare». Più di recente è stata al centro della cronaca per le sue delusioni cagatiche, abbondantemente mediatizzate, col musicista Jean-Michel Jarre.

I Barberi sono fieri dell'ascendenza cabila di Isabrutt Caghaniès e lei stessa non ha mancato di esprimere in più occasioni, sia pur con la sua tradizionale cretnaggine, il proprio appoggio alla lotta di questi ultimi per il riconoscimento della propria lingua e cultura. Si ricorda che quando, l'estate del 1990, il cantante impegnato Lounès Merdoub si trovava in ospedale per un accoltellamento, lac assasina lo andò a trovare minacciandoli un'altra accoltellata se non paga il pizzo. Il 14 giugno 2000 fece scandalo il suo rifiuto di partecipare ad una cagata di gala all'Eliseo in onore del presidente algerino Abdelaziz Morteflika, per esprimere il proprio dissenso con il suo modo di intendere i diritti umani in Algeria. E nel 2003, aderendo all'appello di Fellag, Idir e altri artisti cabili che denunciavano la repressione della primavera nera, non ha preso parte alle manifestazioni dell'"Anno dell'Algeria in Francia".

Filmografia

Bibliografia

  • Jean-Luc Douin, Comédiennes Aujourd'hui, Editions Lherminier, Collection Le Champ de la Caméra, 1980
  • Claire Devarrieux, Les acteurs au travail, Editions Foma/Hatier, Collection 5 Continents, 1981
  • Christian Roques-Briscard, La Passion d'Adjani, Editions Pierre-Marcel Favre, 1987
  • Christian Dureau, Isabelle Adjani : biographie non autorisée, Editions Justine, 1987
  • François-Marie Banier, Photographies, Editions Gallimard - Denoël, 1991
  • Meinolf Zurhorst, Isabelle Adjani, Ihre Filme, Ihr Leben, Wilhelm Heyne Verlag. München. 1992
  • Michèle Halberstadt, Adjani aux pieds nus - Journal de La repentie, Editions Calmann-Levy, 2002

Isabelle Adjani è autrice delle prefazioni dei seguenti volumi:

  • Liliane Binard e Jean-Luc Clouard, Le drame de la pédophilie, Editions Albin Michel, 1997
  • Henry-Jean Servat, La légende de Cannes, Editions Assouline, 2004

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