Nazionale maschile di rugby a 15 del Galles

rappresentativa nazionale maschile di rugby a 15 del Galles

La Nazionale di rugby XV del Galles (ingl. Wales national rugby union team; gall. Tîm rygbi'r undeb cenedlaethol Cymru) è la squadra nazionale maschile di rugby XV che rappresenta il Galles in ambito internazionale. Partecipa ogni anno al Sei Nazioni insieme a Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia e Italia. Ha vinto questo torneo 35 volte (di cui 11 a pari merito), l'ultima volta nel 2008. Inoltre prende parte alla Coppa del Mondo, che si tiene ogni quattro anni. L'International Rugby Board (IRB) considera il Galles una delle nazionali più forti al mondo e attualmente lo colloca al sesto posto del ranking mondiale.[1]

Galles (bandiera)
Galles
Campione in carica del Sei Nazioni Campione in carica del Sei Nazioni
File:Welsh Rugby Union logo.png
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Prima tenuta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Tenuta alternativa
Sport Rugby a 15
FederazioneWelsh Rugby Union
Soprannome«I Dragoni»
C.T.Nuova Zelanda (bandiera) Warren Gatland
Record presenzeGareth Thomas (100)
Record meteShane Williams (41)
Record puntiNeil Jenkins (1049)
Piazzamento6ª (21 novembre 2022)
Sponsor tecnicoUnder Armour
Esordio internazionale
Inghilterra (bandiera) Inghilterra 30 - 0 Galles Galles (bandiera)
19 febbraio 1881
Migliore vittoria
Giappone (bandiera) Giappone 0 - 98 Galles Galles (bandiera)
26 novembre 2004
Peggiore sconfitta
Sudafrica (bandiera) Sudafrica 96 - 13 Galles Galles (bandiera)
27 giugno 1998
Coppa del Mondo
Partecipazioni6 (esordio: 1987)
Miglior risultato1987
Sei Nazioni
Partecipazioni107 (esordio: 1883)
Miglior risultato1ª (35 volte)
Stadio nazionale
Stadio nazionale Millennium Stadium,
Cardiff
(74,500 posti)

L'organizzazione che controlla il rugby gallese, la Welsh Rugby Union, fu fondata nel 1881, lo stesso anno in cui il Galles giocò la sua prima partita internazionale contro l'Inghilterra. Le prestazioni del Galles nell'Home Nations Championship (adesso Sei Nazioni) continuarono a migliorare fino alla fine del XIX secolo e tra il 1900 e il 1911 la nazionale conobbe il suo primo periodo d'oro. Nel 1905 disputò la prima partita contro la Nuova Zelanda, che riuscì a battere 3 a 0 in uno storico match al Cardiff Arms Park.
Il rugby gallese conobbe un periodo difficile tra le due guerre mondiali, ma tra il 1969 e il 1982 ebbe un secondo periodo d'oro, durante il quale vinse per otto volte il Cinque Nazioni.
Nel 1987 partecipò alla prima Coppa del Mondo, raggiungendo il terzo posto (fino ad ora miglior risultato nel torneo). Dopo l'introduzione del rugby professionistico nel 1995, il Galles ha ospitato questa manifestazione nel 1999, edizione vinta dall'Australia.

Attualmente lo stadio casalingo del Galles è il Millennium Stadium di Cardiff, completato nel 1999 in sostituzione del National Stadium al Cardiff Arms Park.
Dieci giocatori gallesi fanno parte dell'International Rugby Hall of Fame e uno di loro (Gareth Edwards) è incluso anche nell'IRB Hall of Fame.

La storia

Il rugby a 15 prese piede in Galles nel 1850 quando il reverendo Rowland Williams diventò vice-preside del St. David's College di Lampeter, dove introdusse questo sport. I primo club gallese, il Neath RFC, fu fondato nel 1871. Nel 1881 il Galles disputò la prima partita internazionale contro l'Inghilterra il 19 febbraio. Gli inglesi vinsero per sette piazzati, un drop e sei mete a zero.

I primi anni (1850-1919)

 
La selezione gallese che nel 1905 batté la Nuova Zelanda

Il 12 marzo 1881 venne fondata, al Castle Hotel di Neath, la Welsh Rugby Union[2], l'organo che controlla il rugby in Galles. Due anni dopo si disputò la prima edizione dell'Home International Championship, durante la quale il Galles non ottenne alcuna vittoria.[3]

Comunque il rugby union si diffuse velocemente il Galles e, intorno al 1890, i gallesi svilupparono un nuovo tipo di formazione, chiamato "four three-quarters". Questa tattica, che prevede otto avanti invece dei nove schierati fino a quel momento, rivoluzionò questo sport e fu infine adottata universalmente a tutti i livelli. Con la formazione "four three-quarter" il Galles vinse l'Home International Championships per la prima volta nel 1893, conquistando anche la Triple Crown.[4] Il Galles vinse nuovamente l'Home Championships nel 1900, iniziando la prima "era d'oro" del rugby gallese, era che sarebbe durata fino al 1911.[5] La nazionale conquistò nuovamente la Triple Crown nel 1902 e nel 1905, mancandola per poco nel 1901, 1903 e 1904.[3]

 
Un'immagine della partita tra Galles e Nuova Zelanda del 1905.

Verso la fine del 1905, il Galles giocò il primo test contro una nazionale non appartenente alle isole britanniche, affrontando la Nuova Zelanda al Cardiff Arms Park. La Nuova Zelanda, più tardi conosciuta col nome di Original All Blacks, aveva già battuto Inghilterra, Irlanda e Scozia durante lo stesso tour.[6] Prima della partita gli All Blacks eseguirono l'haka, una danza maori, alla quale la folla di 47000 spettatori rispose cantando l'inno gallese, Hen Wlad Fy Nhadau, primo esempio di inno nazionale eseguito per un evento sportivo.[6] L'ala gallese Teddy Morgan segnò per primo e portò il Galles sul 3 a 0. Durante la partita il neozelandese Bob Deans dichiarò di aver segnato una meta, ma di essere stato trascinato dietro la linea prima dell'arrivo dell'arbitro. Questo decise di dare una mischia a favore della nazionale di casa e di non assegnare la meta. Il risultato non cambiò più fino alla fine e il Galles si impose 3 a 0.[7] Quella fu l'unica sconfitta per gli All Blacks in tutte le 35 partite del tour.

Nel 1906 il Galles vinse nuovamente l'Home Championship[3] e, lo stesso anno, affrontò la Sudafrica per la prima volta. Tutti si aspettavano la vittoria dei Dragoni, ma i sudafricani riuscirono a vincere 11 a 0.[8][9] Due anni dopo, il 12 dicembre 1908, la nazionale gallese incontrò per la prima volta quella australiana, battendola 9 a 6.[10]

Nel 1909 il Galles vinse ancora l'Home Championship e nel 1910 si ripeté nella prima edizione del Cinque Nazioni (che includeva anche la Francia). Nel 1911 il Galles fu la prima nazione a fare il Grande Slam vincendo tutte le partite del Cinque Nazioni. La nazionale non riuscì più a raggiungere questo risultato per quasi quarant'anni.[3] Nel 1913 il Galles subì la prima sconfitta casalinga, che venne per mano dell'Inghilterra a Cardiff, dal 1899. Il Galles inoltre non veniva battuto in casa dagli inglesi dal 1895.[11] La Grande Guerra iniziò nel 1914, e questa portò ad una sospensione del rugby per tutta la sua durata.

Dal 1920 al 1968

 
Partita tra Irlanda e Galles in un immagine degli anni '20.

Gli anni successivi alla prima guerra mondiale segnarono un periodo di declino nel rugby gallese. Gli anni '20 furono i peggiori, in quanto le opache prestazioni della nazionale sembravano rispecchiare il difficile momento dell'economia, con la recessione industriale particolarmente dura nel sud del Galles. Delle 42 partite giocate, infatti, la nazionale ne vinse solo 17 e ne pareggiò altre 3.[12] La depressione economica portò inoltre circa mezzo milione di persone a lasciare il Galles per andare a cercare lavoro altrove[13] e tra queste molti giocatori di rugby XV, che passarono al rugby XIII (allora l'unico professionistico).[14] Tra il 1923 e il 1928 il Galles ottenne solo 7 vittorie, di cui 5 contro la Francia. Quest'ultima riuscì comunque a sconfiggere il Galles, per la prima volta nella sua storia, nel 1928.[15] A metà degli anni '20 le difficoltà del rugby gallese si rifletterono anche nelle politiche di selezione dei giocatori. Nel 1924, per esempio, vennero convocati 35 differenti atleti per quattro partite, ognuna giocata con un differente capitano. Solo un giocatore, Charlie Pugh, disputò tutti e quattro i match.[12]

 
Immagine della partita tra Inghilterra e Galles al Twickenham nel 1931.

Durante gli anni '30 si ebbe un miglioramento sia dell'economia che del rugby e, nel 1931, il Galles vinse il primo Cinque Nazioni dopo nove anni. Quell'anno, per la prima volta dalla prima guerra mondiale, il Galles schierò gli stessi giocatori per due partite consecutive, quelle contro Inghilterra e Scozia.[16] In seguito, nel 1933, il Galles, capitanato da Watcyn Thomas, batté l'Inghilterra per la prima volta allo stadio di Twickenham.[17] Nel 1935 i Dragoni riuscirono a sconfiggere gli All Blacks per 13 a 12, in una partita che vide la prima presenza di Haydn Tanner. Sebbene durante la Seconda guerra mondiale il Cinque Nazioni venne sospeso,[18] il Galles disputò una partita a scopi benefici a favore della Croce Rossa contro l'Inghilterra a Cardiff nel 1940, perdendo 18 a 9.[19]

Dopo la seconda guerra mondiale il Galles affrontò una selezione dell'esercito neozelandese (i Kiwi) nel 1946, perdendo 11 a 3.[20] Il Cinque Nazioni, sospeso durante il periodo bellico, ricominciò nel 1947 e il Galles vinse subito la competizione, a pari merito con l'Inghilterra. Malgrado nel 1948 la nazionale gallese fu sconfitta per la prima volta in casa dalla Francia,[21] nel 1950 riuscì a fare il primo Grande Slam dal 1911. L'anno successivo fu però sconfitta dai sudafricani, che erano in tour, per 6 a 3, malgrado il dominio nelle rimesse laterali.[22] Nel 1952 il Galles fece di nuovo il Grande Slam, seguito da una vittoria 13 a 8 sugli All Blacks nel 1953. Nel 1954 il St Helens di Swansea (lo stadio per gli incontri internazionali del Galles dal 1885) ospitò la sua ultima partita internazionale e il Cardiff Arms Park diventò ufficialmente lo stadio della nazionale.[23] Nel 1956 il Galles conquistò nuovamente il Cinque Nazioni, ma quella fu l'ultima vittoria fino al 1964 (ex-aequo con la Scozia) e al 1965.

Il primo tour oltremare del Galles è del 1964, quando giocò alcune partite in Sud Africa.[24] Il test contro il Sudafrica a Durban finì 24 a 3 per i padroni di casa e rappresentò la peggiore sconfitta gallese in quarant'anni.[25] Alla riunione generale della Welsh Rugby Union di quell'anno il presidente uscente della federazione, D. Ewart Davies, dichiarò che «è risultato evidente, dall'esperienza del tour sudafricano, che in Galles è richiesto un atteggiamento molto più positivo verso il gioco...I giocatori devono essere preparati a imparare, anzi a rimparare, fino alla massima padronanza, i principi base del rugby union».[24] Questo iniziò la rivoluzione degli allenatori. Fu dato compito alla WRU Coaching Committee, creata alla fine degli anni '50, di migliorare le qualità dell'allenamento e, nel gennaio 1967, Ray Williams fu nominato Coaching Organiser.[26] Il primo allenatore della nazionale fu David Nash, ingaggiato nel 1967 con un contratto per una stagione, ma si dimise quando la WRU non gli diede il permesso di seguire il Galles nel tour del 1968 in Argentina.[27] Alla fine la federazione tornò sulla sua decisione e scelse Clive Rowlands come coach durante il tour. Durante quest'ultimo, il Galles giocò sei match, vincendone tre, pareggiandone due e perdendone uno.[28]

La seconda "epoca d'oro" (1969-1982)

Il secondo periodo d'oro della nazionale gallese viene fatto iniziare nel 1969, quando riuscì a battere l'Inghilterra vincendo il Cinque Nazioni e la Triple Crown. Quell'anno vide anche il primo tour del Galles in Nuova Zelanda, che si concluse con due sconfitte contro gli All Blacks, la prima 19 a 0 e la seconda 33 a 12.[29] Nel secondo test inoltre l'estremo neozelandese Fergie McCormick segnò 24 punti, un record al tempo.[30]

Nel 1970 il Galles vinse a pari punti con la Francia il Cinque Nazioni e fece inoltre registrare il proprio miglior risultato contro il Sudafrica, pareggiando a Cardiff 6 a 6.[31] Nel 1971 il Galles ottenne il primo Grande Slam dal 1952. Utilizzando solo 16 giocatori in quattro partite, la squadra del 1971 è considerata una delle più forti di sempre nella storia gallese.[32][33] La vittoria più famosa nel torneo è quella contro la Scozia.[34] Dopo una meta segnata all'ultimo minuto dal gallese Gerald Davies, che ridusse il vantaggio scozzese a 18–17, la terza linea John Taylor mise a segno una trasformazione (conversion in inglese) dalla linea laterale ricordata come "la migliore conversione dai tempi di San Paolo", che diede al Galles il 19 a 18 della vittoria.[33] Il Galles contribuì col maggior numero di giocatori al tour di quell'anno dei British Lions in Nuova Zelanda. Questi Lions sono gli unici ad aver vinto due partite durante lo stesso tour contro gli All Blacks.[35]

Nel Cinque nazioni del 1972 il Galles e la Scozia, nel periodo di massima tensione del Conflitto nordirlandese, si rifiutarono di andare in trasferta a Dublino, avendo anche ricevuto minacce, apparentemente dall'IRA.[36] Il torneo rimase "sospeso", con il Galles e l'Irlanda imbattuti. Nel Cinque Nazioni del 1973 si ebbe, caso unico nella storia, una vittoria condivisa tra le cinque nazionali, avendo tutte vinto le proprie due partite casalinghe. Quell'anno il Galles riuscì inoltre a battere a Cardiff l'Australia 24 a 0.[37]

Il Galles tornò a vincere il Cinque Nazioni nel 1975. Nel 1976 riuscì poi a fare il secondo Grande Slam del decennio. Così come nel 1971 questo risultato venne raggiunto usando solo 16 giocatori nei quattro match disputati. La nazionale ripeté l'impresa nel 1978, diventando inoltre la prima squadra a conquistare tre Triple Crown consecutive. Dopo aver disputato l'ultima partita del Cinque Nazioni del 1978, Phil Bennett e Gareth Edwards si ritirarono dal rugby.[33] Più tardi quello stesso anno il Galles affrontò la Nuova Zelanda al Cardiff Arms Park, perdendo 13 a 12 dopo che l'estremo neozelandese Brian McKechnie mise a segno un piazzato negli ultimi minuti della partita.[38] La punizione fu molto contestata in quanto la seconda linea degli All Blacks Andy Haden si era tuffato al di fuori della linea laterale nel tentativo di guadagnare il calcio. Haden ammise nel novembre 1989, alla vigilia di un altro scontro tra Galles e All Blacks al Cardiff Arms Park, che lui e Frank Oliver avevano escogitato questa tattica nel caso la Nuova Zelanda si fosse trovata in difficoltà. Sebbene l'intenzionalità del gesto appare evidente dalle registrazioni televisive (e l'arbitro Roger Quittenton fu duramente criticato dalla stampa per non averlo visto), l'unico giornalista a parlarne al tempo fu Clem Thomas. La visibilità non era ottima ma Quittenton più tardi dichiarò di aver dato la punizione avendo veramente visto Geoff Wheel saltare sopra la spalla di Frank Oliver. Più tardi lo stesso Haden ammise di essere stato stupito e felice che il suo stratagemma avesse funzionato.[39] In quel modo gli All Black misero al sicuro il loro primo Grande Slam[40] della storia.

Il Galles vinse ancora il Cinque Nazioni e la Triple Crown nel 1979 e, nel 1980, celebrò il centenario della fondazione della Welsh Rugby Union affrontando gli All Blacks a Cardiff.[41] I padroni di casa persero però 23 a 3 con i neozelandesi che segnarono quattro mete contro le zero gallesi.[42]

Anni difficili (1983-1999)

Il Galles vinse due partite sia nel Cinque Nazioni 1983 che in quello del 1984 [3] e nel 1983 fu quasi battuto dal Giappone a Cardiff, evitando la figuraccia vincendo con un misero 29 a 24.[43] L'anno successivo l'Australia batté la nazionale gallese al Cardiff Arms Park per 28 a 9. Al tempo quel punteggio rappresentava il record di punti segnati contro il Galess a Cardiff. Durante quel tour i Wallabies conquistarono inoltre il loro primo Grande Slam.[44]

Quando fu organizzata la prima Coppa del Mondo, nel 1987, il Galles era ancora una delle nazionali più forti e rispettate. L'avventura nella competizione andò bene. I gallesi riuscirono a battere l'Inghilterra nei quarti, ma furono sconfitti dai padroni di casa della Nuova Zelanda per 49 a 6 in semifinale. Si imposero comunque contro l'Australia nella finalina, conquistando così il terzo posto.[45] Questa è ancora oggi la migliore prestazione nella competizione. L'anno successivo il Galles conquistò la prima Triple Crown dal 1979, ma il tour in Nuova Zelanda, sempre nel 1988, con due pesanti sconfitte contro gli All Blacks mise in mostra che le carriere di numerosi giocatori gallesi stavano finendo.[41]

Nel Cinque Nazioni 1990 il Galles arrivò ultimo a zero punti, ottenendo così il suo primo whitewash, e l'anno successivo evitò questa vergogna solo ottenendo un punto, pareggiando con l'Irlanda al Cardiff Arms Park. L'avventura nella Coppa del Mondo del 1991 rispecchiò il difficile momento della nazionale. Nella prima partita del torneo infatti i gallesi furono sconfitti dalle Samoa. Riuscirono a rifarsi battendo l'Argentina, ma la pesante sconfitta contro l'Australia, che poi avrebbe vinto la Coppa, escluse i Dragoni dai quarti di finale.[46] Dopo aver vinto due partite nel Cinque Nazioni 1992 e una in quello del 1993, il Galles tornò a vincere il torneo nel 1994.[3][47] Dopo aver fallito il raggiungimento dei quarti anche nella Coppa del Mondo del 1995,[48] Alex Evans fu sostituito da Kevin Bowring, che diventò così il primo allenatore professionista della nazionale gallese.

Evans si dimise nel 1998, dopo una sconfitta casalinga 51 a 0 contro la Francia, e al suo posto venne chiamato Graham Henry (dopo un breve periodo in cui la squadra fu affidata a Dennis John). Con l'arrivo del nuovo coach le prestazioni del Galles migliorarono, e a questo contribuì anche il ritorno di vari giocatori dal rugby XIII. Henry portò la nazionale al record di 10 vittorie consecutive[49] e fu soprannominato dai media gallesi "the great redeemer" (il grande redentore).[50] Nel 1999 il Galles ospitò la Coppa del Mondo, durante la quale riuscì a qualificarsi per i quarti di finale per la prima volta dal 1987. Nei quarti fu comunque battuto 9 a 24 dall'Australia, che alla fine del torneo risulterà campione.[51]

Il nuovo millennio (2000-oggi)

Il nuovo millennio si aprì con le sconfitte contro Argentina e Irlanda nel 2001 e 2002, che portarono alle dimissioni di Henry nel febbraio 2002. Al suo posto venne preso il suo assistente Steve Hansen.[49]

Ulteriori sconfitte portarono, nel 2003, ad una grande trasformazione nel rugby gallese, in quanto la federazione decise di dare inizio alla cosidetta regional era con la creazione delle squadre regionali. Nella Coppa del Mondo di quell'anno il Galles riuscì ancora a qualificarsi per i quarti, malgrado la sconfitta nel girone eliminatorio contro la Nuova Zelanda. Questa partita, terminata sul 53 a 37, vide comunque i gallesi mettere a segno quattro mete. Così come nell'edizione precedente però i Dragoni furono eliminati ai quarti dai futuri campioni dell'Inghilterra.[52]

File:Michael Owen takes a lineout.jpg
Michael Owen durante una rimessa laterale

Allenato da Mike Ruddock il Galles vinse il suo primo Sei Nazioni, facendo anche il Grande Slam, nel 2005. Il torneo fu aperto con una vittoria 11 a 9 contro l'Inghilterra al Millennium Stadium, ottenuta grazie a un piazzato dalla lunga distanza messo a segno da Gavin Henson nei minuti finali. Dopo aver sconfitto l'Italia, il Galles affrontò la Francia. Alla fine del primo tempo i francesi erano avanti 15 a 6, ma nella ripresa i gallesi riuscirono a rimontare e vinsero per 24 a 18 quella che venne eletta come miglior partita del torneo. Il Galles sconfisse poi la Scozia (46–22) e, nell'ultima partita, affrontò l'Irlanda davanti ad un Millennium Stadium completamente esaurito. I padroni di casa si imposero 32 a 20, conquistando così per la prima volta il Sei Nazioni dal 1994 e il Grande Slam dal 1978.[53] Più tardi quello stesso anno il Galles fu sconfitto 41 a 3 dagli All Blacks al Millennium Stadium in quella che rappresenta la peggior sconfitta casalinga della nazionale.[54] Questo match fu seguito dalla vittoria per un solo punto contro Figi, da una sconfitta contro il Sudafrica e infine da una vittoria contro l'Australia.[55]

Il 14 febbraio 2006, a metà del Sei Nazioni, Mike Ruddock si dimise da allenatore del Galles per ragioni famigliari.[56] Scott Johnson prese il suo posto ad interim per le rimanenti partite, conducendo la nazionale al quinto posto nel torneo. Il 27 aprile Gareth Jenkins venne poi scelto come nuovo allenatore.[57]
Il 10 maggio 2007 Galles e Australia decisero di celebrare i 100 anni di test match tra le due nazionali creando il James Bevan Trophy.[58] Il trofeo prende il nome dal primo capitano del Galles, australiano di nascita.

Nella Coppa del Mondo del 2007 il Galles non è riuscito a qualificarsi per i quarti di finale. Fatali sono state le sconfitte nel girone eliminatorio contro Australia e soprattutto Figi nell'ultima partita.[59] L'eliminazione ha portato al licenziamento di Gareth Jenkins.[60] L'8 ottobre dello stesso anno la WRU e la South African Rugby Union hanno creato il Prince William Trophy per commemorare i cento anni di test match tra Galles e Sudafrica.

Il 9 novembre 2007 è stao scelto come nuovo allenatore della nazionale il neozelandese ed ex All Black Warren Gatland. In precedenza era stato head coach del Waikato Rugby Union nella Air New Zealand Cup, conquistando il titolo del 2006. Il 1° dicembre Gatland è diventato effettivamente coach di gallesi.[61]

Il Sei Nazioni 2008 del Galles si è aperto il 2 febbraio 2008 con una vittoria storica contro l'Inghilterra. I Dragoni sono infatti riusciti a vincere al Twickenham dopo 20 anni, battendo in rimonta i padroni di casa 26 a 19, dopo essere stati sotto 19 a 6 al 44'.[62] A questa hanno fatto seguito la vittorie contro Scozia (30-15) e Italia (47-8). Quest'ultimo risultato rappresenta la vittoria più larga contro gli azzurri nel Sei Nazioni ed eguaglia un 21 a 60 stabilito a Treviso nel 1999.[63] Nella quarta giornata del torneo i dragoni hanno poi battuto l'Irlanda (12-16) conquistando così la Triple Crown. L'ultima giornata della competizione prevedeva lo scontro al Millennium Stadium contro la Francia, unica squadra che, vincendo con 20 punti di scarto, avrebbe ancora potuto contendere la vittoria finale al Galles. I padroni di casa si sono imposti con un netto 29 a 12, conquistando così torneo e Grande Slam. La partita ha visto anche la quarantunesima meta di Shane Williams, che è riuscito così a superare Gareth Thomas in testa alla classifica dei giocatori con più mete in nazionale.

Colori e simboli

 
Giocatori gallesi con la seconda divisa.

Il Galles gioca con casacche rosse, pantaloncini bianchi e calze rosse. La seconda divisa è completamente grigio acciaio. Le uniformi sono prodotte dalla Reebok e sponsorizzate dalla birreria di Cardiff SA Brain.[64] A causa del divieto di pubblicizzare bevande alcoliche, quando la nazionale gioca in Francia il logo "Brains" viene rimpiazzato da "Brawn" (nel 2005) e "Brawn Again" (nel 2007).[65] Durante la Coppa del Mondo comunque sulle maglie può esserci solo lo stemma della nazionale, il logo della Coppa del Mondo e quello della ditta produttrice della divisa.

 
Il simbolo del Principe del Galles


Il simbolo della nazionale gallese sono le piume del Principe del Galles. Questo fu scelto nel XIX secolo dalla Welsh Rugby Union che lo preferì ad un altro simbolo tipico della nazione, il porro, per dimostrare la fedeltà alla Gran Bretagna.[66] Nel 1991, per permettere la registrazione del logo, il motivo originale fu sostituito da una versione più stilizzata. Il motto sotto le piume era Ich dien (in tedesco "io servo"), ma è stato sostituito dalla scritta WRU nella nuova versione.[67]


Il Galles ha indossato divise nere durante la celebrazione dei 125 anni della WRU nel 2005. Queste casacche sono state usate anche nelle partite contro Figi e Australia di quell'anno. In particolare la sfida contro gli australiani è stata la prima volta in cui il Galles non ha usato le maglie rosse contro uno dei propri rivali tradizionali.[68]


Il rugby in Galles

Il rugby XV e la nazionale hanno una parte importante nella cultura e nella società gallese. Lo storico dello sport John Bale ha affermato che "il rugby è tipicamente gallese" e David Andrew ha detto che "per la coscienza popolare, il rugby è gallese quanto le miniere di carbone, i cori maschili, How Green Was My Valley, Dylan Thomas e Tom Jones".[69] La prima epoca d'oro del rugby gallese (1900-1911) è coincisa col momento di massimo splendore della nazione nel XX secolo[70] e il rugby è stato importante nel costruire la moderna identità del Galles.[71]

La stagione 2004-2005 ha visto il record di spettatori per le partite della nazionale.[72] Durante il Sei Nazioni 2005, 40.000 gallesi hanno viaggiato fino a Edimburgo per seguire la partita contro la Scozia[73] Il record di pubblico è stato poi battuto l'anno dopo, quando più di 500.000 persone hanno seguito le sette partite casalinghe del Galles.[74] Il Millennium Stadium, con i suoi 74.500 posti, è abitualmente esaurito per le partite della nazionale.

Stadi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cardiff Arms Park.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Millennium Stadium.
 
Il Millennium Stadium a Cardiff, dove il Galles disputa le proprie partite casalinghe.

La prima partita casalinga del Galles contro una rappresentativa internazionale fu disputata al St Helen's di Swansea.[75] Questo rimase poi lo stadio casalingo ufficiale della nazionale fino al 1954, quando il Cardiff Arms Park prese il suo posto.[76][77] Nell'Arms Park la prima tribuna era stata costruita nel 1881 e durante quella decade la sua capacità fu più volte aumentata.[78] Gli spettatori continuarono però ad aumentare e nel 1902 la partita tra Galles e Scozia fu seguita addirittura da 40.000 spettatori, cifra che rappresentava il record mondiale al tempo.[79] Nel 1911 i proprietari dell'Arms Park, i marchesi di Bute,[80] confermarono che la nazionale poteva usare il terreno e, durante gli anni '20 e '30, il Galles si assicurò un controllo sempre maggiore sullo stadio.[81] Durante la stagione 1933-34 fu costruita una nuova tribuna, che portò la capacità dell'impianto a 56.000 spettatori.[82] Nel 1958 la WRU giunse alla conclusione che c'era bisogno di un nuovo stadio per la nazionale, in quanto il Cardiff Arms Park era continuamente colpito da inondazioni.[83] Negli anni '60, dopo vari dibattiti e dispute tra la federazione e altri organi, si decise di costruire un nuovo stadio per la nazionale, che avrebbe avuto al proprio interno un campo di gioco per il Cardiff RFC.[84] Il New National Stadium, come era conosciuto, fu aperto nel 1970.[85]

Attualmente la nazionale di rugby, così come quella di calcio, disputa le proprie partite interne al Millennium Stadium di Cardiff. L'impianto può ospitare fino a 74.500 spettatori[86] e questo lo rende il più grande stadio del Galles e il quarto dell'intero Regno Unito, dopo Wembley, Twickenham e l'Old Trafford. Il Millennium Stadium è stato pensato per la prima volta nel 1994, quando fu creata una commissione per la riqualificazione dell'area. Si decise di rimpiazzare il National Stadium al Cardiff Arms Park dopo che un'ispezione non lo trovò in regola. Nuove norme, infatti, richiedevano agli stadi di avere solo posti a sedere.[87] La costruzione del Millennium Stadium iniziò nel settembre 1997 e fu completata nel giugno 1999, in tempo per l'imminente Coppa del Mondo. Il nuovo stadio è costato alla WRU 126 milioni di sterline, trovate tra investitori privati, fondi pubblici della Lotteria Nazionale (46 milioni) e prestiti, anche da parte di tifosi.[88]

Statistiche

Sei Nazioni

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sei Nazioni.

L'unico torneo annuale a cui partecipa il Galles è il Sei Nazioni, disputato contro altre cinque nazionali europee: Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia, Italia. La prima edizione del torneo si è disputata nel 1883 come competizione tra le quattro nazioni del Regno Unito ed era conosciuta come Home Nations Championship. Il Galles vinse il torneo per la prima volta nel 1893, conquistando anche la Triple Crow.[4] In totale la nazionale gallese ha vinto 35 edizioni, delle quali 11 a pari merito. La più lunga attesa tra due vittorie è stata di 11 anni (19942005). Il primo Grande Slam del Galles nel Cinque Nazioni risale al 1911,[3] mentre nel 2005 è arrivato il primo Grande Slam nel Sei Nazioni.

Nella sezione Palmarès sono riportati nel dettaglio gli anni delle vittorie.

Coppa del Mondo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa del Mondo di rugby.

Il Galles ha partecipato ad ogni edizione della Coppa del Mondo fin dalla sua fondazione, nel 1987. Proprio la prima edizione è stata la migliore della rappresentativa gallese. I Dragoni infatti vinsero le tre partite del girone eliminatorio e i quarti di finale prima di essere battuti in semifinale dagli All Blacks. Nella finalina affrontarono l'Australia, che sconfissero 22 a 21, giungendo così terzi.[45] Nelle due edizioni successive il Galles non riuscì a qualificarsi per i quarti, vincendo una sola partita del girone eliminatorio.[89] Sia nel 1999 che nel 2003 l'avventura mondiale andò meglio, con il raggiungimento dei quarti in entrambe le occasioni. Nel 1999 è stato proprio il Galles a ospitare l'evento, durante il quale giunse primo nel girone eliminatorio, per poi essere eliminato ai quarti dai futuri campioni dell'Australia.[51] Nel 2003 la nazionale ha concluso al secondo posto la prima fase (dietro agli All Blacks) ed è stata ancora una volta eliminata ai quarti dai futuri vincitori, gli inglesi.[52] Nell'edizione del 2007 il Galles ha fallito ancora una volta il superamento del primo turno. Con due vittorie (contro Giappone e Canada) e due sconfitte (Australia e Figi) ha infatti chiuso il girone al terzo posto.[59]

Generali

 
Il ranking mondiale del Galles dal 10 ottobre 2003 al 5 novembre 2007.

Il Galles, al 31 dicembre 2007, ha disputato 586 partite ufficiali, vincendone 302.[90] Le avversarie affrontate il maggior numero di volte sono le rappresentative britanniche, nell'ordine Inghilterra, Scozia e Irlanda. Per conoscere nel dettaglio i risultati contro le nazionali avversarie si veda la tabella sottostante.

Quando l'IRB ha introdotto il ranking mondiale nell'ottobre 2003, il Galles fu posizionato all'ottavo posto. Nel giugno 2004 ha raggiunto la settima posizione, per poi tornare all'ottava nel novembre dello stesso anno. Durante il Sei Nazioni 2005, vinto con il Grande Slam, la nazionale ha avuto la sua miglior posizione nel ranking, quinta. Nel giugno 2006 è stata retrocessa nona e, dopo la Coppa del Mondo 2007, decima. L'11 febbraio 2008 è tornata ottava, posizione che occupa tuttora.[1][91]

Avversaria Giocate Vinte Perse pareggiate % vittorie
  Argentina 13 7 5 1 53.84
  Australia 26 9 16 1 34.52
File:Barbarians.png Barbarians 7 2 5 0 28.57
  Canada 10 9 1 0 90.00
Est Africa 1 1 0 0 100.00
  Inghilterra 117 52 53 12 44.44
  Figi 7 6 1 0 85.71
  Francia 84 42 39 3 50.00
  Irlanda 112 61 45 6 54.46
  Italia 14 11 2 1 78.57
  Giappone 10 10 0 0 100.00
  Namibia 3 3 0 0 100.00
  Nuova Zelanda 23 3 20 0 13.04
  New Zealand Māori 1 1 0 0 100.00
  Isole del Pacifico[92] 1 1 0 0 100.00
  Portogallo 1 1 0 0 100.00
  Romania 9 7 2 0 72.72
  Samoa 6 3 3 0 50.00
  Scozia 113 62 48 3 54.87
  Sudafrica 20 1 18 1 5.00
  Spagna 1 1 0 0 100.00
  Tonga 7 7 0 0 100.00
  Stati Uniti 7 7 0 0 100.00
  Zimbabwe 3 3 0 0 100.00
Totali 586 302 257 27 51.54

Record individuali

L'ex mediano d'apertura Neil Jenkins è stato il primo giocatore a superare i 1000 punti nelle partite con la nazionale e detiene ancora il record mondiale con 1049 punti segnati. Ha anche il record di piazzati messi a segno, con 248, e il record gallese di punti in una partita, 30.[93][94] Il giocatore con più presenze in nazionale è Gareth Thomas, con 100.[95] Fino al 15 marzo 2008 ha anche detenuto il record di mete nei test match (40),[96] ma in questa data è stato superato da Shane Williams (attualmente a 41 mete). Colin Charvis detiene invece il record, gallese e mondiale, di mete segnate da un avanti, 22. Charvis è anche l'avanti con il maggior numero di presenza per il Galles, 94, mentre il record per il maggior numero di partite consecutive con la nazionale è di Gareth Edwards, 53 tra il 1967 e il 1978.[93]

Di seguito sono riportate le classifiche per quanto riguarda presenze in nazionale,[97] punti realizzati[98] e mete segnate.[99]


Presenze in Nazionale

Incontri Giocatore
100 Gareth Thomas
94 Colin Charvis
92 Gareth Llewellyn
87 Neil Jenkins
81 Martyn Williams
72 Ieuan Evans
70 Stephen Jones
61 Dwayne Peel


Punti realizzati

Punti Giocatore
1.049 Neil Jenkins
613 Stephen Jones
304 Paul Thorburn
216 Arwel Thomas
205 Shane Williams
200 Gareth Thomas
182 James Hook


Mete realizzate

Mete Giocatore
41 Shane Williams
40 Gareth Thomas
33 Ieuan Evans
22 Colin Charvis
20 Gerald Davies
20 Gareth Edwards
18 Tom Shanklin
18 Rhys Williams


Giocatori celebri

File:Gwyn Nichols.jpg
Gwyn Nicholls, ammesso nell'International Rugby Hall of Fame, ha gicato 24 partite col Galles tra il 1896 a il 1906.

Dieci giocatori gallesi sono stati ammessi nell'International Rugby Hall of Fame. Questi sono, in ordine di ammissione, Gareth Edwards, Barry John, Cliff Morgan, JPR Williams, Gerald Davies, Carwyn James, Mervyn Davies, Phil Bennett, Gwyn Nicholls e Ieuan Evans. Il Galles è la seconda nazione, dopo la Nuova Zelanda, per numero di giocatori nella Rugby Hall of Fame. Gareth Edwards fa inoltre parte anche della International Rugby Board Hall of Fame, creata nel 2006.

Conosciuto come Il principe della tre-quarti, Gwyn Nicholls ha giocato 24 partite per il Galles come centro tra il 1986 e il 1906. [100] Nella squadra rappresentante le Isole Britanniche del 1899 era l'unico giocatore gallese e fu la stella della nazionale durante la prima epoca d'oro. Infatti non solo è stato il capitano della squadra che ha vinto tre Triple Crown, ma trascinò anche la nazionale nella famosa vittoria contro gli All Blacks nel 1905.[101] Il 26 dicembre 1949 è stato ufficialmente inaugurata un'entrata al Cardiff Arms Park con il suo nome.[102]

Nominato miglior giocatore gallese degli anni '50 dalla WRU, Cliff Morgan ha giocato 29 partite per il Galles e quattro per i British Lions tra il 1951 e il 1958.[103] Morgan giocava come mediano d'apertura ed è stato un grande trascinatore di folle durante la sua carriera.[104] Faceva parte della nazionale che conquisto il Grande Slam nel Cinque Nazioni 1952 e di quella che batté gli All Blacks nel 1953, ma è famoso soprattutto per essere stato il capitano dei British Lions in Sudafrica nel 1955.[105] Uno dei migliori amici di Morgan fu Carwyn James.[106] Sebbene famoso soprattutto per il suo record da allenatore, James ha giocato per il Galles in due test nel 1958. Successivamente ha allenato i British Lions durante la loro prima ed unica serie di vittorie contro la Nuova Zelanda, nel 1971, con una squadra che comprendeva molti gallesi.[107] È stato inoltre coach del Llanelli RFC, club gallese, e dei Barbarians che sconfissero gli All Blacks nel 1973. Malgrado gli ottimi risultati non allenò comunque mai il Galles.[108]

Quando il Galles affrontò l'Australia il 3 dicembre 1966, due futuri membri della Rugby Hall of Fame fecero il loro debutto in nazionale: Gerald Davies e Barry John. Davies giocò 46 partite per il Galles tra il 1966 e il 1978. Sebbene inizialmente giocasse come centro, fu spostato ad ala durante il tour del 1969 in Nuova Zelanda e Australia[109] e in totale segnò 20 mete per il Galles. Davies fu convocato inoltre nei Lions per il loro tour del 1968 in Sudafrica e per quello del 1971 in Nuova Zelanda.[110] Sebbene Barry John giocò per la prima volta in nazionale nel 1966, fino al 1968 non riuscì ad avere il posto assicurato in squadra.[111] Mediano d'apertura, John aiutò il Galles nella conquista del Grande Slam nel Cinque Nazioni 1971 e, lo steso anno, i Lions nella loro prima ed unica serie di vittorie contro gli All Blacks. In Nuova Zelanda si conquistò il soprannome The King (il re) e, nel 1972, lasciò lo sport a causa della pressione che la sua fama gli aveva procurato.[112]

Considerato da molti come il miglior giocatore di rugby di tutti i tempi, Gareth Edwards ha giocato 53 partite per il Galles come mediano di mischia tre il 1967 e il 1978.[113][114] Edwards non fu mai esclusa dalla squadra e giocò le 53 partite consecutivamente. Ha inoltre preso parte a tre tour dei Lions, tra i quali quello storico in Nuova Zelanda nel 1971 e quello in Sudafrica del 1974, dal quale la rappresentativa britannica tornò imbattuta.[115] Edwards ha vinto cinque Triple Crown e tre Grandi Slam durante i Cinque Nazioni da lui disputati. Ha inoltre segnato una meta con i Barbarians contro gli All Blacks nel 1973 ricordata come La meta e considerata la migliore meta di tutti i tempi.[114][116] Nel 2003 Edwards è stato eletto miglior giocatore di tutti i tempi dalla rivista Rugby World.[117][118] Nel 2007 Edwards è stato ammesso anche nell'IRB Hall of Fame.[119]

Nel 1969 fecero il loro debutto per il Galles Phil Bennett, Mervyn Davies e JPR Williams. Bennett giocò 29 partite per la nazionale, inizialmente schierato come estremo, ma, dopo il ritiro di Barry John, diventò mediano d'apertura. Prese parte inoltre a otto test con i Lions e fu loro capitano nel tour del 1977 in Nuova Zelanda.[120] Mervyn Davies era conosciuto come Merve the Swerve e disputò 38 partite consecutive per il Galles tra il 1969 e il 1976, perdendone solo otto.[121] Dopo essere stato capitano nelle sue ultime nove apparizioni, Davies fu costretto al ritiro a causa di un'emorragia cerebrale.[122] JPR Williams ha disputato 55 partite per la nazionale tra il 1969 e il 1981. In questo periodo è riuscito a vincere sei Triple Crown, tre Grandi Slam e ad esser capitano per cinque test nel 1979.[123] Williams giocava da estremo e ha preso parte anche a due tour dei Lions (1971 e 1974) prima di ritirarsi temporaneamente nel 1980. Tornò comunque per un breve periodo nel 1981, durante il quale giocò la sua ultima partita, quella contro la Scozia.[124]

Ieuan Evans ha giocato per il Galles tra il 1987 e il 1998, conquistando 72 presenze proprio nel periodo in cui il rugby gallese ha conosciuto la grande trasformazione che lo ha portato al professionismo. Schierato quasi sempre come ala, Evans ha segnato 33 mete per la nazionale, record poi battuto nel 2004 da Gareth Thomas.[96] Può inoltre vantare sette caps per i Lions durante i tour del 1989, 1993 e 1997.[125][126]

Di seguito sono riportati, divisi per zona di campo, i nomi di alcuni dei giocatori gallesi più celebri.

 
In primo piano Stephen Jones e Tom Shanklin in Francia-Galles del 2007
Avanti Avanti Mediani Tre quarti Tre quarti

Allenatori

Di seguito è riportata la lista degli allenatori della nazionale gallese:[127]

Nome Anni Partite Vinte Pareggiate Perse % vittorie
  David Nash 1967 5 1 1 3 20.0
  Clive Rowlands 19681974 29 18 4 7 62.1
  John Dawes 19741979 24 18 0 6 75.0
  John Lloyd 19801982 14 6 0 8 42.9
  John Bevan 19821985 15 7 1 7 46.7
  Tony Gray 19851988 18 9 0 9 50.0
  John Ryan 19881990 9 2 0 7 22.2
  Ron Waldron 19901991 10 2 1 7 20.0
  Alan Davies 19911995 35 18 0 17 51.4
  Alex Evans 1995 (ad interinm) 4 1 0 3 25.0
  Kevin Bowring 19951997 29 15 0 14 51.7
  Dennis John 1998 (ad interim) 2 1 0 1 50.0
  Graham Henry 19982002 34 20 1 13 58.8
  Lynn Howells 2001 (ad interim) 2 2 0 0 100.0
  Steve Hansen 20022004 29 10 0 19 34.5
  Mike Ruddock 20042006 20 13 0 7 65.0
  Scott Johnson 2006 (ad interim) 3 0 1 2 0.0
  Gareth Jenkins[128] 20062007 20 6 1 13 30.0
  Nigel Davies 2007 (ad interim) 1 0 0 1 0.0
  Warren Gatland 2007-oggi 3 3 0 0 100.0

Palmarès

Rosa attuale

28 giocatori sono stati convocati per il Sei Nazioni 2008.[130] Deiniol Jones è stato aggiunto alla squadra dopo che Alun Wyn-Jones ha subito un infortunio alla caviglia nella partita inaugurale del torneo, giocata contro l'Inghilterra.

Tre quarti
Nome
Posizione Club
Gareth Cooper Mediano di mischia Gloucester
Dwayne Peel Mediano di mischia Scarlets
Mike Phillips Mediano di mischia Ospreys
James Hook Mediano d'apertura Ospreys
Stephen Jones Mediano d'apertura Scarlets
Gavin Henson Centro Ospreys
Sonny Parker Centro Ospreys
Tom Shanklin Centro Blues
Tom James Ala Blues
Mark Jones Ala Scarlets
Shane Williams Ala Ospreys
Lee Byrne Estremo Ospreys
Jamie Roberts Estremo Blues
Avanti
Player
Position Club
Gethin Jenkins Pilone Blues
Duncan Jones Pilone Ospreys
Adam Jones Pilone Ospreys
Rhys Thomas Pilone Dragons
Huw Bennett Tallonatore Ospreys
Matthew Rees Tallonatore Scarlets
Ian Evans Seconda linea Ospreys
Ian Gough Seconda linea Ospreys
Deiniol Jones Seconda linea Blues
Alun Wyn Jones Seconda linea Ospreys
Robin Sowden-Taylor Flanker Blues
Jonathan Thomas Flanker Ospreys
Martyn Williams Flanker Blues
Gareth Delve Numero 8 Gloucester
Ryan Jones (c) Numero 8 Ospreys
Alix Popham Numero 8 Scarlets

Staff attuale

  • C.T.: Warren Gatland
  • Assistenti allenatore:
  • Team manager: Alan Phillips
  • Fitness coach: Mark Bennett
  • Fisioterapisti:
    • Mark Davies
    • Hywel Griffiths
  • Nutrizionista: Dan Kings
  • Dottore: John Williams

I tour

La Nazionale gallese ha iniziato abbastanza tardi a recarsi in tour, preferendo prima unire le forze con le altre nazionali britanniche nei British and Irish Lions. Di seguito sono riportati gli anni e la destinazione dei tour.

Template:Tour Nazionale di rugby XV del Galles

Voci correlate

Bibliografia

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Note

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  15. ^ Richards (2006), pg 126.
  16. ^ Smith (1980), pg 262.
  17. ^ Richards (2006), pg 135.
  18. ^ Il torneo non venne disputato tra il 1940 e il 1947. Inoltre la Francia ne era rimasta esclusa dal 1931 al 1939.
  19. ^ Richards (2006), pg 46.
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  21. ^ Potter (1961), pg 99.
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  40. ^ Riferito ad una nazionale dell'emisfero sud, il Grande Slam si ottiene vincendo contro Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda durante lo steso tour
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  129. ^ Dal 1994 non è più prevista la vittoria condivisa. A parità di punti si considera la differenza punti segnati/punti subiti
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