Uliveto Terme
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Uliveto Terme è una frazione di c.a 1.300 abitanti posta nel Comune di Vicopisano, in provincia di Pisa.
É una località storicamente rinomata per la fonte termale di acqua bicarbonato-alcalino-ferrosa, il cui utilizzo ha permesso nel XX secolo la nascita di una fiorente industria.

Geografia
Collocata nella parte più occidentale del territorio comunale, si è sviluppata nei secoli in quello stretto triangolo di terra alluvionale delimitato a sud dal fiume Arno e a nord dai Monti Bianchi, estrema propaggine meridionale dei Monti Pisani.
Storia
Le prime notizie sembrano risalire all'atto di fondazione della Badia di San Savino, datato 780, edificata sulla riva destra dell’Arno, in località Cerasiolo, presso un luogo detto "Oliveto". Alcuni studiosi sembrano comunque scettici riguardo alla corrispondenza tra questa località e il nucleo attuale.
Incontestabile risulta invece essere il riferimento presente in un documento del 21 ottobre 1096 degli "Annali Camaldolesi": si tratta di un’enfiteusi che il monastero di San Michele in Borgo aveva in Uliveto, presso la chiesa di S. Salvatore.
Allo stesso periodo si attestano le prime testimonianze della presenza di un "Bagno Antico", nell'attuale zona delle Terme. Ne parla Ludovico Antonio Muratori in una sua "Membrana", riferendosi all'antica chiesa di San Martino di Noce.
Il primitivo paese di Uliveto, o "Oliveto", ha sempre fatto parte della sfera d'influenza di Pisa e del suo porto fluviale, seguendone perciò le varie vicissitudini nel corso dei secoli.
Religione
La maggior parte delle notizie storiche del paese di Uliveto sono legate alle vicende della sua parrocchia. Nei secoli è stata posta alternativamente sotto la giurisdizione ecclesiastica delle due pievi più vicine, quella di San Cassiano a Settimo e quella di Santa Giulia di Caprona.
Per almeno tutto il XX secolo Uliveto Terme ha avuto un suo parroco esclusivo [1]. A partire dal 2000, dato il sempre più esiguo numero di sacerdoti disponibili in ambito diocesano, la parrocchia è andata a far parte di Unità Pastorali insieme alle comunità limitrofe.
Nel 2000 don Alessandro Doni, da anni curatore delle anime di Caprona, si è visto assegnare anche la parrocchia ulivetese, sancendo la nascita dell'Unità Pastorale di Caprona e Uliveto. Nel 2008, col passaggio nelle mani di don Alberto Marchesi, all'Unità pastorale si è aggiunta anche la parrocchia di Zambra. Contestualmente é stato affiancato al nuovo sacerdote un diacono, che ha preso possesso della canonica di Uliveto.
Qui di seguito è riportata una lista parziale dei parroci che hanno tenuto la guida della parrocchia ulivetese.
- Gherardo Del Torto (in carica nel 1534) [2]
- Bartolomeo Sighieri (in carica nel 1577 e nel 1586) [3]
- Domenico Rosellini (in carica nel 1597 e nel 1607) [4]
- Jacopo Vangeli (in carica nel 1685)
- Carlo Sighieri (in carica nel 1705)
- Domenico Nardini (in carica nel 1784) [5]
- Francesco Contessini (in carica nel 1830)
- Gaetano Luperi (fino al 1849)
- Giovanni Massai (dal 1849, ancora in carica nel 1854)
- Giovanni Grassi (dal 1857)
- Ermindo Lipepi (?) (in carica nel 1861)
- Pio Brabanti (dal 1900, ancora in carica nel 1921)
- Orlando Paoli (dal 1933 al 1944)
- Moreno Bargagna (dal 1955 al 1966)
- Danilo D'Angiolo (dal 1966 al 1980)
- Franco Luperini (dal 1980)
- Enrico Giovacchini (dal 1994 al 2000)
- Alessandro Doni (dal 2000 al 2004)
- Claudio Bullo (dal 2004 al 2007)
- Alberto Marchesi (dal 2008)
Luoghi d'interesse
Terme
Il moderno stabilimento termale è esclusivamente rivolto alle terapie idropiniche, sebbene in passato le sue acque siano state utilizzate per i bagni. L'acqua esce dal sottosuolo con una temperatura compresa tra i 22 e i 34 °C. Il suo consumo è indicato per coloro che soffrono di disturbi epatici, renali e gastrointestinali.
Immerso nel verde del suo ampio giardino, il parco termale offre ampie possibilità di svago, grazie alla presenza di una piscina e di due campi da tennis.
Il parco termale è provvisto di una sala molto frequentata per convegni medici e sportivi.
Grotte e caverne
La zona montuosa di Uliveto, come del resto tutto il versante sud del Monte Pisano, è caratterizzata da un ampio numero di grotte e caverne. Nonostante questo patrimonio speleologico sia noto da secoli e ampiamente esplorato e studiato, tuttora la sua valorizzazione non ha raggiunto minimamente l'interesse delle Autorità locali né della popolazione, a tutto vantaggio dell'attività termale che pur vi è strettamente legata.
In questi ambienti sotterranei sono rilevabili caratteristiche tipiche delle varie grotte dei Monti Pisani: temperatura molto elevata, abbondanza di concrezioni e presenza di abbondante fauna ipogea (Chirotteri, Miriapodi, Crostacei Isopodi).
É possibile individuare numerose grotte e caverne in serie, quest'ultime create da preesistenti grotte, franate in seguito ad infiltrazioni d'acqua. Ecco un elenco dei siti esplorati e disegnati dal Gruppo Speleologico di Pisa:
- Grotta "Il rotto"
- Grotta "La vigna"
- Grotta "In Badia", articolata in:
- "Buca sopra la Badia"
- Grotta "della bucaccia"
- "Spaccatura della Badia"
- Grotta "dell'uomo di bronzo"
- "Buca della volpe"
- Caverna de "Le crepe".
Nel 1984 venne scoperta, sulla parete del terzo gradone delle cave dismesse, l'ingresso di una grotta chiamata da allora "Buca della Cava di Uliveto Terme" o anche "Wavavuma". Con i suoi oltre 350 metri di sviluppo costituisce la grotta più estesa dei Monti Pisani.
Architetture religiose
Chiesa del Santissimo Salvatore
Chiesa storica della parrocchia ulivetese, viene ricordata dai vari archivi pisani a partire dal X secolo. Inizialmente intitolata a San Salvatore, ha visto nei vari secoli aggiungersi a tal titolo altri due, San Prospero e, in tempi più recenti, San Vito. Distrutta in innumerevoli occasioni dalle piene del fiume Arno, è stata ricostruita ogni volta più a nord, verso il monte, in posizione più elevata e quindi più protetta dalle esondazioni. L'ultima è stata completata nel 1857 e sorge tra il monte e l'attuale Strada Provinciale Vicarese, all'altezza del vecchio campo sportivo. Il fonte battesimale è stato inaugurato l'8 maggio 1921.
Chiesa di San Martino al Bagno antico
Forse la chiesa più antica del paese, venne costruita intorno all'800 in stile romanico e intitolata a San Martino. Nella sua storia millenaria ha beneficiato di due grandi restauri, uno nell'anno 1605 e l'altro negli anni cinquanta del Novecento. Il secondo restauro è stato eseguito a cura della "Società Anonima Acque e Terme" di Uliveto e ne ha ripristinato l'antico aspetto. La chiesetta è tuttora presente all'interno del Parco Termale ed è sfruttata per poche cerimonie, soprattutto nuziali, solo su prenotazione.
É caratterizzata da un elegante campanile a vela e al suo interno si trovano due pregevoli affreschi: un San Martino a cavallo e un Angelo della passione.
Chiesa della Santissima Annunziata
Nella frazione è presente l'antica chiesa della SS. Annunziata, attestata almeno dal XVI secolo. Chiusa al culto negli anni ottanta del Novecento per inagibilità, nell'aprile del 2007 ha visto i primi sviluppi del progetto di restauro nato tre anni prima, con il ripristino della facciata ovest.
Chiesa di San Domenico a Noce
Questa piccola chiesa è collocata in località Noce, ad est del paese. Costruita nel 1639, è da sempre legata alla parrocchia di Uliveto.
Nella primavera del 1972 viene effettuato un restauro commissionato dal parroco Danilo D'Angiolo. Pochi mesi dopo l'edificio diventa a tutti gli effetti proprietà della parrocchia ulivetese, dopo esser stato per secoli sotto il patronato della fattoria di Noce (attualmente azienda agricola).
La Badia
Edificio in cotto collocato all'estremo occidente del paese, lungo la Strada Provinciale. Mostra una configurazione architettonica tipica dei monasteri, a quadrilatero con una torre bassa ma imponente.
Molti studiosi hanno formulato teorie riguardo l'origine di questo complesso. Emanuele Repetti [6] lo identifica con i resti dell'antica Badia di San Savino a Montione, fondata nel 780 sulla riva destra dell'Arno, successivamente distrutta da una piena dello stesso fiume e ricostruita sulla sua riva sinistra. Correlazione rifiutata da Eugenio Boncinelli [7], il quale afferma che l'antica Badia di San Savino sia da collocarsi nella valle di Calci o al massimo nei pressi di Caprona, in prossimità cioè del torrente Zambra, tuttora esistente con un percorso molto simile al passato. Il Boncinelli dà maggior risalto all'ipotesi, basata sulla tradizione popolare, che in quella sede sorgesse un antico ospizio dipendente dalla Badia di San Michele della Verruca, intorno al quale si sarebbe poi sviluppato il paese di Uliveto.
Gli autori moderni, ad esempio Giuseppe Caciagli [8], considerano probabile l'esistenza di un antico ospizio, ma non accettano l'ipotesi che esso abbia storicamente costituito il nucleo primitivo del paese, dal momento che gli attuali ruderi sono databili al XII-XIII secolo, cioè ben dopo la comparsa della comunità.
Opera Cardinale Maffi
Precedentemente chiamato "Villa delle Rose", l'edificio è stato acquistato dalla "Opera Cardinale Pietro Maffi" e trasformato in un asilo infantile, inaugurato il 5 maggio 1935 [9] e sin da allora gestito dalle Suore dell'Istituto Sorelle della Misericordia di Verona. La scuola materna è tuttora esistente e affiancata da un asilo nido di recente istituzione. Comprende al suo interno una piccola cappella utilizzata per funzioni liturgiche, prevalentemente nei giorni feriali.
Cultura
Manifestazioni, feste e fiere
Sono tre i classici appuntamenti festivi del paese di Uliveto:
- Seconda domenica dopo Pasqua: fiera paesana in onore della Patrona, Maria SS. Annunziata;
- Mese di giugno: "Sagra dell'Anguilla";
- Mese di agosto: "Sagra del Pesce".
Nell'estate 2007 il paese ha ospitato due feste storicamente svolte ad Asciano:
- la nona edizione della "Festa della Sardegna", a cura della Associazione Culturale Sarda "Grazia Deledda" di Pisa;
- la "Festa Provinciale di Liberazione", a cura del Partito della Rifondazione Comunista.
La festa patronale
Da tempo immemore nella parrocchia di Uliveto si celebra la festa della sua Santa Patrona, Maria Santissima Annunziata. Centro del culto è la chiesa omonima, posta a nord-est del paese, lungo uno dei tratti della vecchia Strada Provinciale Regia. Da qui, la sera della seconda domenica dopo Pasqua, parte una processione che si snoda lungo le vie paesane e che termina con l'arrivo di un'immagine, copia della Sacra Effige presente nella chiesa della SS. Annunziata, alla principale chiesa parrocchiale di Uliveto, dove viene celebrata una messa solenne. Ogni tre anni l'occasione si investe di maggiore solennità e viene chiamata "Festa Triennale".
Negli anni Trenta vi era la consuetudine di organizzare una regata a tre barche, intitolate ad altrettanti sportivi ulivetesi morti prematuramente [10], con timoniere e vogatori del paese. Dopo la benedizione solenne del parroco, la gara era suddivisa in diverse batterie e si svolgeva sotto gli occhi attenti dell'intera popolazione seduta lungo gli argine del fiume, alla presenza delle principali autorità del tempo.
Ai giorni nostri l'evento ha subito un drastico ridimensionamento, fenomeno comune a quasi tutte le altre feste patronali di piccole e medie comunità. L'ultima edizione degna di nota risale al 2006, "Festa Triennale" caratterizzata dal suggestivo arrivo del quadro della Madonna su una barchetta, lungo un fiume Arno dalle sponde illuminate dalla fiamma di innumerevoli torce.
Istruzione
Sono presenti tre istituti, di cui due privati e uno pubblico.
- Asilo nido "Il Canguro", privato, di recente costituzione, gestito dalla Cooperativa Sociale "Paideia";
- Scuola Materna "Madre della Misericordia", privata, con oltre 70 anni di storia, gestita dalle Suore dell'Istituto Sorelle della Misericordia di Verona;
- Scuola Elementare Statale "Don Milani", pubblica, di epoca fascista, ma recentemente ampliata e rinnovata.
Economia
Storicamente le principali attività economiche della comunità ulivetese sono state l'escavazione, la lavorazione e la vendita della pietra calcarea da costruzione proveniente dalle proprie cave. La vicinanza del fiume Arno è stata un elemento decisivo per lo sviluppo di questo commercio, in quanto il trasporto fluviale permetteva alla pietra di esser trasportata sia nel territorio pisano che in quello fiorentino. Per questo i mestieri tradizionali fino alla metà del XX secolo erano essenzialmente due: cavatore e navicellaio. Negli anni ottanta, dopo secoli di ininterrotta attività, le cave sono state chiuse, da una parte per motivi economici, dall'altra per motivi di sicurezza.
Dalla fine del XIX secolo ha invece preso piede un'altra industria estrattiva, quella dell'acqua minerale, raggiungendo ai giorni nostri una straordinaria prosperità. Partita come attività prettamente termale, l'acqua Uliveto ha saputo successivamente imporsi in ambito nazionale come una delle migliori acque minerali.
Sport
Calcio
Il paese è sede di una Società Sportiva nata nel 1919 e intitolata a Urbino Taccola, in memoria di un grande maratoneta ulivetese morto a San Paolo del Brasile nel 1911, dopo aver tagliato vittorioso il traguardo di una corsa.
Affiliata alla FIGC il 20 settembre 1927, ha visto il proprio nome cambiare alcune volte nei suoi 80 anni di storia. Attualmente è denominata "U.S.G. Urbino Taccola", nome assunto nel 1995 a seguito della fusione con la società di Ghezzano. Nel campionato 2006/07 ha militato nel Girone C del Campionato di Promozione Toscano, classificandosi al 3° posto con 54 punti.
La squadra Juniores ha vinto il Girone A del Campionato Juniores Provinciali di Pisa per l'anno 2006/07, guadagnando l'accesso al Campionato Juniores Regionale toscano per la stagione 2007/08.
Canottaggio
La passione per lo sport remiero ha infiammato il paese per buona parte del XX secolo, indicativamente dagli anni venti agli anni sessanta. Tradizionale appuntamento annuale era la regata nel giorno della Festa Patronale. Teatro delle sfide era l'Arno, per sei giorni alla settimana luogo di fatica per i navicellai, trasportatori fluviali della pietra estratta dalle cave paesane, che la domenica si trasformava in luogo di svago, con le sue sponde a far da tribuna. Con il progressivo inquinamento delle acque del fiume e con l'abbandono del navicello, a favore dei mezzi di trasporto terrestri, tale attività sportiva ha perso il suo interesse per poi scomparire.
Trasporti e vie di comunicazioni
Il paese è servito dalla Strada Provinciale Vicarese, posta lungo il suo confine nord, ai piedi del monte. La strada conduce a Caprona in direzione ovest, e a Lugnano, in direzione est.
La Compagnia Pisana Trasporti cura i trasporti pubblici in autobus con due linee: la 100 (Nodica-Pontedera) e la 140 (Pisa-Pontedera).
Le stazioni ferroviarie più vicine sono Cascina e Navacchio, distanti rispettivamente 3,5 e 4,5 km, servite dalla linea Pisa-Firenze.
Quartieri
Da est verso ovest troviamo i seguenti quartieri o rioni:
- Cave, la punta est del paese con le cave e le Terme;
- Pozzo Antico, lungo la Provinciale, tra il distribuitore e la Coop;
- Trebbio, intorno a piazza della Vittoria;
- Arancio, la parte orientale di lungarno Garibaldi;
- Poggio, la parte occidentale di lungarno Garibaldi e quella meridionale di via XX settembre;
- La Fornace, tra il Poggio e il cimitero;
- Badia Incrociata, lungo la Provinciale ad ovest della chiesa del SS. Salvatore, più la parte settentrionale di via XX settembre;
- Case Nove, la zona più occidentale del paese, formata da abitazioni costruite a partire dagli anni settanta.
Personalità legate a Uliveto Terme
Il paese ha dato i natali a molti sportivi, quasi tutti calciatori:
- Giuliano Taccola, calciatore prematuramente scomparso;
- Marcello Taccola, calciatore;
- Ennio Fiaschi, calciatore;
- Mirko Taccola, calciatore.
Curiosità
Il paese ha un suo cognome caratteristico, "Taccola", posseduto da buona parte dei suoi abitanti. Comparso intorno al XV secolo, il cognome è rimasto prerogativa di Uliveto e dei paesi limitrofi fino all'inizio del Novecento. Molti emigrati hanno poi diffuso il cognome in Europa, nelle Americhe, perfino in Australia, tant'è che oggi si può affermare con certezza che ognuno dei Taccola sparsi nel mondo ha un antenato originario di questo piccolo paese.
Galleria fotografica
Note
- ^ Anzi, negli anni Trenta, la Compagnia della Santissima Annunziata ha fatto più volte richiesta, non accettata, per avere un pastore supplementare che gestisse la chiesa omonima.
- ^ Archivio Upezzinghi. Archivio di Stato di Pisa, Deposito Rasponi, 95, doc. 479.
- ^ Archivio Upezzinghi. Idem.
- ^ Archivio Upezzinghi. Idem.
- ^ Compagnie Religiose soppresse da Pietro Leopoldo. Archivio di Stato di Firenze, p. 2688, libro CC n.1.
- ^ Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. 5, pag. 607.
- ^ Eugenio Boncinelli, Storia di Vico Auserissola, pagg. 82-86.
- ^ Giuseppe Caciagli, Monte Pisano - CD-Guide 2, pagg. 83-84.
- ^ Da Uliveto - Inaugurazione Asilo Infantile. «La Nazione», 4 maggio 1935, Cronaca di Pisa.
- ^ Nel 1934 le imbarcazioni vennero intitolate a Urbino Taccola, storico podista morto sul traguardo di una maratona vinta, a Contento Frassi, ciclista caduto in battaglia, ed a Emilio Perini, morto sul lavoro. Dal quotidiano Il Telegrafo del 18 aprile 1934, Anno XII, pag. 5.
Bibliografia
- Ass. Pro Loco Uliveto Terme et al., La nonna d'oro. Buti, La Grafica Pisana, 1980.
- Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana. Firenze, Tofani, 1833-1846.
- Eugenio Boncinelli, Storia di Vico Auserissola (Vicopisano) e suo distretto. Venezia, M.Fontana, 1886.
- Giuseppe Caciagli, Monte Pisano - CD-Guide 2. Fornacette (PI), Leadernet, 1998.
- Maurizio Braccianti et al., Uliveto Terme e il calcio. Cascine di Buti, Stampa 83, 1997.
- Toscana. Touring Club Editore, 2004. ISBN 8836530370.
Voci correlate
Altri progetti
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