Matthias Sindelar

calciatore austriaco
«Sindelar rifiuta di fare il saluto nazista alla folla e alle autorità»
«Dicono che la sua modestia fosse altrettanto leggendaria della sua abilità. Patrimonio dei Grandi»

Matthias Sindelar (Kozlov, 10 febbraio 1903Vienna, 23 gennaio 1939) è stato un calciatore austriaco, considerato uno tra i maggiori fuoriclasse di tutti i tempi.

{{{Nome}}}
Nazionalità
Altezza175 cm
Peso74 kg
SquadraRitirato
Carriera
Squadre di club
1924-1939Austria Vienna

Biografia

Nato nell'odierna Repubblica Ceca, in quello che ai tempi era ancora l'[[Impero austro-ungarico, veniva appellato il "Mozart del pallone", per l'armoniosità dei suoi movimenti sul campo di calcio.

Centravanti della nazionale austriaca degli anni trenta guidata da Hugo Meisl, oltre che con la propria rappresentativa militò con Hertha Vienna e Austria Vienna rifiutando sempre, per amore della propria terra, di trasferirsi all'estero.

Negli anni trenta la sua fama era pari solo a quella di Giuseppe Meazza in Italia e di György Sárosi in Ungheria: i tre erano considerati i più grandi calciatori del mondo dell'epoca. Al pari di Meazza, Sindelar fu uno dei primi sportivi a ricevere compensi per reclamizzare orologi, vestiti e generi alimentari: fu quindi uno dei primi sportivi ad avere degli sponsor personali.

Il 29 gennaio 1939 fu trovato morto insieme alla sua fidanzata italiana, la milanese Camilla Castagnola di religione ebraica. L'autopsia attribuì la morte all'avvelenamento da monossido di carbonio. Per diversi anni circolò l'ipotesi che Sindelar fosse di lontane ascendenze ebraiche e che l'unione con una donna ebrea avesse portato a un assassinio di entrambi da parte dei nazisti, sia per la loro religione, sia per il suo rifiuto di vestire la maglia della nazionale tedesca e di iscriversi al Partito nazista.

Lo scrittore austriaco Friedrich Torberg avrebbe poi dedicato a Sindelar la poesia "Auf den Tod eines Fußballers" ("Sulla morte di un calciatore"), in cui Torberg affermava che Sindelar si era suicidato in seguito all'Anschluss, l'annessione dell'Austria alla Germania nazista del 1938. Tuttavia la tesi maggioritaria è che la sua morte sia stata accidentale e dovuta ad un caminetto difettoso.[1]

Nel febbraio 2007 è stato pubblicato un romanzo biografico, La partita dell'addio. Matthias Sindelar, il campione che non si piegò a Hitler, dedicato al grande calciatore austriaco, ad opera dell'ex calciatore di Serie A, Nello Governato.

Note

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