Brindisi
Brindisi (lat. Brundisium, gr. Brentèsion o Vrindhision, messapico Brention, brindisino Brinnisi) è una città di 90.175 abitanti dell'Italia meridionale, capoluogo dell'omonima provincia della Puglia e terza città del Salento per popolazione.
L'area vasta brindisina[1] è costituita da 19 comuni, dei quali Brindisi è il comune capofila. La città sorge in un porto naturale sul mar Adriatico.
Vivace centro industriale della penisola salentina, ospita un porto rilevante per i commerci e i trasporti verso la Grecia e il Medio Oriente. Sede aeroportuale, Brindisi è attiva nell'agricoltura e nel settore dell'industria, soprattutto chimica e energetica.
Toponimo e stemma
Il nome latino Brundisium, attraverso il greco Brentesion, ricalca il vocabolo messapico Brention, testa di cervo, che sembra riferirsi alla forma del porto che la città ospita.
Lo stemma della città di Brindisi, trae origine da alcune caratteristiche peculiari dell'antica città di Brindisi, alcune di esse ancora oggi visibili.
La testa di cervo deriva dal toponimo messapico della città "Brention", toponimo ispirato dalla forma del porto, che ricorda, appunto, le ramificazioni delle corna di un cervo: ciò è chiaramente visibile ancora oggi nelle foto satellitari, che evidenziano i due seni, di levante e di ponente, in cui il porto è diviso.
Nello stemma sono inotre presenti le cosiddette "colonne terminali" della Via Appia, visibili oggi in cima a quella che è comunemente denominata la "Scalinata Virgilio".
Clima
In base alle medie di riferimento trentennale (1961-1990), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9,5°C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25°C. Le precipitazioni medie annue, inferiori ai 600 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno [2] [3] [4].
BRINDISI | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 12,7 | 13,2 | 15,0 | 18,0 | 22,0 | 25,8 | 28,5 | 28,6 | 25,9 | 21,6 | 17,4 | 14,1 | 13,3 | 18,3 | 27,6 | 21,6 | 20,2 |
T. min. media (°C) | 6,3 | 6,6 | 7,9 | 10,1 | 13,7 | 17,6 | 20,4 | 20,6 | 18,2 | 14,7 | 10,5 | 7,6 | 6,8 | 10,6 | 19,5 | 14,5 | 12,9 |
Precipitazioni (mm) | 60,2 | 63,1 | 73,4 | 35,0 | 28,7 | 19,4 | 10,3 | 25,3 | 45,6 | 71,0 | 74,2 | 68,1 | 191,4 | 137,1 | 55,0 | 190,8 | 574,3 |
Giorni di pioggia | 9 | 8 | 8 | 6 | 4 | 3 | 2 | 3 | 4 | 6 | 7 | 9 | 26 | 18 | 8 | 17 | 69 |
Umidità relativa media (%) | 78 | 75 | 74 | 72 | 70 | 71 | 70 | 72 | 74 | 76 | 77 | 77 | 76,7 | 72 | 71 | 75,7 | 73,8 |
Eliofania assoluta (ore al giorno) | 3,9 | 4,4 | 5,3 | 6,7 | 8,6 | 9,9 | 10,8 | 9,8 | 8,0 | 6,2 | 4,4 | 3,6 | 4,0 | 6,9 | 10,2 | 6,2 | 6,8 |
- Classificazione climatica di Brindisi:
- Zona climatica C;
- Gradi giorno 1083.
Geografia
Brindisi sorge su un porto naturale, una ria che si incunea profondamente nella costa, importante per i collegamenti con Grecia, Turchia e Albania.
Si trova nella parte nord-orientale della pianura salentina, a circa 40 Km dalla valle d'Itria e quindi dalle prime propaggini delle basse Murge. La morfologia del territorio è pianeggiante.
La città nasce sulla costa adriatica, poco distante dalla Riserva Marina Naturale del WWF di Torre Guaceto[5]. Il mar Ionio si trova invece a circa 45 km.
Le distanze dalle altre maggiori città pugliesi:
Storia
La preistoria
Gli studi e le ricerche effettuati negli ultimi anni, hanno rivelato che il Salento fosse abitato già nel Paleolitico medio (circa 80.000 anni fa). Nelle tante grotte naturali dovute alla natura calcarea del territorio, sono stati rinvenuti utensili di selce. Probabilmente si trattava di ominidi appartenenti alla specie uomo di Neanderthal, mentre quella dell'homo Sapiens Sapiens si sarebbe diffusa nel Paleolitico superiore (35.000 anni fa).
Una testimonianza notevole dei "primi pugliesi" è rappresentata da Delia, un'ominide donna vissuta 25.000 anni fa scoperta nella vicina Ostuni la cui importanza sta nel fatto che essa conservava in grembo i resti di un feto in fase terminale, diventando quindi la più antica madre della storia. Risalgono invece all'età del bronzo alcune testimonianze di insediamenti costieri in special modo nell'area di Torre Santa Sabina.
L'età messapica
La penisola salentina, dai greci anticamente chiamata Messapia (cioè "Terra fra due mari"), era abitata dai Messapi.
L'origine dei Messapi è incerta, probabilmente si deve a flussi migratori incerti e mai chiaramente dimostrati di origine illirica o egeo-anatolici. I primi insediamenti certi li troviamo alle soglie del VIII secolo a.C. con gli insediamenti di Oria o Cavallino per esempio.
Le città principali, oggi ricordate come dodecapoli messapica per assimilizione con la dodecapoli etrusca, erano in realtà almeno 13 tra le quali Brindisi (Brention/Brentesion), antica regia sede messapica. Le altre principali città messapiche erano: Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), Hyretum/Veretum (Patù), Hodrum/Idruntum (Otranto), Kaìlia (Ceglie Messapica), Manduria, Mesania (Mesagne), che per un periodo fu capitale, Neriton (Nardò), Orra (Oria), Cavallino (non si hanno notizie certe del nome antico), Bastae (Vaste) e Thuria Sallentina (Roca Vecchia).
Il periodo romano
I Romani, conquistarono la regione nel corso delle guerre contro i Sanniti e contro Pirro tra il IV e il III secolo a.C. Per tutte le città della Puglia si preparava la conquista dei Romani, conclusasi intorno al 260 a.C., i quali ben presto si accorsero della posizione strategica della regione che, con il porto di Brindisi, rappresentava la via per la conquista dei Balcani e della Grecia. Brindisi, intorno al 240 a.C., venne elevata al rango di municipio e ai brindisini fu riconosciuta la prestigiosa cittadinanza romana. La città adriatica divenne un porto trafficatissimo e caposcalo per l'Oriente e la Grecia, infatti molti romani illustri transitarono da Brindisi, diretti in Grecia. Cicerone scrisse le "Lettere Brindisine"[6] e Marco Pacuvio realizzò alcune sue tragedie; a Brindisi morì Virgilio, mentre tornava da un viaggio in Grecia. Un altro evento importante che interessò Brindisi fu, nel 49 a.C., l'assedio di Giulio Cesare dove si era rifugiato Pompeo. Il dominio romano favorì la realizzazione di importanti infrastrutture e opere pubbliche. Fu costruita la via Appia che, passando da Taranto e Oria terminava di fronte al porto di Brindisi: la fine della Regina Viarum è ancora oggi da due imponenti colonne. Da Brindisi partiva anche la via Traiana, la quale passava da Egnazia (città che segnava il confine del territorio messapico e l'inizio di quello peuceta), Bitonto, Ruvo e Canosa, per poi ricollegarsi alla via Appia nei pressi di Benevento.
Il Medioevo
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Brindisi conobbe uno sviluppo progressivo per via del suo porto, soprattutto ai danni di Taranto, che si avviò verso un periodo di decadenza lungo ed inesorabile.
Il Salento fu particolarmente colpito durante la guerra greco-gotica (535 - 553), voluta dall'Imperatore d'Oriente Giustiniano per riconquistare le terre occidentali un tempo appartenute a Roma, ma ben presto si affermò la dominazione bizantina.
Brindisi era stata distrutta nel 674 dai Longobardi di Benevento guidati da Romualdo, e nel IX secolo fu sede, nel sito di Torre Guaceto, di un campo trincerato saraceno. Ripresa dai Bizantini, ne restò in possesso sino alla conquista normanna nel 1070.
Nella prima metà del VII secolo, i Longobardi erano giunti poco più a sud dell'Ofanto. L'ulteriore avanzata fino alla soglia messapica sarebbe avvenuta successivamente con Romualdo I. La penisola salentina divenne una terra di confine fra Longobardi e Bizantini. Questi ultimi, intorno al VII secolo, fondarono il Ducato di Calabria, aggregando la regione del Bruzio (l'attuale Calabria) alle terre che già possedevano nel Salento. Fu in questa occasione che il nome Calabria finì per designare l'odierna regione calabrese, mentre il Salento venne progressivamente conquistato dai Longobardi che finirono per prendere anche la capitale del ducato, Otranto.
Il dominio bizantino cessò nel 1071, anno in cui prese il potere Roberto il Guiscardo dando inizio alla dominazione normanna. I Normanni attuarono numerose riforme politiche, organizzando un efficace stato feudale, e si occuparono della fortificazione del territorio attraverso la costruzione di motte, ossia di terrapieni aventi sulla sommità una torre di avvistamento e difesa[7].
Sin dalle prime Crociate, la Puglia ed in particolare il porto di Brindisi, divenne il luogo principale di imbarco verso l'Oriente per i numerosi cavalieri e pellegrini diretti in Terra Santa. Lo stesso imperatore Federico II di Svevia, il 9 novembre 1221 nella Cattedrale di Brindisi prende in moglie Isabella (o Jolanda) di Brienne, erede della corona di Gerusalemme[8], e dal porto brindisino parte nel 1228 per la Sesta crociata da lui comandata.[9]
Sarà poi, come altri porti pugliesi, dominio di Venezia prima d'essere ricompresa nei domini di Spagna
La città, devastata dalla peste nel 1348, sarà ripopolata grazie a massicce immigrazioni di slavi, albanesi e greci.
Dagli Svevi all'Unità d'Italia
Con l'arrivo degli Svevi, l'Imperatore Federico II nominò Principe di Taranto suo figlio Manfredi.
Intorno al 1380, Raimondo Orsini Del Balzo ritornò dall'Oriente ed occupò alcune terre appartenenti al padre Nicola Orsini. Alleandosi con Luigi I d'Angiò, riuscì ad ottenere i beni che gli spettavano per eredità, e sempre su consiglio dell'angioino, sposò nel 1384 la Contessa di Lecce Maria d'Enghien. Con questo matrimonio, diventò uno dei più potenti feudatari del Mezzogiorno. Nel frattempo gli Angioini erano stati definitivamente sconfitti nel 1399.
A partire dal XV secolo ebbero particolare fortuna le attività commerciali: la Puglia ospitava influenti comunità di mercanti Veneziani, Genovesi, Ragusei, ecc.
In questo periodo Brindisi conoscie una lunga serie di assalti turchi e corsari, che si fecero particolarmente intensi nel XVI secolo. L'episodio pià eclatante fu l'assedio di Otranto che provocò l'eccidio di 800 persone che rifiutarono la conversione all'Islam.
Dalla seconda metà del secolo, la Spagna cominciò ad interessarsi maggiormente alle sue colonie dell'America centro-meridionale dalle quali ricavava oro e argento, tralasciando invece quelle del Mediterraneo. Una tremenda epidemia di peste funestò il Regno di Napoli nel 1656.
Nel 1734 la Puglia, con la famosa battaglia di Bitonto passò, insieme al resto del Regno di Napoli dagli Asburgo ai Borboni. Con la dominazione borbonica durante il XVIII secolo, si ebbe un periodo di crescita economica attraverso la costruzione di nuove strade e lo sviluppo del porto brindisino. Ma il rilancio dell'economia avvenne principalmente durante il periodo napoleonico (1806-1815) grazie ad importanti provvedimenti come l'abolizione del feudalesimo, la ristrutturazione dei latifondi e una più adeguata distribuzione delle terre pubbliche.
Con la Restaurazione e il ritorno dei Borboni prese piede il fenomeno del brigantaggio e in questo periodo anche Brindisi fu interessata dal diffondersi delle idee risorgimentali che si tradussero nella costituzione di diverse società segrete come la Carboneria. Quando nel 1860 il re Francesco II delle Due Sicilie cadde sotto l'impeto garibaldino, Brindisi come tutta la regione, fu annessa al regno d'Italia. Con l'apertura del canale di Suez nel 1869, Brindisi divenne il terminale europeo della Valigia delle Indie. Durante la prima guerra mondiale Brindisi fu utilizzata come sede del comando alleato per il basso Adriatico.
Il Novecento
Con il Governo di Giovanni Giolitti fu realizzato il mastodontico Acquedotto Pugliese, il più grande acquedotto d'Europa, che permise alla città di rimediare allo storico problema della penuria di acqua.
Durante la Grande Guerra Brindisi contribuì in modo significativo all'evolversi degli eventi bellici, grazie all'ampiezza ed alla sicurezza del suo porto. Le industrie meccaniche presenti sul territorio, insieme all'Arsenale Militare Marittimo di Taranto lavorarono a ritmi frenetici.
Con l'avvento del fascismo, fu istituita la nuova provincia di Brindisi con la legge 22 dicembre 1927 e durante il ventennio, nonostante il rovinoso epilogo del regime, a Brindisi furono realizzati insediamenti rurali per migliorare la resa della terra, furono costruite scuole, formati gli insegnanti, realizzati alcuni palazzi istituzionali, la stazione ed altre importanti infrastrutture.
Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, quando Vittorio Emanuele III sfuggiva agli eventi di Liberazione, la città ebbe funzione di capitale d'Italia.
Le drammatiche condizioni economiche del secondo dopoguerra provocarono sia una ripresa delle lotte del movimento contadino, sia una massiccia emigrazione verso le città industriali del Nord Italia.
Nei primi anni sessanta a Brindisi fu realizzata una grande industria petrolchimica che andava ad aggiungersi alle imprese meccaniche e aeronavali, garantendo opportunità di lavoro a tecnici e operai provenienti dal territorio e dalle province e regioni limitrofe.
Luoghi di interesse
Il Castello Svevo-Aragonese
Un monumento sicuramente degno di nota è il "castello Svevo", detto anche "castello grande" o "castello di terra", voluto da Federico II la cui pianta è trapezoidale e presenta robusti torrioni quadrati. Per la sua costruzione furono impiegati materiali dalle vecchie mura e di altri monumenti in rovina. All'originaria struttura Sveva, furono aggiunte 4 torri esterne ad opera degli Aragonesi. Abbandonato dagli spagnoli, fu trasformato in penitenziario da Gioacchino Murat nel 1813, e poi, dal 1909, è utilizzato dalla Marina Militare. Il Castello fu base navale durante le due guerre mondiali, inoltre qui fu ospitato nel 1943 il re Vittorio Emanuele III che trasformò Brindisi in capitale d'Italia (10/9/43 - 11/2/44).
Il Castello Alfonsino (o Aragonese)
Giungendo a Brindisi dal mare si ammira il Castello Aragonese, più conosciuto come "Forte a mare". Si tratta di una costruzione realizzata nel 1491 sull'isola di S. Andrea, antistante il porto, da Ferdinando I d'Aragona per difendere della città dagli attacchi provenienti dal mare. Il Castello Aragonese è formato da due sezioni: il Castello Rosso, nome dovuto al colore dei suoi mattoni ricavati dalla pietra dell'isola, ed il Forte, più recente, adibito ad alloggio delle guarnigioni.
Le due colonne romane
Le colonne romane sono, da sempre, il simbolo della città di Brindisi. Si è erroneamente ritenuto per lungo tempo che segnassero il punto in cui terminava la Via Appia, in realtà fungevano da riferimento portuale per gli antichi naviganti. Furono costruite forse nel II secolo d.C. (o anche successivamente) con marmo del Proconneso.
Oggi solo una colonna è integra ed è formata da otto rocchi, per un'altezza complessiva di di 18,74 metri. Il capitello corinzio composito è decorato con foglie di acanto, teste di divinità, ed otto tritoni.
Dell'altra colonna, crollata nel 1528, oggi è rimasta solo la base e uno dei rocchi. La restante parte fu nel XV secolo "donata" dalla città di Brindisi a quella di Lecce per essere utilizzata in piazza Sant'Oronzo a sostegno della statua del patrono locale.
Il Monumento al Marinaio
Il Monumento al Marinaio d'Italia (1933-1934) è un monumento a forma di timone alto 53 m in pietra di càrparo (tufo compatto dorato) che spicca sul porto.
Presenta alla base una cripta a forma di scafo e sull'altare la statua della Vergine "Stella del Mare". Sulle pareti sono riportati i nomi dei circa 6.000 marinai caduti nella Grande Guerra e i 33.900 marinai caduti della seconda guerra mondiale. Vi è conservata anche la campana della corazzata "Benedetto Brin", che affondò nel porto di Brindisi nel 1915.
Piazza della Vittoria
La piazza comprende a sua volta due piazze che, nel XVII secolo, erano chiamate piazza dei nobili e piazza della plebe, dov'era il mercato.
Nelle estati 1617 e 1618, Brindisi conobbe delle epidemie dovute alla scarsità dell'acqua che spinse la popolazione a bere acqua non pura. L'allora governatore della città, il capitano spagnolo Pedro Aloysio de Torres, per condurre l'acqua ai cittadini, stabilì di costruire tre fontane all'interno del centro abitato, addebitandone la spesa ai cittadini in proporzione alle possibilità di ciascuno. La fontana di piazza Vittoria, costituita da una grande vasca marmorea in cui si raccoglieva l'acqua zampillante da una bella vasca superiore più piccola pure di marmo, forse un fonte battesimale di epoca medievale, reca un'iscrizione a ricordo del governatore de Torres.
Altri monumenti e palazzi
- Il Portico dei Cavalieri Templari
- il Portico dei Templari si trova in Piazza del Duomo, in realtà Loggia del più antico palazzo Vescovile realizzata nel XIII secolo. Oggi costituisce l'ingresso del Museo Ribezzo.
- La Fontana Grande
- conosciuta anche come fontana Tancredi, si trova sul tracciato dell'antica via Appia, fu costruita in origine dai Romani. Tancredi, conte di Lecce e ultimo re normanno, si occupò solo di farla restaurare nel 1192, a ricordo del matrimonio celebrato quell'anno nella Cattedrale tra suo figlio Ruggero e Irene di Grecia, figlia dell'imperatore Isacco II di Bisanzio.
- La Fontana delle Ancore
- (1937) si trova in Piazza Cairoli. Il disegno originale, composto da una colonnina centrale costituita da quattro fasci littori che reggevano un'elegante coppa creando suggestivi effetti di luce, fu completamente rivisitato con un progetto dell'Ente Autonomo Acquedotto Pugliese.
- Le aree archeologiche
- quelle di San Pietro degli Schiavoni si trovano al di sotto delle fondamenta del nuovo teatro Verdi, chiamato appunto "sospeso"; quelle di via Casimiro sono tra i pochi resti conservati dell'antica Brundisium.
- Punta del Serrone
- è un'area poco a nord del porto di Brindisi dove, nel 1992, sono emersi dai fondali del braccio di mare antistante, notevoli reperti archeologici in bronzo. Si tratta di circa duecento frammenti di sculture, probabilmente scaricati da una nave per difficoltà di navigazione. Uno dei pezzi più interessanti, ricostruita dai vari frammenti rinvenuti dal mare, è sicuramente la statua-ritratto in bronzo raffigurante il console romano Lucio Emilio Paolo, datata alla metà del II secolo a.C..
La Cattedrale
La Cattedrale di Brindisi è visitabile in Piazza del Duomo, la superba chiesa fu eretta in stile romanico tra l'XI e il XII secolo, costruita per volontà dell'Arcivescovo Bailardo e consacrata da papa Urbano II. Oggi si presenta nel rifacimento settecentesco in quanto fu riedificata dopo il terremoto[10] del 20 febbraio 1743 su progetto dell'architetto Mauro Manieri. Al suo interno si possono ammirare tratti del pavimento musivo originale (sec. XII), uno splendido altare settecentesco e il coro in legno intarsiato del Cinquecento. In locali attigui destinati a museo si conserva l'arca d'argento reliquiario del corpo di san Teodoro, patrono della città. Per volere di Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, la Basilica è stata recentemente restaurata e riaperta al culto lo scorso 18 novembre 2007 alla presenza del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano.
A d. della Cattedrale sorgono il Palazzo Arcivescovile e il Palazzo del Seminario: il primo conserva tracce dell'impianto originario medievale (bifora del sec. XIII); il secondo, realizzato nel 1720 circa su progetto di Mauro Manieri, ospita tra l'altro la prestigiosa Biblioteca arcivescovile Annibale De Leo.
La Chiesa del Sacro Cuore
Il tempio, voluto dalla contessa donna Grazia Balsamo e dalla sua fondazione è retto dalla Congregazione salesiana, è di stile basilicale neo-romanico. La sommità della facciata è adorna di una cornice a dentelli ed archetti, tagliata da un'edicola nella quale campeggia la statua del Sacro Cuore. La chiesa è divisa in tre navate. La pittura che adorna l'abside centrale , dei fratelli Palmisano di Brindisi, si ispira ai mosaici ravennati del VI secolo e rappresenta la Chiesa "ex gentibus" e la Chiesa "ex circumcisione".
Santa Maria del Casale
Pregevole esempio di semplice architettura di passaggio dallo stile romanico al gotico, fu costruita intorno al 1300. Nel 1310 vi si svolse il processo ai cavalieri templari del Regno di Sicilia. La facciata, che presenta armoniose composizioni geometriche in conci di arenaria grigia e càrparo dorato, è impreziosita da un protiro pensile. Nell'interno è possibile ammirare affreschi trecenteschi, in particolare in controfacciata il magnifico Giudizio universale e un bellissimo Cristo crocifisso sull'Albero della Vita, entrambe opere di Rinaldo da Taranto (inizi del XIV secolo); inoltre diverse Madonne col Bambino con santi e committenti e pannelli agiografici (Santa Caterina d'Alessandria e storie della sua vita). Nell'abside è un interessante ciclo della Passione di Cristo.
Santa Maria degli Angeli
Costruita nel 1609 per iniziativa di San Lorenzo col contributo finanziario prevalente di Massimiliano I, elettore di Baviera e del re di Spagna Filippo III. Fu successivamente trasformata con l'allargamento dei muri perimetrali e lo spostamento del portale d'ingresso. Vi si può ammirare un pregevole portone in legno, scolpito con immagini agiografiche che riguardano S. Francesco, Santa Chiara e gli Evangelisti. Conserva due crocefissi, uno in legno e l'altro in avorio, molte tele e le reliquie di San Lorenzo.
Altre Chiese
- La chiesa di San Benedetto, che esistente già nel XI secolo fu costruita per volontà dei conti normanni Goffredo e Sighelgaita. Presenta, sul portale d'ingresso, pannelli scolpiti con scene di combattimento fra uomini e animali fantastici.
- La chiesa di San Giovanni al Sepolcro presenta una pianta circolare risalente agli inizi del XII secolo e tracce di affreschi lungo le pareti. Di particolare interesse risulta la decorazione del portale, con motivi vegetali. L'architrave è sormontato da un protiro, sostenuto da leoni stilofori, oggi non in perfette condizioni a causa dell'incuria umana e del tempo. Sulle due colonne presenti, all'entrata dell'edificio vi sono scene di lotta varie tra animali mitologici e reali, vi sono inoltre scene che rimandano all'antico testamento, e la raffigurazione di un tipico guerriero normanno riconoscibile dallo scudo lungo ed ovale.
- San Paolo, esempio di gotico, fu ricostruita nel XVII secolo e fu restaurata nel 1949. All'interno vi è la cappella dedicata a San Francesco, sulle pareti interne vi sono resti degli affreschi.
- La chiesa della Santissima Trinità o di Santa Lucia, che pure doveva essere un tempo completamente affrescata, è del XIV secolo. Presenta un crocefisso di legno e un polittico raffigurante la Madonna del Dolce Canto, del XVI secolo. Si può ammirare la cripta, che risale alla fine del XII secolo.
- La chiesa del Cristo, ultimata intorno al 1232, sfoggia una facciata di stile romanico dove si alternano in orizzontale la pietra bianca e di quella dorata, interrotto da un grande rosone. All'interno presenta un crocefisso dipinto e una statua di legno della Madonna col Bambino riconducibili alla scultura gotica francese del XI secolo.
- La chiesa di Santa Teresa, costruita nel 1671 nel quartiere detto "degli spagnoli" è tipico esempio di architettura barocca.
La Riserva Naturale di Torre Guaceto
A pochi chilometri dalla città si trova Torre Guaceto, una Riserva Naturale WWF dello Stato la cui estensione è di circa 1.200 metri quadrati e un fronte marino che si sviluppa per circa 8.000 mt. L'area marina è rappresentata da un rettangolo ideale, con una profondità media di 3.000 metri, attraversata e divisa dalla Strada Statale 379. La riserva presenta una natura incontaminata, infatti non sono ammessi mezzi a motori: è visitabile solo a piedi o in bicicletta.
Il Consorzio di Gestione è stato costituito, dai Comuni di Brindisi e Carovigno e dall'Associazione Italiana per il WWF for Nature Onlus, nel dicembre 2000 con la finalità di gestire l'area protetta, sia terrestre sia marina denominata “Torre Guaceto”, istituita con Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio[11] e delle aree limitrofe ad esse connesse.
Diga del Cillarese
Oltre a Torre Guaceto, vi è una riserva situata a Nord Ovest di Brindisi, sorta di recente in un invaso di natura industriale. Ovvero l'invaso del Cillarese, e inserita nelle aree protette che circondano la città di Brindisi. Le acque reflue del Cillarese sono scaricate per mezzo di un canale, che prende lo stesso nome, nel Seno di Ponente. Ha una profondità di circa tre metri ed è alimentato dalle acque bianche (e non solo) provenienti dai comuni della provincia ad ovest del capoluogo, oltre che dalle costanti precipitazioni che avvengono nell'area.
L'estensione dell'area è di circa 170 ettari, di cui circa 100 occupati dall'invaso, circondato da colture. Vi è anche il bosco del Cillarese, un agglomerato di conifere.
L'invaso è raggiungibile da alcune strade interne, sia da contrada Montenegro, arrivando dalla strada statale 16, meglio nota come provinciale per San VIto, o dalla strada statale 379, per l'omonimo svincolo, oppure dalla strada comunale Pittachi, in direzione Taranto-Lecce, seguendo il cartello Consorzio SISRI.
L'invaso è visibile da contrada Montenegro, vicino alla postazione del ripetitore radio locale, posto sulla cima della collina che costeggia la valle (attraversata dalla pista ciclabile). Altre vedute si hanno dalla ferrovia in direzione Taranto o ancor meglio da quella in direzione Bari, o dal nosocomio brindisino, soprattutto ai piani alti, dove si può notare l'estensione totale del bacino della diga.
Musei
Museo Archeologico Provinciale "F. Ribezzo"
Il Museo Archeologico Provinciale "F. Ribezzo" prende il nome dall'omonimo archeologo e glottologo illustre (1875-1952).
Si trova in piazza Duomo e dispone di numerosi e ampi locali, offrendo ai visitatori ben sei sezioni: epigrafica, statuaria, l'antiquarium, preistorica, numismatica, medioevale, moderna e i bronzi di Punta del Serrone.
Museo Etnico della Civiltà Salentina "Agrilandia Museum"
Il Museo Etnico della Civiltà Salentina "Agrilandia Museum" si trova in via Ciciriello, offre al turista la possibilità di osservaremolte statue in legno e in pietra riguardanti l'agricoltura e la lavorazione della terra, presenta inoltre soggetti interessanti come particolari attrezzi di lavoro della cultura contadina. .
Nuovo Teatro Verdi
Il Teatro Comunale di Brindisi "Nuovo Teatro Giuseppe Verdi" si trova nel centro storico della città e sopra ad un sito archeologico di epoca romana visitabile per mezzo di una sopra elevazione.
Il palcoscenico è uno dei più ampi in Italia è largo 25,50 m, profondo 18 m e alto 20 m; il boccascena è largo 15 m e alto 6 m. La capienza totale è di 1172 posti a sedere. Tutto il teatro è adeguato alle esigenze delle persone disabili. Sul piano rialzato sono previsti un bar, un foyer ed il guardaroba.
Cultura locale
Dialetto brindisino
Il dialetto brindisino è una variante del salentino e, pur esistendo delle differenze minime tra i vari comuni, la radice resta invariata. Esso è parlato, oltre che a Brindisi, nel territorio dei comuni di: San Vito dei Normanni, Latiano, Mesagne, Francavilla Fontana, Oria, Torre Santa Susanna, Erchie.
Il dialetto, con piccole differenze, è parlato anche in alcuni comuni della provincia di Taranto: San Marzano di San Giuseppe, Lizzano, Torricella, Sava, Maruggio, Manduria e Avetrana.
Il brindisino, inoltre, influenza alcuni dialetti del nord leccese e del sud brindisino.
Dal salentino standard si distingue, oltre che per la pronuncia di alcune parole, la caratteristica di trasformare la "e" finale di parola in italiano in "i". Ad esempio:
- Il mare diventa lu mare in salentino standard e lu mari in brindisino. Il melone diventa lu milune in salentino standard e lu muloni in brindisino.
Il gruppo della doppia ll in italiano, diventa dd in brindisino. Ad esempio:
- Il Cavallo diventa lu cavaḍḍu in salentino standard e lu cavaddu in brindisino.
Cittadini llustri
- Cesare Braico: (Brindisi, 24 ottobre 1816 – Roma, 25 luglio 1887) è stato un patriota, medico e politico italiano che ha partecipato all'impresa garibaldina dei Mille ed è stato eletto Deputato di Brindisi.
- Giustino Durano: (Brindisi, 5 maggio 1923 – Bologna, 18 febbraio 2002) è stato un attore di teatro poliedrico, dotato di una mimica e di una duttilità vocale non comuni.
- Lenio Flacco: (lat.: Marcus Laenius Flaccus; Brindisi I sec. a.C.) fu un mecenate appartenente alla nobile famiglia Laenia di Brindisi. Lenio Flacco aveva trasformato la sua casa, posta sulle colline settentrionali del porto, in un cenacolo di cultura: ospitava artisti, letterati, scienziati e poeti, tra cui Orazio e soprattutto l'amico fraterno M. Tullio Cicerone, in particolare in occasione del suo esilio del 58 a.C.
- Roger de Flor o Ruggero Flores: (in tedesco Rutger von Blum; Brindisi, 1266 - Adrianopoli, 1305) fu un cavaliere templare e poi comandante della Compagnia degli Almogaveri.
- San Lorenzo da Brindisi: (al secolo Giulio Cesare Russo; Brindisi, 22 luglio 1559 – Belém, 22 luglio 1619) è stato un presbitero italiano dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Proclamato santo da papa Leone XIII nel 1881, nel 1959 venne annoverato tra i Dottori della Chiesa.
- Margarito da Brindisi o Margaritone: (Brindisi, c. 1145 – Roma, 1200), fu Grande Ammiraglio della flotta degli ultimi re normanni di Sicilia.
- Benedetto Marzolla: (Brindisi, 14 marzo 1801 – Napoli, 10 maggio 1858) è stato un cartografo del XIX secolo, che ottenne in vita pubblici riconoscimenti ed attestati per la produzione cartografica.
- Giovanni Maria Moricino: (Brindisi, 1558 – Brindisi, 1628) è stato uno scrittore italiano di scienze e letteratura, guadagnandosi la stima e l'ammirazione dei letterati del suo tempo.
- Marco Pacuvio: (Brindisi, 29 aprile 220 a.C. – Taranto, 7 febbraio 132 a.C.) è stato un drammaturgo e poeta latino. Nato in area culturale greco-osca e nipote di Quinto Ennio, si trasferì giovane a Roma, dove intraprese a lungo l'attività di pittore (nel I secolo a.C. era ancora integro un suo dipinto nel tempio di Ercole) e di poeta, frequentando il Circolo degli Scipioni.
- Bartolomeo Pignatelli: (Brindisi, ca. 1200 – Messina, ca. 1272) è stato un vescovo cattolico italiano. Dall'imperatore Federico II di Svevia venne nominato docente di Decretali all'Università di Napoli dal 1239.
- Lucio Ramnio: (Brindisi II secolo a.C. - ?) fu un cavaliere romano che dimostrò la sua fedeltà al Senato.
- Lucio Scarano: (Brindisi, 1540 – Venezia, ca. 1610) è stato un filosofo e letterato italiano. Molto apprezzato dai contemporanei, fu tra i fondatori dell'Accademia Veneziana (1593).
- Edgardo Simone: (Brindisi, 1890 – Hollywood, 1948) è stato uno scultore e scenografo italiano. Formatosi all'Accademia di Belle Arti in Roma, realizzò numerosi monumenti in diverse città italiane. Alla fine degli anni venti emigrò negli Stati Uniti.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[12]

Trasporti
Collegamenti stradali
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da (vedi):
- Superstrada Bari-Lecce collega Brindisi con Lecce, con Bari e con l'Autostrada A14.
- SS 16 Adriatica costituisce la Tangenziale di Brindisi e collega la città con San Vito dei Normanni e con Lecce.
- Superstrada Brindisi-Taranto collega Brindisi con Taranto.
Trasporti pubblici
La Società Trasporti Pubblici di Brindisi, garantisce un servizio di trasporto pubblico urbano e il collegamento del capoluogo con gli altri comuni della provincia.
Inoltre, questa società assicura il servizio di trasporto via mare nelle acque interne del porto di Brindisi.
Collegamenti ferroviari
La Stazione di Brindisi è un importante snodo ferroviario della Puglia, punto di incontro tra la linea ferroviaria Bari-Brindisi-Lecce e la linea ferroviaria Brindisi-Taranto.
I trasporti ferroviari sono assicurati dalla stazione di Brindisi Centrale, parte del circuito CentoStazioni con collegamenti verso tutte le località servite dalla linea adriatica e jonica.
È prevista la dismissione della linea ferroviaria Brindisi Centrale – Brindisi Marittima che permetterà l'allargamento della sede stradale di via del Mare, con la conseguente creazione di nuove zone di sosta per le auto, consentendo inoltre di risolvere buona parte dei disagi rivenienti proprio dalla carenza di parcheggi. Va detto che l'eliminazione della stazione ferroviaria Brindisi Marittima comporterà anche l'automatica eliminazione del passaggio a livello situato a ridosso di via Porta Lecce, con indubbi benefici per la circolazione stradale.
Aeroporto Internazionale del Salento
L'aeroporto di Brindisi ha collegamenti giornalieri con le maggiori città italiane ed europee.
Lo scalo, distante 6 km dal centro cittadino, serve l'intera provincia di Brindisi, quella di Lecce ed in parte anche quella di Taranto. Nel 2007 sono transitati complessivamente 929.854 passeggeri.
L'aeroporto è dotato di due piste, una in direzione NW-SE lunga 2.628 m, l'altra in direzione NE-SW lunga 1.970 m. Le piste, essendo state utilizzate in passato anche dall'adicente aeroporto militare, sono abbastanza grandi da far atterrare anche un aereo bombardiere B-52. L'aeroporto ha avuto in passato un ruolo strategico per il controllo dell'aerea dei paesi dell'Unione Sovietica con l'appoggio della vicina base Nato di San Vito Dei Normanni (che dista 10 km dalla città). Non a caso è stato scelto come base centrale delle Nazioni Unite per controllare l'attuale area di crisi internaizionale, quale è quella del Medio Oriente, per cui partono spesso aiuti umanitari alle popolazioni (gli ultimi per l'Iraq e per il Libano).
Attivo già prima della seconda guerra mondiale, l'aeroporto di Brindisi ebbe dal 1928 regolari collegamenti aerei con Valona in Albania cui seguirono quelli, dal 1933, sulla linea Brindisi - Atene - Rodi e Brindisi- Atene - Istanbul. Interrotta nel 1943 per gli eventi bellici, l'attività civile riprese regolarmente nel 1947. Tra il 1960 e il 1970 la seconda pista viene allungata fino ai 2.628 metri attuali. Negli anni ottanta le strutture vengono sostanzialmente modificate con l'edificazione di una serie di edifici, tra cui una caserma dei Vigili del Fuoco ed una struttura per il traffico merci.
Attualmente, la struttura è gestita dalla S.E.A.P. - Aeroporti di Puglia, ed è parte del sistema aeroportuale pugliese con gli scali Bari Karol Wojtyla, Foggia "Gino Lisa" e Taranto-Grottaglie.
L'aeroporto è stato rinnovato e ristrutturato da poco. Così sono stati mordennizati i controlli ed il check-in, nonché l'aera di attesa dei passeggeri e quella dei gate. Rimane un piccolo scalo che però è sufficiente per l'utenza salentina e quella turistica verso queste destinazioni. Sono previsti nei prossimi mesi nuovi collegamenti verso tutta l'aera europea, balcanica e nordafricana.
Il Porto
Il porto di Brindisi è un porto turistico, commerciale e industriale e uno dei più importanti del mar Adriatico. Il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale, prodotti chimici.
Il porto si compone in tre parti:
- Il Porto Esterno: i cui limiti sono a Sud la terraferma, a est le isole Pedagne, a ovest dall'isola Sant'Andrea e dal molo di Costa Morena e, a Nord, dalla diga di Punta Riso.
- Il Porto Medio è formato dallo specchio di mare che si trova prima del canale Pigonati, l'accesso al porto interno, il bacino a nord forma le Bocche di Puglia.
- Il Porto Interno è formato da due lunghi bracci che toccano il centro di Brindisi sia a nord che ad est, essi sono il "seno di ponente" e "seno di levante".
Le banchine di Costa Morena si sviluppano per 1.170 m, con profondità di 14 metri e piazzali per 300.000 m². Lungo la diga di Costa Morena (500 m) si sviluppa il sistema, a mezzo nastro e tubature, per lo sbarco dei prodotti destinati all'alimentazione delle centrali elettriche di Brindisi sud e nord. A Punta delle Terrare sono operativi 270 m di banchine per il traffico ro-ro con possibilità di ormeggio contemporaneo di cinque navi.
La base logistica delle Nazioni Unite
A Brindisi hanno sede una Base Logistica delle Nazioni Unite (UNLB) e il Deposito del WFP-UNHRD. L'UNLB, attivo dal 1994, riceve materiale proveniente dalle missioni in chiusura o ridimensionamento, ispeziona, ripara, immagazzina e invia tale materiale alle operazioni di pace e umanitarie che ne fanno richiesta; appronta e mantiene in condizioni di efficienza i cosiddetti "START UP KITS", ossia tutti quei materiali ed attrezzature necessarie all'apertura di una nuova missione; Opera da centro di smistamento, o Hub, delle telecomunicazioni satellitari per le Nazioni Unite.
Il Deposito del WFP-UNHRD è situato presso l'Aeroporto militare "O.Pierozzi" di Brindisi dove possono atterrare aerei cargo anche di notevoli dimensioni. I depositi, gestiti dal Programma Alimentare Mondiale, sono stati trasferiti il 1 giugno 2000 dalla precedente sede di Pisa su decisione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, che ne ha affidato la loro gestione al WFP/PAM in considerazione delle sue capacità logistiche nelle attività umanitarie. Questa struttura garantisce un soccorso rapido ed efficace alle popolazioni colpite da calamità naturali o guerre. Gli aiuti alimentari ed i farmaci sono già stoccati nel deposito e pronti ad essere trasportati appena se ne verifichi il bisogno. Da Brindisi, il WFP è in grado di creare ovunque vere e proprie basi operative, in grado di ricevere e distribuire aiuti e valutare danni e necessità immediate.
Il deposito, costituito da tre magazzini, ha una superficie complessiva di oltre 6.000 mq. Contiene materiali di pronto impiego divisi quali:
- beni di prima necessità,
- farmaci e materiale di consumo sanitario,
- prodotti alimentari,
- riserva globale,
- equipaggiamenti, fra cui mezzi di trasporto, sistemi di telecomunicazione ed uffici mobili.
Economia brindisina
Agricoltura
Sicuramente il settore che ha segnato il territorio per secoli si basa su colture di mandorli, olivi, tabacco, carciofi, cereali. Questo settore ha però conosciuto negli ultimi decenni una dinamica sfavorevole forse da imputare una crisi dovuta all'elevata età media degli imprenditori agricoli (superiore ai 50 anni); sembra, quindi, auspicabile un ricambio generazionale del settore per garantire una maggiore dinamicità, ed evitare un ulteriore indebolimento, in termini di incidenza del settore nell'economia totale.
Industria
Produzione di energia
Brindisi è leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi ENEL, Edipower ed EniPower ed è inoltre in progetto la realizzazione di una importante centrale fotovoltaica.
- La Centrale Federico II: è una centrale termoelettrica articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660 MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993.
- La Centrale Edipower: situata pesso Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi. Ne fu iniziata la costruzione nel luglio del 1964.
- La Centrale EniPower: la centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società Eni.
- Impianto fotovoltaico: è in progetto la realizzazione del parco fotovoltaico più grande d'Europa (con potenza di 11 MWp), che dovrebbe entrare in funzione nel 2010, sul sito dell'ex-polo petrolchimico. Il gruppo industriale incaricato della costruzione verrà affiancato dalle Università della Puglia.
- Terminale di rigassificazione: è in progetto nel comune di Brindisi la costruzione di un rigassificatore ad opera della società "BP Group plc". L'iter progettuale, dopo alterne vicende, è stato bloccato. Nel febbraio 2008 il Ministero dell'Ambiente ha richiesto l'avvio delle procedure di Valutazione di impatto ambientale.
Il settore aeronautico
A Brindisi sono dislocati gli stabilimenti di Alenia Aeronautica (specializzata nella modifica di velivoli dalla configurazione passeggeri a quella cargo), Avio (centro di eccellenza per i motori militari) e Agusta (produzione di strutture metalliche e revisione di elicotteri).
Servizi
La crescita del settore terziario nella provincia è confermata dall'analisi del trend sempre crescente che ha accompagnato i servizi nella creazione del valore aggiunto tra il 1995 e il 2004 (dal 66,8% al 75,5%), dimostrando quindi il fatto che la Brindisi (ancora più che la provincia) si sta indirizzando verso uno sviluppo terziarizzato, abbandonando la forte vocazione industriale.
Ad oggi è in questo settore economico che si può ritrovare il contributo principale alla formazione del valore aggiunto brindisino: una produzione complessiva di quasi 6.000 milioni di euro, pari al 75,5% dell'output totale.
Amministrazione comunale
Sport
Calcio
La principale società di calcio della città è il Football Brindisi 1912, che ha disputato nella sua storia calcistica 6 campionati della serie cadetta e i cui colori richiamano quelli della provincia, il bianco ed il blu. Il club gioca nello Stadio Franco Fanuzzi, storico presidente del sodalizio in riva all' adriatico e milita attualmente in Serie D con una dirigenza giovane che punta a centrare importanti e ambiziosi traguardi.
Basket
La principale società di basket della città e di tutta la puglia è il New Basket Brindisi, che ha disputato nella sua storia cestistica un campionato nella massima serie di A1 e diversi campionati nel campionato di A2, i colori sociali sono gli stessi della società calcistica e di tutti i sodalizi sportivi presenti in città ovvero il bianco e il blu. Il club disputa le proprie partite interne nel palazzetto dello sport "Elio Pentassuglia",uomo simbolo della palla a spicchi brindisina e nazionale. Attualmente il sodalizio e affidato alla presidenza del Dott. Massimo Ferrarese e milita nella cadetteria d Eccellenza con una squadra che punta al salto di categoria.
Altri sport
Nel capoluogo adriatico, oltre al Basket e al calcio c sono diversi sodalizi sportivi come la Nafta rugby (serie C), la Telcom volley Amatori 2006 (serie B1), e la Polisportiva Commenda (3° categoria), tutte con buoni propositi per il salto di categoria.
Note
- ^ Area vasta brindisina
- ^ Medie climatiche 1961-1990
- ^ Dati climatologici medi
- ^ Tabelle e grafici climatici
- ^ Località raggiungibile tramite la SP 35
- ^ Cicerone, Epistulae - Ad Familiares, 14 - 4.
- ^ La fortificazione del territorio mediante le motte era una tecnica propria dei Normanni in tutta Europa, come attestato dall'Arazzo di Bayeux che celebrava la conquista normanna dell'odierna Inghilterra avvenuta nel 1066
- ^ Documento sulle nozze tra Federico e Isabella
- ^ Documento sulla VI Crociata partita da Brindisi
- ^ Il terremoto di Brindisi
- ^ G.U. n. 124 del 30/05/2000
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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