Heidi
Template:Trama Heidi (o Heidy) è la protagonista di un romanzo scritto da Johanna Spyri e ambientato fra la Svizzera e la Germania intorno alla fine del 1800. È stato utilizzato per numerosi film e cartoni animati ed ha avuto molto successo, specialmente tra i bambini.
Si racconta di Heidi, una bambina orfana e priva di una qualsiasi istruzione i cui unici parenti rimasti sono la zia ed il nonno. La bambina è sempre vissuta in città ma, ora che i suoi genitori sono morti e la zia è occupata per lavoro in città, è costretta ad andare a vivere dal nonno in montagna.
Il racconto
Il nonno è chiamato "il vecchio dell'alpe" ed è un uomo molto solitario che reagisce in modo negativo quando vede sua nipote; la zia però è costretta a lasciarla nella casa isolata per andare in città a lavorare. La bambina fa molta fatica ad adeguarsi a quell'ambiente perché il nonno non ha molta considerazione per lei, ma cercherà lo stesso di fare conoscenza con altre persone come il pastorello Peter che va tutti i giorni alla casa del nonno di Heidi per portare al pascolo le capre, per mungerle (ricavandone latte per il formaggio da vendere in città) e per fare lavori manuali come l'intaglio del legno.
I giorni per Heidi passavano felici con Peter dal momento che lo seguiva per andare a far mangiare le capre in montagna. Un giorno però arrivò una lettera per il nonno di Heidi che diceva che era ora di far ricevere un'istruzione alla bambina mandandola alla casa privata della signorina Rottermayer nella città di Francoforte.
Il giorno dopo della ricevuta della lettera il nonno decise di non farla vedere ad Heidi buttandola nel fuoco del camino. Dopo qualche ora arrivò il maggiordomo che prese la bambina e la portò nella casa dove in seguito avrebbe ricevuto un'istruzione.
La bambina non voleva andare ma dovette andarci per forza e pianse per tutto il viaggio. Arrivati a Francoforte l'uomo la accompagnò in una grande villa dove avrebbe trascorso molti giorni. All'interno della casa Heidi incontrò Clara e la signorina Rottermayer, la sua maestra. Clara diventò grande amica di Heidi e questo la aiutò molto perché la fece abituare al tipo di gente che viveva in città e al carattere acido della signorina Rottermayer.
Però Heidi sapeva che li a Francoforte vendevano i panini bianchi che piacevano tanto alla sua bisnonna e quindi quando li servivano alla tavola per la cena o il pranzo lei ne prendeva qualcuno nella speranza che prima o poi li avrebbe portati alla sua dolce nonnina. Pur essendo amica di Clara a Heidi mancava la montagna e quindi tentò di scappare dalla casa, ma venne scoperta dalla sua maestra che la riportò a casa sgridandola.
Ritornando a casa Heidi vide venirle incontro la sua amica Clara in lacrime. Clara si era spaventata e pensava che Heidi l' avesse abbandonata; quindi si promisero di non dividersi più.
Passarono tutti gli altri giorni insieme fino a quando arrivò l'estate: era arrivata l'ora della visita di Clara dal medico che come cura le diede una vacanza in montagna. Mantenendo la loro promessa di non dividersi, Clara trovò ospitalità nella casa di montagna del nonno di Heidi.
Passarono quindi tutta l'estate insieme giocando e scherzando: -il primo giorno, costruirono un morbido letto di paglia per Clara; -il secondo giorno, andarono in gita ai pascoli alti e nei prati in cui c'erano i fiori; -il terzo giorno giocarono a fare il pane e le torte; -tutti gli altri giorni giocavano a palla e si inventavano giochi diversi di tutti i tipi. Arrivati gli ultimi giorni d' estate, Clara era infelice non solo perché non aveva alcuna intenzione di ritornare a Francoforte, ma anche perché non era mai riuscita a camminare e il giorno dopo sarebbero andati a fare l'ultima gita dell'estate. Con la scusa di andare in bagno Clara andò in un angolo e si mise a piangere, ma il nonno di Heidi la sentì e andò a consolarla: la bambina, allora, si sfogò e gli confessò la sua tristezza per il fatto che non era mai riuscita a camminare.
Mentre il nonno la rincuorava, promettendole che lui stesso avrebbe provato a farla alzare dalla sedia a rotelle, la signorina Rottermayer passò di lì e, sentendo la promessa , li interruppe sostenendo che ogni sforzo sarebbe stato inutile. Il nonno, testardo, l'affrontò dicendole che Clara era cresciuta in un posto in cui le avevano sempre detto che non avrebbe mai potuto camminare e che, se qualcuno avesse provato a incoraggiarla, forse ci sarebbe riuscita.
Infatti provarono e riuscirono finalmente a farla alzare in piedi senza appoggio e, in seguito, sarebbe riuscita persino a correre. Il giorno dopo la gita, con grande gioia di tutti, andò a meraviglia e i bambini passarono una bellissima giornata, ma quella più felice di tutti fu, senza dubbio, Clara che non aveva mai potuto provare l'emozione di muoversi in libertà. Purtroppo, però, il giorno seguente arrivò il momento dell'addio; ma se la signorina Rottermayer era felicissima, gli altri, al contrario erano tristi.
Al nonno venne un'idea strepitosa: chiese di far restare Clara in montagna e, visto che venne considerata una buona proposta da tutti, la signorina Rottermayer, non potè ribattere nulla e, di conseguenza, nei giorni seguenti avvenne il trasloco da Francoforte alla montagna dove le due bambine vissero assime, felici e contente.