Regno d'Italia

denominazione assunta da varie monarchie che hanno regnato su parti o sulla totalità della penisola italiana
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Template:Storiaitalia Con Regno d'Italia si intende lo stato monarchico la cui sovranità territoriale ha riguardato, in periodi diversi, una parte ragguardevole, o la totalità, della regione geografica italiana. In Italia si sono infatti susseguiti diversi regni, i primi dei quali risalenti al Medioevo e successivamente durante la dominazione straniera. L'ultimo, governato da Casa Savoia, ha dato vita allo Stato attualmente risiedente su gran parte della regione geografica italiana.

I regni barbarici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Italia gotica e Regno longobardo.

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, si susseguirono in Italia una serie regni guidati da re Ostrogoti. In seguito, quando i Longobardi nel 568 invasero l'Italia, instaurarono una loro dinastia che durò fino all'avvento di Carlo Magno e dei re franchi.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Regnum Italiae.

Nasce con la morte di Carlo Magno (814). Gli scontri per la successione terminano nel 843 con il trattato di Verdun che vede la nascita dei regni nazionali di:

Le ambizioni indipendentistiche dei feudatari italiani, però, non hanno mai permesso di avere un peso di rilievo al regno, fino alla fine dello stesso con l'unificazione sotto Adalberto della corona reale (961) e di quella imperiale (962). Il primo Sacro Romano Imperatore che pretese accanto al titolo imperiale la corona italiana fu Ottone I il Grande.

Regno d'Italia (1805-1814)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Regno d'Italia (1805-1814).
 
La Corona Ferrea usata per incoronare Napoleone I Bonaparte Re d'Italia. Tale corona, creata per i re longobardi e usata fin dal VII secolo, è oggi custodita presso il Duomo di Monza

Nasce nel 1805 per volontà di Napoleone Bonaparte.

Il 18 marzo 1805 con la pace di Presburgo l'Austria rinuncia a Gorizia ed alla Provincia Veneta. Il Veneto viene unito alla Repubblica Italiana, creando il Regno d'Italia. Nel 1809 vengono staccate Gorizia, Trieste, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro per formare le Province Illiriche sotto il controllo francese, con capitale Lubiana.

A questo punto Napoleone Bonaparte, il quale si era fatto Imperatore dei francesi facendosi incoronare da papa Pio VII - trasforma anche la precedente Repubblica Italiana in Regno d'Italia - e si auto nomina Re d'Italia. Il 26 maggio 1805 a Milano vi fu l'incoronazione. Viceré è nominato Eugène de Beauharnais, uomo del quale il Bonaparte si fidava ciecamente e del quale era sicuro di non dovere temere che perseguisse obiettivi politici propri.

Il regno cessa nel 1814 con la fine del periodo napoleonico: il 6 aprile 1814, Napoleone si disse pronto ad abdicare, atto che fu formalizzato il giorno 11. Il giorno 16 il Beauharnais comunicava di avere concluso anch'egli un armistizio con il feldmaresciallo austriaco Bellegarde, anche se sperava che il suo trono potesse essere salvato dalla disfatta napoleonica. Dopo i disordini milanesi del 20 aprile con il linciaggio a morte del ministro delle finanze Giuseppe Prina ad opera della folla inferocita, Beauharnais capì tuttavia di non avere l'appoggio della popolazione. La gente lo identificava infatti con i detestati francesi e così il giorno 26 abdicò, lasciando il giorno successivo l'Italia per ritirarsi in esilio in Baviera presso i suoceri.

Aveva così fine il Regno napoleonico d'Italia.

Regno d'Italia (1861-1946)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Regno d'Italia (1861-1946).
 
Corona per il titolo nobiliare del Regno d'Italia.

Nasce nel risorgimento dal Regno di Sardegna, privato nel 1860 del Nizzardo e della Savoia ceduti alla Francia.

Il periodo del regno di Vittorio Emanuele II di Savoia che va dal 1859 al 1861 (ovvero il periodo che va dai primi plebisciti alla proclamazione del regno d'Italia) viene anche indicato come Vittorio Emanuele II Re Eletto. Infatti, nel 1860 il Ducato di Parma, il Ducato di Modena ed il Granducato di Toscana votano dei plebisciti per l'unione con il Regno. Nello stesso anno vengono conquistati dai piemontesi il Regno delle Due Sicilie, tramite la Spedizione dei Mille, e la Romagna, le Marche e l'Umbria, tolte allo Stato della Chiesa. Tutti questi territori vengono annessi ufficialmente al regno tramite plebisciti.

Con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II è il primo re d'Italia nel periodo 1861-1878. Nel 1866, a seguito della Terza guerra di indipendenza, vengono annessi al regno il Veneto e Mantova sottratti all'Impero Austro-Ungarico. Nel 1870, con la presa di Roma, al regno viene annesso il Lazio, sottraendolo definitivamente allo Stato della Chiesa. Roma diventa ufficialmente capitale d'Italia (prima lo erano state in ordine Torino e Firenze ).

Seguono i regni di Umberto I (1878-1900), ucciso in un attentato dall'anarchico Gaetano Bresci, e di Vittorio Emanuele III (1900-1946). Con quest'ultimo, nel 1919 dopo la Prima Guerra Mondiale vengono uniti al Regno il Trentino, l'Alto Adige, Gorizia ed il Friuli orientale, l'Istria, Trieste e Zara. Fiume è unita al Regno nel 1924. Dopo il periodo fascista e la Seconda Guerra Mondiale, l'Istria con Fiume e Zara vengono cedute nel 1947 alla Jugoslavia. Il regno d'Italia, retto intanto da Umberto II prima come Luogotenente del Regno (1943-1946) e poi per poco più di un mese come re (il Re di maggio) in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica italiana a seguito del referendum del 1946, che segnò l'esclusione della casa Savoia dalla storia d'Italia dopo 85 anni di regno. L'esilio dei discendenti maschi di casa Savoia si è concluso con la riforma costituzionale del 2002.

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