Luciano Virgili
Luciano Virgili (Ardenza-Livorno, 25 gennaio 1922 - Prato, 18 marzo 1986) è stato un cantante italiano.
Biografia
Dopo aver fatto lo scaricatore di porto per motivi economici, studia canto lirico sotto il consiglio dell'amico e conterraneo tenore Galliano Masini, mettendo a frutto la sua bella voce baritonale cupa, estesa e vibrante.
Nel 1946 però, accorgendosi di non poter raggiungere i livelli dell'amico, decide di dedicarsi alla musica leggera ed inizia ad esibirsi nei locali toscani, raggiungendo velocemente grande popolarità.
Nel 1949 incide il suo primo disco con l'etichetta Fonit Cetra e qualche mese dopo viene ascoltato dal maestro Dino Olivieri, che si accorge della sua bravura e della sua crescente popolarità e gli procura una scrittura discografica, prima con la Columbia Records e poi con La voce del padrone, che rimarrà per circa vent'anni la sua casa discografica ufficiale.
Nello stesso anno lancia la canzone Addio sogni di gloria del maestro Carlo Innocenzi, che diventerà un successo mondiale, tanto che nel 1955 il regista Giuseppe Vari ne girerà l'omonimo film e nel 1959 verrà cantata in spagnolo dal tenore lirico Alfredo Kraus nel film El Vagabundo y la Estrella.
Negli anni Cinquanta, attraverso i microfoni della radio, assieme a Luciano Tajoli, Giorgio Consolini, Achille Togliani, Claudio Villa e Narciso Parigi diviene uno dei cantanti più popolari e richiesti.
La particolarità di Luciano Virgili in quel periodo sarà quella di riprendere i classici della canzone italiana e reinterpretarli con grande espressione, sobrietà d'intenti ed accompagnato da grandi orchestre sinfoniche dirette dai maestri Dino Olivieri e Gian Mario Guarino. Canterà le canzoni Signorinella, Fili d'oro, Come pioveva, Vipera, Tornerai, Signora fortuna, Ladra capinera e Non dimenticar le mie parole.
Nel 1957 partecipa al Festival di Sanremo con le canzoni Finalmente, A poco a poco, Il mio cielo e Venezia mia, che nella serata dedicata agli autori indipendenti si classifica al secondo posto; nello stesso anno vince la Piedigrotta con la canzone Tu ce l'hai la mamma.
Nel 1958 partecipa al Festival di Napoli con le canzoni Maistrale e Sincerità e l'anno successivo ritorna al Festival presentando il brano Si' tu.
In questo periodo Virgili incide alcuni 33 giri fondamentali nella sua carriera discografica: Celebri Melodie con l'orchestra diretta da Pino Calvi cantando melodie classiche di Tosti, Denza, Gastaldon e Schubert, un album di arie di operetta e vari duetti col soprano Gianna Galli accompagnati dall'orchestra del maestro Guarino ed un disco con musiche di Mascagni, Leoncavallo, Rossini, Gluck e Chopin curato dal maestro Angelo Giacomazzi.
Nel 1960 vince la grolla d'oro al Festival di Saint-Vincent e si piazza al terzo posto con la canzone Segretamente al Festival di Napoli, accompagnato dal complesso di Marino Marini.
Nel 1961 partecipa a Canzonissima e si classifica al secondo posto con la canzone Tempesta; nello stesso anno viene invitato all'unica edizione del Giugno Napoletano ed arriva terzo con T'è pigliato 'o sole ripetuta da Sergio Bruni e qualche mese dopo ritorna al Festival di Napoli presentando Sole, sole d'oro ed 'E ddoie Lucie che entreranno entrambe in finale. Sempre in quello stesso anno partecipa alla gara canora Canzoni per l'Europa cantando Un colpo di pennello sei e Finestra accesa, con la quale vince il primo premio.
Nel 1962 ritorna a Saint-Vincent per Canzoni per l'Europa presentando Alla luce del sole di Bixio e compie una fortunatissima tournée americana che si concluderà alla Carnegie Hall di New York, dove interpreta tutti i suoi maggiori successi personali assieme ai classici della canzone melodica ed ai recenti successi festivalieri napoletani e sanremesi, tra i quali la famosa Io sono il vento, che nella versione di Virgili amplifica il successo italiano.
Nel 1964 e nel 1965 partecipa ancora al Festival di Napoli con le canzoni Aspettame ed E te lassaie, dopodiché prende parte a varie tournée tra cui l'Olympia di Parigi, ritorna in America con la sua famiglia e vi resta fino al 1971, divenendo, subito dopo Carlo Buti, l'idolo più amato degli emigrati italiani d'America.
In seguito, colpito da un grave esaurimento nervoso con depressione, si ritira dalle scene.
Tra i suoi grandi successi figurano anche: Giamaica, Sole di luglio, Non ti scordar di me, Cielo di fuoco, I Milioni di Arlecchino, Ti voglio tanto bene, Pecchè, 'Na sera 'e maggio, Granada, Incantesimo, Rondine al nido, Piccola Butterfly, Perché non sognar, Campane, Miniera, Piccola Santa, Strada bianca, Addio Roma mia, Malafemmena, Manname 'nu raggio 'e sole, La signora di trent'anni fa, Fontane, T'ho vista piangere e Qualcuno verrà.