Pina Suriano
Giuseppina Suriano meglio nota come Pina Suriano (Partinico, 18 febbraio 1915 – Partinico, 19 maggio 1950) è stata una giovane siciliana di fede cattolica, famosa principalmente per il supporto svolto nei confronti della comunità diocesana del suo paese, Partinicio attraverso la funzione di catechista e guida all'interno dell'Azione Cattolica:è stata proclamata beata nel 2004 da papa Giovanni Paolo II.
Giuseppina Suriano, la quale venne poi denominata semplicemente Pina, nacque il 18 febbraio del 1915 a Partinico, cittadina della provincia di Palermo. Viene descritta da coloro che la conobbero (molti di essi sono ancora in vita) come una giovane docile e molto sensibile. Nel 1922 ricevette i sacramenti della Confessione, della Prima Comunione e della Cresima, e cominciò a frequentare l'Azione Cattolica, divendo poi una delle maggiori responsabili del suo gruppo.
Decisa a seguire la strada religiosa, fece voto di castità il 29 aprile del 1932, rifiutando così tutte le proposte matrimoniali che le erano state indirizzate e scatenando però su di lei le ire della madre che non solo la umiliò in pubblicò, arrivando perfino una volta a trascinarla fuori dalla parrocchia tirandole i capelli, ma la rinchiuse all'interno della sua camera per non permetterle di seguire le funzioni religiose. La giovane vide una temporanea quiescenza della sua ansia religiosa nell'adesione al "Cenacolo", una sorta di istituto secolare che raggruppava diverse fanciulle che come Pina volevano seguire la vita religiosa pur senza poterlo fare.
Svanito, con grande dolore, questo progetto, ella decise di offrire la sua stessa vita come sacrificio per la salvezza dei sacerdoti. Nel marzo del 1948 cominciò ad avere disturbi di artrite reumatica che dopo solo due anni l'avrebbero portata alla morte. Pina Suriano morì infatti a causa di un infarto il 19 maggio del 1950.
Il 18 maggio 1969 avvenne la definitiva traslazione del corpo dal cimitero della parrocchia Sacro Cuore in Partinico dove si trova sino ad oggi; il 18 febbraio 1989 fu proclamata "Venerabile" e infine "Beata" nel 2004 da Giovanni Paolo II nel contesto del "grande evento" a Loreto di tutta l'Azione Cattolica.