Progetto di ferrovia Subappennina
La Ferrovia Fabriano-Pergola-Urbino-Auditore-San Leo-Santarcangelo di Romagna o Ferrovia Subappennina è una lunga ferrovia italiana in parte in esercizio (tra Fabriano e Pergola), in parte dismessa (tra Pergola e Urbino), in parte non completata (tra Urbino e Auditore e tra San Leo e Santarcangelo di Romagna) e in parte incompiuta (tra Auditore e San Leo).
Storia
Questa ferrovia dalla storia complessa e travagliata rientra in un più ampio piano che prevedeva la costruzione di una linea dalle caratteristiche favorevoli che potesse fungere da alternativa militare alla linea costiera adriatica ritenuta troppo esposta alle eventuali flotte marine avverse e quindi militarmente insicura. Il piano prevedeva la costruzione di una ferrovia Supappennina che corresse parallela alla linea adriatica ma al riparo dal tiro delle navi nemiche. Era pertanto ritenuto urgente costruire una ferrovia a ridosso degli appennini (e da questi protetta) che fungesse da alternativa alle linee esistenti. Un progetto che per la valenza si equiparava alle appena terminate dorsali tirrenica e adriatica e alla Firenze-Roma (l'attuale linea lenta).
Alcune sezioni di questa grandiosa opera ferroviaria vennero effettivamente costruite e tra queste priorità ebbe quella tra Fabriano e Sant'Arcangelo di Romagna che era vista come indispensabile alternativa militare nei collegamenti tra l'italia centrale e la pianura padana. La linea era inserita in quelle previste dalla Legge 29 Luglio 1879. Con successivi interventi legislativi furono reperite le ingenti risorse economiche per la costruzione della linea che era caldeggiata anche dal Ministero della Guerra.
Così il tratto di 32 Km tra Fabriano e Pergola fu completato il 28 aprile 1895 mentre la successiva sezione di km 48 fino a Urbino fu inaugurata il 20 settembre 1898. La linea venne inserita tra quelle della Rete Adriatica ed esercitata fino al 1905 (data di passaggio alle Ferrovie dello Stato) dalla Società Ferrovie Meridionali.
Delle sezione (terminale) di 23 Km della linea tra San Leo e Sant'Arcangelo venne approvato il progetto con DM 10 agosto 1908 n.3214 e i relativi lavori cominciarono nel 1909. Lo scoppio della prima guerra mondiale nel frattempo aveva confermato i dubbi sulla vulnerabilità della linea adriatica e i lavori della ferrovia ripreso nuovo slancio con l'inizio della costruzione della sezione di 15 Km tra Urbino e Auditore.
Terminata la guerra i lavori di costruzione tornarono a fermarsi sia per le modificate esigenze militari determinate dalla nascente importanza dell'aviazione, sia perchè le zone attraversate non sembravano offrire le garanzie economiche per la sopravvivenza futura della linea. Nel 1932-1933 i lavori furono sospesi quando i summenzionati due tratti erano pressochè terminati, mentre la sezione tra Auditore e San Leo era stata solamente tracciata. Sulla tratta attivata il traffico risultava assai scarso e per questo l'amministrazione ferroviaria decise di sperimentarvi con successo dei sistemi di gestione della circolazione che portarssero alla riduzione dei costi per cui già dal 1927 fu introdotta l'esercizio con Dirigente Unico. I buoni risultati ottenuti su questa ferrovia determinarono l'ampio utilizzo in Italia di tale tipo di gestione della circolazione.
Nel 1942 la linea fu raggiunta nella stazione di Fermignano da quella proveniente da Fano, ma pochi anni dopo il futuro di questa ferrovia fu segnato indelebilmente dal passaggio del fronte della seconda guerra mondiale. I tedeschi in ritirata minarono la linea in modo sistematico su tutto il percorso (anche nelle tratta non completate) causando la sospensione del servizio.
Al termine del conflitto solo la sezione tra Fabriano e Pergola fu riattivata il 20 maggio 1947 mentre le rimanenti tratte vennero abbandonate. Nel 1948 il tratto fra le stazioni di Pietracuta e Torello (tra S.Leo e Santarcangelo) fu riutilizzato per la ricostruzione in variante della Ferrovia Rimini-Novafeltria, che fu poi chiusa nel 1960. Il 2 febbario 1956 fu infine riattivato il breve tronco tra Fermignano e Urbino utilizzato come collegamento tra Urbino e Pesaro (via Fano) chiuso successivamente il 1 febbraio 1987.
Situazione attuale
- Tratta Fabriano-Pergola: in servizio ;
- Tratto Pergola - Fermignano: la linea è stata completamente smantellata, in alcuni casi la sede ferroviaria è stata utilizzata per l'allargamento o la costruzione di strade statali o provinciali. In alcuni brevissimi tratti (ad esempio in uscita da Fermignano) il tracciato è stato recuperato come pista ciclopedonale. Sopravvivono alcuni edifici, spesso riutilizzati per gli scopi più diversi.
- Tratta Fermignano Urbino: la linea è ancora presente, sebbene in stato di abbandono, chiusa al traffico ferroviario. Sopravvivono gli edifici (stazioni, caselli, ecc.), in alcuni casi riutilizzati per gli scopi più diversi. Vicino ad Urbino è stato rimosso un breve tratto di ferrovia per consentire la costruzione del tunnel stradale della nuova strada per Urbino, ma ne è stato imposto il ripristino a conclusione dei lavori.
- Tratta Urbino - Auditore (Casinina): questo breve tratto della linea è stato completamente smantellato; rimangono ancora alcune vestigia (in particolare fra Schieti e Casinina) come alcuni fabbricati viaggiatori, magazzini merci, gallerie e viadotti (ponti ad arco).
- Tratta San Leo-Santarcangelo di Romagna : questo tratto della linea che fu costruito è stato completamente smantellato; esistono a tutt'oggi (2008) i fabbricati (FV e MM) della stazione di S. Leo presso la località Pietramaura, i fabbricati della stazione di Pietracuta (FV presso l'omonima frazione del comune di S. Leo), i fabbricati della stazione di Verrucchio (FV), i fabbricati della stazione di Poggio Berni (FV) e la quasi totalità dei caselli; per quanto riguarda la sede essa è chiaramente identificabile lungo tutto il percorso (anche con immagini dall'alto come con servizi online tipo Google Maps); in particolare nel tratto tra Pietracuta e Verrucchio essa è stata trasformata nella sede della SP 258 R.