Alpini
Gli Alpini sono una specialità dell'Arma di fanteria dell'esercito italiano.
Alpini | |
---|---|
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |



Cenni storici
Origini del corpo
Le origini degli Alpini sono molto antiche: nel corso dei secoli gli abitanti delle Alpi si sono sempre dimostrati soldati fieri e forti, strenui difensori della loro terra, ne sono esempio le Legioni Alpine nell'Antica Roma, i Cimbri dell'Altopiano dei Sette Comuni, le Milizie Valdesi, le Milizie di Autodifesa nelle valli del Trentino, del Cadore e del Friuli. Queste ed altre formazioni vengono considerate come i precursori degli odierni Alpini.
La nascita del Corpo avviene però soltanto nel 1872: completato il processo di unità nazionale, il Regno d'Italia si trovava ad affrontare il problema della difesa dei propri confini terrestri, che coincidevano quasi interamente con l'arco alpino.
Il capitano Giuseppe Perrucchetti, considerato il "padre degli Alpini", propose di affidare la difesa dei valichi di montagna a soldati reclutati sul luogo, che avrebbero permesso un'efficace difesa grazie alla conoscenza perfetta della zona d'impiego. La proposta fu accolta e così il 15 ottobre 1872 furono create, attraverso il Regio Decreto n. 1056, le prime 15 Compagnie Alpine, ciascuna composta da uomini provenienti dalla stessa vallata.
Il reclutamento locale, oltre a fornire uomini già abituati alla dura vita in montagna, era un forte elemento di coesione, che determinò fin da allora l'elevato spirito di corpo delle Truppe Alpine.
Le dimensioni del Corpo degli Alpini crebbero ben presto, tanto che nel 1873 le Compagnie furono portate a 24 ripartite in 7 Reparti Alpini, nel 1875 furono costituiti 10 Battaglioni per un totale di 36 Compagnie, mentre nel 1882 furono costituiti i primi 6 Reggimenti (su 3/4 Battaglioni), che divennero 7 nel 1887 e 8 nel 1910.
Nel 1887 nascono le prime 5 batterie dell'Artiglieria da Montagna, specialità di Artiglieria in grado di operare in alta montagna per fornire l'adeguato supporto di fuoco agli Alpini.
Nati per la difesa delle Alpi, gli Alpini ebbero il loro battesimo di fuoco ad Adua in Africa, durante la Campagna d'Eritrea del 1887-88. Negli anni seguenti gli Alpini furono ancora impiegati in terra d'Africa in occasione della II Campagna d'Eritrea del 1896-97 e della Guerra di Libia del 1911, dando prova di valore e di non comune capacità di adattamento.
Il 13 novembre 1902, dopo un periodo di sperimentazione nel 3º reggimento, gli alpini vennero dotati degli sci.
I Guerra Mondiale
Durante la Grande Guerra del 1915-18 le Truppe Alpine raggiunsero il loro massimo sviluppo, arrivando a contare ben 88 Battaglioni per un totale dei 274 Compagnie e 67 Gruppi di Artiglieria da Montagna per totali 175 Batterie.
Il 24 maggio 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia, gli alpini occuparono lo stesso giorno i più importanti ed impervi punti, dal passo dello Stelvio, alle alpi Giuglie, passando per il Passo del Tonale, e il monte Pasubio. parteciparono alle più cruente battaglie, come la battaglia dell'Ortigara, con la conquista del monte Ortigara, la disfatta di Caporetto, fino alla controffensiva del generale Armando Diaz, che portò alla sanguinosa vittoria.
Gli Alpini furono i protagonisti di un conflitto che si combatté quasi interamente sulle Alpi, e su tutti i fronti, dai ghiacciai dell'Adamello alle crode dolomitiche, dal Carso al Monte Grappa, dagli Altipiani al Piave, dimostrarono il loro valore, come testimoniano gli oltre 35.000 caduti e 85.000 feriti.
Negli anni '30 la difesa dei confini fu attribuita al nuovo corpo della Guardia alla Frontiera, mentre per gli Alpini fu previsto l'impiego ovunque ve ne fosse necessità, anche in azioni offensive e al di fuori del teatro alpino: a tale scopo nel 1934 furono costituite le Divisioni Alpine "Taurinense", "Tridentina", "Julia" e "Cuneense", cui si aggiunse la "Pusteria" nel 1935. Ogni Divisione aveva in organico anche unità del Genio militare e dei Servizi Logistici: nacquero così i supporti delle Truppe Alpine, che si affiancarono agli Alpini e all'Artiglieria da Montagna.
Nel 1934 viene costituita ad Aosta la Scuola Militare Centrale di Alpinismo, per provvedere all'addestramento sci-alpinistico dei quadri delle Truppe Alpine. La Scuola diverrà ben presto un polo di eccellenza in campo sportivo e sci-alpinistico, tanto da essere considerata "università della montagna".
Gli anni 1935-36 videro gli Alpini ancora impegnati in Africa e precisamente in Etiopia, sbarcando a Massaua, dove la divisione Pusteria partecipò alle operazioni per la conquista dell'Impero, con le battaglie dell'Amba Aradam, dell'Amba Alagi e di Mai Ceu. Unità alpine parteciparono anche alla Guerra di Spagna, vestendo l'uniforme del Tercio Etranjero.
II Guerra Mondiale
La seconda Guerra Mondiale vide gli Alpini impegnati inizialmente sul Fronte Alpino Occidentale, quindi le Divisioni "Cuneense", "Tridentina" e "Pusteria" furono spostate sul Fronte Greco-Albanese dove era già presente la "Julia". Nel 1942 fu inviato sul Fronte Russo un Corpo d'Armata Alpino (CSIR), composto dalle Divisione "Cuneense", "Tridentina" e "Julia". Dopo aver partecipato alla difesa del Don, il Corpo d'Armata Alpino, circondato dall'Armata Rossa, fu costretto a ripiegare con una lunghissima marcia tra le gelide pianure russe ed aprirsi la strada con epici combattimenti, tra cui la più note è la Battaglia di Nikolaevka.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 troviamo unità alpine su entrambi gli schieramenti contrapposti. Nella RSI fu costituita la "Divisione Monterosa" cui si aggiunsero altre unità alpine inquadrate nella "Divisione Littorio" o autonome. Nel Regio Esercito le Penne Nere erano rappresentate dai Battaglioni "Piemonte" e "L'Aquila". Numerosi furono anche gli alpini che confluirono nelle formazioni partigiane.
Dopo guerra
Nel dopoguerra l'adesione dell'Italia alla NATO diede il via alla ricostituzione dell'Esercito. Le Truppe Alpine furono portate a cinque Brigate:
- "Taurinense", di stanza in Piemonte con il comando a Torino ed i reparti in Val Chisone, Val Susa e nel Cuneese; bacino di reclutamento in Piemonte, Valle d'Aosta e nelle zone appenniniche della Liguria e della Toscana;
- "Orobica", di stanza nell'Alto Adige occidentale, con il comando a Merano ed i reparti in Val Venosta e Valle Isarco; bacino di reclutamento in Lombardia;
- "Tridentina", di stanza in Alto Adige orientale, con il comando a Bressanone ed i reparti in Val Pusteria e Valle Isarco; bacino di reclutamento in Alto Adige, in Trentino e nella provincia di Verona;
- "Cadore", di stanza in Veneto con il comando a Belluno ed i reparti nel Cadore; bacino di reclutamento nelle provincie di Belluno e di Vicenza e nelle zone appenniniche dell'Emilia Romagna;
- "Julia", di stanza in Friuli con il comando a Udine ed i reparti in Carnia (un battaglione distaccato in Abruzzo); bacino di reclutamento nella provincia di Treviso, in Friuli Venezia Giulia e in Abruzzo.
Nel 1948 viene ricostituita la Scuola Militare Alpina di Aosta. La Guardia alla Frontiera fu assorbita dalle Truppe Alpine, dando vita alla specialità degli Alpini d'Arresto. Negli anni '50 nacquero gli Alpini Paracadutisti, specialità nella specialità, che tuttora rappresentano l'élite delle truppe alpine. Altra novità fu l'istituzione dei CAR, centri addestramento reclute, per la formazione iniziale delle reclute di leva.
Le Brigate Alpine erano riunite nel IV Corpo d'Armata Alpino, che comprendeva anche unità di supporto di Cavalleria, Artiglieria, Genio militare, Trasmissioni, Aviazione Leggera e Servizi. Compito del IV Corpo d'Armata era la difesa del settore alpino nord-orientale in caso di un attacco sferrato dalle forze del Patto di Varsavia. Dalle Truppe Alpine era inoltre tratto il Contingente "Cuneense", che costituiva la componente italiana assegnata alla AMF (Forza Mobile Alleata) della NATO.
Nei primi anni '90, con il venire meno della minaccia sovietica, venne avviato il processo di ristrutturazione dell'Esercito, che comportò per le Truppe Alpine la soppressione di gloriosi reparti, tra i quali anche le Brigate "Orobica" e "Cadore". Nel 1997 il IV Corpo d'Armata Alpino fu trasformato in Comando Truppe Alpine, su tre Brigate ("Taurinense", "Tridentina"
e "Julia"), che divennero due nel 2002 in seguito alla soppressione della "Tridentina".
A partire dagli anni '90 inizia l'impegno delle Truppe Alpine nelle missioni internazionali: Mozambico, Albania, Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Libano sono i principali teatri che hanno visto operare le Penne Nere. Se da un lato ciò ha permesso di apprezzare gli Alpini a livello internazionale, dall'altro ha comportato la riduzione dell'addestramento prettamente alpino.
Il 7 settembre 1993 presso la caserma D'Angelo di Belluno, vennero venduti all'asta per ordine del Ministero della Difesa, gli ultimi 24 muli in forza agli alpini.[1]
Un ulteriore snaturamento delle Truppe Alpine si è avuto con l'abolizione della leva obbligatoria, avvenuta nel 2005, che ha determinato la fine del reclutamento regionale, storico elemento di coesione delle Penne Nere.
Motto degli alpini
Di qui non si passa. Questo è il motto tradizionale degli Alpini. La sua creazione è dovuta al generale Luigi Pelloux che nel 1888, ad una cena di ufficiali alpini a Roma, disse:
.
Questo motto fu largamente utilizzato, soprattutto durante la prima guerra mondiale, nei combattimenti in alta montagna, e poi durante la difesa lungo le rive del Piave.
Struttura attuale
Le Truppe Alpine sono una specialità pluriarma, in quanto riuniscono reparti appartenenti alle varie Armi e Corpi dell'Esercito: Fanteria, Artiglieria, Genio, Trasmissioni, Trasporti e Materiali, Corpi Logistici. Quasi tutti i reparti alpini fanno oggi capo al Comando Truppe Alpine (COMALP), un comando a livello Corpo d'Armata (erede del 4º C.A. Alpino) con sede a Bolzano. Da COMALP dipendono:
- le due Brigate Alpine: la "Taurinense" con il comando a Torino ed i reparti in Piemonte e Abruzzo e la "Julia" con il comando a Udine ed i reparti in Trentino-Alto Adige, in Veneto e in Friuli. Le due Brigate hanno struttura analoga, disponendo ciascuna di un Reparto Comando e Supporti Tattici, tre reggimenti di Fanteria Alpina, un reggimento di Artiglieria da Montagna ed un reggimento del Genio. La "Taurinense" ha anche un reggimento di Cavalleria (non alpino). La "Taurinense" è stata una delle prime unità dell'Esercito su base volontaria ed ha maturato una pluriennale esperienza nelle missioni internazionale. La "Julia" è invece l'unità dove sono più vive le tradizioni alpine, essendo stata alimentata (come la disciolta "Tridentina") prevalentemente da leva e poi VFA. Con il passaggio al reclutamento solo volontario la differenza è oggi pressoché scomparsa ed entrambe le Brigate sono impiegate in missione all'estero.
- il Centro Addestramento Alpino di Aosta: erede della Scuola Militare Alpina è l'istituto preposto all'addestramento in campo sci-alpinistico dei quadri delle Truppe Alpine, nonché del personale di altre Armi e Forze Armate, italiane o straniere. Svolge inoltre attività agonistica di alto livello con il proprio reparto di atleti.
- i Supporti, notevolmente ridimensionati rispetto al passato, sono oggi costituiti dal Reparto Comando a Bolzano, che assicura il supporto logistico al COMALP; dal 6º Reggimento Alpini, di stanza in Val Pusteria con il compito di controllare e gestire le aree addestrative della zona; dal 4º Reggimento Alpini Paracadutisti, unità d'élite delle Truppe Alpine utilizzata per operazioni speciali.
Vi sono infine tre Reggimenti di supporto (uno di artiglieria, uno delle trasmissioni e uno logistico), un tempo inquadrati in grandi unità alpine ma ora posti alle dipendenze di altri comandi. Questi reparti rimangono comunque Truppe Alpine a tutti gli effetti, tanto che conservano fisionomia, nome, tradizioni e soprattutto il cappello alpino.
Le Unità
Comando Truppe Alpine
- Reparto Comando del Comando Truppe Alpine
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni, Cp. Trasporti
- motto: -
- sede: Bolzano
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni, Cp. Trasporti
- 4º Reggimento Alpini Paracadutisti
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni, Btg. Alpini Paracadutisti "Monte Cervino"
- motto: In adversa ultra adversa
- sede: Bolzano
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni, Btg. Alpini Paracadutisti "Monte Cervino"
- 6º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Bassano"
- motto: Più salgo, più valgo
- sede: Brunico (BZ), San Candido (BZ) e Dobbiaco (BZ)
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Bassano"
- Centro Addestramento Alpino
- organico: CCSL, Btg. Logistico "Aosta", Rep. Attività Sportive
- motto: Ardisci e credi
- sede: Aosta, La Thuile (AO) e Courmayeur (AO)
- organico: CCSL, Btg. Logistico "Aosta", Rep. Attività Sportive
- Brigata Taurinense di Torino (TO)
- Reparto Comando e Supporti Tattici "Taurinense"
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni
- motto: Y bona a fe tut
- sede: Torino
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni
- 2º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Saluzzo"
- motto: Vigilantes
- sede: Cuneo
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Saluzzo"
- 3º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Susa"
- motto: Altius tendo
- sede: Pinerolo (TO)
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Susa"
- 9º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "L'Aquila"
- motto: Ad ardua super Alpes Patria vocat
- sede: L'Aquila
- organico: CCSL, Btg. Alpini "L'Aquila"
- 1º Reggimento "Nizza Cavalleria"
- organico: SCSL, 1º Gr. Sqd. Cavalleria Blindata
- motto: Nicaea fidelis
- sede: Pinerolo (TO)
- organico: SCSL, 1º Gr. Sqd. Cavalleria Blindata
- 1º Reggimento Artiglieria Terrestre (da Montagna)
- organico: BCSL, 40ª Btr. Saoc, Gr. Artiglieria da Montagna "Aosta"
- motto: Nulla via invia
- sede: Fossano (CN)
- organico: BCSL, 40ª Btr. Saoc, Gr. Artiglieria da Montagna "Aosta"
- 32º Reggimento Genio Guastatori
- organico: CCSL, 30º Btg. Genio Guastatori
- motto: Usque ad finem
- sede: Torino
- organico: CCSL, 30º Btg. Genio Guastatori
- Reparto Comando e Supporti Tattici "Taurinense"
- Brigata Julia di Udine (UD)
- Reparto Comando e Supporti Tattici "Julia"
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni
- motto: -
- sede: Udine
- organico: CCSL, Cp. Trasmissioni
- 5º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Morbegno"
- motto: Nec videar dum sim
- sede: Vipiteno (BZ)
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Morbegno"
- 7º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Feltre"
- motto: Ad excelsa tendo
- sede: Belluno
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Feltre"
- 8º Reggimento Alpini
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Tolmezzo"
- motto: O là... o rompi
- sede: Cividale (UD) e Venzone (UD)
- organico: CCSL, Btg. Alpini "Tolmezzo"
- 3º Reggimento Artiglieria Terrestre (da Montagna)
- organico: BCSL, 24ª Btr. Saoc, Gr. Artiglieria da Montagna "Conegliano"
- motto: Nobis incedentibus rupes ruunt
- sede: Tolmezzo (UD)
- organico: BCSL, 24ª Btr. Saoc, Gr. Artiglieria da Montagna "Conegliano"
- 2º Reggimento Genio Guastatori
- organico: CCSL, Btg. Genio Guastatori "Iseo"
- motto: Per omnia asperrima
- sede: Trento
- organico: CCSL, Btg. Genio Guastatori "Iseo"
- Reparto Comando e Supporti Tattici "Julia"
- Comando Divisione Tridentina
- motto: Avanti!
- sede: Bressanone
- motto: Avanti!
Unità alpine inquadrate in altri comandi
- 2º Reggimento Artiglieria Terrestre (Alpina) "Vicenza"
- organico: BCSL, 21ª Btr. Saoc, 1º Gr. Artiglieria Alpina
- motto: Per ardua ardens
- sede: Trento
- dipendenza: Brigata Artiglieria (Portogruaro)
- organico: BCSL, 21ª Btr. Saoc, 1º Gr. Artiglieria Alpina
- 2º Reggimento Trasmissioni
- organico: CCSL, Btg. Trasmissioni "Gardena", Btg. Trasmissioni "Pordoi"
- motto: Sempre in più vasti spazi
- sede: Bolzano
- dipendenza: Brigata Trasmissioni (Anzio)
- organico: CCSL, Btg. Trasmissioni "Gardena", Btg. Trasmissioni "Pordoi"
- 24º Reggimento di Manovra
- organico: CCSL, Btg. Mantenimento, Btg. Rifornimenti, Rep. Sanità
- motto: Con tecnica e tenacia ovunque
- sede: Merano (BZ)
- dipendenza: Brigata Logistica (Treviso)
- organico: CCSL, Btg. Mantenimento, Btg. Rifornimenti, Rep. Sanità
-
Gli alpini alla parata del 2 giugno 2006
-
Alpini del 9º Reggimento
-
Alpini del 9º Reggimento
Il cappello
Il cappello è l'elemento più rappresentativo degli alpini. È composto da molti elementi atti a rappresentare il grado, il battaglione, il reggimento e la specialità di appartenenza.
La penna
Lunga circa 25-30 cm, è portata sul lato sinistro del cappello, leggermente inclinata all'indietro. E' di corvo, nera, per la truppa. Di aquila, marrone, per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori. Di oca, bianca, per gli ufficiali superiori e generali.
La nappina
È il dischetto in lana sul quale viene infilata la penna. In origine il colore della nappina distingueva i battaglioni all'interno di ciascun reggimento, per cui il I battaglione di ciascun reggimento aveva nappina bianca, il II rossa, il III verde e, qualora vi fosse un IV battaglione, azzurra. I colori erano quelli della bandiera italiana, più l'azzurro di casa savoia. In seguito si aggiunsero altre nappine con colori, numeri e sigle specifiche per le diverse specialità e reparti delle truppe alpine. Le nappine attualmente in uso sono le seguenti:
Fanteria alpina
- bianca: 5º Rgt. Alpini (Btg. Morbegno), 7º Rgt. Alpini (Btg. Feltre)
- rossa: 8º Rgt. Alpini (Btg. Tolmezzo), Centro Addestramento Alpino (Btg. Aosta)
- verde: 2º Rgt. Alpini (Btg. Saluzzo), 6º Rgt. Alpini (Btg. Bassano)
- azzurra: 3º Rgt. Alpini (Btg. Susa), 9º Rgt. Alpini (Btg. L'Aquila), personale fuori corpo
- azzurra, dischetto nero, "R" bianca: supporti reggimentali (CCSL reggimentali)
- azzurra, dischetto nero, "B" bianca: supporti di Brigata (RCST "Taurinense" e RCST "Julia")
- azzurra, dischetto nero, "CA" bianca: supporti di Corpo d'Armata: Reparto Comando Comalp e 4º Rgt. Alpini Paracadutisti
- blu: Centro Addestramento Alpino (escluso Btg. Aosta)
Artiglieria da montagna
- verde, ovale nero, nr. giallo: batterie obici, batterie saoc, batterie tst (il nr. corrisponde al nr. della batteria)
- verde, ovale nero, "CG" giallo: BCSL reggimentali (CG=comando gruppo, in quanto le btr. comando erano organiche al gruppo)
- verde, ovale nero senza sigle: personale fuori corpo
Genio, trasmissioni, servizi
- cremisi: genio (2º e 32º Rgt. G. Gua.) e trasmissioni (2º Rgt. Trasm.)
- viola: servizi logistici (24º Re.Ma.)
I marescialli, gli ufficiali inferiori e superiori portano la nappina in metallo dorato. Gli ufficiali generali portano la nappina in metallo argentato.
Il grado
Sul cappello alpino i gradi sono portati sul lato sinistro, in corrispondenza della penna e nappina, sottoforma di galloni:
- generale di corpo d'armata: gallone argentato con 3 stellette
- generale di divisione: gallone argentato con 2 stellette
- generale di brigata: gallone argentato con 1 stelletta
- colonnello: 1 grosso gallone e 3 galloncini dorati a V rovesciata (fondo robbio per i colonnelli comandanti)
- tenente colonnello: 1 grosso gallone e 2 galloncini dorati a V rovesciata
- maggiore: 1 grosso gallone e 1 galloncino dorati a V rovesciata
- capitano: 3 galloni dorati a V rovesciata
- tenente: 2 galloni dorati a V rovesciata
- sottotenente: 1 gallone dorato a V rovesciata
- 1º maresciallo "luogotenente": 1 gallone dorato screziato di nero a V rovesciata, su fondo rosso, e 1 stelletta
- 1º maresciallo: 1 gallone dorato screziato di nero a V rovesciata, su fondo rosso
- maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo: 1 gallone dorato screziato di nero a V rovesciata
- sergenti e truppa: nessun distintivo di grado
Il fregio
Viene portato sulla parte frontale del cappello e contraddistingue la specialità d'appartenenza:
- ufficiali generali: aquila con serto di alloro e scudetto con la sigla RI al centro
- alpini: aquila, cornetta, fucili incrociati
- artiglieria da montagna: aquila, cornetta, cannoni incrociati
- genio pionieri: aquila, cornetta, ascie incrociate
- genio guastatori: aquila, cornetta, gladio, granata infuocata e ascie incrociate
- trasmissioni: aquila, cornetta, antenna, saette e ascie incrociate
- trasporti e materiali: aquila e ingranaggio alato
- sanità (ufficiali medici): aquila, stella a cinque punte con croce rossa, bastoni di esculapio incrociati
- sanità (sottufficiali e truppa): aquila, stella a cinque punte con croce rossa
- amministrazione e commissariato: aquila, corona turrita, tondino viola e serto di alloro
La fattura del fregio cambia in base al grado
- filo metallico dorato o plastica dorata per ufficiali, sottufficiali, e militari di truppa in servizio permanente.
- plastica nera per la truppa a ferma prefissata.
CASTA
I CASTA sono i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine.
Le gare si svolgono in alta Val Pusteria, in Alto Adige, e precisamente nei comuni di Braies, Dobbiaco, Villabassa, San Candido e Sesto. Queste gare hanno lo scopo di verificare l'addestramento conseguito dai vari plotoni delle diverse unità ed inoltre di rafforzare le amicizie con le truppe alleate attraverso un sereno confronto.
Le nazioni che partecipano sono: Albania, Argentina, Austria, Bulgaria, Cile, Croazia, Finlandia, Federazione Russa, Francia, Germania, Kazakistan, Lettonia, Libano, Lituania, Macedonia, Montenegro, Regno Unito, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Svizzera, Ucraina e Ungheria.
Preghiera dell'Alpino
La preghiera, nella sua forma originale, è stata scritta dal Colonnello Gennaro Sora, allora comandante del battaglione Edolo (era l'Alpino che partecipò alla spedizione del Generale Nobile nelle isole Svalbard al Polo Nord) a sua madre il 4 luglio 1935 da Malga Pader in Val Venosta.
Salvaci, o Signore, dalla furia della tormenta, dall'impeto della valanga e fa che il nostro piede passi sicuro sulle creste vertiginose, sulle diritte pareti, sui crepacci insidiosi.
Fa che le nostre armi siano infallibili contro chiunque osi offendere la nostra Patria, i nostri diritti, la nostra gloriosa bandiera.
Proteggi, Signore, l'amato Sovrano, il nostro Duce, concedi sempre alle nostre armi il giusto premio della Vittoria.»
Ovviamente questa prima versione conteneva degli espliciti riferimenti al Duce e al re. Col tempo furono cancellati, infatti, il Vicario Generale Monsignor Giuseppe Trossi il 21 ottobre 1949, sotto consiglio del Cappellano Militare del 4º Reggimento Alpini, don Pietro Solero, comunicò il testo rivisto e adattato della preghiera, aggiungendo lo specifico riferimento alla Madonna degli Alpini, richiesto dal cappellano. Questa preghiera doveva essere quindi recitata in sostituzione della Preghiera del Soldato al termine di ogni Santa Messa di precetto.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall'impeto della valanga: fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose, sulle diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi: rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra millenaria civiltà cristiana.
E tu, Madre di Dio, candida più della neve, Tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza ed ogni sacrificio di tutti gli Alpini caduti, Tu che conosci e raccogli ogni anelito ed ogni speranza di tutti gli Alpini vivi ed in armi,
Tu benedici e proteggi i nostri Reggimenti, i nostri Battaglioni, Gruppi, Compagnie e Batterie. Amen»
Nuovamente nel 1972 il cappellano militare capo del Servizio di Assistenza Spirituale del 4º Corpo D'armata Alpino, Monsignor Pietro Parisio, previa auorizzazione del suo generale comandante il Monsignor Franco Parisio, ottenne dall'Arcivescovo Ordinario Militare, Monsignor Mario Schierano, alcune nuove piccole modifiche alla preghira, in modo da adattarla nel modo migliore agli Alpini delle nuove generazioni. Il testo ulteriormente leggermente modificato, e infine definitivamente approvato il 15 dicembre 1985.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall'impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, Tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio di tutti gli Alpini caduti, tu che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni e ai nostri Gruppi. Così sia.»
Attorno alla metà degli anni '90, il presidente dell'ANA Caprioli ottenne dal CDN la possibilità che la preghiera possa essere recitata nella sua forma del 1949 quando siano presenti soltanto soci iscritti all'ANA, o nella sua forma del 1985, alla presenza di reparti alpini alle armi.[2]
Inno degli Alpini
L'Inno degli Alpini, ovvero il Trentatrè - Valore Alpino è un inno, che deve il proprio nome, proprio perchè era il 33º pezzo nel repertorio delle fanfare alpine dei primi reparti. La sua vera origine viene però da un inno francese: Les Fiers Alpins, testo scritto da D'Estel, con la musica di Travè.
Altra spiegazione sull'origine del nome è che erano i passi che si avrebbero dovuto fare marciando normalmente contando il passo fatto sempre con il sinistro e sul quale doveva sempre essere dato qualsiasi ordine di marcia.
Una teoria meno riconosciuta vuole che il nome Trentatre, si attribuirebbe al suono dei primi quattro accordi della marcia stessa, che, vagamente, suonano come la parola «trentatrè»
Dai fidi tetti del villaggio
i bravi alpini son partiti,
mostran la forza ed il coraggio
della loro salda gioventù.
Sono dell'Alpe i bei cadetti;
nella robusta giovinezza
dai loro baldi e forti petti
spira un'indomita fierezza.
Oh valore alpin!
Difendi sempre la frontiera!
E là sul confin
tien sempre alta la bandiera.
Sentinella allerta
per il bel suol nostro italiano
dove amor sorride
e più benigno irradia il sol.
Là tra le selve ed i burroni
là, tra le nebbie fredde e il gelo
piantian con forza i lor picconi
ed il cammin sembra più lieve.
E quando il sole brucia e scalda
le cime e le profondità
il fiero alpin scruta e guarda
pronto a dare "il chi va là?"
Oh valore alpin...
Alpini famosi
Alpini divenuti famosi in servizio
Voci correlate
Altri progetti
- Wikinotizie contiene l'articolo Bomba in Afghanistan: morti 2 alpini italiani, 4 feriti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Alpini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alpini
Note
- ^ Tuttlio Vidulich, Storia degli ALpini, ed. Panorama 2002
- ^ http://www.ana.it/index.php?module=ContentExpress&func=display&ceid=125&meid=
Collegamenti esterni
- Comando Truppe Alpine
- Campionati sciistici Truppe Alpine
- Associazione Nazionale Alpini
- SMALP.it - Sito non ufficiale dedicato a chi ha frequentato o prestato servizio alla Scuola Militare Alpina di Aosta
- vecio.it - Sito dedicato alla storia degli Alpini
- brigatacadore.it - La storia della Brigata alpina e le origini dei suoi reparti
- (ES) Foto e breve storia degli Alpini
- Sito del Gruppo Alpini di Trento
- Gli Alpini sulle Dolomiti nella Grande Guerra