Movimento Studentesco (organizzazione)
Movimento Studentesco o MS o M.S. fu il nome di un'organizzazione extraparlamentare studentesca di sinistra, forte in molti atenei, particolarmente a Milano.


All'inizio degli anni Sessanta l'incremento del livello culturale e la maturazione della società permisero agli studenti medi ed universitari di chiedere delle riforme e di ottenere maggiore partecipazione alle decisioni che riguardavano le attività scolastiche. Il termine movimento studentesco, in senso lato, indica il vasto movimento nel settore degli studenti medi e universitari in Italia, attivo dai primi anni sessanta ad oggi. Esso tende a democratizzare le strutture della scuola e a migliorare la collaborazione tra scuola e società. Alterna periodi di attività incisiva a periodi di attività riflessiva.
All'interno di questo di vasto e variegato movimento si enuclearono dei specifici movimenti di durata e localizzazione e scopi definiti in modo specifico. Il termine Movimento Studentesco o MS, in senso specifico, indica una specifica struttura nata all'Università Statale di Milano e diffusasi nella maggior parte delle scuole milanesi e oltre.
In altre zone il Movimento studentesco assunse inizialmente una più ampia articolazione. A Brescia, per esempio, ebbe inizialmente una connotazione più unitaria. Nella prima metà degli anni '70 il MS Bresciano perse la componente di Lotta continua; solo successivamente la componente che si rifaceva alla FGCI si distaccò dall'MS, dopo un duro confronto, fondando con componenti più moderate il Movimento Democratico degli Studenti. Le parole d'ordine degli schieramenti contrapposti erano "gestione sociale" e "uso parziale alternativo".
L'evoluzione
La natura assembleare del Movimento Studentesco e il fatto di essere esposto ad un elevato ricambio delle persone militanti, connesso al piano di studi degli aderenti, in maggioranza studenti, resero sempre complessa la formazione delle attività e delle opinioni.
Ebbe come principali leader carismatici Mario Capanna destinato ad una lunga carriera politica e Salvatore Toscano come valore politico ideologico.
L'inizio
L'attività politica ufficiale iniziò all'inizio del 1968 e proseguì fino al 1976. La composizione iniziale era costituita da studenti della borghesia milanese di orientamento politico di sinistra e la sua impostazione ideologica era influenzata dai concetti leninisti e stalinisti di lotta di classe ed avanguardia rivoluzionaria.
Questa impostazione impose un atteggiamento prudente nei suoi confronti da parte dei movimenti della sinistra parlamentare.
In genere le sue linee di azione si basarono sulle assemblee, tendendo a rifiutare le impostazioni verticistiche, ma richiedendo la loro approvazione nelle assemblee studentesche. Concetti simili influenzarono anche la sua struttura organizzativa, molto più precisa e organizzata delle altre strutture spontanee cresciute nel periodo.
L'uscita dall'ambito universitario verso la società
Nei giorni 10-11 marzo 1968 il Movimento Studentesco tenne un dibattito all'Università statale di Milano. Ne conseguì la decisione di uscire dall'ambito studentesco per aprirsi ai problemi della società, in particolare del mondo del lavoro. Mantenne tuttavia una autonomia rispetto agli operai, ritenendo il proprio ruolo vicino ma esterno alla classe operaia, da influenzare senza esserne assorbiti.
Le divergenze interne
Il 15 gennaio 1971 il Movimento Studentesco tenne una assemblea presso l'aula magna della Università statale di Milano. Si presentarono due tesi in contrasto, una da parte di Mario Capanna, sostenuta da Salvatore Toscano, di tendenze riformiste ma legate al movimento operaio, e una da parte di Giuseppe Saracino, rappresentante dell'area liberal del movimento. L'assemblea terminò con una frattura tra le due tendenze. Il gruppo facente capo a Giuseppe Saracino presentò in realtà una mozione di astensione (mozione pepe) ispirata al pensiero di Rudi Dutschke e alla sua lunga marcia nelle istituzioni; la votazione si concluse con 445 astenuti, 220 favore e 1 contro.
Nel febbraio 1974, in seguito a una discussione, in parte riguardante la figura di Giuseppe Stalin, Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Liverani si dimisero dal gruppo dirigente, accelerando un processo di crisi. Alla guida del movimento rimasero Cafiero e Toscano.
Dopo un periodo di crisi e di dibattiti, il 1 febbraio 1976 il Movimento Studentesco trasformò in Movimento Lavoratori per il Socialismo, di cui Salvatore Toscano fu primo segretario. È un passo verso la trasformazione in partito e l'avvicinamento alla politica parlamentare, abbandonando la politica extraparlamentare.
A sua volta questo movimento si fonderà nel 1981 con il PdUP completando il passaggio nel campo parlamentare.
Avvenimenti particolari
Il 1 febbraio 1972 ci fu una grande manifestazione del Movimento Studentesco a Milano. Mario Capanna tenne un forte comizio conclusivo.
Il 23 gennaio 1973 davanti all'Università "Bocconi" di Milano, durante scontri tra forze dell'ordine e giovani della sinistra extraparlamentare, viene ferito gravemente con un colpo d'arma da fuoco il ventunenne Roberto Franceschi, militante del Movimento Studentesco; Franceschi morirà il 30 gennaio. Oggi c'è un monumento che ricorda Franceschi vicino il luogo nel quale è caduto.
Il 5 febbraio 1973 tre esponenti del movimento Studentesco, Mario Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Liverani, vengono arrestati per aver aggredito, il precedente 25 gennaio, Giuseppe Schiavinato, l'allora rettore dell'Università Statale di Milano.
Il 16 aprile 1975 viene assassinato a Piazza Cavour a Milano Claudio Varalli (16 anni)[1], militante del Movimento studentesco, da neofascisti di Avanguardia nazionale. Nei giorni successivi manifestazioni di protesta porteranno all'uccisione di altri giovani della sinistra extraparlamentare: il 17 aprile a Milano Giannino Zibecchi, docente di educazione fisica, verrà schiacciato da una jeep della polizia; il 18 aprile, a Firenze, un agente in borghese ucciderà, con un colpo di rivoltella, un militante del PCI, Rodolfo Boschi.
Il servizio d'ordine
Il Movimento disponeva di un forte servizio d'ordine, assai ben organizzato, i cui membri erano chiamati katanga o "katanghesi". Il servizio d'ordine aveva il compito di far rispettare ai cortei i limiti di percorso imposti dalla Questura o dalla Prefettura, di sorvegliare lo svolgersi delle manifestazioni, bloccando sul nascere eventuali azioni violente di qualche esagitato o difendendo i partecipanti ai cortei da aggressioni esterne. Frequenti erano gli scontri con gruppi di estrema destra, ma non mancarono occasioni di confronto fisico anche con forze di polizia o, con altri gruppi dell'estrema sinistra. Ripetuti gli scontri con gruppi violenti dell'Autonomia Operaia.
Esponenti
Esponenti del Movimento Studentesco furono:
- Mario Capanna
- Luca Cafiero
- Sergio Cofferati
- Alfonso Giani
- Fabio Guzzini
- Giuseppe Liverani
- Guido Malacrida
- Mario Martucci
- Rodolfo Mozilla detto "Rudi"
- Pierluigi Mutti
- Gino Strada
- Giuseppe Saracino conosciuto anche come "Popi"
- Salvatore Toscano
- Roberto Tumminelli "bobo"
Note
- ^ Secondo AA.VV., Storia d'Italia, DeAgostini, 1991, Varalli aveva 18 anni.
Varalli morì a 17 anni. Cfr.www.pernondimenticare.it
Bibliografia
- Capanna Mario, Movimento Studentesco, crescita politica e azione rivoluzionaria, Edizioni Sapere, Milano 1968
- Capanna Mario, Formidabili quegli anni, Rizzoli, Milano 1988
- Capanna Mario, Lettera a mio figlio sul Sessantotto, Rizzoli, Milano 1998
- Toscano Salvatore, A partire dal '68, Mazzotta, Milano 1978
- Tobagi, Walter, Storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, Milano, Sugar, 1970
- Il Sessantotto – La stagione dei movimenti (1960-1979), (1), a cura della redazione di 'Materiali per una nuova sinistra', Ed. Associate, 1988, pag. 229.
Voci correlate
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