Gela
Gela è un comune di 77.311 abitanti (fonte ISTAT, gennaio 2007), sulla costa meridionale della Sicilia; è, per numero di abitanti, il sesto comune siciliano (dopo Palermo, Catania, Messina, Siracusa e Marsala), la 71.ma città più grande d'Italia (Vedi Primi 100 comuni italiani per abitanti), nonché il maggior centro agricolo, industriale e commerciale della provincia di Caltanissetta. Da decenni i gelesi attendono l'istituzione della decima provincia siciliana con Gela capoluogo.
Toponimo
Gela è una città plurimillenaria che nel corso dei secoli ha cambiato più volte denominazione:
- Lindioi:è il nome del primo insediamento coloniale risalente al secolo VIII° a.C
- Ghelas: è il toponimo della gloriosa colonia dorica fondata nel 689 a. C. e distrutta definitivamente nel 288 a.C. Deriva dal nome indigeno del Gela che sfocia ad est e che significa probabilmente “vorticoso” o gelido
- Massa Ghelas: uno degli appellativi attribuito dai romani alla zona dell’antica Gela
- Colonnario: nome dato alla località perché caratterizzata dai ruderi dei templi
- Eraclea o Heraclea: nome del borgo arabo-medievale fondato prima dell’anno 1000 nella parte centrale della collina gelese
- Terranova (Terra nuova): denominazione della città fondata nel 1233 dal re Federico II di Svevia detta anche Eraclea (Registri Vaticani);
- Terranova di Sicilia: nel 1862 venne aggiunta la specificazione “di Sicilia” per differenziare questo dagli altri centri italiani col medesimo nome;
- Gela: il glorioso toponimo restituito nel 1927 alla città per ricordare i fasti dell’antica città classica.
Geografia
Il territorio di Gela è per metà pianeggiante e per metà collinare ed è compreso tra la fascia costiera meridionale e i territori di Butera, Mazzarino, Niscemi ed Acate. La costa, bassa e sabbiosa, presenta a tratti delle pareti e roccie di formazione argillosa o calcarea sempre precedute dall'arenile. Alle spalle della città si estende la seconda pianura dell'isola per estensione. Il Golfo di Gela, ampio e poco pronunziato, è il più vasto della Sicilia. Lungo la costa sono presenti tre formazioni collinari di un certo rilievo di cui le prime due sono quasi "gemelle": quella su cui sorge la città storica, quella di Montelunungo e quella di Manfria. La prima è quasi completamente invasa dalle costruzioni mentre le altre due soltanto parzialmente.
Idrografia
La Piana di Gela è attraversata da numerosi corsi d'acqua, quasi tutti a carattere torrentizio, ad esclusione del fiume Gela che nel suo tratto finale doveva essere navigabile. Questi sin dal periodo arabo, sono stati sfruttati per l'irrigazione dei campi con la creazione delle cosiddette "prese" (dighe). I corsi d'acqua che sfociano sulla costa gelese sono:
- il torrente Comunelli che nasce a nord di Butera, viene deviato nell'omonima diga e va a sfociare ad ovest di Manfria;
- il torrente Rabbito, che nasce nei pressi di Butera e sfocia nei pressi di Femmina Morta;
- il torrente Gattano, che nasce nei pressi di Butera e sfocia ad ovest del quartiere Macchitella;
- il torrente "Cavo di bonifica" che lambisce la piana sino alla periferia nord della città dove si interra per essere canalizzato verso il fiume Gela;
- il fiume Gela che sgorga nelle montagne a nord-ovest di Piazza Armerina, riceve numerosi affluenti lungo il suo corso (tra i quali il fiume Maroglio che a sua volta riceve le acque del torrente Cimia deviato nell'omonima diga) e va a sfociare ad est di Gela nei pressi della zona industriale. Il Gela è deviato in un grande bacino artificiale: la diga Disueri.
- il fiume Dirillo (confine provinciale con Ragusa) che ha origine nell'altopiano ibleo e dopo essere deviato nell'immensa diga Ragoleto e aver riempito il lago Biviere sfocia ad est di quest'ultimo.
Per quanto riguarda i laghi, l'unico naturale è il Biviere (riserva naturale) mentre sono stati creati a servizio della piana ben tre grandi bacini artificiali: la diga Comunelli, la diga Disueri e la diga Cimia. Gli ultimi due dal 2008 oltre ad essere sfrutatti per l'irrigazione lo sono anche per gli usi civili della città di Gela. Piccoli stagni ed acquitrini si formano inoltre alla foce dei torrenti e in località Piana del Signore.
Clima
La città e la corrispondente fascia costiera godono del tipico clima mediterraneo, con inverno piuttosto mite ed estate moderatamente calda. Le precipitazioni sono piuttosto scarse (circa 350 mm annui), in gran parte concentrate tra l'autunno e l'inverno e sono frequenti lunghi periodi di siccità estiva. Il territorio gelese è molto ventilato e risulta quello con il più alto tasso di giornate soleggiate in Europa.
Collegamenti e Trasporti
La città si raggiunge principalmente attraverso strade nazionali a scorrimento veloce o tramite ferrovie.
Collegamenti stradali
Gela occupa una posizione baricentrica rispetto a numerose trafficate strade statali siciliane. È attraversata dalla statale 115 che unisce Siracusa a Trapani attraverso Ragusa ed Agrigento. Inoltre si raggiunge da: Catania tramite la SS 417 di Caltagirone; da Enna e Piazza Armerina attraverso la SS 117 bis "nord-sud" (che dovrà collegarsi a Santo Stefano di Camastra); da Caltanissetta seguendo la SS 626 "della Valle del Salso" che sbocca sulla SS 115 Licata-Gela in contrada Burgio (Butera); da Riesi e Mazzarino prendendo la statale 190. Infine tramite strade provinciali è raggiungibile da: Niscemi, Scoglitti e Butera. Gela è capolinea della strada europea E45 ed è inoltre prevista come punto d'arrivo dell'autostrada A18 Messina-Siracusa-Gela. La Tangenziale cittadina è stata costruita soltanto per un breve tratto di circa 4 chilometri in contrada Farello e, nei progetti, dovrebbe baipassare la città evitando così il traffico e collegando meglio la zona est (porto e zona industriale) con quella occidentale (Manfria e Falconara) unendo le varie strade statali.
La città è collegata attraverso moderni servizi di autolinea a tutti i capoluoghi siciliani (ad esclusione di Trapani e Messina) e con le principali località delle province limitrofe e dell'hinterland. I collegamenti più assidui sono quelli con Catania, Palermo, Caltanissetta, Enna ed Agrigento. I capolinea della città, in assenza di una vera e propria stazione degli autobus, sono: il piazzale della stazione ferroviaria (attrezzato con pensiline e biglietteria); via Palazzi di fronte l'ingresso dell'Ospedale Vittorio Emanuele; viale Cortemaggiore nei pressi dei "muretti" (quartiere Macchitella). Qualche anno addietro è stata creata una stazione degli autobus in contrada Cantina Sociale ma, inutilizzata, è stata distrutta dai vandali.
Collegamenti ferroviari
Gela è dotata di una moderna e grande stazione ferroviaria raggiunta da treni regionali. È stazione intermedia della linea ad unico binario Canicattì-Modica (Caltanissetta-Siracusa) nonché stazione di punta della ferrovia Catania-Caltagirone-Gela. A causa della lentezza delle linee il mezzo ferroviario è poco utilizzato dai gelesi.
Collegamenti marittimi
Gela è dotata di ben due strutture portuali ed una terza risulta abbandonata da decenni (il pontile sbarcatoio): il porto-isola e il porto rifugio (rispettivamente porto mercantile e porto turistico-peschereccio). Il porto-isola è attrezzato per accogliere navi mercantili di grossa stazza e altre categorie di mezzi navali solamente in casi di emergenza con esplicita autorizzazione della locale Capitaneria di Porto. Il porto rifugio presenta un'imboccatura con fondali eccessivamente ridotti (meno di 2 metri) tanto da compromettere il traffico delle più piccole imbarcazioni. È comunque discretamente attrezzato per accogliere piccole imbarcazioni di passaggio (Cantiere navale). Negli ultimi anni è stato oggetto di investimenti pubblici e privati con la riqualificazione del molo e la creazione di numerosi pontili d'ormeggio privati incentivati dall'esponenziale crescita dei proprietari di barche da diporto. Un finanziamento del 1985 di ben 67 milioni di euro dovrebbe servire al suo ampliamento e al miglioramento dei servizi e delle attrezzature portuali.
Collegamenti aerei
Gli aeroporti più vicini alla città di Gela sono quello di Catania (110 km) e quello di Palermo (220 km). Quando verrà attivato l'aeroporto di Comiso (45 km) è probabile che parte dei viaggiatori gelesi troverà più conveniente utilizzare quest'ultimo.
E' in progetto da diverso tempo un'aeroporto da realizzare nella Piana di Gela, in contrada Ponte Olivo dove peraltro esiste già una pista aerea creata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il territorio è dotato di un'elipista (centro direzionale Enimed di contrada Ponte Olivo) e di un Campo di Volo in contrada Femmina Morta.
Trasporti urbani
Il servizio di trasporto urbano in città è gestito dall’AST (Azienda siciliana trasporti). La linea più frequentata è la n. 1 che collega la stazione ferroviaria al centro, Caposoprano (Ospedale) e Macchitella. I vari rioni cittadini sono poi raggiunti dalle cosiddette “navette” (12 linee), autobus di piccole dimensioni più adatti alle dimensioni delle arterie gelesi. Il collegamento con la frazione di Manfria è gestito da una ditta locale. Per le festività vengono istituite delle corse straordinarie per meglio collegare la città al centro e al cimitero extra-urbano di Farello. Nei mesi estivi alcuni autobus servono il Lungomare cittadino.
Storia
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Istruzione
Università
La città di Gela possiede un vasto bacino di studenti universitari che, per l'assenza di un Ateneo, sono distribuiti nei quattro poli universitari siciliani (Catania, Palermo, Enna e Messina) nonchè in tutto il resto d'Italia. La Provincia Regionale di Caltanissetta nel 2002 era riuscita ad attivare ben tre corsi di laurea (facoltà di Economia) con propria sezione distaccata a Gela dipendente dall'Università degli Studi di Catania. L'inziativa ha riscosso grande successo attirando studenti anche dalle province limitrofe ma nel 2007 il rettore dell'ateneo catanese ha decretato la chiusura del polo gelese a nuove iscrizioni. Altri progetti universitari nel territorio gelese non sono andati a buon fine. In città opera una sede dell'UNISU (Università telematica).
Università telematica delle scienze umane UniSu (Polo didattico di Gela)
- Facoltà di Economia e Commercio
- Facoltà di Scienze della Formazione
- Facoltà di Scienza Politiche
- Master
- Corsi di perfezionamento
Istruzione superiore
Rispetto al numero di abitanti, la città di Gela presenta un numero limitato di istituti di istruzione superiore. Da anni si attende infatti l'istituzione di nuovi indirizzi come: l'istituto tecnico agrario, il tecnico nautico, il Liceo Linguistico e quello Artistico nonchè un indirizzo moderno come quello di Tecnico Informatico. Gli indirizzi presnti attualmente nella città di Gela sono:
- Liceo Classico Statale “Eschilo”
- Liceo Scientifico Statale “Elio Vittorini”
- Istituto Tecnico Commerciale Statale “Luigi Sturzo”
- Istituto Tecnico Statale per Geometri “Ettore Majorana”
- Istituto Tecnico Industriale Statale per Chimici “Emanuele Morselli”
- Liceo Socio-psico-pedagogico “Dante Alighieri” (annesso all’istituto “Eschilo”).
- Istituto Tecnico Alberghiero “Luigi Sturzo” (annesso all’ITC)
- Istituto Tecnico per i Servizi Sociali (annesso all’Ist. Professionale).
- Istituto Professionale Statale
- Istituto Tecnico Turistico (annesso all’ITC)
- Liceo Musicale Comunale “Giuseppe Verdi”
- CNOS-FAP Centro di Formazione Salesiano – Sede di Gela
Urbanistica e monumenti
La città
Gela, dopo le tre aree metropolitane siciliane, è uno dei più estesi centri urbani siciliani. Il compatto tessuto urbano presenta un impianto a scacchiera di derivazione ippodamea che ricalca il sottostante impianto della polis greca. I nuovi quartieri residenziali sorti ad ovest della collina (Macchitella e Scavone) presentano invece lo schema urbano della “città-giardino”. La cittadina arabo-medievale di Eraclea (o Heraclea) costituì il primo nucleo urbano ad essere fondato dopo la distruzione greca del 282 a.C. Posizionata nella zona compresa tra il cimitero Monumentale e la chiesa di S. Giacomo Maggiore, pare che fosse dotata di numerose chiese e perfino di rete fognaria. Nel 1233 il re Federico II di Svevia decise di fondare sui ruderi della città greca un nuovo centro che sarebbe diventato punto di riferimento per l’economia circostante: Terranova. Il primo nucleo terranovese, di forma quadrata, presentava un’estensione di oltre 20 ettari, un possente sistema di fortificazioni con castello all’angolo sud-est ed un porto caricatore. Lo schema urbano si rifaceva a quello romano in quanto incentrato su due assi principali ortogonali (il corso e l’attuale via Marconi) che collegavano le quattro porte (più una quinta verso il mare) e dividevano la città in quattro rioni. Tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 Terranova vide raddoppiare la propria estensione, espandendosi verso ovest con uno schema urbano conforme al precedente e mura. Infatti il corso principale venne prolungato mentre l’asse nord-sud venne sostituito dall’attuale via Bresmes (già Marina). La città contava ben 22 chiese e perciò appariva dall’alto ricca di campanili e cupole, come emerge chiaramente dalle raffigurazioni dell’epoca. Sino al 1800 la città rimase dentro le mura. L’esigenza di nuove abitazioni portò all’espansione verso ovest con la creazione del “Borgo” e del “Rabatello”. Più tardi vennero creati i quartieri “Orto Buget” (sud-est), “Mulino a vento” (est) e “Stazione” (nord-est). Fino alla prima metà del ‘900 vennero creati ulteriori quartieri verso ovest (San Giacomo, Pignatelli, Loco Barone), verso sud (Bastione, Toselli e Ospizio Marino), lungo la via Nazionale (oggi G. Cascino), la via Verga e la via Tevere. A partire dagli anni ’60, in corrispondenza dell’attivazione del Petrolchimico, la città venne sconvolta da una disordinata e abnorme espansione urbana in tutte le direzioni che minacciò perfino la parte storica. I quartieri più grandi oggi sono: Caposoprano (zona occidentale della collina), Macchitella e Scavone, Fondo Iozza, villaggio Aldisio e la grande periferia abusiva di Margi e Settefarine (nord).
Al di fuori del centro urbano di una certa dimensione sono gli insediamenti urbani sulla costa occidentale compresa tra la collina di Montelungo e la foce del Comunelli, e la zona industriale col Petrolchimico e i due nuclei dell’Asi (Azienda di Sviluppo Industriale).
Archeologia
Gela è uno dei più importanti siti storici, archeologici e culturali del Mediterraneo, essendo stata tra VI° e V° secolo a.C. la maggiore città-stato siceliota e vantando un patrimonio unico al mondo. Infatti basta scavare qualche metro per trovare ruderi e reperti di ogni epoca e frequenti sono le interruzioni di lavori pubblici per tale motivo. In epoca medievale per l’edificazione della città vennero sfruttati i maestosi ruderi della polis, eliminando fra le altre cose numerosi templi e lunghi tratti delle possenti fortificazioni greche. Già durante il XVIII° sec. Terranova divenne meta dei tombaroli più famosi al mondo che, attirati dalla fama del sito, molto spesso compravano a basso prezzo un terreno, eseguivano le loro indagini (clandestine) per poi rivenderlo e fuggire via con reperti inestimabili che sistematicamente finivano nelle vetrine dei più prestigiosi musei del mondo. Lo stesso Evans fu a Terranova. Le prime indagini legali risalgono al 1900, le quali furono condotte dal celebre archeologo Paolo Orsi sotto incarico della Sovrintendenza di Siracusa. Egli individuò l’Athenaion presso l’Acropoli ed eseguì indagini sulla vastissima necropoli greca compresa tra l’Orto Pasqualello e il Cimitero Monumentale, dalla quale provengono alcune fra le più raffinate ceramiche al mondo classico. La grande stagione dell’archeologia gelese è comunque quella compresa tra il 1948 e tutti gli anni ’60 durante la quale ritornarono alla luce numerosissime e importantissime testimonianze greche ma non solo.
La città e il territorio sono costellati di siti archeologici che, nella maggioranza dei casi, sono stati esplorati e nuovamente interrati. Le zone oggi visitabili sono tre: Capo Soprano, l’Acropoli e il sito di Bosco Littorio. Presso il parco archeologico di Capo Soprano si ammira l’esempio meglio conservato al mondo di architettura militare greca: le fortificazioni greche (Mura Timoleontee) di Gela. Il tratto messo in luce (quasi 400 m.) risale al IV° secolo a.C. Dell’originario complesso sono ancora visibili: il basamento di un torrione d’avvistamento, le gradinate d’accesso ai camminamenti di ronda, l’impianto di scolo delle acque meteoriche, i possenti contrafforti della fiancata sud-est. Ma la particolarità che rende unico il monumento è il materiale utilizzato per la sua costruzione: grossi blocchi squadrati di pietra arenaria nella parte inferiore e uno spesso strato di mattoni d’argilla crudi o “cotti al sole” che si sono perfettamente conservati e necessitano di un’adeguata protezione dall’azione delle intemperie e del tempo. Sempre nel parco si possono visitare: due forni di epoca medievale, i ruderi di un accampamento militare e quelli di un vasto quartiere residenziale del IV° secolo a.C. Poco distante dal parco, alle spalle dell’ospedale Vittorio Emanuele, si trovano i resti del complesso delle Terme Ellenistiche (IV° secolo a.C.), l’impianto termale più antico finora scoperto in Italia. Questo era composto da una quarantina di vasche ed era dotato di un sofisticato impianto di riscaldamento sotterraneo e di scarico delle acque. Le terme andarono probabilmente distrutte in un incendio durante la distruzione del 282 a.C. Nella parte opposta della città, in località Mulino a Vento e adiacente alla sede del Museo Archeologico, si estendono gli scavi dell’Acropoli arcaica. La parte scavata rappresenta una minima porzione della città arcaica, estesa tra la foce del Gela e il vallone Pasqualello. Dalla passeggiata archeologica si ammirano verso nord ruderi di case, sacelli, botteghe e mura, con chiare tracce del sistema viario ippodameo (con la plateia e gli stenopoi). Verso nord si estendeva la zona sacra: oggi sono visibili solamente i basamenti di tre templi. Del più grande, il tempio C o Athenaion, è rimasta in piedi una colonna in stile dorico (alta quasi 8 m) che è uno dei simboli cittadini. A sud dell’Acropoli, all’interno del bosco littorio, è stato rimesso in luce e restaurato recentemente il complesso dell’Emporio Greco Arcaico (VII°-VI° secolo a.C.). Molto esteso e collocato nei pressi del sito portuale (foce del Gela), l’Emporio cittadino comprendeva officine, magazzini e botteghe, collegati anche qui attraverso un impianto a maglia ippodamea (scacchiera). Anche in quest’ultimo monumento è riscontrabile la particolare tecnica costruttiva a mattoni crudi. Numerosi altri siti sono chiusi al pubblico ma interessantissimi per lo storico e l’archeologo; tra questi si ricordano: il Tesmophorion di contrada Betlemme; il quartiere residenziale ellenistico della Stazione vecchia; i quartieri ellenistici di Capo Soprano (via Meli); la necropoli di Piano Notaro; il santuario di via Istria; la necropoli di Mànfria; la grandiosa villa ellenistica di via Romagnoli (predio Iacona). Gli scavi continuano anche all’interno dei tre siti archeologici aperti.
Musei
Gela è sede di uno dei musei più interessanti d’Italia per ciò che concerne l’arte greca, quella preistorica, la ceramica normanna (“tipo Gela”) e la numismatica antica: il Museo Archeologico Regionale di Gela sito in corso Vittorio Emanuele 1. Il Museo ha sede in un edificio razionalista del 1958, ampliato nel corso dei decenni. Nelle sue vetrine sono custoditi numerosi reperti preziosissimi, tra i quali: le antefisse di Sileno e di Gorgone, le ceramiche della collezione Navarra, i reperti recuperati nelle tre navi greche affondate nel V° secolo a.C. sulla costa gelese, i reperti scoperti nelle necropoli preistoriche e greche di Gela ed hinterland. Pezzi unici al mondo sono: le tre arule fittili scoperte presso il sito di bosco littorio e le quasi 1000 monete del Monetiere di Gela, il più ricco del mondo greco occidentale.
In attesa del ritorno della prima nave greca di Gela, dal 2003 in Inghilterra per il complesso lavoro di restauro che la sta interessando, è in corso di realizzazione a bosco littorio il Museo della Navigazione Antica che esporrà in maniera adeguata le tre navi greche gelesi, uniche al mondo anche per datazione, dimensioni, tecnica costruttiva e per l’eccezionale stato di conservazione. Da ricordare, infatti, che il Golfo di Gela è pieno di relitti antichi in quanto sede sin dall’antichità di intensi traffici commerciali e di grandi battaglie.
In città sono attivi altri piccoli musei di livello scolastico o amatoriale: il museo dell’arte contadina presso la scuola di 1° grado “Enrico Solito” e il museo mondiale della scarpa in miniatura.
Centro Storico
Il centro storico di Gela, seppur vittima della caotica espansione edilizia dell’ultimo cinquantennio, è ricchissimo di monumenti e testimonianze storiche. In piazza San Giacomo è esposto il portale con arco ogivale dell’antica chiesetta di S. Giacomo (XIV secolo). Lungo corso Aldisio prospetta il neoclassico Ex Convitto Pignatelli (1878).
A sud della Villa Garibaldi (1878) si trova la Chiesa dei Cappuccini, risalente al 1300 ma rimodulata e ampliata nel corso del 1900. Presenta un prospetto in stile neo-gotico e, al suo interno, un pregiato polittico in legno intarsiato. Tutt’attorno il centro storico federiciano e secentesco (1233-1578) sopravvivono le vestigia dell’antico sistema difensivo con tratti di mura, torrioni e porte incastonati nei prospetti delle moderne abitazioni. In particolare risultano interessanti: i tratti di mura cinquecentesche di via Matteotti angolo via Verga (ex carcere) e via Miramare con tre torrioni (di cui uno in via Colombo); il tratto duecentesco di viale Mediterraneo con il bastione di Porta Marina e almeno due torrioni; i ruderi del castello federiciano o palazzo ducale in piazza Calvario (coi ex granai); altri tratti di mura in via Porta Vittoria. In piazza Roma è sita la Chiesa del Carmine risalente al ‘700 che custodisce un crocifisso ligneo quattrocentesco ritenuto miracoloso dai gelesi. Sul corso Vittorio Emanuele, la via più elegante della città, si erge la Chiesa del Rosario (1796-1838) che esternamente presenta un’alta torre campanaria con cuspide maiolicata e tre bei portali, mentre l’interno si presenta in linee tardo-barocche. Nel cuore cittadino, piazza Umberto I°, spicca con la sua imponente ed elegante mole la Chiesa Madre (1766-1844), bellissimo esempio di neoclassico. Il prospetto è caratterizzato dai due ordini di colonne doriche e ioniche (due delle quali provenienti dall’Athenaion). Interessanti anche la torre campanaria e la cupola. L’elegante interno a schema basilicale con croce latina, conserva bei dipinti, tra cui: quello bizantino che ritrae la patrona Maria SS. dell’Alemanna, e poi il Transito di Maria e l’Assunzione della Madonna, opere rispettivamente di Deodato Guinaccia e del Tresca. Elementi degni di nota sono anche il prezioso altare principale in marmo policromo misto a vetro e il monumento funerario marmoreo al Mallia, opera di Filippo Pennino. Sotto la chiesa è stata scoperta la cripta trecentesca appartenente alla precedente chiesetta di S. Maria dè Platea.
Alle spalle della chiesa Madre è ubicato l’ex Monastero di clausura femminile con annessa chiesa di S. Benedetto (XV° secolo). Il complesso ha ospitato sino al 1969 l’Ospedale civile. La chiesa prima di essere parzialmente distrutta da un incendio conservava una stupenda cantoria lignea ornata d’oro zecchino e recante l’aquila sveva, stemma di Gela. Il Monastero è sorto sul sito di un antichissimo palazzo nobiliare di cui rimane un grande torrione con stemma nobiliare all’angolo sud-est. Accanto al moderno Palazzo di Città (1951), sorto dove un tempo vi era il convento quattrocentesco dei padri Francescani, c’è la chiesa di San Francesco d’Assisi (1659) che vanta nell’interno un ricchissimo soffitto a cassettoni lignei ornati d’oro zecchino e dipinti. Nella piazza S. Agostino, la più bella della città e un tempo ornata da ben cinque chiese d’epoche diverse, si possono oggi ammirare: la chiesa e il convento di S. Agostino (1439-1783); il Teatro Eschilo (1931); la chiesa di San Francesco di Paola con l’annesso convento dei padri Minimi poi divenuto Educatorio, entrambi in stile tardo-barocco. Lungo tutto il corso Vittorio Emanuele sono da notare i tanti palazzi nobiliari e signorili nei cui prospetti primeggia lo stile floreal o liberty, quello neoclassico e, nei pochi esempi rimasti, quello barocco. Infine, poco distante dal centro, si può visitare un esempio d’arte bizantina: la chiesetta di San Biagio (1099), la più antica rimasta in città.
Monumenti nei dintorni
Il territorio gelese oltre ad essere costellato di siti archeologici, lo è anche di torri, castelli e altri monumenti. In località Manfria, zona balneare della costa occidentale ad 8 km da Gela, sorge sulla cima dell’omonima collina, la torre d’avvistamento risalente al XVI° secolo e progettata da Camillo Camilliani.
Su uno sperone roccioso notabile dalla statale Gela-Catania si erge il Castelluccio di Gela, maniero risalente al XII° secolo e rimaneggiato nel 1230 e ancora dopo. Nelle vicinanze del Castelluccio si trovano in contrada Grotticelle due interessantissimi monumenti: la diga delle Grotticelle (XVI° secolo) che coi suoi contrafforti rappresenta la prima opera d’ingegneria idraulica in Sicilia; la Catacomba paleocristiana con tombe poste in un ambiente a raggiera scavato nella roccia calcarea di una grotta. Interessanti infine risultano i casali sparsi nelle zone adiacenti la città, come: quello dei Principi Pignatelli sulle rive del lago Biviere e quello dei Mattina presso il parco di Montelungo.
Architettura moderna
Gela viene spesso ricordata come uno dei centri dove si nota maggiormente il carattere abusivo dell’espansione edilizia. Ma è anche vero che, seppur in pochi casi, la città ha visto grandi interventi d’architettura moderna che la rendono un modello almeno nel contesto regionale. Fra questi sono sicuramente da sottolineare:
- il Palazzo di Città (1951) in stile razionalista opera di Salvatore Cardella;
- la Chiesa e la piazza S. Giacomo (1956) in stile razionalista e opera di Salvatore Cardella;
- il Museo Archeologico (1958) in stile razionalista progettato da Luigi Pasquarelli;
- il Lido La Conchiglia (1958) progettato da Filippo Trobia e grande esempio d’architettura balneare;
- il villaggio residenziale A.N.I.C. (1961-63) progettato da Marcello Nizzoli;
- il complesso parrocchiale San Giovanni Evangelista in Macchitella (1969) progettato Ignazio Gardella.
Interessanti anche alcune parrocchie cittadine, come San Domenico Savio (1951) ideata da Giuseppe Caronia al villaggio Aldisio e la razionalista S. Antonio di Padova (1989) a Caposoprano, e alcuni interventi recenti (il Palazzo di Giustizia e Palasport provinciale, entrambi in corso di completamento e progettati da un architetto gelese).
In progetto ci sono due grandi opere di riqualificazione: il Parco della Gorgone firmato da Enzo Mari per il quartiere abusivo di Settefarine e il progetto di recupero denominato "Una via, tre piazze a Gela" disegnato da Roberto Collovà e associati. Quest'ultimo progetto nasce da un concorso nazionale bandito dal Comune di Gela nel 1990 per il recupero di alcuni dei punti focali del centro storico cittadino
Biblioteche
La Biblioteca Comunale di Gela è una delle più ricche tra quelle minori della Sicilia. Vanta quasi 30.000 testi, fra i quali si distinguono oltre mille manoscritti risalenti al 1500 e al 1600. Essa è dotata di: aula informatica, spazio giornali e riviste, archivio (molto grande), sala lettura e conferenze. La sede è in via Butera angolo largo San Biagio.
Il Comune di Gela inoltre possiede un ricco Archivio storico che, a quanto pare, risulta chiuso al pubblico. In tale archivio sono contenuti interessanti pubblicazioni e ricerche riguardanti la millenaria storia della città.
Altre biblioteche ben fornite sono: quella del Liceo Ginnasio “Eschilo” e quella della scuola media “Ettore Romagnoli”, entrambe con testi anche ottocenteschi e novecenteschi.
Tradizioni religiose ed Eventi
Gela è una città ricca di manifestazioni religiose e folcloristiche che affondano le proprie radici nei secoli passati o addirittura nei millenni. Basti pensare al culto della Madonna di Betlemme che si rifà a quello di Kore e Demetra risalente all’epoca greca. Nonostante lo sconvolgimento apportato dalla recente industrializzazione della città, i gelesi seguono ancora oggi con grande partecipazione molte delle antiche feste tradizionali:
Festa della Madonna delle Grazie
E’ l’evento religioso più sentito dalla popolazione locale. Oltre che dalla consueta processione del simulacro ottocentesco per le vie della città alta, la festa è caratterizzata dalla processione a piedi nudi dei devoti, dalla sosta del simulacro per le offerte in denaro e preziosi e la tipica svestizione dei bimbi graziati dalla Madonna, dai grandi ceri inghirlandati portati a mano dai fedeli. L’evento si conclude col rientro del simulacro e i giochi pirotecnici a mare. Eventi collaterali sono il mercatino di via Mare e la cuccagna a mare o “iocu do palliantino” (gara). (2 luglio)
Settimana Santa (in particolare Venerdì Santo)
Gela assieme ad altre località siciliane presenta una delle più antiche e caratteristiche manifestazioni inerenti la Settimana Santa con particolar riguardo al Venerdì. Elemento tipico gelese è “u lamentu”, un triste canto dialettale eseguito da anziane donne e accompagnato dal suono di un tamburo nella quiete della via Crucis seguita da una moltitudine di fedeli. Nella tarda mattinata l’antico simulacro ligneo del Cristo viene posto sulla croce del Calvario dove rimane sino al tardo pomeriggio essendo venerato da migliaia e migliaia di fedeli che riempiono la piazza. Dunque viene sceso e posto nell’urna (in legno decorato d’oro zecchino). In processione rientra in Chiesa Madre. La Settimana Santa di Gela è unica per due motivi: la rappresentazione è tanto semplice da rievocare perfettamente la Passione di Cristo; ogni anno durante la giornata del venerdì Santo il cielo sopra la città diventa plumbeo come se piangesse assieme alla popolazione gelese. Seguire la Settimana Santa Gelese significa cogliere pienamente il significato più profondo della Pasqua e assistere ad una delle manifestazioni più partecipate, sentite e ricche di folclore in Sicilia.
Festa della Patrona Maria SS. dell’Alemanna
La festa patronale di Gela vanta origini antiche legate al ritrovamento della tavola bizantina raffigurante la Madonna dell’Alemanna da parte di un contadino nella zona della collinetta di Betlemme (dov’è un piccolo santuario meta di devoti). Oltre alla classica processione del dipinto (su fondo dorato) per le vie principali della città alta, la festività è caratterizzata da altri eventi tradizionali tra cui: la cuccagna a mare che chiude simbolicamente la stagione balneare gelese; “Sperone Arte” (rassegna d’artigianato e arte locale e non solo), tornei sportivi, concerti, il mercato di via Mare e concorsi artistici e fotografici. (8 settembre)
Festa di San Giuseppe
Altra festa particolarmente sentita dai gelesi è quella di San Giuseppe che viene festeggiata per ben due volte: il 19 marzo e la prima domenica di maggio. Nella prima occasione vengono organizzate le tradizionali “tavole di San Giuseppe”, grandi altari imbanditi con ogni bontà gastronomica frutto della questua iniziata dalla famiglia devota organizzatrice alcuni mesi prima. Questa festa è caratterizzata da un particolare rito che la rende unica nel panorama isolano: per ognuna delle numerose tavole organizzate in giro per la città vengono chiamati tre poverelli del quartiere per personificare i componenti della Sacra famiglia (Gesù, Giuseppe e Maria). Il giorno della ricorrenza, vestiti con candide tuniche e ghirlande di fiori sul capo, i tre accompagnati da una moltitudine di bambini che gridano “U patriarca! U patriarca!” raggiungono l’ingresso della casa decorato con palme bussando tre volte all’uscio e rispondendo al “cu è?” “semmu Gesù, Giuseppe e Maria!”. Allora con un grande applauso vengono accolti in casa e fatti sedere a tavola per godere delle mille bontà loro riservate, dopo aver digiunato nei giorni precedenti. Ai primi di maggio si tiene un’altra bella manifestazione in onore a San Giuseppe: “u iocu do iaddruzzu” (gioco del galletto o della pentolaccia) in piazza S. Agostino (antistante l’omonima chiesa dove viene venerato il santo). Il gioco consiste nel far traballare in mezzo alla piazza una corda da cui pende un vaso di terracotta contente un gallo vivo e che un poverello della città deve riuscire a rompere con un lungo bastone. Chi riuscirà a rompere il vaso prenderà con se il gallo per portandolo a casa per mangiarlo assieme ai propri familiari. Oggi, in seguito alle proteste degli ambientalisti, nel vaso vengono posti un pupazzo e altri doni. (19 marzo e 1 maggio)
Altre antiche tradizioni religiose (San Rocco, San Francesco di Paola, ecc…) sono quasi del tutto scomparse dal panorama gelese.
Estate Gelese
E' il cartellone promosso dall'Amministrazione Comunale che ogni anno prevede tutta una serie di iniziative culturali tese ad allietare la stagione estiva in città. Sin dagli anni '80 grazie alle rappresentazioni teatrali (e classiche) presso il parco archeologico di Capo Soprano (Mura Timoleontee), la città di Gela è diventata punto di riferimento per l'hinterland per le manifestazioni culturali estive. Le ultime rappresentazioni si sono tenute nel 2002. Pare che dall'estate 2008 la stagione "alle Mura" verrà riorganizzata. Gli spettacoli si tengono solitamente in un ampio piazzale attrezzato con un vasto ponteggio sopraelevato che può ospitare un migliaio di spettatori. In altre occasioni gli spettacoli si sono tenuti accanto alle fortificazioni greche valorizzate con un impianto di illuminazione artistica che ne esalta il valore storico e l'atmosfera mitologica.
Mercati e Fiere
Gela è sede del più grande mercato all’aperto della Sicilia: quasi mille bancarelle che formano un serpentone lungo oltre un chilometro. Il giorno di mercato è il martedì e le bancarelle vengono allestite lungo la via Recanati e parte della via Pozzillo. Il mercato attira gente anche dai comuni limitrofi, rappresentando un possibilità di risparmio e assortimento maggiori. L’amministrazione comunale pensa da diverso tempo di spostare l’area mercatale in una zona più adeguata dotata di tutti i servizi (compreso il parcheggio) fuori dal centro urbano.
Presenti anche diversi mercatini rionali, mercati nei periodi festivi, mercatini etnici. Ecco le principali fiere e mercati in Gela:
- Mercato settimanale del martedì: via Recanati;
- Mercatino di via XXIV° Maggio (Centro)
- Mercatino di piazza Valsè (Macchitella)
- Mercatino di piazza Quasimodo (Caposoprano)
- Mercatino etnico: Lungomare Federico II°
- Mercatino della rotonda Est: piazza delle Tre Porte (Macchitella)
- Mercato delle festività (Patrona, Madonna delle Grazie): via Mare
- “Sperone Arte”, mercatino artigianale ed artistico: via Pisa (Festività patronali).
- Fiera di Gela (senza scadenza fissa): cittadella direzionale ASI presso la zona industriale.
Ambiente
Il territorio di Gela dal punto di vista ambientale è molto variegato e va comunque considerato come parte di una più vasta regione coincidente con la Piana di Gela, seconda per estensione nell’isola. Di estrema importanza ed interesse, la zona gelese è pesantemente minacciata da un industria invasiva ed inquinante, dal carattere caotico dell’espansione edilizia degli ultimi decenni, da diffuse discariche abusive di rifiuti di ogni genere. Le maggiori emergenze naturalistiche del territorio sono da individuare nelle zone umide costiere tra le formazioni dunali, e nei paesaggi dei dintorni tutelati da vincoli Sic e Zps che in questo territorio hanno la loro maggiore estensione nel quadro della regione siciliana.
Siti naturali
Durante le migrazioni tra il continente africano e quello europeo, milioni di volatili si spostano cercando durante il loro lungo viaggio dei luoghi in cui possano riposarsi trovando al contempo cibo e acqua a sufficienza. Quale migliore sito di uno stagno tra dune ricoperte di macchia mediterranea con un micro-clima eccezionale come quello della fascia costiera di Gela? Ed infatti la Convenzione di Rasmar ha dichiarato il Lago Biviere di Gela sito di interesse comunitario e nel 1997 la LIPU, per tutelare questo eccezionale patrimonio naturale, ha istituito la Riserva naturale orientata Biviere di Gela. In questo sito, piccolo ma importante, sono state registrate ben oltre 200 specie diverse di volatili, molte delle quali in via di estinzione, nonché numerose specie vegetali molto rare. Stretto e lungo, il lago Biviere si dispone parallelamente alla costa sabbiosa ed è separato da questa da una fascia di dune ricoperte di macchia mediterranea. E’ alimentato dal torrente Valletorta Monacella e, attraverso uno sbarramento mobile, dal fiume Dirillo che permette nel suo tratto finale, quando rimane asciutto, l’ingresso di acqua marina nel lago. Piccole formazioni lacustri si formano alla foce di altri torrenti che sfociano nel Golfo di Gela come il Comunelli e il Rabbìto: anche in questi siti molti volatili trovano ristoro. Accanto alla foce del Rabbito, ad esempio, si trova una collinetta (Poggio Arena) interamente ricoperta di vegetazione che costituisce un vero e proprio paradiso per volatili, insetti e altri tipi di animali. La collina di Manfria, a poca distanza dalla foce del Comunelli, invece, costituisce un sito dalle peculiari caratteristiche climatiche e geo-morfologiche tanto che nel 2007 il Dipartimento di Botanica dell’Università degli Studi di Catania vi ha scoperto una nuova specie vegetale non riscontrabile in nessuna altra parte del pianeta e altre specie rarissime. Altra zona interessante sono gli acquitrini di Piana del Signore, a nord della SS 115 per Vittoria. Questi si formano durante la stagione delle piogge e costituiscono un importante zona non solo per la sosta di volatili ma soprattutto perché costituiscono un vero e proprio nido per vari tipi di insetti e anfibi. Lungo la costa gelese sono da notare i cosiddetti “macconi”, cioè le dune di sabbia . Queste, alte sino a circa 5 metri e sempre più rare, sono ricoperte dalla tipica vegetazione appartenente alla macchia mediterranea. Di particolare bellezza alcune piante che producono dei fiori veramente belli di varie tonalità (fuxia, viola, bianco), il che colpisce visto l’ambiente arido e salmastro.
Paesaggio
Quando si pensa al paesaggio di Gela vengono subito in mente le ciminiere del petrolchimico o l’enorme distesa di case incomplete della periferia. Che questi due elementi offuschino e caratterizzino il paesaggio cittadino non c’è dubbio, ma dimenticare ciò che sta attorno è sbagliato! Ad esempio, prima che la città si espandesse verso nord, dai due belvedere cittadini (piazza Mercato e Parco delle Rimembranze) si ammiravano gli estesi Campi Geloi intensamente coltivati soprattutto a grano e cotone, e, alle spalle, la caratteristica corona di monti che la precede coi paesi di Butera e Niscemi sullo sfondo. Questo panorama è ancora oggi godibile dalle zone più elevate della città (come Piano Notaro) o dai piani alti degli edifici. Ma il panorama gelese che più colpisce per la sua straordinaria bellezza è quello costiero. Ammirare il tramonto da Gela è un’esperienza indimenticabile descrivibile con queste parole: “una palla di fuoco che coi suoi infiniti raggi fa splendere le onde spumeggianti del golfo, dipinge d’arancio ogni contrada apprestandosi a svanire infondendo calma e meraviglia per il misterioso fascino della natura”.
Sorvolando la costa con un aeroplano si incontrano ambienti diversi (e a volte stridenti fra loro) che rendono questo lembo di Sicilia ricco e variegato paesaggsiticamente: dapprima un grande stagno circondato da canneti e protetto da una fascia di dune che precedono la spiaggia, è seguito da un’enorme sito industriale che preclude alle attività turistiche un lungo tratto di fascia costiera, a sua volta seguito dalla foce del mitico fiume Gela e da un boschetto di eucalipto che nasconde la città, grande e urbanisticamente compatta, le cui case si allontanano dalla battigia proseguendo verso un porticciolo turistico. Da qui in poi la costa ritorna bella e selvaggia, con un Lungomare che attraversa una spiaggia ricca di dune naturali con alle spalle il parco archeologico di Capo Soprano occupato da un altro boschetto di eucalipto e poi il moderno e verdeggiante quartiere residenziale di Macchitella con le sue casette basse lontane dalla battigia. Poi la gemella collina di Montelungo che, con le sue alte pareti argillose che sovrastano una sottile lingua di sabbia, scivola sino alla pianura sottostante con la laguna del torrente Rabbito e l’adiacente collinetta di Poggio dell’Arena ricca di vegetazione. Poi Roccazzelle, tante case alle spalle della spiaggia, e, oltre, la collina di Manfria con la torre circondata da arse terre che celano tesori millenari. Oltrepassata la collina, ancora la pianura con tante case sparse e la foce del Comunelli che segna il confine comunale a poca distanza da moderni villaggi turistici rispettosi dell’ambiente circostante.
Inquinamento
Il territorio ricadente nei comuni di Gela, Butera e Niscemi è stato dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “ad alto rischio di crisi ambientale” per la presenza del Polo petrolchimico di Gela. Quest’ultimo, dal punto di vista ambientale, ha arrecato al territorio gravi guasti compromettendone gravemente l’immagine, l’economia e soprattutto la salute degli abitanti. Chi entra a Gela non può fare a meno di notare le enormi ciminiere fumanti che, quando il vento soffia verso occidente, ammorbano l’aria rendendola irrespirabile. Gela, prima che arrivasse l’industria, era una graziosa cittadina che si stava sviluppando grandemente nel settore turistico come centro balneare ed archeologico. Oggi il tasso di tumori e malformazioni tra gli abitanti di Gela presenta un tasso molto più elevato rispetto a quello dei comuni viciniori e del resto d’Italia. Ricerche e studi promossi dalla locale Procura della Repubblica stanno da anni cercando le connessioni tra industria ed inquinamento del territorio. A tal proposito risulta utile l’arrivo in città di alcune unità mobili di rilevamento dei gas nell’atmosfera ad opera dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e il lavoro di attenta osservazione e denuncia delle numerose associazioni ambientali locali. I primi dati derivanti dalle misurazioni non sono certo confortanti: emissioni che superano spesso i limiti massimi di legge, elementi chimici presenti nelle falde acquifere per un milione di volte in più rispetto al limite di legge, il fondale marino antistante il petrolchimico con un altissimo tasso di ferro, […] (CNR). Da sottolineare che le aziende operanti nel Polo petrolchimico negli ultimi anni si sono caratterizzate per una maggiore attenzione nei confronti del problema ambientale con la realizzazione dei doppifondi nei serbatoi e l’attivazione di un impianto di trattamento delle acque di falda. Ma ciò non basta. Le bonifiche delle aree fuori dal petrolchimico e dei fondali antistanti lo stesso non sono ancora partite nonostante le cospicue somme disponibili. Inoltre non esiste né un efficiente sistema di rilevamento stabile dei gas nell’atmosfera, né un piano di evacuazione che permetta celermente di far affluire il traffico fuori dalla città in occasione di gravi incidenti alla zona industriale, né un registro dei tumori e delle malformazioni neonatali.
Per quanto riguarda l'inquinamento da traffico, Gela non è certamente una grande città ma negli orari di punta la più trafficata arteria cittadina (via Venezia, attraversamento urbano della SS 115) e altre strade principali della città presentano dei tassi di inquinamento che superano la soglia massima prevista dalla legge. A questo problema si sta cercando di ovviare con la creazione di rotatorie nei principali incroci per snellire il traffico veicolare. Ma un importante soluzione sarebbe la realizzazione della tangenziale cittadina, la quale permetterebbe di far defluire il traffico pesante ed extraurbano fuori dal centro abitato collegando meglio i punti produttivi del territorio con gli assi stradali. Il progetto è ancora privo di finanziamento e nell’attesa si è pensato di sistemare una strada provinciale che mette in collegamento la SS 117 bis con la zona sud-ovest del territorio comunale di Butera, evitando la città .
Infine per quanto riguarda l’inquinamento delle acque, la situazione risulta decisamente migliorata rispetto ad una dozzina d’anni fa. Il petrolchimico è dotato di un grande impianto di depurazione che tratta le acque di zavorra derivanti dal lavaggio delle stive delle navi petroliere ancorate al porto-isola e quelle derivanti dai processi di raffreddamento degli impianti. Le acque tiepide vengono scaricate nel fiume Gela. I reflui fognari della città vengono invece depurati in due distinti impianti, che attendono da anni un potenziamento, posti alle periferie opposte della città (est ed ovest). Grazie alla presenza di questi impianti la costa di Gela è stata negli ultimi anni promossa a pieni voti ed è totalmente balneabile ad esclusione delle zone adiacenti alle foci dei corsi d’acqua e nella zona antistante il petrolchimico (zone a probabile rischio di inquinamento).
Economia
Gela preindustriale
L’economia gelese prima dell’avvento dell’industria pesante era basata principalmente su agricoltura e pesca. Attive erano anche le attività artigianali e il turismo balneare. Gela infatti possedeva la seconda flotta peschereccia d’Italia dopo quella di Mazara del Vallo; era la zona di maggiore produzione di grano e cotone in Europa; era un attivissimo porto caricatore per l’esportazione di prodotti agricoli, artigianali e minerari tanto da essere sede di quasi venti Consolati stranieri; era sede di una delle più grandi cantine vitivinicole siciliane che esportava vini in tutto il mondo (le cantine Bruccoleri, chiuse da decenni); fu scelta come sede del primo villaggio turistico Mediterranèe in Sicilia, ubicato dov’è oggi il Petrolchimico (!). Antiche produzioni artigianali (scope di palma nana, tegole in terracotta, lavorazione della liquirizia e della soda, etc…) e industrie “leggere” (cotonifici, oleifici, mulini, pastifici, la cartiera di Piana del Signore, etc…) che esportavano i propri prodotti via mare nel Mediterraneo, sono oggi letteralmente scomparse.
Agricoltura
In seguito alla sempre meno numerosa manodopera del complesso petrolchimico, l’Agricoltura ha riacquisito il primato per numero di addetti nel quadro dell’economia gelese. La realtà produttiva agricola più vivace riguarda la cosiddetta “fascia trasformata” compresa tra Gela e Vittoria (piana di Gela) ricca di impianti serricoli dove si producono primariamente ortaggi (carciofi, peperoni, pomodori, etc…) e verdure. Negli ultimi anni sono sorte delle cooperative di produzione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti agricoli. La maggiore produzione di carciofi al mondo proviene proprio dalla Piana di Gela, particolarmente presente nei territori comunali di Niscemi e Gela. Antichissima tradizione gelese è la produzione di vino, corposo e ricco di sostanze. Nella zona di Gela si producono: Nero d'Avola ("u calabrisi"), Cersauolo di Vittoria, Chardonay e altri vitigni. La produzione vinicola gelese risente fortemente della posizione geografica e dunque del clima, e inoltre dipende dal particolare tipo di vite coltivata: quella ad alberello. Significativa anche la produzione di grano, olive e frutta in genere.
Industria
Gela è uno dei più importanti centri industriali siciliani. La realtà produttiva gelese è da dividere in due categorie: il Petrolchimico col suo indotto; la zona industriale Asi. Il petrolchimico di Gela, attivato nel 1963 e gestito dall’ENI, è uno dei più grandi d’Europa. La forza lavoro è andata riducendosi nei decenni ed oggi conta circa 1500 dipendenti. Le produzioni oggi attive riguardano: la raffinazione del petrolio, la produzione di benzine e gasoli, l’imbottigliamento di gas metano, la dissalazione per usi civili e industriali, la produzione energetica per fini industriali, la produzione di materie plastiche (Polimeri Europa). La zona industriale ASI (azienda di sviluppo industriale) di Gela conta numerose aziende di piccole e medie dimensioni che si occupano di vari settori della produzione: alimentari, edilizia, riciclaggio dei rifiuti, elettronica, chimica, metalmeccanica, etc…
Terziario
Il settore terziario nella città di Gela vede un considerevole numero di piccole aziende di carattere familiare (attività commerciali) e un numero di addetti ai servizi pubblici (uffici) e privati (uffici, alberghi, etc…) non eccezionale che ha comunque dimostrato tendenze positive negli ultimi anni.
Disoccupazione
Il tasso di disoccupazione nel comune di Gela si aggira attorno al 25% della forza lavoro totale. La maggiore realtà economica cittadina risulta essere il petrolchimico con circa 1500 addetti. Altre significative realtà sono l’Azienda Ospedaliera e l’ente comunale. Il tasso di disoccupazione è migliore rispetto a quello dei centri circostanti, eccezion fatta per la provincia di Ragusa, ma è destinato ad un peggioramento se la realtà economica cittadina non offrirà spazi per nuove attività ed iniziative pubbliche e private capaci di risollevarne le condizioni. In tal senso grandi potenzialità sono offerte dal territorio per lo sviluppo in settori quali l’agricoltura, il commercio e il turismo.
Turismo
Gela è un interessante centro archeologico nonchè un importante stazione balneare con grandi emergenze naturalstiche nelle vicinanze. E' altresì un grosso centro commerciale ed industriale. Il suo attrezzato Lungomare attira giovani dalle province limitrofe che usufruiscono dei numerosi locali notturni ivi presenti. Gela costituisce l'unico accesso marittimo della provincia di Caltanissetta.
Il territorio comunale comprende un litorale esteso per oltre 20 chilometri dalla foce del Dirillo a quella del Comunelli. La costa ad oriente della città viene esclusa dalle attività turistico-balneari per la presenza del complesso petrolchimico e della foce del fiume Dirillo. La costa occidentale, compresa tra il centro cittadino e il confine comunale ovest, è invece aperta alla balneazione, incentivata peraltro dalle annuali indagini con esito positivo di Goletta Verde (Legambiente). Gela è una delle più frequentate stazioni balneari siciliane, attraendo bagnanti dalle province limitrofe con la sua costa, impreziosita da una sabbia fine e dorata unica, caratterizzata dalle sempre più rare formazioni dunali ricoperte di macchia mediterranea. Numerosi sono gli stabilimenti balneari creati nell’ultimo decennio e sparsi lungo tutta la costa. Ecco le principali spiagge gelesi aperte alla balneazione (da est verso ovest):
- Lungomare Federico II° di Svevia (compreso tra via Vespucci e il Giardino “Poseidon”): è la spiaggia antistante il centro cittadino, modificata negli anni ’70 con la creazione di barriere frangiflutti e con l’aggiunta di sabbia non gelese.
- Lungomare Ovest (compreso tra il Club nautico e Piazza delle Tre Porte): costa con le tipiche formazioni dunali e preceduta da un boschetto di eucalipto (parco archeologico di Capo Soprano);
- Viale Fontanarossa (Macchitella): è la spiaggia antistante il verdeggiante quartiere residenziale di Macchitella, preceduta da un boschetto di eucalipto;
- Puntasecca e Femmina Morta: è la prima zona balneare raggiungibile dalla statale 115 Gela-Licata, preceduta in parte dall’argillosa collina di Montelungo che digrada sino alla pianura sottostante e all’interessante sito naturalistico di Poggio Arena, poco distante dallo stagno del torrente Rabbito;
- Roccazzelle: è una vasta zona residenziale sviluppatasi alle spalle della bella costa sabbiosa;
- Mànfria: è la spiaggia simbolo della costa gelese, dominata dalla mole cinquecentesca della torre d’avvistamento posta sulla sommità dell’omonima collina. La zona riveste grande interesse paesaggistico ed archeologico.
- Piana Marina: è la spiaggia adiacente al confine comunale con Butera, preceduta anche questa da una vasta zona residenziale, nei pressi della foce del Comunelli.
Gela è uno tra i più interessanti siti archeologici siciliani vantando un museo eccezionale e numerose e importanti aree archeologiche. La presenza annua registrata dagli uffici regionali presso i botteghini del museo e dei parchi si aggira attorno alle 25.000 unità. Frequenti sono le scoperte, i convegni e le esposizioni che attirano storici, archeologi o semplici appassionati da ogni dove.
Il territorio gelese risulta quello con la maggiore estensione di zone sottoposte a vincoli naturalistici e paesaggistici nell’intera regione Sicilia. Ciò è da ascrivere soprattutto alla posizione geografica di Gela: il centro del Mediterraneo.
La zona di maggiore interesse naturalistico è la Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela, gestita dalla LIPU. Numerosi sono gli amanti della natura che si recano in questa importante riserva per l’attività di birdwatching. Altre zone d’interesse sono: gli acquitrini di Piana del Signore, Poggio Arena e le colline che orlano la Piana di Gela.
Gela è il maggior polo d’attrazione estivo per i giovani della Sicilia meridionale. A conferire tale ruolo alla città del Golfo sono: il Lungomare coi suoi pub, pizzerie, fast-food, gelaterie e il mercatino; la zona dei “muretti” di Macchitella dove fra musica e bar si riuniscono migliaia di giovani; un’alta concentrazione di discoteche; l’organizzazione di numerosi eventi (concerti, piano-bar, discoteca all’aperto) inseriti nel cartellone dell’Estate Gelese.
La città di Gela attrae continuamente uomini d’affari in quanto grosso centro industriale e commerciale. Con la sua posizione baricentrica rispetto alla costa meridionale siciliana, Gela costituisce inoltre una località di transito e dunque di sosta.
Media e telecomunicazioni
Periodici Locali | TV regionali o locali | Radio locali |
---|---|---|
|
|
|
Frequenze radio ascoltabili a Gela:
- FM 100,3 – [Radio Gela Express]http://www.radiogelaexpress.it/
- FM 102,5 – [Radio Gela]http://www.radiogela.net/
Cultura e personalità
Gela antica
La Gela greca (Ghelas), una delle più grandi e ricche poleis del Mediterraneo, fu un rilevante centro culturale ed artistico. Numerose sono le grandi personalità che qui ebbero i natali, così come i grandi personaggi che vi soggiornarono attirati dalla fama e dall’opulenza della corte dei Dinomenidi. Tra gli altri vennero al mondo a Gela:
- Euclide, il padre della matematica
- Cleandro, tiranno di Gela che inaugurò la stagione tirannica siceliota
- Ippocrate di Gela, tiranno di Gela che unificò la Sicilia centro-orientale con Gela capitale
- Gelone, tiranno di Gela e Siracusa che contribuì notevolmente alla sconfitta dei cartaginesi nella battaglia di Imera
- Polizelo, tiranno di Gela, fra le altre cose committente dell’Auriga di Delfi
- Archestrato di Gela, il primo Gastronomo della storia
- Pausania di Gela, filosofo e medico del V° secolo a.C.
- Timagora di Gela, filosofo del IV° secolo a.C.
Inoltre Gela fu meta dei più grandi filosofi, letterati e retori greci, fra i quali Pindaro, Bacchilide e Simonide. Eschilo, il più grande tra i drammaturghi classici, si stabilì a Gela intorno al 460 a.C. dove probabilmente scrisse e rappresentò alcune delle sue opere (il teatro greco non si è ancora trovato) per poi morirvi nel 456 a.C. Sulla sua tomba, scomparsa, pare che si ricordassero le sue doti militari ma non quelle drammatiche e che egli morì colpito da una testuggine lanciata in volo da un’aquila che scambiò la sua testa (calva) per un masso!
Personaggi Terranovesi
Terranova, città federiciana fondata nel 1233, fu anch’essa, almeno nel primo secolo di vita, un fiorente centro artistico e culturale. Tra i personaggi nati fra 1200 e 1900 si ricordano:
- Baymonte da Eraclea: eroe della disfida di Barletta
- il Beato Agostino Novello (1235-1310);
- Guido delle Colonne (1273-1345): esimio rimatore della Scuola Siciliana di Federico II di Svevia amava definirsi “geloo di Eraclea”;
- Giuseppe Giurato (1706-1772): avvocato, ministro e ambasciatore con grandi doti oratorie;
- Antonio Maria Panebianco: Cardinale influentissimo alla corte di Roma;
- Padre Innocenzo Arancio, scienziato e docente universitario;
- Benedetto Maria Candioto, storico;
- Padre Cherubino Gello: teologo e poeta;
- Mario Aldisio Sammito (1835-1902): autore di opere di carattere politico, amico di Mazzini e Garibaldi;
- Giuseppe Di Bartolo: esimio architetto, docente universitario in Torino, autore dei progetti della Chiesa Madre di Gela e di numerosi palazzi ed edifici pubblici cittadini;
- Angelo Corrao (1864-1926): predicatore, letterato, docente universitario
- Angelo Ortisi, tenore di fama internazionale
- Girolamo Iozza (1890-1968): inventore, Generale all’Aeronautica, docente accademico;
- Salvatore Aldisio (1890-1964): politico, ministro della Repubblica per ben quattro volte, Alto commissario per la Sicilia, prefetto, padre dell'Autonomia Siciliana.
- Emanuele Morselli (1899-1975): docente universitario, autore di numerose opere di carattere finanziario;
- Giuseppe Di Menza (1822-1896): giurista e magistrato.
- Onofrio Presti (1865-1941): amministratore, studioso di storia e archeologia classica.
Da ricordare inoltre che a Terranova, dal 1927 Gela, vissero seppur per brevi periodi, altre grandi personalità quali: Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo, Ettore Romagnoli, Paolo Emiliani Giudici, Enrico Mattei, Giovanni Falcone. Da non dimenticare, infine, il profumiere Gaetano Giordano ucciso nel 1990 perché ribellatosi al racket delle estorsioni. A lui è dedicata l'Associazione Antiracket fondata a Gela nel maggio 2005. Oggi Gela è la città meridionale dove si denuncia di più.
Sport
- Gela Calcio, società calcistica della città che attualmente milita nel campionato nazionale di serie C2.
- Lucauto Heraclea Gela, società pallavolistica che milita nel campionato nazionale di serie B1(ora in serie B2).
- Pallavolo Gela, che milita nel campionato pallavolistico di serie B2
- Top Volley, società giovanile che milita nel campionato di serie C, e che nella stagione 2007/2008 ha vinto il campionato regionale under 18. il settore giovanile ha avuto l'onoroficenza di ricevere dalla FIPAV il marchio di qualità per l'attività giovanile.
- Basket Gela (nota anche come Enviroil Italia Gela) e Studentesca Gela, società di basket che militano nel campionato regionale di serie C2.
- Gymnastics Club Gela, associazione sportiva di ginnastica artistica che opera in piena attività all'interno del comune e che dal 2007 milita nel campionato di serie C Femminile e Maschile. Grandi risultati già raggiunti in passato, il club è diretto dal direttore tecnico regionale Walter Miccichè
Amministrazione comunale
Frazioni
La popolazione gelese risiede quasi totalmente nel centro urbano (capoluogo comunale). Sparute minoranze di cittadini (nell’ordine di circa 1000 persone) vivono in località distanti dal centro, peraltro prive di alcuni dei servizi fondamentali (poste, rete idrica). Nel 2006 è iniziato l’iter per l’istituzione della frazione comunale di Manfria, località balneare di villeggiatura distante circa 8 chilometri dal perimetro urbano. Per quanto riguarda le circoscrizioni comunali, previste dalla legislazione nei comuni con una popolazione di oltre 40.000 abitanti (e Gela ne conta il doppio), queste sono oggetto di discussione da diverso tempo ma non si è mai arrivati ad atti concreti per la loro attivazione a servizio dei vasti e poco curati quartieri cittadini. Pare che le circoscrizioni previste siano tre.
Di seguito vengono elencate le principali località poste al di fuori del centro urbano:
- Poggio Blasco: collinetta a nord della città
- Medica: zona a ridosso della statale 117 bis nei pressi del Castelluccio
- Priolo: vasta contrada agricola ad nord-est del centro
- Ponte Olivo: importante contrada lungo la SS 117 bis (centro direzionale ENI)
- Femmina Morta: zona di villeggiatura sulle pendici occidentali del Montelungo
- Puntasecca: zona balneare tra Montelungo e Poggio Arena
- Roccazzelle: importante località balneare ad est di Mànfria
- Manfria: la più famosa località comunale
- Piana Marina: zona costiera a ridosso della foce del Comunelli
- Borgo Mànfria: zona agricola a nord della SS 115
- Settefarine: contrada a nord della città oltre la provinciale del Castelluccio
- Piano Mendola: contrada a nord della città e a nord-ovest di Settefarine
Mànfria
È la principale località al di fuori del centro urbano. Durante l'anno conta meno di 1000 abitanti ma nei mesi estivi arriva ad ospitare circa 20.000 persone. È una stazione balneare con interessanti siti archeologici, scorci panoramici ed una caratteristica torre del XVI secolo. Risulta priva dei fondamentali servizi pubblici.
Primati e curiosità
Il patrimonio archeologico
- Navi Greche: i tre relitti greci scoperti nei fondali gelesi costituiscono un patrimonio unico al mondo per il loro eccezionale stato di conservazione, le dimensioni, la tecnica costruttiva e per la datazione.
- Fortificazioni greche: sono il migliore esempio d'architettura militare greca per il loro eccezionale stato di conservazione e sono state per questo proposte per il riconoscimento Unesco.
- Monetiere del Museo Archeologico: è il più ricco del mondo greco occidentale.
- Terme ellenistiche: è l'esempio più antico e sofisticato di impianto termale antico in Italia.
- Arule fittili: i tre altari scoperti in località Bosco Littorio rappresentano una delle più importanti scoperte del XX° secolo, tanto da essere esposte al Louvre di Parigi come simbolo della Sicilia in una sala dedicata.
- Auriga di Delfi: la maestosa opera oggi esposta nel museo di Delfi fu commissionata dal tiranno geloo Polizelo.
- I migliori reperti archeologici scoperti clandestinamente a Gela tra XIX° e XX° secolo sono esposti nelle vetrine dei 30 musei più importanti del mondo.
- In località Manfria è venuto alla luce il più grande e meglio conservato villaggio capannicolo preistorico della Sicilia.
Primati storici
- A Gela si svolse il primo congresso della storia: il Congresso della Pace del 424 a.C. (vedi Congresso di Gela).
- A fondare l'antica Agrigento furono abitanti di Gela.
- Il primo gastronomo della storia era un geloo: Archestrato di Gela.
- Gela è stata la prima città europea ad essere stata liberata dal Nazifascismo nel luglio del 1943.
- La prima opera di ingegneria idraulica in Sicilia venne realizzata a Gela (antica Terranova) durante il XVI° secolo (Diga delle Grotticelle).
- In anni di grave carestia per la città di Roma (V° secolo a.C.), il tiranno geloo Gelone inviò numerose navi cariche di grano prodotte nei Campi Geloi (la Piana di Gela) da allora definiti "graraio di Roma".
- Gela fu principale città della Sicilia molto tempo prima di Siracusa (cioè tra VI° e V° secolo a.C.).
- Gela sino agli anni '60 del secolo scorso costituiva la seconda marineria a vela d'Italia (tanto da essere sede di circa quindici consolati stranieri).
- Il primo Liceo musicale della Sicilia aveva sede a Gela.
Altri primati e curiosità
- Nel 1956 a Gela fu scoperto il più vasto giacimento petrolifero d'Italia.
- Sino agli anni '70 del secolo scorso Gela risultava la città europea col più alto tasso di natalità annuo.
- Gela è oggi la città meridionale dove si denuncia di più il racket del pizzo.
- Il Golfo di Gela è il territorio italiano più ventilato (tanto da essere stato scelto per la creazione di uno dei più vasti parchi eolici off-shore d'Europa).
- Assieme a Pachino, Gela è la città italiana più soleggiata.
- Il dissalatore di Gela è il più grande d'Italia (ed uno dei più vecchi).
- La piana di Gela è la maggiore zona di produzione di carciofi nel mondo.
- La piana di Gela sino agli anni '60 costituiva la zona di maggiore produzione di cotone in Europa.
- Il pontile più lungo d'Italia è quello del porto-isola di Gela (2,8 chilometri).
- Il territorio più vincolato della Sicilia (vincoli Sic e Zps) è quello di Gela.
- Gela è il punto d'arrivo in Italia del metanodotto libico.
- Pare che il simbolo della Sicilia (la Trinacria) derivi da un reperto archeologico ritrovato a Gela che riportava tale raffigurazione mitologica.
- Il primo esempio di zappa è stato scoperto nel territorio di Gela.
- Nella zona di Manfria è stata recentemente scoperta una nuova specie vegetale riscontrabile solamente in questa zona dalle particolari condizioni geo-climatiche.
- Andrea Camilleri ha ricevuto il suo primo premio a Gela.
- Anna Tatangelo ha esordito col suo primo concerto in piazza a Gela nel 2003.
- Gela coi suoi quasi 78.000 abitanti supera il suo capoluogo di ben 17.000 anime ed è la più grande città d'Italia non capoluogo di provincia (escludendo i comuni ricadenti in aree metropolitane e i comuni con case sparse come Marsala).
- Il Lago Biviere di Gela, oltre ad essere uno dei pochi naturali rimasti in Sicilia, è il più grande lago costiero dell'isola.
- Il mercato settimanale di Gela (martedì) coi suoi circa 2 chilometri di percorso e i quasi 1000 venditori è il più grande della Sicilia ed uno dei più grandi d'Europa.
- Il Centro Salesiano di Gela è uno dei più grandi d'Italia, nonchè uno dei più dinamici col suo qualificato Centro di formazione CNOS-FAP da cui provengono molti dei migliori saldatori italiani.
- Gela è una delle città italiane che, rispetto al numero di abitanti, ha contribuito maggiormente ai finanziamenti dell'8 per mille della Chiesa Cattolica.
- Gela è il sesto comune siciliano per popolazione, la quinta città per numero di abitanti (infatti Marsala "città" conta circa 30.000 abitanti) e il quarto centro urbano per estensione in Sicilia.
- L'area marina compresa tra il Golfo di Gela e l'isola di Lampedusa, a detta degli operatori marittimi, risulta essere una delle più ricche di fauna marina dell'intero bacino del Mediterraneo (plancton e correnti calde).
- Gela è il punto d'arrivo della strada europea E45 proveniente dalla Svezia.
- Il sito portuale di Gela per le sue coordinate risulta posto perfettamente al centro delle rotte mercantili tra i principali porti del Mediterraneo.
Mafia
Gela sino a tutti gli anni ’70 del secolo scorso era considerata una delle cittadine più tranquille della Sicilia differenziandosi notevolmente rispetto ai centri circostanti dove la mafia vantava radici storiche fortissime. Mai la città era stata infatti al centro dell’attenzione per fatti di mafia. Da quando a Gela si è insediato il Petrolchimico, portando con se grandi investimenti economici e un reddito più elevato tra la popolazione, e a causa di cospicui finanziamenti riguardanti ad esempio la costruzione della diga Disueri sul Gela, tutti i più pericolosi gruppi mafiosi delle zone limitrofe si catapultarono in città dando successivamente inizio alla famosa guerra di mafia che tra 1987 e 1992 fece oltre cento morti ammazzati. L’immagine di Gela venne infangata orribilmente da quei fatti di sangue ma la maggioranza dei gelesi erano e sono persone perbene attonite ed estranee a quei fatti. Un mito da sfatare è la notizia secondo cui il gruppo mafioso denominato “Stidda” (la stella) sia un'esclusiva di Gela o addirittura sia nato qui. Infatti tale potente gruppo mafioso contrapposto notoriamente a Cosa Nostra proviene dalla zona dell’agrigentino (Favara) e si è allargato successivamente a tutta la Sicilia meridionale includendo i centri di Agrigento, Porto Empedocle, Palma di Montechiaro, Licata, Campobello di Licata, Ravanusa, Butera, Gela, Niscemi, Vittoria, Acate, ecc...
Dunque Gela non si può considerare la classica "cupola" mafiosa siciliana, coi boss che si fanno baciare la mano alias "La Piovra". Sarebbe più esatto dire che, invasa da gruppi mafiosi di altre zone, la piccola criminalità locale si è "organizzata" diventando "autonoma" e dettando legge rimanendo comunque collegata ai gruppi mafiosi siciliani più potenti. Per quanto riguarda le estorsioni e gli incendi d'auto, Gela si allinea nel primo caso ai maggiori centri dell'isola e nel secondo ai centri vicini di Niscemi, Vittoria e Licata. Per il resto la città non presenta tipicità rispetto al contesto regionale. Da sottolineare che, troppo spesso, l'immagine e le notizie riguardanti la città vengono enormemente enfatizzate dai media che tendono a trasmettere un immagine romanzata e falsa di Gela.
La lotta al racket
Gela da alcuni anni a questa parte è la città del Sud Italia dove si denuncia maggiormente il racket del pizzo. Basti pensare che ci sono più denuncie a Gela che in una metropoli come Palermo. Questo grosso passo in avanti compiuto dalla comunità civile tutta è stato possibile grazie all'attività dell’amministrazione comunale con a capo il sindaco Rosario Crocetta che da diversi anni è impegnata nella lotta all’illegalità promuovendo, ad esempio, la nascita e il successo nel territorio dell’associazione antiracket “Giordano” e controllando tutti gli appalti pubblici in modo che questi non vengano affidati nelle mani sbagliate. Negli ultimi anni le forze dell’ordine hanno portato a termine brillanti operazioni con le quali sono finiti in gatta buia diverse centinaia di esponenti mafiosi, dando così più sicurezza ai cittadini.
Note
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Collegamenti esterni
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Gela
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Gela
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gela
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Gela