Adoro te devote

inno di Tommaso d'Aquino

L'Adoro te devote è uno di cinque inni, che sono stati scritti da San Tommaso d'Aquino, in occasione dell'introduzione della solennità del Corpus Domini nel 1264 su commissione di papa Urbano IV.

L'inno si trova nel Messale Romano e nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1381), viene cantato per l'adorazione eucaristica.

Testo originale

Adóro te devóte, látens Déitas,
Quæ sub his figúris, vere látitas.
Tibi se cor meum totum súbjicit,
Quia, te contémplans, totum déficit.

Visus, tactus, gustus, in te fállitur,
Sed audítu solo tuto créditur.
Credo quidquid díxit Dei Fílius,
Nil hoc Verbo veritátis vérius.[1]

In cruce latébat sola Déitas,
At hic látet simul et humánitas;
Ambo támen crédens átque cónfitens,
Peto quod petívit latro pœnitens.

Plagas, sicut Thomas, non intúeor,
Deum támen meum te confíteor.
Fac me tibi sémper mágis crédere,
In te spem habére, te dilígere.

O memoriále mortis Dómini,
Panis vivus, vitam præstans hómini,
Præsta meæ menti de te vívere,
Et te illi semper dulce sápere.

Pie pellicáne, Jesu Dómine,
Me immúndum munda tuo sánguine,
Cujus una stilla salvum fácere,
Totum mundum quit ab ómni scélere.

Jesu, quem velátum nunc aspício,
Oro fíat illud, quod tam sítio,
Ut te reveláta cernens fácie,
Visu sim beátus tuæ glóriæ. Amen.

Traduzione italiana

Ti adoro devotamente, oh Dio nascosto,
Che realmente Ti celi sotto questi simboli.
Il mio cuore si affida tutto a Te,
Perché, contemplando Te, tutto [il resto] vien meno.

La vista, il tatto, il gusto, in Te falliscono,
Ma solo con l'udito si crede fermamente.
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,
Nulla è più vero di questo Verbo di verità.

Sulla croce era nascosta la sola divinità,
Ma qui è celata anche l'umanità;
Ciononostante credendo e confessando entrambe,
Chiedo ciò che chiese il ladrone penitente.

Come Tommaso, non vedo le piaghe,
Tuttavia Ti professo mio Dio,
Fammi credere sempre più in Te,
Che in Te abbia speranza, che io Ti ami.

Oh memoriale della morte del Signore,
Pane vivo che dai vita all'uomo,
Concedi al mio spirito di vivere di Te,
e che così io Ti gusti sempre dolcemente.

Oh amorevole Pellicano, Signore Gesù,
Monda me, immondo, col tuo sangue,
Una sola goccia del quale può[2] salvare
Tutto il mondo da ogni peccato.

Oh Gesù, che velato ora ammiro,
Prego che avvenga ciò che tanto desidero,
Affinché, contemplando Te col Tuo volto rivelato,
A tal vista sia beato della tua gloria. Così sià.

Note

  1. ^ Per ragioni metriche, che porterebbero a dover spezzare in due parti la parola veritàtis (veri-tàtis), l'ultimo verso della seconda strofa può trovarsi anche nella forma Nil hoc veritàtis Verbo vérius. Fonte: Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, su zenit.org. URL consultato il 19-06-2008.
  2. ^ "quit" (da "queo", cioè potere, essere in grado di) è nel verso successivo