Seconda rivoluzione industriale
La seconda rivoluzione industriale è il processo di sviluppo industriale iniziato nella seconda metà dell'Ottocento.
L'acciaio permise nuove soluzioni nel campo della meccanica e il cemento armato, nel 1870 in quello delle costruzioni. Lo stesso modo di produrre mutò a fondo: accanto a macchine sempre più evolute, in grado di prendere il posto dell'operaio comparve la catena di montaggio: un lavoro difficile, come costruire un'auto, veniva ora diviso in tanti piccoli lavori semplici che anche un analfabeta sapeva svolgere.
Il termine industria è antichissimo ma è solo alla fine del Settecento che acquista l'accezione di "settore manifatturiero".
La locuzione rivoluzione industriale, usata molto probabilmente per la prima volta già negli anni venti del XIX secolo, modellato ed in analogia con il termine Rivoluzione francese (tesi sostenuta da Raymond Williams), è stato sicuramente citato, secondo lo storico Fernand Braudel, nel 1837 dall'economista francese Adolphe Blanqui, fratello del celebre rivoluzionario Auguste Blanqui. Fu però definitivamente consacrata solo nel 1884 da Arnold Toynbee con la pubblicazione delle sue conferenze sulla rivoluzione industriale in Inghilterra.
Fu tra l'altro utilizzata in precedenza da:
- Karl Marx ne Il Capitale (1867);
- John Stuart Mill nei suoi Principi (1848);
- Friedrich Engels ne La situazione della classe operaia in Inghilterra (1845).
Definizione di rivoluzione industriale
La rivoluzione industriale è un processo di trasformazione economica che da un sistema agricolo-artigianale-commerciale porta ad un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica, dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come ad esempio i combustibili fossili) e dalla diffusione della fabbrica come principale luogo di produzione nel quale si concentrano i mezzi di produzione (forza lavoro e capitale). Ne consegue un notevole incremento, quantitativo e qualitativo, delle capacità produttive di un Paese.
Spesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione industriale. La prima riguarda il settore tessile-metallurgico e comporta l'introduzione della macchina a vapore, mentre la seconda rivoluzione industriale avviene con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. Nella seconda metà del XX secolo, l'introduzione e l'ampia diffusione dell'informatica da avvio alla terza rivoluzione industriale.
La rivoluzione industriale comporta una profonda ed irreversibile trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale. L'apparizione delle fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra gli attori produttivi. Nasce così la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira ad incrementare il profitto della propria attività.
Le innovazioni tecnologiche
Dal 1850 in poi, si ebbe in Europa e negli Stati Uniti uno sviluppo tecnologico senza precedenti, che assicurò ai paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica che più la differenzia dalla precedente Rivoluzione Industriale sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì da ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dallo stato per il miglioramento dell'apparato produttivo.
I settori in cui si ebbero i maggiori risultati furono quello metallurgico con l'acciaio, quello chimico e quello elettrico. Nel settore metallurgico, giocarono un ruolo fondamentale la realizzazione del Convertitore Bessemer e il Forno Martin-Siemens. Essi permisero la realizzazione di macchine e utensili più robusti e resistenti del ferro che causava problemi per la sua tendenza ad usurarsi rapidamente.
Nel campo chimico, vi furono tra le industrie, fortissime competizioni che portarono in pochissimi anni alla scoperta di nuovi prodotti come fertilizzanti, coloranti sintetici, ammoniaca, dinamite, soda e prodotti farmaceutici quali cloroformio, disinfettanti e analgesici.
Più lento fu invece lo sviluppo dell'apparato elettrico ancora in via di sperimentazione ed ebbe un deciso incremento solo dopo il 1870, quando si produssero i primi generatori (dinamo e motore elettrico, nonostante fossero già in uso da un bel pezzo, risultarono poco convenienti e poco versatili per i processi produttivi).
Trasporti
I trasporti nella seconda metà dell'Ottocento divennero assai più sviluppati e complessi. Dopo che il sistema ferroviario uscì dalla fase pionieristica, subì un accrescimento senza precedenti; in alcuni paesi le ferrovie ebbero un incremento del 1000%: negli Stati Uniti si passò da 15000 km di linee ferroviarie a più di 150000 km. Inoltre in alcune delle più importanti città Europee ed Americane, si ebbe la costruzione delle prime metropolitane.
Per quanto riguarda il sistema navale, grazie allo sviluppo della metallurgia e all'introduzione dell'elica, si poterono costruire i primi scafi in ferro e successivamente in acciaio, che permisero la costruzione dei robustissimi transatlantici. Piano piano, le navi a vela vennero soppiantate da quelle a vapore grazie anche all'avvento dei motori compound.
Comunicazioni
Parallelamente ai trasporti, anche le comunicazioni si fecero più veloci e intense. La scoperta dell'elettromagnetismo e l'invenzione del telegrafo permisero le prime comunicazioni intercontinentali. Questo tipo di comunicazione ebbe un ruolo decisivo per il graduale sviluppo dell'interdipendenza tra i vari stati del pianeta. Venne inoltre costruita la prima metropolitana a Londra che permetteva di spostarsi facilmente.