Delio Rossi
Delio Rossi, detto il profeta (che gli è stato attribuito dai salernitani) ([[Torrepedrera, Rimini]], 26 gennaio 1960), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.
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Nazionalità | |||||||||||||||||||
Altezza | 175 cm | ||||||||||||||||||
Peso | 70 kg | ||||||||||||||||||
Squadra | Lazio | ||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||
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Carriera
Inizia la carriera di allenatore in promozione nell'US Torremaggiore per poi passare ad allenare le giovanili del Foggia e, nel 1993, passa ad allenare la Salernitana. È quella una stagione memorabile per il tecnico romagnolo, che, partito tra gli scetticismi della piazza (vedi contestazione dei tifosi in una amichevole precampionato a Lagonegro), al termine della stagione regolare, conclude il campionato di C1-B al secondo posto alle spalle di Perugia e conquistando l'accesso ai play off. Le vittorie contro Lodigiani e Juve Stabia permettono a Rossi di ottenere la promozione in Serie B al primo anno da allenatore professionista. L'esordio in Serie B con i campani è brillante: la Salernitana esprime un gioco a tratti esaltante, riuscendo quasi nell'impresa del doppio salto dalla C alla A in due anni. Il sogno granata si spezza allo stadio Azzurri d'Italia di Bergamo, all'ultima giornata di campionato contro l'Atalanta che vincendo 2 ad 1, conquista la promozione proprio ai danni della Salernitana. Al termine del campionato, nel luglio 1995 Rossi torna a Foggia, per passare poi al Pescara nel 1996, dove dopo un girone d'andata strepitoso (imbattuto per le prime 12 giornate), la squadra ebbe un grosso calo di forma nel girone di ritorno, non riuscendo a trovare la promozione in A e si posizionò al sesto posto.
Nel 1997 ritorna a Salerno e con una fantastica cavalcata - il cui apice è toccato nel dicembre '97 con la vittoria a Venezia e il sorpasso in classifica proprio ai danni del Venezia - conquista la promozione in Serie A. La Salernitana con un campionato esaltante riesce a stabilire il record di punti in serie cadetta. L'anno seguente (1998-99) Rossi è esonerato due volte dal presidente Aniello Aliberti. La prima all'indomani della sconfitta di Vicenza, ma rimane in sella a furor di popolo - vedasi episodi incresciosi in una torrida conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Francesco Oddo; la seconda all'indomani della sconfitta di Perugia. Seguono le esperienze al Genoa e ancora al Pescara, sempre in B, grazie alla grande amicizia nata con Antonio Oliveri vice-presidente all'epoca della squadra abruzzese, dove fu esonerato e poi richiamato per concludere un campionato disastroso che finì con la retrocessione degli adriatici in serie C1. Rossi non dimenticò mai quella stagione disastrosa che tutt'ora rimane il suo più grande rimorso, come dichiarato in più momenti.
Nel gennaio 2002 subentra ad Alberto Cavasin sulla panchina del Lecce, ma non riesce ad imprimere la svolta ad una stagione ormai compromessa, conclusasi con la retrocessione in serie B. Nel 2002-2003 conquista la promozione in Serie A con i giallorossi salentini e l'anno successivo, dopo un girone di andata molto negativo, guida il Lecce ad uno straordinario recupero (10° posto finale e salvezza in Serie A). Lascia il Lecce al termine della stagione.
Alla 15a giornata del campionato 2004-2005 gli viene affidata la guida tecnica dell'Atalanta ultima in classifica. Nonostante alcune prove di orgoglio, però, i nerazzurri non riescono a salvarsi dalla retrocessione. Delio Rossi ha comunque lasciato un ottimo ricordo a Bergamo venendo applaudito da tutto lo stadio nonostante la retrocessione matematica.
Il periodo biancoceleste
2005-2006
Nell'estate 2005 approda alla Lazio di Claudio Lotito con un contratto per una stagione. Nella prima stagione (2005-2006) ottiene sul campo un ottimo sesto posto, con la conseguente qualificazione alla Coppa Uefa ma, in seguito allo scoppio di Calciopoli, e la penalità di trenta punti da scontare nella stagione appena conclusa, la Lazio perde i requisiti per la partecipazione alla Coppa Uefa 2007. Il 10 Marzo 2006 Rossi firma l'estensione del contratto fino al 30 Giugno 2009.[1]
2006-2007
La seconda stagione (2006-2007) dei biancocelesti di Rossi è anch'essa condizionata dal verdetto di Calciopoli. La penalità inizialmente è di 11 punti, ma in appello verranno ridotti a 3. Sul terreno di gioco la sua squadra, obbligata a recuperare nel più breve tempo possibile lo svantaggio, nella prima fase del campionato pare incapace di vincere costantemente, ma i risultati auspicati non tarderanno ad arrivare grazie ad una buona gestione dello spogliatoio ed alla valorizzazione della coppia d'attacco Rocchi-Pandev. Alla fine la squadra arriverà terza in campionato garantendo all'allenatore la prima qualificazione ai preliminari della massima competizione europea. Da segnalare nel dicembre 2006 la storica vittoria al derby per 3-0: mai la Lazio aveva vinto un derby di campionato con un distacco di 3 goal.
2007-2008
La terza stagione (2007-2008) inizia con la qualificazione in Champions League, grazie al pareggio all'Olimpico per 1-1 e alla vittoria ottenuta nella gara di ritorno a Bucarest per 3-1, ai danni della Dinamo. I problemi principali per Delio Rossi riguardano in campionato gli infortuni, che colpiscono in particolare la difesa, e in Champions League, l'inesperienza della squadra che è molto giovane. Fuori dal campo inoltre, il 9 ottobre 2007 viene deferito dalla Procura Federale alla Commissione Disciplinare Nazionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio per aver violato l'art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva tentando di indurre il presidente Lotito ad influenzare le prestazioni del Lecce al termine della stagione 2004-2005[2] . Il tecnico si è dichiarato estraneo ai fatti, definendo la questione "pura spazzatura"[3] e in seguito ha proclamato un silenzio stampa. Ciò non gli evita, nel maggio del 2008, la condanna, da parte della Commissione Disciplinare della FIGC , ad una squalifica di tre giornate. Una macchia indelebile nella carriera di chi, come Rossi, aveva sempre fatto della sportività e della lealta' un proprio cavallo di battaglia, almeno nelle dichiarazioni. Così, il 18 maggio 2008, in occasione della partita di campionato Lazio-Napoli il suo posto in panchina viene preso dall'allenatore della Berretti Crialesi. Le restanti due giornate di squalifica saranno scontate da Rossi in occasione delle prime due giornate del campionato 2008-2009. Questi problemi puntualmente si riflettono, anche psicologicamnete sulle prestazioni della sua squadra. Spesso è costretto a schierare, sia in campionato che in coppa, gli "undici superstiti" e i risultati positivi, nonostante tutte le partite siano combattute, di conseguenza divengono merce rara. Nel girone di Champions League la qualificazione resta, sino all'ultimo turno possibilie, e solo l'inesperienza della squadra, che esce sconfitta per 1-2 all'Olimpico, non gli permette di accedere agli ottavi di finale con un turno di anticipo. Dopo l'ennesima brutta prestazione della Lazio in campionato (0-1 contro il Cagliari Calcio) il 24 Febbraio 2008, la posizione del tecnico dei biancocelesti appariva molto delicata, ma la vittoria per 3-2 al derby (19 Marzo 2008) ha ridato speranze ai suoi sostenitori. Nella parte finale del campionato però la sua posizione si fa sempre più precaria per i pessimi risultati della squadra che in particolare colleziona una serie consecutiva di sconfitte con Catania, Juventus e Palermo. Al termine del campionato 2007-2008 la Lazio arriva ad un mediocre 12° posto; ma nonostante questo il presidente Lotito decide di confermarlo per il campionato 2008-2009.
Note
- ^ http://archiviostorico.corriere.it/2006/marzo/11/firma_Rossi_non_placa_tifoseria_co_10_060311155.shtml
- ^ Comunicato ufficiale Federazione Italiana Giuoco Calcio, 9 ottobre 2007
- ^ Intercettazioni, deferito Delio Rossi. Corriere Della Sera.it, 9 ottobre 2007