Il corsaro (Verdi)
Il corsaro è un melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L'opera debuttò al Teatro Grande di Trieste il 25 ottobre 1848. Verdi non aveva molta fiducia nel suo lavoro, tant'è che mancò alla primissima al teatro di Trieste.
Il corsaro | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | melodramma tragico |
Musica | Giuseppe Verdi |
Libretto | Francesco Maria Piave (libretto online) |
Fonti letterarie | George Byron, The Corsaire |
Atti | tre |
Epoca di composizione | inverno 1847-1848 |
Prima rappr. | 25 ottobre 1848 |
Teatro | Teatro Grande,Trieste |
Personaggi | |
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Trama
Corrado, pirata in esilio in un'isola dell'Egeo, è stanco della sua prigionia. Pur vivendo con l'amata Medora, decide di andarsene e andare a sconfiggere l'odiato pascià Seid, a Corone. Durante una festa a Corone, vi partecipa Gulnara, prediletta di Seid, che lei odia. Entrato sotto mentite spoglie, Corrado irrompe nel bel mezzo della festa, combattendo contro Seid. Viene sconfitto e il pascià lo condanna a morte. Gulnara, innamoratasi di Corrado, uccide Seid e libera il corsaro, i due tornano sull'isola dove trovano Medora che, alla falsa notizia che l'amato era morto, si è avvelenata. Quando Medora muore, ignorando le preghiere di Gulnara, Corrado si suicida gettandosi dalla scogliera.
Commento
Il corsaro è immeritatamente considerata un'opera minore di Verdi, ed è poco rappresentata.
Suoi altissimi pregi sono le stupende arie, gli straordinari finali del II atto (dove l'Autore raggiunge i vertici del grande concertato operistico per soli, coro e orchestra) e una appassionata "inquietudine" melodica e armonica che segna la fine di un periodo e introduce al Verdi della Luisa Miller.
I suoi "difetti" si possono ricondurre alla squilibrata architettura narrativa, e quindi musicale, dovuta sia al libretto (che pure aveva grandemente appassionato Verdi all'inizio) sia al fatto che, durante la composizione de Il corsaro, Verdi stesso si invaghì di un nuovo testo che, evidentemente, si confaceva di più alla nuova espressività che ne Il corsaro appare già con chiarezza ma ancora in nuce. Tale testo era, per l'appunto, il libretto della Luisa Miller e fu probabilmente questo che indusse il Maestro a terminare un poco frettolosamente Il corsaro e, dopo il crollo dell'opera alla prima rappresentazione di Trieste, a seppellirne lo spartito in un cassetto.
Curiosità
Ma lo strano destino di quest'opera continua con la seconda rappresentazione, organizzata in seno alle "Vacanze Musicali Veneziane" in forma di concerto, all'aperto, nel cortile di Palazzo Ducale, nei primi di settembre del 1962, con le voci di Maria Battinelli (Medora), Virginia Denotaristefani (Gulnàra), Aldo Bottion (Corrado) e Silvano Carroli (Seid), sotto la direzione del polacco Piotr Wolny. Infatti, la sera dell'unica rappresentazione alla Battinelli mancò totalmente la voce, sicché, non essendo stati previsti i sostituti, a metà del terzo atto Il corsaro terminò in un pandemonio generale: alle proteste del pubblico si sommarono anche i dodici rintocchi del campanone di San Marco che era stato imprudentemente bloccato solo fino alle 23,30.
Per fortuna, di questa seconda, tragica rappresentazione, la Rai aveva effettuato la registrazione la sera precedente nel Teatro La Fenice, che fu in seguito trasmessa. Dopo qualche anno Il corsaro fu riproposto in eccellenti edizioni.
Brani famosi
- Non so le tetre immagini, Medora (atto I);
- Vola talor dal carcere, Gulnara (atto II);
- Il fiero corsaro è mio prigione!, Seid (atto III);
- Eccomi prigioniero!, Corrado (atto III).
- Oh mio Corrado appressati, Medora e terzetto finale (atto III).